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Autore: afruittart    28/04/2013    2 recensioni
E’ grata ad Harry, sì, perché ogni volta la tranquillizza, la fa sentire amata e probabilmente, per Susan, quella è la cosa che conta di più.
Lo ama, lo ama da impazzire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Autrice: Sì, ho preso a mettere il mio angolino all'inizio, così mi scuso da subito per lo schifo c:
Allora ; non ho idea di cosa sia, davvero. L'ho scritta così a sbazzo solo perché avevo una voglia pazzesca di scrivere di un Harry senza maglietta. Si, prendetemi per pazza, ma è così.
Credo di essere stata mossa da un impulso sessuale represso da troppo, lol.
However, mi ci sono impegnata lo stesso e boh, è uscita senza un fine preciso ma sono abbastanza contenta. Non mi posso lamentare dai c:
Volevo farci anche il banner, ma ho perso tempo a cercare foto quindi stasera niente. Vedrò di metterlo tra qualche giorno, e ve lo dico anche se non vi interessa. <3
byee. ~

***



Susan si guarda ancora una volta al grande specchio del bagno, il suo jeans preferito addosso e il maglione giallo che le ha regalato sua madre quel natale. Ai piedi le solite vans nere un po’ consumate, ma perfette come sempre.
Per quel giorno ha cercato di aggiustarsi i capelli come più poteva, i ricci rosso mogano le ricadono morbidi sulle spalle e lei non può fare a meno di pensare che, almeno una volta, è soddisfatta del suo lavoro. Ha tirato su un boccolo ribelle con una piccola mollettina nera e adesso sembra tutto in ordine.
Cerca di sorridere al suo riflesso, un filo di matita sugli occhi e un po’ di mascara, non ha bisogno d’altro; odia truccarsi.
Un grande sospiro prima di prendere la borsa e dirigersi verso la stanza Harry, bussa leggermente sulla porta socchiusa e subito
«Puoi entrare Sus, lo sai.» cantilena il suo ragazzo, la voce bassa e roca che le fa perdere ancora qualche battito ogni volta che la sente.
Susan apre la porta e subito i suoi occhi si inchiodano alla schiena nuda del ragazzo che le sta dando quindi le spalle. E’ leggermente chinato, sta cercando qualcosa da mettersi tra i cassetti del comò ma senza successo. I muscoli sono tesi, poi si contraggono ad ogni minimo movimento.
Gli occhi della ragazza scivolano giù, i jeans neri gli stanno poco sotto il bordo dei boxer; poggia tutto il peso sulla gamba destra, il ginocchio sinistro è leggermente piegato e Susan si ritrova a pensare, ancora una volta, che le sue gambe siano le più belle in assoluto, soprattutto quando indossa quei jeans o semplicemente quando non li ha.
Harry si volta verso di lei, non la sente parlare. Sul viso ha un’espressione tra il confuso e il curioso, alcuni ricci gli ricadono sulla fronte scompostamente, gli occhi smeraldini un po’ più scuri del solito.
«Che fai?» chiede semplicemente, un sorriso malizioso segue la sua domanda e le due fossette da bambino compaiono sul suo viso. Susan non risponde subito, sta fissando le sue labbra rosse e quando se ne rende conto le sue guance si imporporano dolcemente.
«I-Io? Nulla, aspetto.» cerca di rispondere assumendo quanta più calma le è possibile, ma il leggero balbettio la tradisce alquanto. Una profonda risata risale la gola di Harry, graffiante e roca. Scuote piano la testa, il riccio, continua a rivolgerle il suo meraviglioso sorriso e Susan si agita ancora di più. Vorrebbe dire qualcosa, qualunque cosa, come per esempio che ha notato dei graffi sulla sua schiena e un piccolo segno violaceo su un fianco di Harry e che si stava semplicemente accertando che non ce ne fossero altri. Ma no, sarebbe da stupidi dire una cosa del genere. Harry scoppierebbe in una seconda fragorosa risata, la guarderebbe con occhi diversi dal solito e si leccherebbe le labbra. Lei lo sa, lo sa fin troppo bene; si ritrova a pensare alla sera prima, alla notte prima e così, alla lista delle cose che farebbe e/o direbbe Harry, aggiunge anche la frase “Non te ne sei preoccupata quando li hai fatti, Sus”. Allora tace, la rossa, e sposta lo sguardo verso l’interessante tenda bianca latte della camera.
