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Autore: Silvia_sic    27/04/2013    7 recensioni
“[...] -Ho preso una decisione e non ho intenzione di cambiare idea.- disse secco.
-Certo. L'azienda è sua e può fare quello che vuole, non sarò io a farle cambiare idea. Ma... la conosco troppo bene, Tony, e sono sicura che è stato qualcosa a farle prendere questa scelta. È vero?- domandò, guardandolo negli occhi scuri come le tenebre.
Tony si ammutolì e distolse lo sguardo da quello di lei, credendo che quegli occhi cerulei potessero leggergli dentro. Si sistemò meglio nella vasca, sollevando leggermente il petto sopra il pelo dell'acqua e Pepper notò immediatamente la lucina blu che si sprigionava dal suo torace.
La donna si inumidì le labbra con la lingua, deglutendo faticosamente, incerta se porre una domanda o meno. Alla fine prese coraggio.
-Cos'era quella luce?- Tony la guardò negli occhi, insicuro nel rispondere, ma d'altra parte cosa poteva pretendere? Era sicuro che prima o poi l'avrebbe scoperto. Fece uscire dall'acqua la parte superiore del torace, manifestando il reattore arc al centro del suo petto. -È quel qualcosa che mi ha fatto prendere quella decisione...- ammise amaramente.”
Remake del primo film di Iron Man con qualche sostanziale cambiamento che porterà Tony a prendere importanti decisioni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Rhodey' Rhodes, Obadiah Stane, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 24

 

Erano poche le parole uscite dalla bocca dell'uomo dopo il suo risveglio: qualche accertamento sul suo stato di salute poi più nulla. L'aveva fatta sedere sul lettino rialzato che c'era in laboratorio, esattamente quello dove alcuni giorni prima lui era disteso e lei gli aveva sostituito il reattore arc dalla luminosità bluastra, la stessa che ricordava prima di essersi abbandonata alle sue braccia.

 

Tony cercava del cotone nella cassetta del pronto soccorso sotto gli occhi azzurri di Pepper, che lo osservavano con attenzione in ogni suo movimento. Avvolta sempre nel suo elegante vestito blu, Pepper aspettava ansiosamente di sentire la voce di lui, anche una piccola frase le sarebbe bastata. Nulla era più straziante di tutto quel silenzio. Strinse le mani tra loro, lasciandole abbandonate in grembo, mentre i suoi occhi seguivano i movimenti delle mani di Tony e le parve di notare un leggero tremolio attraversare continuamente le sue dita.

 

Lui con sguardo basso, concentrato su quello che stava facendo, prese un pezzo di garza, svuotandoci sopra mezza bottiglietta d'acqua, non curandosi di tutte le goccioline che si spargevano a terra. Strizzò il pezzo di stoffa tra le dita, rimuovendo l'acqua in eccesso, poi le tornò di fronte. Per una frazione di secondo i loro occhi si incrociarono, ma Tony distolse lo sguardo incapace di sostenere quello azzurro di lei. Lentamente e delicatamente le scostò i capelli ambrati dalla tempia destra, sistemandoglieli dietro l'orecchio.

 

Strinse la mascella, quando rivide per l'ennesima volta quel piccolo taglio dal quale il sangue fuoriuscendo le aveva macchiato una parte del viso. Avvicinò la garza umida alla sua guancia e con una leggera pressione la pulì dal plasma vermiglio seccato sulla sua pelle.

 

Pepper lo lasciò fare senza opporre resistenza, restando immobile e percorrendo con lo sguardo i lineamenti dell'uomo che in quel momento le sembrarono rigidi e contratti. Cercò i suoi occhi scuri nei quali si sarebbe persa un migliaio di volte con la sola convinzione che portassero a lui. Lo sguardo assente di Tony seguiva i movimenti della garza che ad ogni passaggio faceva tornare viva la pelle candida di lei.

 

Le ripulì attentamente la zona intorno alla ferita fino a quando solamente un piccolo segno rosso feriva la tempia della donna. Inspirò per poi abbassare lo sguardo sulle delicate mani di lei giunte in grembo. Le afferrò la mano destra con dolcezza dove le punta delle dita erano imporporate di quel colore secco, cominciò a pulirgliela partendo dai polpastrelli. Terminato anche quel lavoro le passò il pollice sul dorso della mano con una carezza, osservando per un paio di secondi le dita affusolate di Pepper tornate alla normalità.

