Fanfic su attori > Ewan McGregor
Ricorda la storia  |       
Autore: Pleasance Carroll    29/04/2013    5 recensioni
Nel 2017 Ewan McGregor è un attore che, a causa della separazione dalla moglie non riesce a recitare nel film che interpreta, come una volta.
Irene Machiavelli, una critica cinematografica del Los Angeles Times che ha fatto molta strada per arrivare dove si trova, e l'ultima cosa che vorrebbe è entrare in contatto con un uomo che sta cercando di ritrovare se stesso, perchè sa benissimo che tra attore e fan è sempre necessaria una certa distanza.
*STORIA SOSPESA*
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

copertina

Long Way to Heaven

 

Prologo

 

Londra, 2017

 

Ewan McGregor, 45 anni, rientrò, quanto più silenziosamente potesse, nella sua camera d’albergo. La porta, chiudendosi alle sue spalle, produsse un rumore che giunse amplificato alle orecchie dell’uomo, simile al rombo di un tuono.

Con passo malfermo riuscì a raggiungere il letto, accasciandocisi sopra goffamente, e rimase a guardare il soffitto che non si decideva a voler restare al proprio posto.

Si maledisse per il troppo alcool che aveva lasciato entrare in circolo nel proprio sangue: lo stomaco era in subbuglio e il cervello sembrava non rispondere più ai comandi del cervello, ed aveva la sensazione di essere una marionetta a cui siano stati tagliati i fili.

La testa gli si svuotò tutto ad un tratto, fece per prendere il cellulare e comporre il numero della casa in cui abitava, a Londra…di colpo però, tutto il peso del mondo parve crollargli addosso, ed avvertì delle fitte lancinanti alle tempie: nessuno avrebbe risposto a quel telefono, perché non abitavano più nella capitale inglese da anni, ormai; insieme, lui e sua moglie avevano deciso di trasferirsi a Los Angeles, per il clima più caldo, principalmente.

Per un momento, Ewan valutò l’ipotesi di chiamare in California, poiché lì, doveva essere giorno; ma, se Eve l’avesse visto in quel momento…si rese conto che qualsiasi ora del giorno o anche della notte, fosse stata, Eve, non avrebbe risposto ad una sua telefonata.

Erano separati dal 2013.

Ebbe una fitta al petto mentre la valanga di dolorosi ricordi lo travolgeva…

Lui ed Eve erano sempre stati “la coppia perfetta” secondo tutti i giornali, ed il segreto del loro equilibrio era lasciare il mondo fuori ogni volta che si ritrovavano tutti a casa; fare quante più cose possibili insieme, meravigliarsi di ogni più piccola cosa, insieme, ed essere sempre sinceri, l’uno con l’altra.

Eppure un giorno, dopo essere tornato da uno dei suoi viaggi, Eve aveva annunciato di volerlo lasciare. Un fulmine a ciel sereno. Nonostante lui avesse provato più volte ad avere spiegazioni, arrivando persino ad implorarla perché ci ripensasse, lei, invece, era stata irremovibile e da quel momento si era barricata dietro una cortina di freddo silenzio.

Avevano fatto di tutto per trasmettere calma e serenità a Clara, Esther, Jamiyan ed Anouk anche in quel momento così drammatico, tuttavia, specialmente alla più grande era bastata un’occhiata al padre per capire che non c’era speranza che tornassero sui loro passi, rimettendosi insieme.

Ed i giornali non avevano certo reso il tutto meno difficoltoso, sbattendo in prima pagina la loro vita privata, documentando minuto per minuto la loro sofferenza.

L’attore scozzese seppellì il viso tra le mani per nascondere una lacrima che minacciava di rigargli il viso; aveva una voglia folle di sentire le sue bambine, ma se Eve avesse risposto per prima, sentendolo in quello stato, depresso e mezzo ubriaco, forse gli avrebbe anche fatto revocare la possibilità di vedere le figlie.

La sbornia che aveva preso alla festa per il suo ultimo film, stava facendo effetto, sempre lo stesso effetto. Oltre che non farlo ragionare, lo gettava preda delle sue paure, e lo lasciava scivolare in un sonno profondo che ogni volta gli piombava addosso come un macigno, estendendosi in tutto il suo corpo e minacciando di trascinarlo via come un fiume in piena.

Ewan si passò con impeto le mani tra i capelli biondo castani, deciso a non lasciarsi andare, obbliga dosi a camminare, quindi, senza esitazione raggiunse la poltrona che era poco distante, e quando riuscì a star seduto dignitosamente, la schiena ritta, distese una mano verso il tavolino di vetro, su cui Larry, il suo agente, su sua richiesta, aveva accatastato una pila di giornali.