«Aiutami a scegliere qualcosa» dice Harry attirando di nuovo l’attenzione su di sé e sul suo corpo tremendamente bello.
Susan poggia la borsa sul letto con il piumone azzurro e si avvicina al comò, sorridendo all’imponente figura adesso al suo fianco. Lui ricambia il sorriso, poi riporta lo sguardo ai cassetti e li indica con un movimento del capo alla ragazza
«Avevi in mente qualcosa?» chiede lei iniziando a rovistare compostamente tra le varie maglie di Harry, ad ogni spostamento sente il suo profumo travolgerla.
«Mh.. una normalissima maglia, direi.» risponde lui seguendo ogni singolo movimento delle mani della sua ragazza. E’ attenta e ordinata quando sposta le varie maglie e camice cercando ciò di cui ha bisogno.
«No.» dice semplicemente, alcuni boccoli che scivolano a coprirle la guancia. Harry rimane fermo, i suoi occhi si spostano sulle converse bianche che ha ai piedi, quelle di sempre. Si mette le mani nelle tasche dei jeans e inizia a dondolarsi sui piedi.
Susan sposta il viso verso di lui
«Che stai facendo?» lo guarda confusa, degli occhi chiari come i suoi si fissano sul suo viso
«Aspetto.» dice lui facendo scivolare lo sguardo lungo tutta la figura della fidanzata, si sofferma per qualche attimo sul suo sedere inclinando appena la testa
«Okay, ma smettila!» sbotta la donna dandogli una botta sull’addome. Harry le sorride e fa come vuole lei, anche se ama vederla in imbarazzo.
La sente armeggiare ancora un po’ tra i vestiti, guarda di nuovo i cassetti e quando lei si volta improvvisamente con un sorriso immenso sul viso e una camicia nera tra le mani, sussulta.
«Trovata! Questa è perfetta.» esclama Susan porgendogli l’indumento e guardandolo mentre scruta quella trappola.
Si, Harry pensa che quella sia decisamente una trappola, non una camicia. Gli era stata regalata qualche anno prima da sua sorella e non aveva mai avuto il coraggio di metterla, gli sembrava troppo piccola e stretta, ma gli dispiaceva buttarla o cambiarla, così l’ha infilata nell’ultimo cassetto, infondo e in un angolo.
Susan sembra così felice del ritrovamento fatto, Harry glielo legge negli occhi che stanno luccicando come pietre preziose. Sospira, il ricciolino, non vuole mettersi quella cosa, ma per la sua ragazza farebbe tutto, e poi non vuole farle pesare niente. Sa che è nervosa, lo nasconde meravigliosamente, ma lui lo sa. Devono andare a pranzo da Anne, la madre di Harry, e Susan si sente sempre sotto pressione. Lui si chiede perché, dato che sono ormai quattro anni che stanno insieme e lei frequenta la casa della sua famiglia.
Harry si trova così bene e a suo agio con Wendy, la madre di Susan.
Sospirando prende l’indumento e se lo infila, le maniche non sono poi così strette come pensava. Si allaccia i bottoni lasciando aperti solo gli ultimi tre prima del collo, le rondini tatuate sul petto fanno capolino, poi torna con lo sguardo sulla compagna.
Susan ha un’espressione concentrata, si è allontanata di qualche passo e lo sta squadrando dalla testa ai piedi. Non vuole che lui vada a casa di sua madre come un barbone, il solo pensiero la fa rabbrividire. Vuole sembrare una brava ragazza, o almeno una che ci prova.
Si avvicina, allunga le mani verso i bottoni e chiude la camicia fino a sopra, poi sorride.
Il tessuto nero gli fascia il busto meravigliosamente, gli accarezza i fianchi, mette in risalto le spalle grandi e le braccia muscolose.