 

Tony appallottolò la garza, gettandola nel cestino, e tornò alla cassetta di pronto intervento poggiata sulla scrivania di fronte. La prese e, girandosi poi verso di lei, la posò sul lettino con l'intenzione di farle capire quali fossero state le sue future mosse. Bagnò un batuffolo di cotone con del disinfettante, mentre gli ritornò alla mente quando Pepper la sera del suo ritorno gli aveva amorevolmente medicato le ferite riportate durante il periodo di prigionia.

 

Avvicinò lentamente il batuffolo alla ferita di lei sulla tempia, per permetterle di prendere atto della situazione. Quando notò un appena accennata smorfia di dolore attraversare il viso delicato di Pepper si allontanò, osservandola con occhi timorosi.

 

-Avevi ragione.- affermò lei con un lieve sorriso sulle labbra. -Brucia.-

 

Un angolo delle labbra di Tony si incurvò velocemente verso l'alto, mentre i suoi occhi erano fissi sulla fronte di lei e non nei suoi occhi come desiderava realmente. -Scusa, non ci metterò molto. Ho quasi finito.- Finalmente parlò.

 

Portò a termine il suo operato con ancora più delicatezza per paura di farle male. Le applicò un piccolo cerotto, facendo aderire le estremità alla sua pelle sfiorandola con i pollici. -Fatto.- affermò, voltandosi subito dopo e accartocciando tra le dita la carta che conteneva il cerotto.

 

Pepper lo afferrò per un polso, fermando la sua camminata. Tony posò lo sguardo sulla sua mano che con le dita affusolate gli aveva intrappolato il braccio. -Perchè non mi guardi?- Lui chiuse gli occhi, abbandonando il capo in avanti e inspirando profondamente; in quel momento l'angoscia e un numero interminabile di dubbi gli assalì la mente.

 

-Tony- gli prese il viso tra le mani, alzandoglielo. -ti prego, guardami.- Una supplica, mentre tentava di trattenere le lacrime che prepotenti cercavano di combattere la sua volontà.

 

Lui alzò le palpebre e trovò quell'oceano azzurro che gli occhi di lei custodivano a fissarlo, colmi di paura proprio come i suoi. -Tutto questo non doveva succedere. È stata tutta colpa mia se ti è-

 

-No. Non dirlo.- lo interruppe con voce decisa mentre con le mani gli percorse la linea del collo fino alle spalle sempre con gli occhi azzurri fissi in quelli scuri di lui.

 

Tony scosse il capo lentamente, abbandonandolo in avanti. -La verità è quella Pepper... I guai sono iniziati con il mio ritorno. Prima l'ingiunzione, poi l'omicidio di Cooper, quelle foto di Gulmira e poi... e poi questo!- esclamò incapace di alzare lo sguardo per guardarla negli occhi. Aveva rischiato di perderla e mai avrebbe potuto immaginare che quella sensazione fosse così sgradevole e al tempo stesso terrificante. -Tutte le cose si collegano. Colui o coloro che avevano tentato di uccidermi, adesso hanno la precisa intenzione di disintegrarmi interiormente la vita e...- Fece un attimo di pausa per poi alzare lo sguardo incontrando la lucentezza blu degli occhi di lei, che in quel momento significavano, più di ogni altra cosa, vita. -...ci sono quasi riusciti. Sarebbe stato meglio se mi avessero ucciso in Afghanistan.-

 

Pepper sentì gli occhi inumidirsi di lacrime per paura, emozione, angoscia o amore. Non fece in tempo a spiegarselo che quell'umore aveva già demolito le sue barriere volitive, e in grosse gocce le rigava le goti. Tony la strinse in un abbraccio e lei cominciò a singhiozzare rannicchiata al suo petto. Stavano succedendo troppe cose e ormai aveva raggiunto il limite; non voleva più niente all'infuori di Tony: solo tra le sue braccia si sentiva al sicuro, protetta e felice.