Leggere le critiche ai suoi ultimi lavori gli aveva sempre sgombrato la mente, esercitando su di lui lo stesso effetto di qualsiasi rimedio post sbornia fatto in casa che sua madre gli consigliava, ai tempi del college.

Prese la prima rivista senza neanche leggerne il titolo, saltò direttamente alla pagina delle recensioni cinematografiche e trattenne il respiro, mentre una leggera tensione gli correva lungo i muscoli delle braccia.

Proprio quella mattina c’era stata la premiere del suo ultimo film, “il cavaliere della rosa”, ed Ewan aveva rilasciato decine di interviste sul red carpet e persino dopo la proiezione del film; adesso, che qualche ora era trascorsa tornava a pervaderlo quella sensazione che lo colpiva sempre, si sentiva di nuovo come un ragazzino alla prima cotta, con lievi palpitazioni, nella speranza che i giornalisti non fossero stati troppo crudeli con lui.

Ma si sbagliava.

Come sempre da quando lui ed Eve si erano lasciati, ogni suo errore, ogni suo passo falso nella recitazione o nelle interpretazioni, veniva ricondotto o attribuito alla rovinosa separazione che lui e sua moglie- o meglio, la sua ex moglie- avevano affrontato, mettendo quindi in ombra qualsiasi copione, e film.

 

McGregor fa un altro passo falso! Meglio che non andiate a vedere il cavaliere della rosa se non siete degli psicologi navigati. Ancora una volta l’attore che aveva gloriosamente legato il proprio nome al personaggio di Obi-Wan Kenobi, non riesce ad immedesimarsi con trasporto nel ruolo che gli viene assegnato per questo film, ed anziché mostrarsi come un principe in cerca della sua amata, lo scozzese veste i panni di un triste cavaliere errante che non riesce a far migliorare il proprio broncio neppure sposando la più bella donna del Paese delle Magnolie.

L’uomo scagliò il giornale a terra, sbuffando, quindi, ne afferrò un altro, anche questa volta senza leggerne il titolo, e sfogliandolo velocemente fino alla pagina delle recensioni, lesse:

17 e 13 nella cultura occidentale sono numeri sfortunati, tutti noi lo sappiamo. Così come ci siamo resi conto che l’ultimo film di Ewan McGregor è stato un fiasco.

Nel 2013 lui e sua moglie Eve hanno posto fine al loro matrimonio e quella data ha segnato l’inizio del declino dello scozzese che ha esordito nel lontano 1993. Per molti anni McGregor ha tentato di risollevarsi da ciò che gli è capitato, ma se ancora oggi, nel 2017, non riesce a dimostrare di saper recitare, anche se alle sue spalle non ha la moglie, abbiamo un consiglio per lui: caro Ewan, parti per uno dei tuoi famosi viaggi e rifletti, chiediti se non sia il caso di ritirarti dal grande schermo, dal momento che la sfortuna del 13 e del 17 sembrano averti colpito!

Il quarantacinquenne serrò i pugni e gettò anche quel quotidiano a terra, prendendone però subito uno nuovo, a testa bassa e un altro, e un altro ancora, finchè la pila da cui attingeva, non si dimezzò, ma ogni pagina di recensioni diceva sempre la stessa cosa, con espressioni anche offensive che continuavano a balenargli davanti, dando sempre lo stesso taglio alla lettura del film, sempre la stessa spiegazione, come una delle ultime che aveva letto:

ricordate il film fishing in the Yemen?McGregor, in quel film, da casalingo privo di spina dorsale, muta in pescatore che ha la forza di lasciare sua moglie per gettarsi alla ricerca dei propri sogni. Tuttavia, questa volta sembra esser stata sua moglie, l’uomo tra i due, e chissà che non lo abbia lasciato anche lei con un SMS che diceva era  meglio così per entrambi..

Per tutti quindi, Ewan Mcgregor recitava male a causa del naufragio del suo matrimonio con Eve.

Era tutto come se l’era immaginato: i critici erano stati impietosi, ma anche superficiali e meschini, perché, focalizzando l’attenzione su di lui e sul suo matrimonio fallito, avevano finito col dimenticarsi del film di cui stavano parlando.

In preda ad un moto di rabbia, si alzò di slancio dalla poltrona e, incurante del violentissimo capogiro che lo colse, camminò più volte avanti e indietro per la stanza, nel tentativo di calmarsi.

