Anime & Manga > Le situazioni di lui e lei/Karekano
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Autore: Aurore    28/04/2013    0 recensioni
Arima e Miyazawa sono ormai una coppia, ma Asaba non si decide a lasciarli in pace. Dopo aver tentato in tutti i modi di separarli, adesso non fa che stargli dietro, mettendo a dura prova la pazienza dei suoi due amici. Per fortuna, qualcuno verrà in loro soccorso…
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Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideaki Asaba, Maho Izawa, Soichiro Arima, Yukino Miyazawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui, Lei e L'altro
Lui, Lei e L'altro





 

Fin dalla prima volta in cui Yukino Miyazawa ha incontrato Hideaki Asaba ha sempre saputo che quel ragazzo sarebbe stato un problema. Anche se all’epoca gli si era avvicinata con l’intenzione di socializzare, perché diventare amica del migliore amico di Arima le sembrava una buona idea, e quindi con un atteggiamento il più possibile aperto e ben disposto, già ad una prima occhiata ha colto un certo qualcosa, in lui, capace di infastidirla profondamente. Forse il suo modo di camminare, come un leone che se ne va in giro tutto tronfio nel suo territorio, o forse la finta noncuranza con cui si lascia ricadere i capelli sugli occhi, o forse il modo di squadrare le ragazze, come se fossero caramelle nell’espositore di un negozio e lui dovesse scegliere quali mangiare… Be’, qualunque cosa fosse, era insopportabile.
E la situazione non è certamente migliorata quando Asaba ha iniziato a tormentarla e a tramare piani diabolici per mettere fine alla sua storia con Arima. Dopo un estenuante periodo di baruffe, scherzacci, crisi isteriche e sfiorate tragedie, finalmente è sopraggiunta la pace: Asaba ha desistito dai suoi malefici propositi ed è nato il loro trio.
All’inizio stare insieme era divertente e spesso lo è ancora. Asaba sarà anche un folle maniaco sessuale con accentuate manie di grandezza, ma in fondo è proprio questo che lo rende affascinante. Nei primi tempi le cose sono andate bene. I problemi sono ricominciati quando Arima e Miyazawa si sono resi conto che la loro coppia rischiava di dissolversi nel trio. Asaba gli sta praticamente sempre tra i piedi, a pranzo, durante l’intervallo, nelle uscite pomeridiane, si intromette nelle telefonate e perfino nelle loro discussioni. Ormai sono diventati oggetto di ilarità generale e di stupide battute sui triangoli, mentre comportarsi alla Asaba è diventato un modo di dire per indicare qualcuno che fa il terzo incomodo.
Se nei primi tempi questa situazione faceva sorridere Arima e Miyazawa alla lunga è diventata insostenibile. E quel che è peggio è che il diretto interessato, Asaba, la persona più egocentrica e megalomane dell’universo, sembra perfettamente indifferente al disagio che provoca: non riesce proprio a concepire che esista qualcosa che non ruoti sempre e solo intorno a lui e questo vale anche per una coppietta felice. Probabilmente il pensiero che la sua presenza costante e il suo ostinato ficcanasare possano essere molesti non l’ha mai sfiorato, e se anche l’ha sfiorato, Asaba ha subito provveduto a metterlo a tacere. Come ha osservato giustamente Aya Sawada quando Miyazawa, esasperata, ha parlato del problema con le sue amiche, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e un attimo dopo Tsubaki Sakura ha prontamente aggiunto che forse Asaba, non potendo più contare su Arima per attirare le ragazze, ha cambiato strategia e ora punta sullo sfruttamento della posizione di una coppia carina e popolare come la loro. Triste, ma dura realtà: per quanto Asaba apprezzi la compagnia dei suoi due amici, niente e nessuno potrebbe mai distoglierlo dal suo assurdo progetto dell’ovile della felicità, sempre in cima alle sue perverse riflessioni.