 

Lui non disse nulla, si limitò a tenerla stretta a sé. Quell'abbraccio dopotutto era ciò che riusciva a far star bene l'animo di entrambi. Tony in cuor suo credette di non aver mai preso paura così tanto come in quella situazione; ora che finalmente si erano ritrovati qualcuno aveva tentato di ucciderlo facendo del male a lei. Ucciderlo, perchè ormai Pepper era parte della sua anima, parte della sua vita, anzi: era la sua vita.

 

-Andiamo a letto.- affermò lui dopo che i singhiozzi della ragazza si affievolirono. Delicatamente le passò un braccio sotto le ginocchia e l'altro dietro la schiena, riuscì ad alzarla facilmente proprio come quando l'aveva tirata fuori dall'auto prima che fosse inghiottita dalle fiamme, nate dopo un forte boato.

 

Pepper gli cinse le braccia al collo, nascondendo il viso nell'incavo della spalla di lui, che si avvicinò all'ascensore del laboratorio. Le porte metalliche si aprirono automaticamente scivolando di lato, Tony senza interrompere la propria camminata entrò nell'abitacolo. Si poggiò con la schiena ad una parete fredda, lasciandosi cadere verso il basso fino a sedersi, tenendo Pepper sulle proprie gambe sempre stretta in un abbraccio.

 

Automaticamente le porte scorrevoli si chiusero e senza alcun ordine l'ascensore cominciò a salire verso i piani superiori, emettendo solamente un leggero rumore simile ad un fruscio.

 

Lei restò abbandonata tra le braccia sicure di Tony, che avrebbe voluto stare lì nascosto lontano da tutto e da tutti. Lontano da chi voleva farle del male. Era consapevole del fatto che Pepper fosse stata presa di mira solo per colpa sua. Colpendo lei, colpivano lui nel profondo. Quella era la strada più diretta per disintegrarlo e ucciderlo interiormente.

 

-Tony...- lo richiamò con un sussurro, sfiorandogli il collo con le labbra.

 

Lui si ridestò dai propri pensieri accorgendosi che le porte dell'ascensore erano aperte e davanti ai suoi occhi si proiettava lo sfondo del primo piano. Mugugnò solamente, volgendo il viso verso di lei e immergendo le labbra e il naso tra i suoi capelli setosi e profumati; inspirò a fondo, riempiendo i polmoni di quel piacevole ossigeno.

 

Pepper deglutì, poi con il dorso di una mano si asciugò le lacrime che le avevano inumidito le guance leggermente arrossate. Rimase con la testa poggiata alla spalla di lui. -Non è colpa tua... Non devi neanche pensarlo.- asserì solamente.

 

Tony strinse la mascella, trattenendo per qualche secondo il fiato. Ancora si stupiva di quanto quella donna lo conoscesse, tanto da capire pure cosa gli passasse per la mente. Si sciolse, sorridendo appena, la strinse più a sé, carezzandole dolcemente un braccio, mentre con l'altra mano intrecciò le dita con quelle di lei così fini e delicate.

 

Rimase in silenzio senza dir nulla. -Ok?- gli chiese conferma la voce di lei, che alzò il capo e subito quegli occhi azzurri e lucidi furono su di lui.

 

L'uomo le asciugò la gote con il pollice, sorridendole debolmente per poi poggiare la fronte su quella di Pepper tanto che le punte dei loro nasi si sfioravano di volta in volta. Abbassò lo sguardo, incapace di sostenere quello azzurro di lei. -Mi dispiace...- disse con voce affranta. Strinse la mascella ancora una volta, abbassando le palpebre. -Tu non sai quanto mi dispiace...-

 

Le mani delicate di lei scivolarono sul viso di Tony, sollevandoglielo per incontrare i suoi occhi scuri. -Puoi fare una cosa per me?- gli domandò improvvisamente con sguardo dolce.

 

Tony sbatté le palpebre sorpreso per quella richiesta così inaspettata. Annuì. -Qualunque cosa.-

 

-Allora, per qualche ora dimentica tutto quello che è successo. Ci penseremo domani a sistemare le cose. Ora...- sospirò, immergendo le dita tra i capelli corti di Tony sulla nuca. -...ho bisogno di te e basta. Solo di te.- affermò, stringendo leggermente la presa e posando di nuovo la fronte su quella dell'uomo. -Puoi farlo?- chiese infine, sorridendo appena.

