Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: xjustinsletters    27/04/2013    3 recensioni
Mi sembrava di essere rinchiusa in un sogno dal quale non mi sarei mai più voluta risvegliare quando lui mi stringeva tra le sue braccia.
«Il mio cuore è più grande della distanza che ci sarà tra di noi» dissi sentendomi il mondo cadere sulle spalle dopo aver capito che non lo avrei mai più sentito così vicino «Chi ha mai detto che dovremo dividerci?» disse ansimando una risata «Il mondo reale, Justin».
Non fece altro che stringermi ancora di più, in quel momento potei sentire le farfalle nello stomaco e il mio battito del cuore aumentare.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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'where would I be if you didn't
believe?'






Alfredo's Pov.
Quella mattina, al Montage Beverly Hills Hotel, a circa dieci minuti dall'arena dove si sarebbe tenuto il concerto, c'era un ampio affollamento di Beliebers.
Non avevamo via libera, ogni passaggio era bloccato da ragazzine che urlavano soventi il nome di Justin. E chi le avrebbero dato torto? Ognuna di loro aspettava con ansia di vederlo e poter assistere la sera stessa al concerto.
Arrivò la polizia. La folla smise di urlare appena per qualche minuto per poi ricominciare quando Justin uscì dall'hotel e si recò nel Bus, non prima ovviamente di aver fatto delle foto e firmato qualche autografo. Mi incamminai anch'io con forza tra quella massa di adolescenti e tra una spinta e un'altra riuscii ad avanzare lentamente. Quando alzai lo sguardo notai una ragazza in lacrime porgermi una busta bianca, aveva aspettato a lungo per questo momento. Mi fece tenerezza, la chioma di capelli disordinati e gli occhi inumiditi dalle lacrime furono l'ultima cosa che riuscì a guardare prima di prendere la lettera che lei mi aveva continuato a porgere mimando con le labbra un 'ti prego'. Non feci nemmeno in tempo a girarmi per guardare le ragazze che i bodyguards mi spinsero per farmi entrare velocemente nel bus.
Entrato,vidi Justin seduto su una poltrona che si rilassava guardando lo shermo del suo iPhone, mi avvicinai poggiando la lettera sul tavolino di fronte a lui. «Tieni» dissi «Si tratta sicuramente di una delle tante lettere da parte delle fans» spiegai mentre mi accennò uno sguardo svelto prima di mettere il telefono in tasca e rannicchiarsi su un fianco e chiudere gli occhi per riposarsi.


Justin's Pov.
Mi svegliai circa una mezz'ora dopo la partenza dall'hotel. Eravamo appostati vicino all'arena, mancavano un po' di ore prima dell'inizio del concerto. Mi alzai dalla poltrona e mi stiracchiai per poi dirigermi al bagno per rinfrescarmi la faccia. Dopo essermi asciugato il viso e sistemato i capelli, tornai di nuovo nella parte principale del bus. Notai con la coda dell'occhio la lettera che era stata appoggiata lì poco tempo prima da Alfredo e mi chinai per prenderla. Alzai lo sguardo quando mi sentii chiamare da Alfredo che giungeva dalla cucina del Bus. «Ehi amico» mi disse «Ti sei appena svegliato?» risposi accennando lievemente un si con la testa. Fredo guardò la busta della lettera tra le mie mani per poi fissarmi «cosa c'è?» chiesi aspettando una sua risposta... «Non la apri?» non mi aspettavo quella domanda, non me ne aveva mai posta una simile prima d'ora, forse perchè aprivo sempre le lettere delle mie fans appena giungevo in bus. Guardai la lettera che era ancora tra le mie mani per poi riappoggiarla sul tavolino «Magari dopo..adesso sono ancora un po' stanco, la leggerò dopo il concerto» e così si chiuse la nostra conversazione prima che andassi in cucina a prendermi qualcosa da mangiare.



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Era ormai sera e il concerto era giunto al termine, salutai calorosamente le mie Beliebers e tornai correndo nel backstage.
Ringraziai lo staff e la crew per aver reso anche quel concerto speciale come il resto del tour d’altronde.
Presi un panno e asciugai il sudore procurato dalle luci del palco e dalla fatica fatta nell’eseguire le coreografie di ballo, per poi dirigermi verso il bus con il resto della crew. Saliti a bordo, mi sedetti sulla mia solita poltrona di pelle, mi diedi un’occhiata in giro ricambiando i sorrisi che ricevevo dai ragazzi che si complimentavano per l’esibizione appena svolta, ma una cosa catturò la mia attenzione. La lettera. La lettera che era ancora riposta sul tavolo. La presi e mi decisi ad aprirla per leggerla.

‘Probabilmente non leggerai mai questa lettera o magari si, ma tra queste due opzioni la prima è la più credibile. Ma questo è l’unico modo per farti capire quanto tu sia importante per me. Sarò sdolcinata ma sinceramente non mi importa. Non posso permettermi di andare al tuo concerto a Los Angeles ma sono riuscita ad arrivare fuori dall’hotel dove alloggiavi, un piccolo passo alla volta, che dici? Vivo ad Inglewood da quando sono nata e diciamo che sono rinchiusa in una cittadina in cui l’unica cosa che importa è portare donuts a casa ogni mattina di domenica per farci colazione, ma non credo che questo ti importi. Dovevo farti sapere di me, di come sei riuscito con la tua musica a non farmi odiare così tanto il mondo perché non è stata una favola vivere nel garage dei miei nonni a causa del basso stipendio dei miei genitori ed essere presa in giro a scuola perché non potevo permettermi quelle nuove scarpe che tutti portavano , è per questo che riuscire a beccare un tuo pezzo in radio spezzava la monotonia delle lunghe e deprimenti giornate. Ho tre fratelli e io sono la maggiore, a volte mi sento in dovere di essere forte per loro ma anch’io ho le mie debolezze. Sono cresciuta in fretta ma se non fosse stato così adesso non sarei quella che sono oggi. Sei il tipo di persona che ho sempre voluto essere ed è per questo che sei il mio idolo. Un giorno magari riuscirò a sentire quella magnifica voce che hai, dal vivo, ma per adesso mi accontento di averti così vicino. Siamo sotto lo stesso cielo e respiriamo lo stesso ossigeno, credo che adesso posso considerarmi l’ideale di positività che tutti cercano. Sappi che sono felice di quello che sei diventato, siamo cresciuti insieme e mi piace pensarla così. Sono fiera di te.
Anche se è un dettaglio che avrei potuto benissimo sorvolare, mi chiamo April e anche se continuo ad essere una delle tante io rimarrò al tuo fianco per sempre perché voglio ricambiare il favore.
Continua a rendermi orgogliosa di te.’

Erano queste le parole contenute nella lettera. Non sapevo che dire, ma sapevo che qualcosa mi aveva attraversato il cuore.

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Questo è il primo capitolo della storia e speriamo vi sia piaciuto. su twitter se volete scriverci siamo @thetoughtofya e @__ohmykidrauhl
  
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