Soltanto in due casi Arima e Miyazawa riescono a liberarsi dell’altro: quando deve incontrarsi con una ragazza (il che per loro fortuna succede con una certa frequenza) o quando si nomina la parola studio, alla quale Asaba è decisamente allergico.
Così, quando Miyazawa ha proposto di andare nel boschetto di ciliegi dietro la scuola per ripassare insieme in vista degli esami di fine trimestre, in un afoso pomeriggio estivo in cui tutti e tre ciondolavano in giro senza nessuna occupazione particolare, credeva di essere al sicuro e stava già congratulandosi con se stessa. Asaba è rimasto zitto per un istante, poi si è alzato dal gradino su cui era seduto e si è stiracchiato, apparentemente con fare casuale, nella realtà in una posa studiatissima che mette in risalto contemporaneamente i suoi addominali, lasciati un po’ scoperti dalla camicia, e il suo profilo. Soltanto Arima, che lo guarda con le sopracciglia aggrottate, sa che ha passato ore ed ore davanti allo specchio a provare quella posa.
«Sai che è una buona idea?» ha risposto Asaba, sbadigliando e lanciando un’occhiata maliziosa verso un gruppo di ragazzine agitate che lo guardano furtive, ridacchiano e bisbigliano, simili ad uno sciame d’api ronzanti. «Devo ripassare storia, non ne so un accidenti e l’esame è tra meno di una settimana».
Con sommo orrore di Miyazawa e una forzata rassegnazione da parte di Arima, si sono ritrovati tutti e tre insieme sotto gli alberi di ciliegio… il posto più romantico della scuola. Asaba, dimenticando completamente il suo progetto di ripassare storia, si è sdraiato sull’erba a prendere il sole cianciando di ragazze, le vacanze estive, ragazze, gare sportive, ragazze, pettegolezzi vari, ragazze, gusti di gelato preferiti, ragazze… Con la consueta mitezza che la caratterizza, Miyazawa gli ha fatto notare più volte che sarebbe il caso di sloggiare, ma lui la prende sul ridere e resta dov’è, con una tale faccia da schiaffi che anche l’eterna pazienza di Arima comincia a venir meno.
«Sai, non avrei mai detto che tu fossi così… perseverante» sibila Miyazawa, fissando Asaba con sguardo assassino.
Chiunque se la darebbe a gambe se Miyazawa lo guardasse in quel modo, ma lui sembra indifferente. «Lo sai che sono pieno di insospettabili virtù, bellezza» risponde, ammiccando verso di lei.
La ragazza si trattiene a stento dal vomitare nel cespuglio più vicino e scambia un’occhiata furibonda con Arima, che sembra infastidito e divertito in ugual misura.
«Ciao ragazzi!» esclama una voce all’improvviso.
È Maho che si sta avvicinando, un sorriso obliquo sul volto e i capelli scompigliati dal vento caldo.
«Ehi, ciao! Che ci fai qui?» la saluta Miyazawa, sinceramente felice di vedere la sua amica. Se proprio lei e Arima devono stare in compagnia, che almeno sia una compagnia gradita.
«Vi ho visto da lontano, stavo facendo un giro. Sembrava proprio che vi divertiste, tutti e tre insieme in un posticino così piacevole… ho pensato di unirmi a voi» risponde Maho, una buona dose di ironia nella voce, mentre si siede con grazia sul prato.
Miyazawa alza le spalle. «Accomodati pure, tanto ormai…»
La sua amica fa una risata leggera, divertita. Conosce bene la situazione, era presente anche lei quando Miyazawa si è sfogata con le sue amiche. «Che cosa fate?» chiede, allungando davanti a sé le gambe snelle e bianche.
«Stiamo studiando» risponde Arima, tranquillo, e lei ride di nuovo, lanciando un’occhiata ai libri sparpagliati qua e là e completamente ignorati.
«Lo vedo! Anche tu?» chiede Maho ad Asaba.
Il ragazzo, ancora disteso sul prato con la camicia sbottonata per abbronzarsi e il quaderno degli appunti di Arima aperto sulla faccia, emette un ghigno furbo. «Certo. Io adoro studiare».
