Attenzione!
Spoiler di Iron Man 3, riguardanti la conclusione del film e la scena dopo i titoli di coda. Senza contare che il siparietto seguente non ha alcun senso senza aver visto il film E la scena dopo i titoli di coda, perciò… Fanghèrl avvisata, mezza salvata!

Problemi esistenziali

«Sai che cosa mi sta venendo in mente? Oh, Dio, la mia ferita originaria…».
Bruce non poté fare a meno di sospirare. Il flusso di coscienza di Tony era un fiume in piena che scorreva senza sosta dal cervello alla bocca. E a quanto pareva non esisteva diga in grado di arginarlo.
«…millenovecentottantatre, mi segui?».
Bruce si stropicciò gli occhi e fece di no con la testa. «Sì».
«Quattordici anni. Avevo ancora la tata. Strano, no?».
Bruce si afflosciò contro lo schienale della poltrona.
«Ne hai ancora per molto?».
Tony roteò gli occhi, esasperato.
«Almeno per un’altra ora. Due, se continui a interrompermi e/o addormentarti».
«Ti rendi conto che ho preso un jet per venire qui? Mi sono precipitato alla Stark Tower, perché hai detto di avere una cosa sensazionale da mostrarmi».
«Stai forse dicendo che i miei problemi esistenziali non sono abbastanza sensazionali?».
Si fissarono in silenzio per alcuni istanti.
«Avrei dovuto immaginarlo!». Bruce sbatté il pugno sul bracciolo della poltrona e si alzò, pericolosamente irritato. Era in momenti come quello che sentiva la mancanza del misuratore di battito cardiaco, pensò massaggiandosi il polso sinistro. «A quest’ora avrei potuto essere a pranzo con Jade. Conoscendola mi terrà il broncio per due giorni. E per cosa, poi?».
Mentre Bruce passeggiava avanti e indietro sempre più nervoso, Tony fece spallucce.
«L’emozionante storia di come sono riuscito a sbarazzarmi del grappolo di schegge e della formula che potrebbe aiutare te a risolvere il tuo piccolo problema verde. Ti basta come scusa per Jade?».
Bruce si bloccò all’improvviso e sgranò gli occhi. «Cosa?».
Gli angoli della bocca di Tony si arricciarono in un sorrisetto enigmatico e trionfante.
«Lo sai? Se tu avessi avuto il… Com’è che l’hai chiamato? Ah, ecco. Se tu avessi avuto il temperamento per ascoltarmi, ora non avresti bisogno della lezioncina di scienze, saresti arrivato da solo alla soluzione. Invece, no! Tu hai preferito fare un pisolino».
Le pupille di Bruce erano ridotte a due puntaspilli.
«Allora... quelle voci che girano sul tuo conto…».
Tony si accarezzò il pizzetto, con aria pensierosa.
«Be’, se le voci cui ti riferisci riguardano me, il mio yatch e le ballerine del balletto russo…».
«Tony!».
«D’accordo, d’accordo». Alzò le mani, in segno di resa. «Tutto vero, fino all’ultimo pettegolezzo. Pepper ed io volevamo aspettare prima di renderlo ufficiale. Sai com’è. I miei fan potrebbero non sopportare una notizia del genere. Già me le vedo davanti, le folle di ragazzi e ragazze che si disperano. Con Gary in prima fila».
«Chi diavolo è Gary?».
«Sapresti anche questo, se non ti fossi addormentato».
Ma Bruce non lo stava più ascoltando. Sentiva soltanto le orecchie fischiare, il sangue pompare nelle arterie, il cuore martellare sulla cassa toracica e l’impellente bisogno di sedersi. Mancava soltanto la scarica di adrenalina all’appello. Forse era davvero il caso di mettersi seduto. Era così sconvolto che mancò la poltrona e finì col culo per terra. Il sorriso furbo di Tony comparve nel suo campo visivo qualche secondo, o millennio, più tardi.
«Non farmi scherzi, Doc. Altrimenti chi la sente Jade, uhm?».
Immaginare una Jade furiosa che insegue Tony per il laboratorio con un piede di porco tra le mani fu talmente divertente e soddisfacente da farlo tornare in sé.
«Credi davvero che funzionerà su di me?».
Tony, inginocchiato di fronte a Bruce, si dondolò sui talloni un paio di volte prima di rispondere.
«Non posso prometterti niente, ma penso che valga la pena tentare, no? Anche se continuo a non capire questa tua voglia di dare il ben servito a Mr Green. Dovresti aver superato la fase della negazione, ormai».
Bruce gli diede uno spintone e anche Tony cadde seduto sul pavimento.
«Accettare non significa rassegnarsi. E poi, se tu puoi smettere di essere Iron Man, perché io non posso smettere di essere Hulk?».
«Non è tecnicamente esatto. Non ho smesso di essere Iron Man. Ho solo smesso di indossare l’armatura. Che non era una distrazione, o un hobby. Era un bozzolo. Questo mi ricorda un aneddoto davvero singolare su me, mio padre e due spogliarel…».
«Oddio, ecco che ricomincia!».

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