Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
Ricorda la storia  |      
Autore: Rodinas    28/04/2013    2 recensioni
[MadokaxSayaka]
La pioggia batteva forte quella sera, la pensilina della fermata dell'autobus ovattava il battente suono delle finissime schegge di vetro che piombavano come coltelli giù dal cielo, ma la voce di Sayaka tagliava di più, faceva infinitamente più male, opprimeva di più, molto di più del semplice tuonare della pioggia.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Homura Akemi, Kyoko Sakura, Madoka Kaname, Oktavia von Seckendorff, Sayaka Miki
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note:
E' il giorno del mio compleanno e voglio festeggiarlo a modo mio.
Ho scritto questa MadoSaya tanto tempo fa, ma rileggendola ho ripercorso tutti i sentimenti provati nello scrivere attraverso gli occhi di Madoka. Attraverso occhi indecisi e tristi, gli occhi di chi ha vissuto un'intera infanzia con una persona che era per lei quella più importante fino a quel momento. Ho provato a dare sfogo a tutti i personaggi, a muovere Kyoko nel bene e nel male per salvare Sayaka, gelosa per le emozioni che Madoka stava provando per la sua migliore amica.
Voglio condividere con voi lettrici e lettori questo piccolo frammento di storia collocato in un what if dopo la scena della pensilina in cui Sayaka è scappata lasciando Madoka da sola nella pioggia.
Se potete leggete la fic con il rumore della pioggia di sottofondo, rende di più.
Buona lettura.

 


EMOTIONLESS

 

La corsa la stava estenuando, respirare diventava sempre più difficile e -dopotutto- lei non era certo la più grande atleta della scuola.

Aveva bisogno di lei, l'aveva abbandonata e non sapeva cosa fare, si sentiva patetica.

Kaname Madoka sentiva il cuore stringerlesi nel petto a pensare al fatto che Miki Sayaka, la sua migliore amica, fosse da qualche parte, in quella città, dispersa chissà dove, senza nessuno a poterla aiutare, abbandonata al suo terribile ed inevitabile destino.

 

Tutto era cominciato la sera scorsa, quando, sotto la pioggia, Sayaka-chan le aveva urlato in faccia il suo disappunto, quando le aveva detto di diventare una maga per salvarle la vita.

Aveva avuto paura, dannatamente paura.

 

Anf anf...

 

Aveva ancora paura.

 

Anf anf anf....

 

La pioggia batteva forte quella sera, la pensilina della fermata dell'autobus ovattava il battente suono delle finissime schegge di vetro che piombavano come coltelli giù dal cielo, ma la voce di Sayaka tagliava di più, faceva infinitamente più male, opprimeva di più, molto di più del semplice tuonare della pioggia.

- Tu non mi puoi capire...

Aveva detto così, l'aveva accoltellata al cuore con quella frase, lei che credeva di poter fare qualcosa, di poter valere qualcosa...
Le sue parole non erano servite a niente.
Madoka non sapeva che fare, il viso contorto dal dolore di Sayaka-chan era impresso a fuoco nella sua mente, non riusciva a chiudere occhio, non riusciva a darsi pace nemmeno a scuola, dove Sayaka non c'era, se non c'era lei tutto perdeva di senso. Tutto diventava un dipinto annacquato privo di scopo, per lei che non aveva nessun desiderio in particolare se non quello di vedere felici gli altri.

 

Correva...

Anf anf...

Disperata in quella notte altrettanto piovosa...

Anf anf anf...

Si lasciava andare a slanci di corsa insospettabilmente lunghi, per lei che aveva polmoni così piccoli, e fragili, e deboli...
La Madoka indecisa non esisteva più.
Esisteva soltanto una Madoka piena di dolore e sofferenza, piena di calore ed affetto da donare, colma di un desiderio inaspettatamente rivelatosi ai suoi occhi solo adesso.
Sayaka.