Maho non batte ciglio. «Non dovevi allenarti con i tuoi compagni di classe, dopo pranzo? Mi sembrava di averti sentito mentre ne parlavi con loro».
«Perché dovrei andarci? Fa troppo caldo per allenarsi e poi sto così bene qui con i miei amichetti del cuore!»
Asaba solleva leggermente il quaderno e ammicca verso Arima e Miyazawa, che lo fissano con aria incredula. Okay, è ufficiale: lo sta facendo apposta. Miyazawa apre la bocca per dire qualcosa, probabilmente per insultare Asaba, quando Maho si sporge verso di lei, toccandole un braccio, e inizia a bisbigliarle qualcosa sotto voce, seria, ma con uno strano luccichio negli occhi. Miyazawa appare prima sorpresa, poi dubbiosa, infine sorride con l’espressione di un bambino che ha trovato il modo di combinare una marachella senza farsi scoprire dalla mamma e annuisce.
Arima resta un po’ un disparte, forse per non immischiarsi dei discorsi delle due ragazze, poi la mano di Miyazawa spunta all’improvviso, lo afferra per la camicia e lo tira verso di loro perché partecipi alla conversazione.
I sussurri smorzati di Maho e le risatine a stento trattenute di Miyazawa attirano l’attenzione di Asaba, poco distante dagli altri tre. Solleva nuovamente il quaderno per lanciargli un’occhiata sospettosa.
«Ehi, che succede? Commentate la mia sconvolgente bellezza?»
«In realtà… no» risponde Maho, con fare tranquillo. «Ci stavamo chiedendo se conosci Izumi Sakamoto».
«Izumi Sakamoto? No, non mi pare» dice Asaba con scarso interesse, lasciandosi ricadere sull’erba e piazzandosi il quaderno sul viso. «Chi è?»
«Una della I D».
«Strano, conosco piuttosto bene tutte le ragazze della I D…» gongola Asaba con tono insinuante.
«Magari te ne è sfuggita una» sibila Miyazawa, furibonda, fissandolo con gli occhi ridotti a fessure.
«Uhm, non credo. Nessuna può sfuggirmi».
«Be’, comunque… È una mia amica» interviene Maho, lanciando a Miyazawa uno sguardo ammonitore «e sai cosa mi ha confessato? Che tu le piaci».
«Ma davvero? Non è certo una notizia, io piaccio a tutte» commenta Asaba, sempre con quel tono gongolante.
Maho ha un sorriso angelico mentre continua a parlare con il tono suadente che usa quando sta architettando qualcosa. Se Asaba la conoscesse meglio, se ne accorgerebbe, ma si è sempre tenuto piuttosto alla larga da lei: è una ragazza troppo bella per non farsi desiderare e troppo intelligente per entrare a far parte dell’ovile della felicità… e se c’è una cosa che Asaba proprio non sopporta, è trovarsi sempre sotto il naso quello che non può avere.
«E sai cos’altro mi ha detto? Che se ti va di conoscerla ti aspetta accanto alla palestra fra…» Maho solleva il polso sinistro e guarda l’orologio «… praticamente adesso».
Asaba non sembra particolarmente interessato. Forse fa troppo caldo anche per le sue consuete attività. «Ah, sì? E com’è questa tua amica, carina?»
«Sei disgustoso» sbotta Miyazawa, le braccia incrociate e l’aria di chi ammazzerebbe volentieri qualcuno. O meglio, non qualcuno, ma una persona ben precisa.
«Sì, è molto carina. Garantisco io» risponde Maho, indifferente alle loro baruffe.
Asaba si tira su, liberandosi del quaderno, e la guarda. «Soddisfatto o rimborsato?» aggiunge, un sorriso idiota stampato in faccia.
«Ma perché frequento una persona del genere?» chiede Arima, senza rivolgersi a nessuno in particolare, mentre fissa il suo amico con espressione mesta.
«Me lo chiedo anch’io, Arima» borbotta Miyazawa e gli lancia un’occhiataccia, come rimproverandolo per le sue amicizie sconsiderate.
Asaba sembra non accorgersi di nulla, oppure, cosa ben più probabile, li ignora completamente. Si alza con uno sbadiglio. «E va bene. Diamole un’occhiata». Dal suo tono indolente e dall’aria annoiata sembra che stia facendo un favore a qualcuno.