 

Solo in quel momento Tony ebbe la più completa consapevolezza di ciò che la ragazza avesse appena vissuto. Se c'era qualcuno in quel momento che aveva bisogno d'aiuto, quel qualcuno non era sicuramente lui. Troppe volte Pepper gli aveva teso la mano, offrendogli la salvezza senza mai chiedere nulla in cambio, e Tony si era sempre rifugiato dietro di lei, lasciando che il mondo la colpisse. Ora toccava a lui farle da scudo.

 

Sorrise, baciandole la fronte. -Avevo detto qualunque cosa, perciò: sì, posso farlo.- acconsentì, guardandola poi in quegli occhi lieti che anticiparono il nascere di un sorriso sulle sue labbra rosee. -Sa sfruttare bene le sue carte, signorina Potts.- affermò poi, cercando di essere il più normale possibile.

 

-Con lei è come avere sempre in mano una scala reale. Vittoria assicurata.-

 

-Per questa volta glielo concedo. Ha vinto lei!-

 

Si sorrisero, trovando finalmente un po' di normalità in quella tumultuosa serata grazie a quel breve scambio di battute. Stretti ancora l'uno all'altra, seduti a terra sul freddo pavimento dell'ascensore, Pepper passò dolcemente una mano sulla guancia di Tony e i suoi polpastrelli vennero a contatto con la morbida barbetta che ornava il mento dell'uomo. -Grazie...- gli disse solamente, perdendosi nei suoi occhi scuri.

 

-Avevo detto qualunque cosa, credo che- Lei gli posò la punta dell'indice sulle labbra, zittendolo all'istante.

 

-Non mi riferivo a quello.- affermò, accennando un sorriso con gli occhi che brillavano. Tony non disse nulla, si limitò ad avvicinare le labbra a quelle di lei sfiorandogliele impercettibilmente.

 

Pepper abbassò le palpebre completamente rapita da ogni suo piccolo gesto. -Qualunque cosa.- le soffiò sulle labbra, sfiorandogliele una seconda volta. -Farò tutto ciò di cui hai bisogno.-

 

-Te... ora ho bisogno di te. Solo questo.- Tony sorrise appena, rompendo poi quella piccola distanza che li divideva, poggiando le proprie labbra su quelle di lei, che aveva temuto di non baciare più.

 

Starle lontano era sempre più faticoso e difficile, ormai quella donna gli era entrata sotto la pelle, percorrendogli tutti i muscoli e le ossa fino ad insinuarsi stabilmente nel suo cuore. Spostò le labbra alla base del suo collo niveo e con baci delicati risalì verso l'alto. -E se ci spostassimo in un luogo più consono e comodo?- le chiese alternando le parole ai baci che seguivano la linea dello zigomo.

 

Pepper mugugnò qualcosa, cercando disperatamente le labbra fini di lui per approfondire un altro di quei baci che solo con lei c'erano stati. Immerse le dita tra i capelli corti e sbarazzini dell'uomo stringendo la presa di tanto in tanto ormai completamente rapita dalla passione impetuosa che li aveva travolti.

 

A Tony venne spontaneo sorridere, stringendola più forte a sé e sporgendosi in avanti. -Sono leggermente confuso.- asserì per poi riappropriarsi delle sue labbra. -Non capisco se quel mugugno avesse un significato affermativo, negativo o fosse solo di piacere.-

 

Lei si distanziò di qualche centimetro, giusto il dovuto per guardarlo negli occhi. -Secondo te?-

 

-Sinceramente mi sentirei più soddisfatto, e naturalmente mi piace pensare, che si riferisca alla terza ed ultima delle mie ipotesi, ma conoscendola, Miss Potts, quel suono concerne una risposta alla mia domanda, giusto?- chiese conferma, sfiorandole la punta del naso con il proprio.

 

Pepper gli passò le mani dietro la nuca, scendendo sul collo con una dolce carezza. -Bhè... questo significa che non mi conosce poi tanto bene, signor Stark.- gli rispose di rimando, lasciando l'uomo letteralmente senza parole, che la fissò inebetito sbattendo le palpebre più volte. -Comunque sì. Possiamo spostarci in un luogo più consono, comodo e aggiungerei intimo.- affermò divertita per lo sguardo ancora sbigottito di Tony che sembrava aver perso l'uso della parola.

