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Autore: Il cavallo di Brian    27/04/2013    1 recensioni
[Of Mice & Men]
Bea, 17 anni, si è innamorata di Austin, bellisimo ragazzo arrivato da poco in città che, dopo averla salvata, le farà conoscere l'amore vero e le farà una promessa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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PRIMA FAN FICTION scritta per caso, altrimenti non avrei mai avuto il coraggio di pubblicare c:. Questa è dedicata a Bea che anche se ci conosciamo da poco si è già dimostrata un'amica dolce e sensibile. Ti voglio bene.




AW SUGAR


Anche se fosse solo primavera, era una giornata molto calda e i ragazzi già portavano pantaloncini e maniche corte; dava l’impressione di essere in estate e le risate e la voglia di rimanere fuori fino a tardi erano quasi palpabili nell’aria. Sembrava un sabato pomeriggio come gli altri, anche se per Bea da poche settimane a questa parte i sabati pomeriggio erano diventati un po’ più speciali e tutto grazie ad un ragazzo, Austin. Si conoscevano da poco, lui era arrivato in paese da quasi quattro mesi ormai, ma aveva già fatto innamorare tutte le ragazze di lui : alto, con una muscolatura definita ma non troppo, capelli corti e castani tirati su da una parte, occhi marroni, e una quantità ancora non ben definita di tatuaggi sul busto, una quantità a cui Bea voleva dare un numero. Si erano conosciuti quasi per caso (o forse no): una sera era andata al pub del paese con due amiche, perché avrebbe suonato una band e incuriosite erano andate ad assistere allo spettacolo. Al termine del concerto, mentre camminavano verso casa, si accorsero di essere seguite da un gruppo di ragazzi che stavano bevendo birra e fumando; fecero finta di niente, non si girarono e continuarono a camminare affrettando il passo: non volevano compagnia ! Girato l’angolo per entrare nella via dove si trovava casa sua Bea, rimasta sola, si trovò davanti il gruppo di ragazzi di prima che sorridevano e si avvicinavano verso di lei. Cercò di non ascoltarli, ma quando si sentì prendere per una spalla credette che le stava per venire un forte attacco di panico; uno dei ragazzi stava per infilare la sua lurida lingua nella bocca serrata di Bea che a occhi chiusi cercava di dimenarsi stretta dalla morsa di un altro del gruppo. Proprio in quel momento la ragzza sentì svanire la presa sulle mani e il ragazzo che la stava tenendo ferma era disteso a terra con una mano sul naso sanguinante mentre l’altro pezzente, che aveva in mente chissà cosa, aveva una mano sulla faccia gonfia e si era chinato perchè probabilmente aveva ricevuto un bel calcio sulle palle. Era sbalordita e per un momento non riuscì a capire cosa stesse succedendo fino a quando i suoi confusi pensieri furono interrotti da una voce che le chiese se stesse bene e in un primo momento era riuscita a biascicare solo un timidissimo sì, poi alzò lo sguardo e vide un ragazzo che le tendeva la mano e aveva stampato sul viso un bellissimo sorriso. Era accaduto così il loro primo incontro, praticamente Austin l’aveva salvata! Tutti i sabati sia che con la pioggia, la neve, il sole Austin trascorreva l’intero pomeriggio con Bea che invece ancora non riusciva a credere che un ragazzo così bello passasse il suo tempo con lei che, in fondo, non si riteneva nulla di speciale, ma evidentemente lui aveva visto in quella tenera e dolce ragazza sempre vestita di nero qualcosa che gli piaceva molto. Bea lo stava aspettando sul muretto vicino casa, oggi l’avrebbe portata al mare; quando arrivò con la sua macchina nera, molto costosa, scese,  aprì lo sportello del passeggero e, prima che salisse sull’auto le lasciò un intenso bacio sulla bocca, fece una leggera pressione e con tenerezza la prese per i fianchi, anche perché le ginocchia di Bea stavano per cedere dall’emozione, come sempre. Si separarono, le guance della ragazza erano leggermente arrossate e mentre cercava di salire in auto con gli occhi abbassati Austin, con il solito magnifico sorriso, le disse – Oggi sarà una giornata speciale!- e accese il motore dell’auto che con un rombo partì lasciando il vialetto deserto. Quando arrivarono in spiaggia era caldissimo, il mare calmo e il sole alto nonostante fossero le cinque di pomeriggio; Austin aveva con sé una borsa, indossava una maglietta senza maniche che lasciava vedere tutti i tatuaggi che aveva sulle braccia, dei jeans neri attillati e delle converse, era sempre bello da togliere il fiato e Bea non poteva fare a meno di rimanere incantata nel guardarlo, credendo sempre di vivere un bellissimo sogno, ma con la paura di svegliarsi da un momento all’altro. Si avvicinarono il più possibile al mare e il ragazzo, trovata una postazione adeguata, aprì la borsa e tirò fuori un grande asciugamano azzurro cielo e lo distese con precisione sulla sabbia, prese in braccio Bea e la mise seduta sul grande telo mettendosi accanto a lei e abbracciandola. –Sai Bea, da quando ti ho incontrata, ho capito che il mio compito è quello di proteggerti, ho capito che hai bisogno di un’ancora di salvezza, che hai bisogno di essere felice. Anche io ero così l’anno scorso: insicuro, con la paura di fidarmi perché le persone mi avevano voltato le spalle, e preferivo stare a casa ad ascoltare musica piuttosto che uscire e stare con gente che non mi piaceva; pensavo di non essere cambiato, fino a quando ti ho salvata e ho conosciuto la bella persona che sei: gentile, spontanea, dolce… -  Austin parlava stringendosi