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Autore: igikoengland    28/04/2013    2 recensioni
[Ambientata durante la Guerra d'Indipendenza americana]
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Troppe tasse, il popolo non ne poteva più.
Passeggiando per le stradicciole della città non faceva che ricevere lamentele da parte della maggior parte delle persone che incontrava.
Questo clima non gli piaceva affatto. Sapeva che ben presto avrebbe dovuto fare qualcosa per rimettere a posto le cose.
Cominciava davvero a pensare che l'indipendenza sarebbe stata la scelta migliore per la sua gente.
[Quarta classificata al mini-contest di Cosmopolita "nazioni-personaggi storici"]
Genere: Guerra, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi protagonisti presenti in questa fanfiction non appartengono a me, ma a Hidekaz Himaruya

Autore: Ameriko_
Titolo: Yankee Doodles
Genere: Guerra, Storico
Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/ Arthur Kirkland, Francia/Francis Bonnefoy, Altri
Avvertimenti: Missing Moments
Note: fanfiction ambientata in momenti diversi della storia americana strettamente collegati con la Guerra d'Indipendenza -con la quale le tredici colonie nordamericane vinsero l'indipendenza dalla Madre Patria inglese-. Esaminerà inoltre nel dettaglio il primo presidente degli Stati Uniti d'America, George Washington.
Rating: giallo
Parole: 1985 (Word)

Note storiche: andando con ordine dal primo avvenimento all'ultimo (informazioni prese da Wikipedia, possono risultare imparziali nei confronti dell'Inghilterra).
Il cosiddetto "Boston Tea Party" fu un atto di protesta da parte dei coloni della costa atlantica del Nord America diretta contro il governo britannico, in relazione alle loro recenti leggi sulla tassazione, con la quale vennero distrutte molte ceste di tè. Si svolse martedì 16 dicembre 1773 nel porto di Boston e fu vista da molti come la scintilla che fece iniziare la rivoluzione americana.
Nel 1774, dopo i drammatici fatti del porto di Boston, Washington fu nominato dal governatore del Maryland Thomas Jefferson deputato del congresso continentale e l'anno seguente (il 15 giugno 1775), su richiesta dello stesso presidente del congresso continentale John Hancock, fu nominato comandante supremo delle forze indipendentiste.
La battaglia di Yorktown (in Virginia) del 1781 fu l'episodio militare finale della rivoluzione americana.
La campagna fu tale grazie a un notevole grado di cooperazione e di coordinazione fra le forze francesi ed americane

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Yankee Doodle

    Yankee Doodle went to town
A-riding on a pony,


Troppe tasse, il popolo non ne poteva più.
Passeggiando per le stradicciole della città non faceva che ricevere lamentele da parte della maggior parte delle persone che incontrava.
Questo clima non gli piaceva affatto. Sapeva che ben presto avrebbe dovuto fare qualcosa per rimettere a posto le cose.
Cominciava davvero a pensare che l'indipendenza sarebbe stata la scelta migliore per la sua gente.
Ma come poteva chiedere all'uomo che l'ha cresciuto e l'ha reso l'adulto che è ora di concedere l'indipendenza alla parte più grande del suo immenso impero coloniale?


    Stuck a feather in his cap
And called it macaroni'.