La corsa della ragazza dai capelli rosati non accennava a terminare, lungo le buie vie della città, nemmeno quando fu arrivata all'interno della stazione della metropolitana rallentò il suo passo, nemmeno nella fatica di scalare gli impervi -ed allora interminabili- scalini della sopraelevata, che sembravano non finire mai.
Nemmeno quando arrivò davanti a Sayaka-chan volle fermarsi.

- M-Madoka?

Nemmeno davanti al suo volto ricolmo di stanca sorpresa, di muta e spenta e dolorosa rassegnazione.
Non sarebbe dovuta andare così, non sarebbe dovuta essere lei in quel luogo a sentire la confessione di Sayaka-chan, doveva esserci Kyoko, ma il suo desiderio era più forte di qualsiasi cosa, più forte di qualsiasi legge del destino, o linea temporale che fosse.
Madoka avanzò, camminando a passo veloce dopo essersi brevemente arrestata all'asserzione dell'amica, doveva farlo, doveva impedirle di divorare se stessa,doveva intrappolarla nel suo desiderio così che il dolore della perdita di Kamijou-kun sarebbe svanito per sempre, lasciando il posto ad altro...

- Madoka... va via non mi od-... !?

Silenzio. Le labbra di Madoka Kaname si chiusero su quelle di Miki Sayaka ad uccidere ogni sentimento negativo che vi fosse all'interno. Non era brava a baciare e per il suo primo bacio aveva preventivato qualcosa di romantico e – forse – che fosse il suo "lui" a prendere l'iniziativa.
Era dopotutto una cosa avventata, quel vero "sbaglio" che avrebbe dovuto compiere secondo sua madre.

Ecco mamma, ho finalmente sbagliato come mi avevi detto tu. Uno sbaglio vero, caldo, dolce, che mi fa venir voglia di piangere...

Il primo pensiero di Madoka fu quello di ringraziare sua madre, mentre istintivamente cercava di dar sfogo alla sua giovane e pura prima interpretazione del bacio alla francese.
Sayaka, letteralmente scioccata, non riusciva a muoversi, né a parlare, né a respirare.
Sembrava quasi che tra di loro vi fosse un universo di infinito dolore e sofferenza, vinto unicamente dalle loro labbra in movimento.
Sayaka chiuse gli occhi, stanca, morta, avvinta dalla calda e tenera lingua di Madoka...
Lei scherzava sull'idea di diventare "suo marito" lei ci rideva sopra... ma adesso... adesso era diverso... prese a piangere, sentendo l'amore, il calore, la tenerezza, la genuinità di quanto la sua migliore amica le stava mostrando attraverso il suo imbarazzato e maldestro tentativo di bacio.
Le loro lingue nemmeno andavano ordinatamente, si toccavano carezzandosi mediante un'istintiva sequenza di carezze e contorsioni lenitive. Sembravano due animali feriti.
Le braccia di Sayaka si aggrapparono come cinghie alla piccola schiena di Madoka, che vide l'amica infilarlesi più in bocca e spingerla a ridosso della panchina, le chiedeva di più...
Sgranò gli occhi, e si lasciò baciare, se era quello che Sayaka-chan voleva, l'avrebbe lasciata fare...
Poi, inaspettatamente, si staccò.

- Mi dispiace Madoka-chan, honto ni gomen ne...

La ragazza dai capelli azzurri stava piangendo, piangeva singhiozzando, stringendosi al corpo dell'amica come fosse stata in quel momento il suo unico appiglio.

- Mi dispiace davvero tanto! Perchè io... IO!

Madoka la guardò col sorriso che l'aveva sempre illuminata, dolce, tenero, sicnero, per poi ribaciarla teneramente a fior di labbra.

Perché io nonostante tutto sono una stupida.

 

E mentre il cuore di Sayaka si riempiva d'amore, la sua soul-gem raccoglieva l'ultima scheggia di nero dolore che in quegli istanti era sgorgata fuori dalla sua anima...


...e si ruppe.

 

Madoka venne sbalzata via dalla potenza della trasformazione, Sayaka era ormai oltre il punto di non ritorno, era al limite della propria esistenza umana, la sua anima corrotta non era più salvabile, non era più possibile tornare indietro.
Sayaka si perse all'interno di un dolce oblio fatto di disperazione e di Madoka.

