Film > Iron Man
Ricorda la storia  |      
Autore: evenstar    29/04/2013    9 recensioni
Spoiler Iron Man 3!
Ehm, ve lo devo ancora dire...? Ovviamente altro Missing Moment del terzo film.
Vagonate di pepperony, quantità quasi scandalose di Fluff e forse un finale agrodolce, ma tanto poi alla fine va tutto per il verso giusto.
"- Io vado a fare la doccia.
– Ok.
- E tu vieni con me – concluse Pepper girandosi ad aspettarlo dalla porta del laboratorio con sguardo malizioso.
- Molto meglio – mormorò Tony"
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Slice of Life: here with you. '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Continuo eh, quando poi state per scoppiare mi avvertite! 
Comunque credo che sia ufficiale, soffro di insonnia pure io. Il lato positivo (forse, ditelo voi) è che invece di dormire penso... e questi sono i risultati.
Enjoy


- Io vado a fare la doccia – la voce di Pepper riscosse Tony dai suoi pensieri, tutti orientati a considerare come in quel momento, con la testa appoggiata a lei e le mani della ragazza che gli scompigliavano i capelli, stesse dannatamente bene. Molto meglio in realtà di quanto fosse stato tutto il giorno chiuso nel laboratorio da solo a costruire le sue “distrazioni”. Stava giusto considerando di rimanere in quella posizione ancora qualche minuto o magari spostarsi insieme su un divano, proseguire quel discorso e vedere se poteva portare ad altri e più eccitanti argomenti, quando la voce della ragazza lo riportò brutalmente alla dura realtà.
Ovvio, dopo anni passati a non starla a sentire, adesso che finalmente aveva deciso di aprirle il suo cuore e confessarle i suoi sentimenti e i suoi incubi era lei quella che lo ignorava, preferendo una doccia ad un fidanzato decisamente incasinato.
Tony sospirò prendendo atto della cosa e vedendola allontanarsi verso le scale. – Ok – acconsentì ben sapendo di non avere il diritto di fermarla.
- E tu vieni con me – concluse Pepper girandosi ad aspettarlo dalla porta del laboratorio con sguardo malizioso.
- Molto meglio – mormorò Tony alzandosi dallo sgabello su cui si era appollaiato e incamminandosi dietro di lei. – A meno che tu non voglia portarci il bel Killian - le disse agganciandole una mano nella propria prima che lei la ritirasse a quel commento.
- Stark, credi che questa storia andrà avanti per molto? – gli chiese lanciandogli un’occhiata raggelante.
- Dipende.
- Da cosa?
- Da quanto mi annoierò nei prossimi giorni.
- Vuoi entrare nella doccia o preferisci dormire sul divano? – gli chiese Pepper continuando a salire le scale diretta al primo piano della Villa, tirandosi dietro Tony che ancora le teneva la mano non accennando a lasciarla andare, forse perché si aspettava un ceffone nel momento in cui Pepper avesse avuto le mani libere.
- Doccia.
- Allora finiscila – chiarì la ragazza.
- Happy sembrava decisamente preoccupato da come quel tipo ti stava attorno oggi pomeriggio.
- Happy sembra decisamente preoccupato anche quando qualcuno cambia il gusto della ciambella del mattino. Vede complotti ovunque.
- E’ in gamba.
- Non ho mai detto che non lo sia…
- Quindi ammetti che Killian ti girava intorno? – le chiese alzando un sopracciglio.
- Ovvio che lo stava facendo – ammise tranquillamente Pepper entrando in camera da letto e riuscendo finalmente a sgusciare via dalla presa di Tony. Si fermò vicino al letto girandosi per poterlo osservare in volto.
- Ovvio che…? Di un po’, ti ricordi che stiamo insieme? Boss-assistente è storia vecchia… sì? – chiese Tony con sguardo sorpreso da quella dichiarazione, sventolando le mani avanti e indietro da se stesso a Pepper e viceversa.
Pepper sbuffò. – Certo che me lo ricordo, sei un fidanzato abbastanza… ingombrante. Non è facile dimenticarsi di te – gli sussurrò avvicinando il volto a quello di lui per poi tornare ad allontanarsi lasciandolo in attesa di qualcosa che non sarebbe arrivato.
- Io? – chiese Tony fintamente sorpreso, sospirando e pensando che questa volta avrebbe dovuto sudare per ottenere un briciolo di attenzioni.
- E comunque era lui che girava attorno a me, non io attorno a lui – riprese la ragazza iniziando a slacciarsi la giacca del completo bianco che aveva addosso e posandola poi ordinatamente sul suo lato del letto.