16 dicembre 1773. Massachusetts, Boston.
Quando arrivò all'incontro, quella sera, trovò più gente di quanta se ne aspettasse. Migliaia e migliaia di persone, provenienti dalla cittadina portuale e dalle zone circostanti, tutte unite per un unico scopo.
Sperava che sarebbero arrivati ad una soluzione per quelle navi bloccate nel porto. Tutti convenivano che il carico avrebbe dovuto essere riportato alla Madre Patria, ma le autorità non lo permettevano.
Il capitano di una delle due navi stava parlando ormai da una decina di minuti e Alfred non ne poteva più di ascoltarlo. Pregava che i Sons of Liberty, come amavano definirsi le persone riunite in quella stanza, non prendessero decisioni troppo azzardate, o non avrebbe potuto fare niente per fermarli. E allora sì che sarebbero stati problemi.
Passarono ancora diverse ore prima che Samuel Adams, l'uomo che presiedeva il dibattito, sancisse la fine di quella riunione, ritenendola inutile per la soluzione dei problemi del paese.
"Un'altra serata sprecata.." Sospirò Alfred sbadigliando.
Stava per lasciare l'edificio quando sentì un forte trambusto e le urla dei "rivoluzionari". Si fece strada tra la folla e raggiunse velocemente i dirigenti della riunione.
"Che volete fare?!" Chiese con rabbia. I tre uomini lo guardarono dall'alto in basso e scossero la testa.
"Non sono cose che ti riguardano" Rispose uno freddamente. Alfred ringhiò e strinse i pugni, trattenendosi dal prenderli a pugni.
"Come non sono cose che mi riguardano!? Vorreste forse insinuare che potrei tradirvi?! Non racconterò una sola parola ad Arth- Inghilterra! Ho il diritto di sapere! Senza il mio permesso voi non fate proprio niente!" Non poteva crederci, quegli uomini non gli credevano! Era semplicemente assurdo! Certo, voleva bene ad Arthur, ma non avrebbe mai, mai spifferato una sola parola di quelle riunioni a quello che, pian piano, stava diventando il nemico.
"Alfred.. Abbiamo deciso di attaccare le navi con il carico. Butteremo tutto il tè in mare." Iniziò uno sbuffando. Poi un altro gli mostrò una maschera, ai suoi occhi familiare, molto simile ad una che aveva visto in una tribù d'indiani.
"Per evitare di essere riconosciuti ci travestiremo da indiani Mohawk." L'uomo porse la maschera ad Alfred. Quest'ultimo se la rigirò tra le mani, incuriosito. "Perchè mai..?" Chiese senza staccare gli occhi dalla maschera.
"Dobbiamo essere più che cauti, se ci scoprissero rischieremmo di essere accusati di alto tradimento. Sarebbe spiacevole, non trovi ragazzino?" Alfred sbuffò. Odiava quando Arthur lo chiamava in quel modo, che si fossero azzardati quei tre, a suo parere, inetti lo faceva imbestialire. Prese un respiro profondo e mantenne incredibilmente la calma.
"Ha senso..Fate attenzione, seriamente. Potrebbero esserci delle guardie.." Restituì la maschera all'uomo che gliela aveva consegnata precedentemente. Questi lo guardò stranito.
"Beh? Non hai intenzione di collaborare? Hai paura per caso?!" il biondo gli rivolse un'occhiata carica di odio e scosse la testa.
"Non mi travestirò, farò da vedetta, conosco meglio di tutti le autorità inglesi. In caso le avvistassi le tratterrò.. in un modo o nell'altro.." Esclamò non propriamente sicuro. I tre uomini si guardarono l'uno con l'altro e poi annuirono.

    Yankee Doodle keep it up,
Yankee Doodle dandy,

Prima metà del 1774. Virginia, Fredericksburg.
Un uomo correva per le strade della città, come se fosse seguito da un branco di cani affamati. Aveva dei fogli tra le mani, documenti molto importanti che dovevano essere consegnati al destinatario il più in fretta possibile.
Finalmente raggiunse l'edificio che stava cercando ormai da quasi un'ora. Bussò ripetutamente cercando di riprendere fiato; cominciò poi a sentire un rumore di passi che si avvicinavano, facendo scricchiolare il pavimento in legno dell'abitazione.
Quando il padrone di casa gli aprì, tirò un sospiro di sollievo; aveva terribilmente paura di aver sbagliato casa.
"Buongiorno signor Washington! Sono stato incaricato dall'alto di portarle questi documenti! Hanno l'aria di essere qualcosa di davvero importante!" Detto ciò, l'uomo gli consegnò i fogli e lo salutò in modo piuttosto formale.
Washington cominciò a leggere con calma i documenti. Riguardavano i gravi fatti accaduti al porto di Boston e altre questioni burocratiche. Si poteva intuire, leggendo quei fogli, che presto la guerra tanto attesa dalle tredici colonie sarebbe scoppiata.
Nonostante le sue origini in parte inglesi, George Washington era fermamente convinto che, in caso di conflitto, si sarebbe schierato a fianco degli americani. E fu proprio per questa sua forte convinzione che venne nominato, in un momento così delicato, deputato del congresso continentale.