Anche Maho si alza, strofinando le mani sporche di erba l’una contro l’altra per pulirle, la testa china e un sorriso vago. «Benissimo, andiamo. Non te ne pentirai, Asaba». Guarda gli altri due, che non si sono mossi. «Voi non venite? Dai, non potete perdervi lo spettacolo».
Miyazawa scatta in piedi con entusiasmo, tirandosi dietro Arima. «D’accordo, veniamo anche noi!» esclama, allegra.
Tutti e quattro si incamminano verso la scuola e per l’intero tragitto Asaba non fa che elencare le proprie ultime conquiste e chiedersi quale tra le numerose, bellissime ragazze che di recente hanno manifestato interesse per lui, sia Izumi Sakamoto. Maho non dice una parola, mentre Arima e Miyazawa si scambiano, ogni tanto, uno sguardo divertito. L’edificio è silenzioso e deserto. Tutti gli studenti stanno passando l’intervallo all’aperto per godersi il sole e il caldo. Raggiungono il corridoio che conduce alla palestra e si fermano davanti alla porta di uno sgabuzzino ufficialmente adibito alla conservazione del gesso e dei cancellini, ma essendo isolato e tranquillo, è il posto ideale per le coppiette della scuola che vogliano sbaciucchiarsi in tutta calma. Accanto alla porta, grande e a due battenti, c’è un carrello delle pulizie con scope, spazzoloni, stracci e detersivi. Asaba sembra decisamente annoiato.
«Allora, dov’è la tua amica?»
Maho si morde un labbro prima di rispondere. «Mi ha detto che ti avrebbe aspettato lì dentro» risponde e con una mano indica lo sgabuzzino. «È molto timida, probabilmente ci ha visti arrivare insieme a te e si vergogna di venire fuori».
Asaba lancia un’occhiata sconcertata allo sgabuzzino, poi fa un sorrisetto. «Be’, in effetti questo è un posticino perfetto per certe cose… Non è neanche così stretto come sembra, c’è spazio più che sufficiente per due persone che non vogliono stare troppo lontane… »
Ridendo, fa un passo avanti ed è dentro. È un attimo, uno sguardo d’intesa. Maho afferra uno spazzolone dal carrello delle pulizie. Nello stesso istante, Miyazawa balza in avanti e chiude la porta della stanzetta sulla faccia sconvolta di Asaba, che si è girato appena in tempo. Tiene chiusa la porta mentre Maho, con gesto fulmineo, infila lo spazzolone all’interno delle due maniglie, bloccando entrambi i battenti, un istante prima che Asaba, dall’altra parte, si scagli contro la porta, tempestandola di pugni e sbraitando.
«Ehi! Ehi! Che cavolo succede?! Che cosa fate?! Aprite! Non è divertente, aprite! Aprite o giuro che ve ne pentirete! Arima! Traditore
Le due ragazze scoppiano a ridere, battendosi il cinque. «Ottimo lavoro!» esclama Miyazawa, soddisfatta.
«Non pensavo che avrebbe funzionato davvero!» osserva Arima, stupito.
Maho scrolla le spalle. «Mai dubitare di un piano architettato da me» ribatte con tono sicuro.
«Andiamo, forza!» grida Miyazawa, afferrando Arima per un braccio e tirandolo via, ma lui esita.
«E adesso che facciamo?» chiede, fissando un po’ preoccupato la porta che trema sotto i colpi di Asaba.
«Adesso… lo lasciamo lì dentro per un po’. Vedrete che gli farà bene» risponde Maho, poi sorride, trionfante. Il prigioniero continua a protestare animatamente, ma questa volta nessuno sarà costretto ad ascoltarlo. «Siete liberi, piccioncini» aggiunge con tono malizioso mentre si volta per allontanarsi. «Buon divertimento!»

 

 

~ Fine ~

 
 

 
 

 

 

Spazio autrice.
Storia scritta per lo SfigaFandom Fest 2013 indetto da Fanworld.it. Fandom: Le situazioni di Lui e Lei (ovviamente xd). Personaggi: Soichiro Arima, Yukino Miyazawa, Hideaki Asaba (ho aggiunto Maho Izawa per movimentare un po' la situazione). Prompt: terzo incomodo. Devo ammettere che all’inizio non ero molto convinta di questa one-shot, ma il risultato finale mi sembra… discreto. Voi che ne dite? Fatemi sapere!

 

 

 

 




   
 
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