- Questo dovrebbe darmi meno fastidio? – chiese Tony togliendosi la maglietta con un gesto fluido e lanciandola scompostamente sul suo cuscino, sorridendo al sospiro esasperato di Pepper.
- Se ti da fastidio che qualcuno mi giri intorno perché non provi ad uscire dal laboratorio, di tanto in tanto, e venire con me? – gli chiese togliendosi le scarpe e allineandole con precisione nella scarpiera, non degnando di uno sguardo il torace nudo del compagno, con estremo disappunto di Tony. La cosa fastidiosa per Pepper, in realtà, era che le attenzioni di Killian le erano piaciute proprio perché, da qualche tempo a quella parte, quelle di Tony erano tutte volte alle sue armature.
- Ho un’altra idea – mormorò l’uomo facendo volare contemporaneamente le scarpe da ginnastica in giro per la camera, avvicinandosi di un passo a lei e incominciando ad accarezzarle lievemente le braccia nude. Ci voleva un approccio più aggressivo quella sera, decise.
- So che mi pentirò della domanda ma… quale idea? – gli chiese Pepper sentendo la sua stessa pelle tradirla. Il contatto con le mani di Tony e la carezza lieve e calda dei suoi polpastrelli sulle braccia scoperte le stavano facendo venire la pelle d’oca, a dispetto di quello  che si era prefissata.
- Mi pare ovvio… resta a casa con me – sussurrò facendo scivolare le mani sulle spalle della ragazza per poi raggiungere i bottoni della camicetta e iniziare a giocherellarci, senza slacciarli.
- Ovvio. Mi sembra davvero un‘ottima idea, Tony – rispose ironica.
- Grazie.
Pepper sbuffò. – Quasi ottima quanto l’idea del coniglio gigante che giace fuori dalla porta.
- L’hai lasciato fuori? – chiese Tony fintamente triste per la sorte del povero peluche, cominciando a sbottonare la camicetta di Pepper partendo dall’ultimo bottone al fondo e risalendo lentamente verso l’alto. Contemporaneamente avvicinò il volto a quello della ragazza, evitando le labbra e posandole un bacio sul collo.
Pepper rabbrividì al contatto e non poté fare a meno di sospirare. – Come credi che potessi spostare un coniglio di due metri e mezzo che, tra parentesi, non passa dalla porta di casa? – gli chiese in un sussurro cercando di controllare le sue emozioni per evitare di buttarlo sul letto e saltargli addosso seduta stante.
- Un po’ di fantasia, Potts – le rispose Tony che, avendo finito di slacciare i bottoni, stava cercando di togliere quel fastidioso scampolo di tessuto senza staccare le labbra dalla sua pelle.
- Uhm, in genere sei tu quello fantasioso – gli rispose facendo scivolare finalmente l’indumento per terra, premiando in effetti la fantasia di Tony in quel frangente e rimanendo in reggiseno. – Io tendo ad essere più… metodica – sussurrò facendo scivolare le mani sui suoi fianchi e poi, lentamente, sui bottoni dei jeans, iniziando a slacciarli uno per uno lentamente mentre lui tratteneva il fiato, restando finalmente zitto.
Per poco.
- Sono sempre stato un sostenitore del metodo… metodico – sospirò Tony mentre le mani di Pepper lambivano i suoi boxer infilandosi tra il tessuto leggero e il pantalone per arrivare all’ultimo bottone. – Oh dio, Pep – furono le ultime parole sensate di Tony prima di abbandonare definitivamente il collo a se stesso e catturare le labbra della ragazza in un bacio violento e profondo. 
Il trillo del telefono li fece sobbalzare.
- Ignoralo – la pregò Tony al quinto squillo, cercando contemporaneamente di parlare e continuare a baciarla.
- E’il tuo – rispose Pepper allontanandosi un secondo dalle sue labbra per prendere fiato.
- Lo ignoro – confermò Tony.
- Signore, il signor Hogan per lei.
- Ignoralo – ripeté Tony che sembrava non essere in grado di dire altro in quel momento, passando le dita sulle braccia di Pepper e risalendo verso i capelli della ragazza, lisciandoli e soffermandosi poi sulle sue guance, lambendole con il pollice.  
- Insiste, signore. Dice che è urgente.
- Tony… è Happy – gli disse Pepper afferrandogli le mani e scostandole con gentilezza, ma anche con fermezza, dal suo volto.
- D’accordo, d’accordo – si lamentò Tony separandosi di mala voglia da lei. – Che succede, Happy? Sarà meglio per te che sia davvero urgente – rispose non riuscendo a nascondere una nota seccata nella voce.