    Mind the music and the step,
And with the girls be handy.

15 giugno 1775. Pennsylvania, Filadelfia.
La guerra ormai era iniziata, servivano comandanti che infondessero forza e sicurezza alla nuova milizia ribelle, composta perlopiù da volontari, spesso di umili origini. Niente in confronto all'esercito inglese, formato da uomini addestrati al combattimento (soprattutto in armi) e ben forniti di cavalleria e armeria pesante.
Le forze indipendentiste erano prossime ad una quasi certa sconfitta, disorganizzate com'erano. Necessitavano nuove strategie, o la loro forza non sarebbe bastata per la vittoria.
Alfred decise in quei giorni di partecipare alle riunioni del congresso continentale. Aveva intenzione di combattere, certo, ma prima doveva trovare un valido comandante che lo affiancasse. Presto, il congresso, avrebbe nominato un comandante supremo delle forze indipendentiste. Alfred sapeva che, probabilmente, l'uomo scelto dal congresso sarebbe diventato una specie di superiore per lui. L'avrebbe aiutato in ogni battaglia con strategie vincenti, senza mai scendere al suo fianco a combattere, però. Non si aspettava di certo che uomini di alta aristocrazia, come quelli presenti tra le fila del congresso, si sarebbero abbassati al livello dei soldati! No, quelli erano troppo simili agli inglesi per rischiare la loro vita in un campo fangoso. Non che non ci tenessero alla libertà, però lasciavano il lavoro sporco ai contadini e ai volontari. Loro dirigevano e si occupavano delle questioni burocratiche, cose che Alfred riteneva quasi inutili durante una guerra. Sarebbero state di vitale importanza nell'immediato dopoguerra, questo era certo; una nuova nazione ha bisogno di dirigenti che impediscano una situazione di totale anarchia e che scrivano delle nuove leggi. Alfred già la immaginava la Costituzione americana; ogni volta che ci pensava si sentiva pervaso da un forte senso di felicità. Sarebbe stata una Costituzione completamente nuova e mai vista nel Vecchio Continente. Dove la libertà dei cittadini sarebbe stata messa al primo posto; una Costituzione che parli di giustizia e parità per gli americani, ecco di cosa avrebbero avuto bisogno le Tredici Colonie dopo l'indipendenza.
Si riprese dal fantasticare quando finalmente il presidente del congresso continentale, John Hancock, prese parola. Alfred era impaziente di conoscere il nome del comandante supremo delle forze indipendentiste; avrebbe dovuto passarci davvero molto tempo insieme, quindi sperava che almeno fosse simpatico. Ma non solo, doveva essere anche un uomo riflessivo e preciso. Si affrettò a raggiungere il presidente del congresso che stava per annunciare il tanto atteso nome.
"Membri del congresso" Cominciò Hancock. "Sono giunto ad una decisione che si rivelerà d'importanza vitale per il paese che stiamo andando a creare. Chiedo perciò al deputato George Washington se si sente in grado di accettare l'incarico di comandante supremo delle forze indipendentiste." Alfred assusnse un'espressione piuttosto confusa. Non aveva mai sentito parlare prima di questo Washington, si chiedeva davvero il motivo per cui perchè l'avesse scelto. Ora era più curioso che mai, voleva assolutamente conoscere ogni particolare di quell'uomo, doveva solo attendere che si alzasse e accettasse l'incarico.
Un deputato si alzò e annuì piano. "Sono onorato di essere stato scelto" Ammise avvicinandosi al presidente del congresso e poi mettendosi a fianco del giovane Alfred. "Accetto quest'incarico e prometto a tutti voi che farò di tutto per rendere indipendenti le nostre Tredici Colonie." Al seguito di queste parole ogni deputato cominciò ad applaudire, mentre il nuovo comandante tese la mano ad Alfred. Questi gliela strinse sorridendo e si presentò.
"Sai ragazzo, abbiamo molto lavoro da fare. Ma quando avremo finito, tu sarai una nazione indipendente e il popolo americano sarà libero." Il più giovane annuì con orgoglio e felicità. Gli piaceva il modo di pensare di quell'uomo ed già era certo che sotto il suo comando sarebbe giunto alla vittoria della guerra, in un modo o nell'altro.