 

Lei si alzò, accorgendosi solo in quell'istante di avere i piedi nudi con lo strascico del vestito blu che toccava il pavimento. Tony, restando immobile, la seguì con lo sguardo oltrepassare la porta dell'ascensore, fino a ritrovarsi addosso quei meravigliosi occhi azzurri ancora leggermente arrossati dal pianto. Era impressionante come riuscisse a cambiare atteggiamento così velocemente, un attimo prima erano lì a terra insieme spinti dalla voglia reciproca di far l'amore e ora lei lo attendeva tranquillamente con un sorriso sulle labbra. -Andiamo?- gli chiese, sfregandosi una mano contro un braccio.

 

Tony scattò in piedi e in pochi secondi le fu di fronte con le labbra vicinissime a quelle delicate e dolci di lei. Passò alternativamente lo sguardo dai suoi occhi azzurri alle labbra appena socchiuse. -Lo so che non è il momento di parlarne, ma...- deglutì a fatica, sfiorandole una guancia con il dorso di due dita. -...prima, sapendoti in pericolo, mi sono finalmente reso conto di quanto tu sia importante per me. Pepper, tu sei l'unica persona a cui tengo veramente con tutto me stesso. Volevo che lo sapessi.- le confidò sinceramente, accennando un sorriso da un lato della bocca. -E se ti accadesse qualcosa, io...- si interruppe, rabbrividendo al sol pensiero. -...io ne morirei.- ammise ancora leggermente scosso da quello che sarebbe potuto succedere.

 

-Con te sarò sempre al sicuro in ogni circostanza.- affermò lei, sicura della veridicità della sua ipotesi. -Ora, però, non pensiamo a quello che è successo. Farà star male te e di conseguenza anche me.-

 

Tony sorrise comprensivo. -Ok. Andiamo.- approvò, intrecciando le dita della mano con quelle di lei, che gli regalò il migliore dei suoi sorrisi.

 

-Sai... mi sento un po' bassa senza scarpe.- affermò, notando che l'uomo era una spanna più alto di lei, fatto che la costringeva a reclinare leggermente il capo all'indietro per guardarlo negli occhi.

 

-Potresti abituartene. Questa altezza mi piace particolarmente.- canzonò lui, osservandola dall'alto. Pepper gli passò le braccia intorno al collo sollevandosi sulle punte nel tentativo di raggiungere le labbra di Tony, che con piacere subito trovò.

 

Lui passò le mani sui fianchi delicati e perfetti di Pepper, fino ad arrivare al bacino; continuando di quel passo sicuramente non avrebbe potuto resistere di più. Con una veloce mossa, interrompendo quel bacio passionale, fece scivolare un braccio dietro le ginocchia di lei, sollevandola da terra senza il minimo sforzo.

 

Pepper sobbalzò per la sorpresa, stringendosi maggiormente al collo di Tony, che le sorrideva sornione. -A cosa devo questo improvviso atto di pura galanteria?- gli sussurrò all'orecchio, sfiorandoglielo con le labbra.

 

Tony strinse la mandibola, trattenendo il più possibile la voglia di stenderla a terra e fare l'amore lì. -Non lo definirei atto di galanteria, piuttosto di pudore. Se continui così non so per quanto tempo riuscirò a trattenermi. Mi fai perdere letteralmente il controllo.- le mormorò sulle labbra, cominciando a camminare in direzione della sua camera da letto.

 

Pepper rise, abbandonando la testa sulla sua spalla. -Faccio perdere il controllo?-

 

-Oh sì, io rischio sempre di perdere il controllo con te. E devo ammettere che è stancante volerti in ogni momento.- Arrivò davanti alla porta socchiusa della camera e, appoggiando lievemente la schiena, la aprì, per poi entrare e chiudersela alle spalle con un leggero colpetto di piede.

 

Le luci erano spente, ma ogni oggetto della stanza era avvolto dal bagliore fievole e candido della luna, che primeggiava nel cielo notturno in compagnia di migliaia di stelle. -Ogni momento...- pensò lei ad alta voce. -È dovuto a qualche mio comportamento? Perchè proprio non me ne rendo conto...- lo provocò con voce bassa e suadente.