Kyoko aveva visto tutto.
Aveva fatto sì che Madoka potesse tentare la sua ultima carta, ma aveva fallito. Ora toccava a lei salvare la sua migliore amica. L'unica che avesse mai avuto desiderio di salvare.

Balzò nella tormenta scaturita dalla potente trasformazione di Sayaka, afferrò Madoka che ancora non aveva smesso di urlare il nome della ragazza che aveva giurato di amare per salvarla dal baratro della tristezza.

Ed insieme entrarono nel cuore oscuro della strega che aveva preso vita.


***

 

- Sei sicura di quello che vuoi fare Madoka?
- Si, ora più che mai.
- Ma dopo non potrai più tornare indietro... Non commettere il mio stesso errore!
Pianto.
- Ti prego...
- Kyoko-chan...
Sorriso dolce.
- ...non preoccuparti per me, tu pensa soltanto a non lasciare che io muoia prima di aver espresso il mio desiderio.
- Ma...!
Il dito indice destro di Madoka si fermò sulle labbra di Kyoko a zittirla.
- Dimostrerò a Sayaka-chan che qualcuno che può amarla davvero come lei desidera esiste davvero.
Nel mentre Kyoko osservava allibita le immagini che si susseguivano negli schermi generatisi all'interno del labirinto della strega Sayaka...
Erano tutte immagini di Madoka.
La stava chiamando, la stava desiderando, stava urlando silenziosamente il suo nome.
Disperatamente.

Kyoko sorrise, mentre una lacrima le scese oltre la frangia di capelli rossicci che in quel momento le oscuravano gli occhi. Un sorriso pieno di soddisfazione, in quel momento aveva davvero invidiato la sua amica/rivale.

Con un secco movimento delle braccia la rossa roteò la propria lancia squarciando una porta che si trovava loro innanzi, e la malefica ombra della ragazza dai capelli azzurri prese forma ai loro occhi.

Un'ombra immane, enorme, piena di rancore e voglia di distruggere.

Ma inaspettatamente Madoka non ne era spaventata, tutt'altro, persino Kyoko ne fu sorpresa.
Cosa mai le era accaduto da farla cambiare così tanto?
Non era più la ragazzina indecisa e priva di coraggio che era stata qualche giorno prima, era diversa.
Nei suoi occhi si poteva leggere un solo nome,
un solo desiderio...

 

S A Y A K A.

 

Camminò, mentre Kyoko – distratta – la stava lasciando entrare esposta pienamente al pericolo.
Madoka lo sapeva ma Kyoko non se ne era accorta.
Vicino a lei c'era Kyube.

- Non lo sto facendo per te.
- Lo so, ma ti servo comunque, giusto? Faccino carino e contento.
- No, non mi servi tu.

Madoka aprì le braccia e Kyoko, ripresasi dallo stupore si accorse dell'enorme errore che aveva commesso...

- MADOKA!!!

La rossa si avventò verso la scena, scattando velocissima nell'antro teatrale in cui ora tutti si trovavano, ma fu troppo lenta.

La strega aggrappò Madoka una Madoka la cui espressione era indecifrabile a causa dei capelli che – scioltisi a causa della violenza con cui era stata presa – le oscuravano il viso.
Madoka iniziò a parlare, a pronunciare frasi indecifrabili per Kyoko che era a terra a pochi metri dalla strega ad osservare la scena, non riusciva a capire cosa aveva desiderato Madoka...
Strinse gli occhi ad osservare, prima di essere accecata da un'intensissima luce, e lesse qualcosa sulle labbra della ragazza, ormai prossima al venir strangolata dell'enorme mano di Sayaka...

...osì che io possa donarle l'amore che ha sempre desiderato.