Fath'r and I went down to camp,
Along with Captain Gooding,

14 ottobre 1781. Virginia, Yorktown.
Ora o mai più.
Alfred lo sapeva bene. Quella battaglia era l'occasione per mettere fine una volta per tutte ai conflitti per la tanto desiderata indipendenza. Non potevano perdere, non dovevano perdere. Ora che avevano pure l'aiuto dei francesi la vittoria era praticamente loro. Nonostante inizialmente Washington non volesse allearsi con le nazioni europee, il giovane americano lo convinse, fiducioso che Francis e i suoi generali sarebbero stati di notevole vantaggio contro gli inglesi. Inoltre, i francesi, avendo combattuto per lunghi anni contro gli inglesi, erano esperti nel tipo di schieramenti e strategie utilizzate dai britannici, quasi completamente estranei ai coloni del Nuovo Continente. Infatti, fino a quel momento, poche erano state le battaglie condotte in stile settecentesco, per così dire. Quella guerra fu diversa da tutte quelle combattute in precedenza; ciò che dava un ulteriore vantaggio agli americani era proprio il fatto che fossero soliti utilizzare tecniche da guerriglia, con imboscate e ritirate strategiche. Washington non fu mai un grande stratega, ma seppe come riorganizzare l'esercito in modo da avere i maggiori vantaggi possibili. Di sconfitte ne avevano subite tante; tanti erano anche gli uomini che avevano perso, che non sarebbero mai tornati a casa dalle loro famiglie. Questo Alfred lo sapeva, e si sentiva in qualche modo egoista; nei momenti difficili aveva persino pensato di lasciar perdere, l'indipendenza non valeva tutte le vite spezzate sui campi di battaglia. Ma ogni volta che si scoraggiava, sentiva una mano appoggiarsi sulla sua spalla e  lo sguardo serio e rassicurante del suo generale posarsi su di lui. Era infinitamente grato a Washington; ormai lo vedeva come un padre, un po' come la figura che era mancata nella sua breve infanzia. Ripensava ai pomeriggi passati in solitudine nella sua enorme casa, a quanto desiderasse che Arthur fosse lì insieme a lui, alle giornate trascorse ad attendere il suo ritorno. Era certo che il generale lo vedesse ancora come un ragazzino immaturo, ma proprio per questo aspetto si era così tanto affezionato a lui, che per lunghi mesi aveva combattuto al suo fianco. Era fiero di essere in qualche modo "comandato" da quell'uomo e voleva, una volta vinta la guerra, chiedergli di diventare il suo primo presidente.
In quell'accampamento appena fuori da Yorktown si stavano decidendo le sorti di una nazione che aspettava solo di essere libera. Washington discuteva con i generali francesi sul da farsi mentre Alfred, perso nei suoi pensieri, ammirava la bellezza del mare, quel giorno insolitamente mosso.
"Hey petit rebelle!" Lo richiamò all'attenzione Francis, ridacchiando. Il più giovane gli rivolse un sorriso un po' insicuro e lo salutò con un cenno della mano.
"Sei nervoso..? Dev'essere difficile, immagino" Il francese gli scompigliò i capelli e spostò poi lo sguardo al mare.
"Prometto che.. vendicherò il sangue versato per la libertà.. A qualunque costo.." Alfred chinò il capo mentre i suoi occhi cominciavano ad inumidirsi.

"A qualunque costo.." ripeté in un sussurro, stringendo il suo fucile.

And there we saw the men and boys
As thick as hasty pudding.


Con la vittoria da parte delle tredici colonie e dei francesi della battaglia di Yorktown si sancì la fine della Guerra d'Indipendenza, anche se effettivamente i combattimenti durarono ancora per un anno.
 

Queste Colonie Unite sono, e per diritto devono essere, stati liberi e indipendenti.

[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America, 1776]

   
 
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