 

Tony sorrise, scuotendo il capo divertito. La poggiò a terra, abbandonando le braccia lungo i fianchi e percorrendo con lo sguardo i lineamenti delicati di Pepper illuminati dal chiarore lunare.

 

Lei, che stanziava a pochi centimetri dall'uomo, lo guardò negli occhi e, cercando di trattenere un sorriso, si morse il labbro inferiore. -Ci sono molti fattori...- iniziò lui, senza perdere il contatto visivo con i suoi occhi cerulei. -Per esempio quando mi chiami signor Stark oppure quando ti sistemi una ciocca di capelli dietro l'orecchio nel momento in cui sei nervosa o...- Con il pollice e indice tracciò una linea immaginaria lungo il bordo della sua fine mandibola, prendendole poi il mento tra due dita. -...quando ti mordi il labbro inferiore proprio come stai facendo adesso.- le fece notare, liberandole il labbro dalla presa dei denti, facendo una piccola pressione verso il basso.

 

-E perchè...- Deglutì a fatica, sentendosi improvvisamente la bocca secca. -...ti fa perdere il controllo?-

 

Tony si avvicinò maggiormente al suo viso, senza distogliere lo sguardo dagli occhi azzurri e magnetici di lei. -Perchè vorrei morderlo io.- le rivelò con voce roca e suadente, per poi appropriarsi delle sue morbide labbra.

 

Pepper sentì il cuore accelerarle di battito e quel bacio le fece letteralmente girare la testa, tanto che si abbandonò in avanti tra le braccia di Tony che la accolse con entusiasmo, stringendola appena contro il petto muscoloso. Le sue labbra lente, decise ed esigenti d'amore, plasmarono quelle di lei con un bacio così profondo e passionale che bastò a far ardere l'emozione, accesa poco prima dal vigore dei loro sguardi.

 

Lui interruppe quel bacio, caratterizzato dal cercarsi sfrenato delle loro lingue. I loro occhi si incontrarono per l'ennesima volta, entrambi infiammati dalla voglia crescente dell'altro; Tony osservò attentamente i tratti del suo viso illuminati dal chiarore della luna, poi scese lungo il collo, proseguendo sulle spalle, dove il vestito blu trovava maggior sostegno. Con i polpastrelli bollenti di una mano, tracciò un percorso immaginario: dalla nuca, dove la sua chioma ambrata scrosciava sinuosa come l'acqua cristallina di una cascata, scese fino alla base del collo accanto alla graziosa fossetta formatasi con la clavicola. Si fermò, soffermandosi appena sul ritmico alzarsi e abbassarsi del suo petto, tornò con gli occhi su quelli cerulei della donna, che lo fissava con le labbra leggermente socchiuse.

 

Entrambi non avevano mai provato una sensazione simile: la tensione erotica si percepiva nell'aria quasi fosse una nuvola elettronica in continuo subbuglio come il battere sfrenato dei loro cuori, i loro occhi, però, stanziavano immobili immersi rispettivamente gli uni negli altri.

 

Tony portò anche l'altra mano alla base del suo collo niveo, cominciando poi lentamente a scendere verso le spalle senza interrompere il contatto della loro pelle. Fu un attimo e lui spinse le spalline del vestito verso l'esterno, che caddero fluidamente lungo le sue esili braccia, non trovando alcun ostacolo a bloccare la loro corsa. L'abito blu scivolò sulle curve sinuose fino a giacere ai suoi piedi, lasciandola in intimo.

 

Non c'era la minima traccia di imbarazzo da parte di Pepper; Tony le poggiò una mano sulla guancia accarezzandola col pollice, ammirò il suo corpo nudo così delicato e perfetto: ogni sua curva era avvolta dalla luce candida della luna che entrava dalle ampie vetrate. Tornò con gli occhi su quelli azzurri di lei. -Sei bellissima.- le sussurrò con le labbra vicinissime al suo orecchio, cominciando a lasciarle una scia di baci, che le percorsero il collo.