- Tony, sto seguendo un tipo sospetto, sono convinto che nasconda qualcosa.
- Happy, non credo che sia il caso… - cercò di convincerlo Tony.
- Non mi convince, lo seguo e vedo che cosa combina – ripeté l’uomo. – Pepper è al sicuro? – chiese poi con tono preoccupato.
Tony lanciò un’occhiata alla ragazza mezza svestita che si stava allontanando da lui, cercando contemporaneamente di riafferrarla prima che finisse fuori portata, ma mancandola di un soffio, e fece un ghigno. – Per quanto possa esserlo con me – rispose prima di chiudere la conversazione. Nel girasi non vide più traccia della giovane, ma la porta del bagno era aperta e poteva udire distintamente lo scroscio dell’acqua nella doccia.
- Ehi, pensavo di essere invitato – disse entrando a sua volta nel bagno e rimanendo ad osservare Pepper che, con un accappatoio allacciato in vita, stava aspettando che l’acqua diventasse calda.
- Mi sono portata avanti – gli rispose girandosi verso di lui con un sorriso malizioso.
- E che ne è stato del metodo metodico? Stavo imparando.
- Ho lasciato apposta qualcosa da togliere – gli rispose avvicinandosi a lui e appoggiandogli le braccia sulle spalle.
Tony sorrise e mosse lentamente la mano verso il nodo che teneva chiuso l’accappatoio, tirandone un capo pigramente finché quello non si sciolse e il fastidioso indumento finì per terra, ignorato.
 
Qualche ora dopo Pepper fu svegliata da un borbottio indistinto, si voltò e vide che Tony si stava lamentando nel sonno. - Tony? – chiamò cercando contemporaneamente di scuoterlo, senza successo. – Tony? Tony? – richiese preoccupata dalla ruga di sofferenza che si era formata sulla fronte dell’uomo. All’improvviso sentì una stretta ferrea sul braccio e fu trascinata indietro rudemente. Lanciò un grido che finalmente svegliò Tony e contemporaneamente sentì il cuore iniziare a batterle furiosamente nel petto quando finalmente si rese conto di che cosa stesse succedendo.
Anche Tony si accorse del pericolo e fu svelto ad agire. – Spegnimento! – gridò muovendosi contemporaneamente verso la Mark 42 che aveva aggredito la ragazza e spostando le mani in modo che l’armatura si scomponesse sotto i suoi occhi. – Devo averlo chiamato nel sonno. Questo non era previsto – iniziò a dire senza rendersi conto che Pepper aveva iniziato a tremare e si stava ritraendo lontano da lui. – Devo riprogrammare i sensori… - continuò a borbottare mentre la ragazza si alzava dal letto, diretta verso la porta della camera. – Possiamo… fammi riprendere fiato… - le disse accorgendosi finalmente che se ne stava andando e cercando di riprendere il controllo dopo lo spavento dell’incubo e dell’armatura, ma anche di trattenerla nella camera.
- Io vado a dormire di sotto… - sospirò Pepper, cercando di calmarsi e riprendere a sua volta il controllo del respiro e del cuore che le stava martellando nel petto. 
- Pepper…
- … armeggia con quello – gli rispose lanciandogli uno sguardo deluso e uscendo definitivamente dalla camera.
Tony rimase appollaiato sul letto per parecchi minuti, osservando i frammenti della Mark sparsi per terra poi, in gesto di esasperazione, prese un gambale e lo scagliò contro il muro di fronte a sè, lanciando un grido. Doveva modificare le armature, doveva trovare un sistema di sicurezza che evitasse incidenti come quello, doveva creare un sistema di controllo che proteggesse Pepper dall’attacco delle Mark.
Ma prima doveva scusarsi.
Si alzò dal letto e scivolò fuori dalla camera, scendendo poi le scale diretto alla camera degli ospiti. Pepper era raggomitolata nel letto, una massa informe nella penombra della stanza.
- Scusa – mormorò Tony entrando silenziosamente ed andando a sedersi accanto a lei.
- Quelle… cose… sono pericolose – mormorò Pepper dandogli le spalle.
- Quelle cose mi proteggono  - sospirò Tony. – Sono le mie corazze.
- Se non stai attento finirai per restare solo con le tue “corazze”.
- Non succederà più, te lo prometto – le mormorò chinandosi su di lei e posandole un bacio sui capelli. Pepper non rispose e Tony scivolò di nuovo fuori dalla stanza, diretto nel laboratorio.   

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Iron Man / Vai alla pagina dell'autore: evenstar