E’ perfetto, pensa Susan fissando gli occhi sul viso chiaro di Harry che le rivolge un leggero sorriso, le fossette sempre a rendere tutto più bello.
«Smettila di fissarmi e andiamo» dice lui ridendo, di nuovo quel suono basso, roco e profondo.
Lo ama.
Sorride, Susan, e accetta ben volentieri la mano che gli offre il ragazzo. Intreccia le dita con le sue e si bea di quel calore che il solo sfiorare la sua pelle gli procura. E’ una sensazione che le parte dalla pancia, le sale su fino al petto, le attanaglia il respiro e si ferma in gola.
Lo ama, lo ama.
Harry la trascina di sotto, nel salotto, e si infilano i giacconi pesanti e i cappelli di lana.
Lui apre la porta e una folata di vento gelido li investe. E’ gennaio e il freddo fa sempre parte di Londra, la tiene stretta a sé.
Un’altra sensazione, ben diversa però da quella di prima, attanaglia lo stomaco di Susan. E’ la solita paura, il solito nervosismo. Vorrebbe sembrare perfetta per Anne, lo vorrebbe sempre, ma sa che non è così. Vorrebbe essere la ragazza che ogni madre desidera per il proprio figlio, ma Susan non lo è.
Non è niente di speciale, lei.
«Sus?» la richiama Harry, fermo sulla porta di casa che la guarda confuso. Subito intercetta il suo sguardo nervoso, si sta mordendo il labbro inferiore e martoriando le mani.
Quante volte dovrà ripeterglielo che lei è perfetta così? Con la pelle chiarissima, le labbra appena rosate, le mani piccole e i maglioni immensi.
Quante volte, ancora? E’ meravigliosa, sempre. Con la sua goffaggine, le sue scarpe consumate i jeans un po’ strappati sulle ginocchia.
Quante volte dovrà dirle che è la cosa più bella che potesse mai capitargli? Con gli sbalzi d’umore, le occhiatacce e l’imbarazzo.
Lei è unica, non la cambierebbe con nessuno, eppure Susan non lo capisce.
Sua madre la adora, e sua sorella Gemma pure. Non dovrebbe farsi così tanti problemi ogni volta.
E poi cavolo, è sua! Al diavolo gli altri, lui la ama così.
«Sus.. andrà bene, come sempre.» dice tornando dentro e chiudendosi alla spalle la porta.
«La fai facile tu.» risponde lei, un pizzico di lamento nella voce e lo sguardo che vaga sul viso del giovane. Harry si avvicina e le cinge la vita con le braccia, inclina leggermente la testa di lato e le sorride dolcemente
«..sei perfetta.» sussurra lasciandole un bacio tra i capelli, è adorabile quanto sia più bassa di lui. Un mugolio lascia le labbra di Susan che lo stringe
«Non è vero.» respira il profumo del compagno, dolce e forte. Harry le alza il viso dolcemente, le sorride ancora una volta mostrando le solite fossette da bambino, poi si cala e le lascia un bacio sulle labbra.
«Sei bellissima, e meravigliosa. Smettila di farti problemi tutte le volte che andiamo da mia madre, lei ti adora e lo sai.» la rassicura, il sapore di menta delle sue labbra è splendido e vorrebbe baciarla ancora. Susan sorride in evidente imbarazzo
«Grazie, Haz» sussurra e in punta di piedi bacia quelle labbra morbide e rosse che tanto desidera.
Non si è convinta di essere veramente perfetta, sa benissimo di non esserlo. Harry lo dice perché.. beh, è il suo fidanzato ed è quasi ovvio che glielo voglia far credere.
Ma gli è grata infinitamente perché le sta vicino, anche per una sciocchezza come questa.
E’ vero, si trova molto bene con Anne. Quella donna è sempre tanto carina nei suoi confronti, la fa sentire davvero di famiglia, ma Susan non si sente mai abbastanza.
E’ grata ad Harry, sì, perché ogni volta la tranquillizza, la fa sentire amata e probabilmente, per Susan, quella è la cosa che conta di più.
Lo ama, lo ama da impazzire.
  
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