 

Pepper reclinò indietro il capo, porgendogli di più la gola, che fu subito assalita dalle labbra di lui, con le mani scese fino ai lembi della maglia di cotone indossata da Tony, per poi sfilargliela facilmente senza alcun opposizione da parte dell'uomo. Subito il bagliore fioco e azzurrino del reattore si sprigionò dal petto di Tony, andando ad illuminare la pelle candida e morbida di Pepper. Ormai si era completamente abituata a quella brillantezza blu, che di tanto in tanto si faceva più intensa sfumando in varie tonalità azzurre.

 

Tony le cinse il bacino con un braccio, mentre con la mano libera le tratteneva con delicatezza il viso, intanto che le loro labbra si univano, le loro lingue si sfioravano seguendo un ritmo del tutto improvvisato. Lei si aggrappò alle sue spalle tornite perfettamente modellate, sporgendosi sempre di più verso quelle labbra fini, contornate dal tipico pizzetto scuro.

 

Baci disperati come se l'uno fosse l'ossigeno per l'altra e viceversa. Tony lentamente avanzò, spingendola verso quel letto che da notti era diventato il loro nido d'amore. La fece distendere delicatamente e, seguendola di rimando, puntò un ginocchio sul materasso per poi sporgersi nuovamente verso quelle labbra che lo facevano impazzire ad ogni minimo contatto.

 

Si spogliarono lentamente dagli ultimi indumenti che dividevano i loro corpi senza fretta assaporando ogni secondo, accompagnato da carezze e baci sia delicati sia passionali, che ben presto li portarono all'unione perfetta dei solo corpi.

 

Lei si lasciò guidare dalle dolci spinte di Tony, che la stringeva a sé come se da un momento all'altro potesse sparire. -Non lascerò che nessuno ti faccia del male. Mai.- la assicurò con respiro concitato. Pepper gli prese delicatamente il viso tra le mani, baciandolo sulle labbra; bastò affinché entrambi toccassero il cielo con un dito.

 

Rimasero abbracciati, l'uno accanto all'altra, lasciandosi cullare dai loro respiri. Pepper si accoccolò maggiormente all'uomo, che la strinse a sé affondando il viso tra i suoi capelli. Non c'era bisogno di parole. Quella notte si erano amati più delle altre, entrambi consapevoli che l'uno era vita per l'altra e viceversa.

 

Passarono minuti. Tony fissava il vuoto di fronte a sé, riempiendo i polmoni del profumo inconfondibile di lei. Sapeva che sarebbe stata dura, ma se quello era l'unico modo affinché lei fosse stata al sicuro allora l'avrebbe lasciata andare. Serrò con forza le palpebre, deglutendo a fatica. -Ti amo.- Finalmente in un sussurro quelle parole uscirono dalla bocca dell'uomo, ma sfortunatamente Pepper era già scivolata nel mondo dei sogni.

 

 

Continua...

 

 

 

NdA:

Ciaooooo! :D

Avete una vaga idea della fatica per Tony a dire quelle due paroline?! E io che faccio? Puff la faccio addormentare! XD quanto sono cattiva .-. tuttavia si capirà più avanti dove voglio mettere quel “ti amo” <3

Din din! Campanello d'allarme! Tony è coooonfuso! Ma tanto tanto! Secondo voi che farà? XD qualche indizio ve l'ho messo eh ;)

Comunque ** lo avete visto vero IRM3?! Roba forte :D peccato che sono rimasta un po' delusa da alcuni fattori :( I Pepperony-kiss ce li fanno immaginare di brutto eh! Scene come queste qua sopra le vedremo in IRM42 se andiamo avanti così ahahah cmq ora mi cucio la bocca xk non voglio Spoilerare nulla u.u

Che altro dire? Ehm... sorvolando il fatto che sto passando questi giorni a studiare storia e ne sto uscendo matta con i moti rivoluzionari degli anni 20-30-40 e compagnia bella, la mia manina sta guarendo!!! ** ho tolto i punti giusto ieri e ho una cicatrice stile pirata ahahah cmq devo stare ancora attenta per 2 settimane -.- addio pallavolo D:

Ringrazio nicolettasole, Anne White, _Maria_, _M4R3TT4_ ed evenstar per aver recensito lo scorso chappy :) mi scuso se nn ho risposto, ma senza una mano faccio un po' fatica quindi appena torna agibile mi ci metto xD

Alla prossima settimana! :D

Sic

   
 
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