 

Ma la strega che era scaturita dal decadimento della soul-gem di Sayaka-chan non provava più nulla, allora perchè da quelle enormi placche metalliche che portava in viso avevano preso a sgorgare infinite lacrime?
Quell'essere doveva essere privo di emozioni.
Ma tutto fu avvolto da un'infinità di luce.
Tutto fu avvinto dalla morsa di un amore disperato nato dal cuore di una ragazza innocente, patetica e stupida.
Kyoko si ritrovò da sola, all'interno della metropolitana, unica maga rimasta – forse – all'interno di quel luogo desolato che presto sarebbe stato distrutto dalla notte di Valpurgis.

- Quelle due idiote...

Kyoko iniziò a lacrimare, la sua espressione indecifrabile...
Uscì in strada, era tardi, pioveva ancora, non accennava a voler smettere.

- IO LE ODIO QUELLE DUE IDIOTE!

Corse, frenetica e senza sosta, svestitasi dei propri abiti magici, delle proprie sicurezze, scioccata dalla propria avventatezza, lei che era così esperta... corse tanto forte da non essersi nemmeno accorta che Homura – arrivata tardi – aveva nuovamente balzato nel tempo alla ricerca di un futuro migliore.

Che sciocca... o forse era una semplice egoista?
Kyoko nel frattempo cadde.

Homura non poteva sapere che il desiderio di Madoka era stato quello di potersi dichiarare a Sayaka prima che potesse soffrire a causa di Kamijou-kun, così da poterle donare l'amore che aveva sempre desiderato.

Kyoko si rialzò, sentendosi patetica e sciocca, non era la prima volta che vedeva due maghe morire, non era la prima volta che sentiva su di sé il peso della morte di qualcuno.
Voleva del cibo ma non riusciva a sentire la voglia di mangiare, perché quella mela Sayaka non l'aveva nemmeno assaggiata!?
Rialzandosi stancamente la rossa iniziò a ciondolare facendosi inzuppare dalle lacrime del cielo buio. Non riusciva a sentire nemmeno più il suo corpo.
Si sentiva colpevole.


Passò da casa di Sayaka prima di dirigersi verso il proprio nascondiglio.
Nella camera dell'amica c'era una luce fioca accesa, sembrava tremolante, come la fiamma di una candela.
Curiosa, ed anche leggermente turbata, volle controllare.

Con alcuni balzi raggiunse la tettoia proprio a ridosso della finestra per poi buttarsi di lato imbarazzata da morire.
Il cuore le batteva a mille, il petto non riusciva più a fermarsi...

- A...AH! Sayaka-chan non lì!...
- Ah... s-scusa!
- Non fa niente, ricominciamo? Questa volta provo io a farlo, ok?
- M-Ma mi vergogno un extracasino!!!
- Ricordi la mia promessa?
- "Madoka-chan farà tutto quello che potrà per Sayaka-chan e Sayaka-chan non farà storie..."
- Risposta esatta!
- AH! Asp-! Mmmmh! AAAH! M-Madoka!

Che razza di maniaca che era diventata... Kyoko non riusciva a muoversi, stanca? Felice? Semplicemente troppo emozionata?
La pioggia l'aveva infradiciata tutta ed ancora non riusciva a credere a ciò che Madoka aveva fatto...
Le era tornato l'appetito, o forse la morsa che le stringeva lo stomaco era semplice voglia di urlare che le odiava entrambe ancora di più!
Tirò fuori dalla tasca degli shorts di jeans il pacchettino di Pocki che portava sempre con sé, ne estrasse uno, in modo da sgranocchiarlo per ovattare almeno un minimo i gemiti di piacere di quelle due imbecilli...
Lo mise in bocca e lo lasciò lì, senza morderlo, lasciò che le si sciogliesse in bocca.
Il cioccolato era un pò come una medicina, quando ti si scioglie in bocca ti cura l'animo. Ti avvolge il cuore.
Il cioccolato bagnato dalla pioggia, invece, era un pò come Madoka e Sayaka insieme.
Un fragile e delicato connubio tra l'amore del cioccolato e la tristezza delle piccole goccie d'acqua.
Un legame che, una volta scioltosi e scesoti in gola, ti fa venir voglia di piangere.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica / Vai alla pagina dell'autore: Rodinas