a Bea che chiuse gli occhi e si appoggiò alla sua spalla tatuata lasciandosi cullare dal dolce suono della sua voce, fino a quando non sentì che il ragazzo aveva smesso di parlare e la stava fissando con quell’adorabile sorriso che la faceva sciogliere come un gelato al sole, allora tirò su un po’ la testa, lo guardò nei suoi profondi occhi marroni e disse – Ti amo- poi, appena si rese conto delle parole che la sua bocca era stata in grado di pronunciare, divenne rossa e  affondò la testa nel petto del moro che scoppiò in una fragorosa risata e tirandola su dal mento le disse – Ti amo anche io dolcezza-. Bea per la prima volta incominciò a baciarlo prima con dolcezza, in fondo era innamorata, e Austin ricambiò, ma dopo neanche un secondo iniziò a baciarlo con più foga premendo la lingua nella bocca del ragazzo che non desiderava altro e fece in modo che si ritrovassero ad essere sdraiati l’uno sopra l’altra, continuando a baciarsi con la stessa intensità e passione che mai li aveva pervasi prima. Bea assaporava ogni bacio che Austin le lasciava in bocca, sentiva il sapore della sua lingua che scorreva dolcemente sulla sua e le sue grandi mani che le sfioravano i fianchi, le spalle e il viso in modo così leggero che la faceva rabbrividire ad ogni singolo contatto con la sua pelle, ma quando il moro capì che non ce l’avrebbe più fatta “a controllarsi” si staccò amorevolmente dalle labbra bagnate di saliva della ragazza e disse –Lasciatene un po’ per dopo, ora andiamo a mangiare!- e lei incuriosita ma anche un po’ confusa annuì alzandosi, un po’ barcollando per l’emozione. Dopo aver mangiato una pizza, vagarono un per le vie del paese ridendo e parlando del più e del meno, della scuola e della passione di entrambi per la musica. Camminarono finchè il ragazzo non si fermò davanti ad una grande villa con un giardino verde e rigoglioso e una porta d’ingresso in legno completamente incisa, era casa di Austin! – Ti va di salire ? Tanto i miei non ci sono- chiese prendendola per mano –perché no!- rispose lei tutto d’un fiato sapendo già che stava iniziando a iperventilare al solo pensiero di LEI-E-AUSTIN-SOLI-IN-CASA-SUA. Le fece fare un veloce tour dell’enorme abitazione piena di stanze, ognuna con uno scopo preciso, fino a quando non si fermò davanti ad una stanza con la porta aperta, un grande letto, mensole piene di cd e magliette con loghi di band famose che anche Bea conosceva: Blink-182, Green Day, My Chemical Romance.. Questo ragazzo le piaceva sempre di più! Austin la invitò a sedersi sul letto accanto a lui e timidamente lo raggiunse cercando di mantenere la calma e di sembrare disinvolta quando in realtà non lo era affatto! Lui la stava guardando con quell’amorevole sguardo, le diede un leggerissimo bacio sulla fronte e Bea chiuse gli occhi cercando di controllare il respiro che si stava facendo un po’ più veloce e, aspettando neanche mezzo millesimo di secondo, aprì gli occhi, alzò la testa e iniziò a baciarlo spingendolo sul letto con la stessa passione di prima che ora si stava facendo via via più insistente; il moro non la fermò. La ragazza ci stava prendendo gusto, e mentre continuava a baciare il SUO ragazzo, sentiva che aumentava dentro di lei la voglia di conoscerlo, di conoscere il vero Austin Carlile, quello che solo qualche ora prima le aveva promesso che l’avrebbe salvata e senza neanche pensarci incominciò a sollevare piano piano la maglietta del ragazzo, che rispose con un bacio più spinto e le tolse la canottiera. I baci si facevano sempre più intensi, il respiro più affannato e ormai i vestiti dei due ragazzi stavano già sul pavimento. Austin si fermò, fece scorrere un dito sul viso di Bea rosso e confuso e le disse –Ti avevo promesso una giornata speciale, e giuro che ora mi impegnerò per non fartela dimenticare!-. E iniziò a baciarla con tutta la voglia e la passione che aveva in corpo mettendola seduta sopra di lui, abbracciandola stretta, facendo scorrere le dita sulla sua schiena nuda su e giù finchè non si fermarono, si guardarono negli occhi e la ragazza, annuendo al moro che non aveva smesso di guardarla neanche per un attimo, si sdraiò, aprì un po’ le gambe sottili e trascinò Austin sopra di lei che con leggerezza si aiutò con una mano per entrare dentro Bea, piano, con calma e delicatezza, dato che per lei era la prima volta. La ragazza aveva le braccia strette intorno al collo del moro, la fronte sudata e ogni tanto gli occhi si contraevano perché inevitabilmente provava un po’ di dolore, ma il ragazzo, cercando di metterla sempre a suo agio le chiedeva sempre se andasse tutto bene e se volesse fermarsi, ma lei scuoteva la testa, baciava Austin sulle labbra umide e ripeteva –Ti Amo-. Il ragazzo felice, sorrideva e continuava a muoversi su e giù dentro la ragazza che tremava fortemente per tutte le scosse di piacere che stava provando, poi, dopo un po’, velocizzò il movimento, i respiri iniziarono a farsi corti, e Bea lanciava gridolini che a Austin facevano molto piacere, finchè non venì e concluse l’atto spostando i capelli dalla fronte della ragazza che ancora ansimava un po’ e aveva le guance di un bellissimo porpora. Rimasero a fissarsi con gli occhi a mezz’asta, pieni di amore finchè Bea non gli disse mordendosi un labbro –Sì ce l’hai fatta, non dimenticherò mai una giornata bella così, non mi dimenticherò mai di te. Ti amo- e Austin con quell’adorabile sorriso le sussurò – Ti amo anche io dolcezza!-.                         

  
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