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Autore: fewlish    29/04/2013    4 recensioni
«Conosci l’effetto farfalla?» Mi chiede guardando la farfalla camminare sulla sua mano.
«No, cosa sarebbe?»
«Dice che il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Sai cosa significa?»mi chiede mentre la farfalla vola via dalla sua mano.
«Che ogni azione presente può comportare delle conseguenze in futuro?»
«Esattamente. Se io adesso buttassi questa sigaretta nel bosco, potrebbe provocare un incendio devastante. Se tu ieri
non avessi mangiato quella mela, probabilmente io e te non ci saremmo mai conosciuti»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornata a casa mi sento nella depressione più totale. Sento di aver deluso tutti, mi sento una misera fallita: ho deluso Tom, Ale, i miei genitori....mi faccio schifo. La mia unica consolazione in questi momenti è il cioccolato. Lui, il mio unico amore, l’unico uomo che mi sappia fare felice, l’unica consolazione a questa misera vita. O tu, cioccolato, dessert degli dei, unica prelibatezza che da sempre consola gli animi degli infelici.
Dopo tutto il cioccolato che ho mangiato in questi giorni, avrò sicuramente preso 50kg e nelle mie vene il cioccolato in forma liquida ha sicuramente sostituito il sangue.
Potrei morire di diabete da un momento all’altro.
Le mie giornate inconcludenti vanno dal prendere il sole nel giardino di casa, mentre il vicino pervertito fa finta di uscire per buttare la spazzatura quando invece mi fa la radiografia, all’accarezzare il mio gatto senza sosta (fra l’altro non lo vedo da giorni, devo avergli fatto paura). Noia. Tedio. Noia. Tedio. Nulla di nuovo succede, e io sto qui a fare la muffa e a ripensare a quanto sono stata stupida.
I miei amici? Tutti al mare. Beati loro.
Ogni tanto prendo la bici e vado a trovare mia nonna. Lei si ostina a chiamarmi Antonella, non chiedetemi perché!
Ogni volta che mi vede, mi stritola nelle sue possenti braccia e mi chiede “Hai mangiato, Antonella?” Qualunque sia la mia risposta lei mi fa da mangiare, SEMPRE.
Dal suo enorme frigo escono in colorati contenitori di plastica, tutta una serie di pietanze che lei ha precedentemente preparato e che non vede l’ora di propinarmi. Sono piatti buonissimi, ma sono veramente troppo abbondanti.
Tom....Ale...mi mancano tanto, quanto vorrei dare un abbraccio ad entrambi...ma sicuramente nessuno dei due vorrà vedermi, ho fatto troppi sbagli e adesso la devo pagare con la solitudine...se solo...
“Perché non mangi?!” mi chiede mia madre ad un tratto riportandomi sulla terra.
“Possibile che hai sempre la testa fra le nuvole?” chiede mio padre portandosi un pezzo di carne alla bocca.
“Io....sono stata dalla nonna oggi pomeriggio, e ora non ho molta fame....posso andare in camera?” chiedo alzandomi dalla sedia.
“Ehm....certo tesoro....Sicura che vada tutto bene?” mi chiede mia madre perplessa.
“Certo” rispondo con un mezzo sorriso e vado dritta in camera.
Oddio. Non riuscirò a passare un intero mese d’estate in questo modo. Deciso! Scappo di casa! Bella idea! Adesso preparo la valigia, e non appena i miei vanno a dormire, esco furtivamente dalla porta sul retro e me ne vado. “Grande!” Penso, e prendo la valigia.........Sì ma....non ho soldi. Come faccio a scappare senza soldi? O mi unisco ad un gruppo di barboni o....o me ne resto a casa. Rassegnata all’idea di non poter nemmeno uscire di casa rimetto la valigia a posto e mi siedo sul letto.
Driiiiiiiiin
Qualcuno ha suonato alla porta...Sarà sicuramente un amico di mio padre, venuto per la solita partita serale a scala 40.
Mi sdraio sul letto e chiudo gli occhi, sento qualcosa di caldo sul mio viso e li apro di scatto. Il faccione di Ale è ad un centimetro dal mio naso. Che cavolo ci fa qui?!?
“Ma ehm...tu..ehm...ma...” balbetto.
“Ma ehm...tu..ehm...ma..., sarebbe questo il tuo modo di darmi il benvenuto in casa tua? Perché non iniziamo da un bacio?” Mi chiede con un sorriso malizioso.
“Cosa ci fai qui?!”
“Sono venuto a salvarti scricciolo!”
“Quindi saresti qui in veste di eroe salvatore eh?” chiedo con un sorriso.
“Certo Madame, non potevo lasciarla in questo luogo desolato da sola!”
Dopo settimane di tristezza scoppio a ridere e il mio cuore si riempie di amore per il mio Ale, il mio dolce Ale, che si è fatto 150km solo per vedermi.
“E adesso cosa hai intenzione di fare?”gli chiedo con aria sospettosa.
“Portarti nella mia casa al mare scricciolo! Su prepara la valigia....oh! Ma cos’è questo disordine?”
“Ehm...” imbarazzata mi alzo di scatto dal letto e nascondo tutto ciò che nella mia camera potrebbe crearmi imbarazzo e che ora si trova buttato in modo omogeneo fra la sedia della scrivania e il pavimento.
“Scusa...non pensavo di avere ospiti, in genere sono più ordinata” balbetto arrampicandomi sugli specchi.
“See certo” dice Ale alzando un sopracciglio.
“Ma vuoi partire adesso?” chiedo buttando vestiti a caso nella valigia “Sai, dovrei prima chiedere il permesso ai mie...”
“Non ti preoccupare, ci ho già parlato io” dice facendo l’occhiolino “Partiamo domani mattina, ti vengo a prendere con la mia auto, mi raccomando portati un bel costume scricciolo” dice dandomi un bacio e uscendo dalla porta.

L’indomani mi sveglio all’alba, pronta per il mare. Non vedo l’ora di rilassarmi con il mio Ale sulla spiaggia e di riempirlo di baci. Mi dirigo in cucina emozionata ma mi fermo di colpo quando noto gli sguardi cupi dei miei genitori...uff...sicuramente mi vorranno impedire di andarci.
“C’è qualcosa che non va?” chiedo sondando il terreno.
“Tesoro, siediti per favore” dice mia madre seria.
“Per caso riguarda il fatto che vado con Ale al mare? Per favore mamma, ci tengo veramente ad andarci e...”
“No tesoro” m’interrompe mio padre “Si tratta del tuo amico Ale....ha fatto un brutto incidente con l’auto questa notte e....e non ce l’ha fatta”
“Mi dispiace tanto tesoro” dice mia mamma abbracciandomi calorosamente, ma io non sento le sue braccia, sento freddo e vedo nero.
  
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