Perché? Perché tutti dovevano essere così superficiali? Incapace di trovare una risposta, finì col dare un pugno ad un cuscino che si trovava sul letto, dal momento che la sua alterazione non scemava.

Quello, seppur morbido, finì sul tavolino di vetro e fece cadere a terra il vaso di fiori che lo ornava. Ewan corse a riprenderlo, nella speranza che nessuno sarebbe venuto a bussare alla sua porta, insospettito dal trambusto nella camera dell’attore.

Quando fece per riprenderlo, l’uomo si accorse che sul pianale trasparente, rimaneva ancora un ultimo giornale, ripiegato accuratamente, segno del fatto che non fosse ancora stato aperto; il Los Angeles Times.

Per qualche secondo si morse le labbra, indeciso sul da farsi, voleva davvero leggere l’ultima recensione, che di sicuro non si sarebbe differenziata dalle altre?

Era abbastanza forte per sostenere l’ultimo colpo di grazia che avrebbe ricevuto?

La mano serrò le dita attorno alla carta sottile, senza che lui avesse dato l’ordine al cervello.

Se proprio doveva migliorare, come da un po’ di tempo gli consigliavano, decise che tanto valeva leggere tutte le critiche, dalla prima all’ultima, così da poter avere un buon punto fermo da cui ripartire.

Ewan McGregor, l’attore che divenne, per tutti gli amanti di Star War, il viso del maestro Obi-Wan Kenobi, è stato il mio idolo sin da ragazzina. Guardarlo, in qualsiasi film facesse, mi trasmetteva equilibrio, serenità; poi, con occhio più attento, da critica cinematografica, ne ho capito il perché, il suo sguardo onesto e l’approccio umile ai suoi ruoli ha sempre trasmesso agli spettatori tranquillità, favorendo una simpatia nei confronti dei suoi ruoli, se non addirittura un’immedesimazione. Inoltre, ha sempre saputo come fondersi coi personaggi che interpreta, in modo autentico, persino questa volta, con il cavaliere della rosa, film in cui interpreta un valoroso, triste cavaliere che vaga alla ricerca di se stesso. Nonostante l’ottima attenzione ai costumi, ed il bel lavoro del direttore della fotografia, è un peccato che il regista non abbia sviluppato la storia concentrandosi sull’approfondimento psicologico del personaggio che deve il viso a McGregor, o magari incentrando il film sul tema del viaggio come ricerca di se stessi, ripiegando invece l’intera trama sulla tipica storia del congiungimento con una splendida principessa.

Così tutto il film finisce per risentire di questo errore e con ogni probabilità la malinconia che pervade il viso di McGregor per tutta la pellicola è dovuta alla mancata introspezione psicologica che spetta al suo personaggio. In veste di fan però, aggiungo: forza Ewan! Presto avrai la possibilità di dimostrare che non hai mai smesso di essere un Jedi!

L’attore scozzese fu costretto a bere qualche sorsi d’acqua per avere le idee chiare, stavolta. Scrutò alcune volte quel pezzo di carta su cui erano impresse quelle righe che lo avevano colpito al cuore.

Sentiva i muscoli tesi, più di quanto non lo fossero mai stati prima di allora.

Quella critica era l’unica che non avesse scelto la “via più semplice” per spiegare l’insuccesso de “il cavaliere della rosa”, perché l’aveva fatto? E perché a lui sembrava che quelle poche frasi fossero state in grado di scrutargli nell’anima?

Fu spaventato da come quelle parole avessero colto tanto in profondità, comprendendo che aveva il cuore spezzato, tanto che restò paralizzato, immobile, in piedi in mezzo alla stanza con gli occhi persi nel vuoto.

Ma poi si riscosse. Non c’era motivo di avere paura di quelle scemenze.

Chi credeva di essere quella fan sgallettata che si fingeva critica e psicologa al tempo stesso, per tentare di spiegare come mai lui avesse il cuore a pezzi? Cosa credeva di sapere del suo rapporto con la moglie?

La paura che aveva provato scemò velocemente ed al suo posto montò un’ondata di collera che esplose nel momento in cui l’attore scozzese afferrò il giornale, mentre leggeva il nome della rivista per la seconda volta, telefonò quindi a Larry, fregandosene del fatto che fossero le quattro di mattina e che probabilmente il suo agente stesse dormendo:

-         Larry, Larry!- si ritrovò ad urlare, contro il microfono dello smartphone.

-         Mmh…- replicò la voce impastata di sono dell’uomo.

-         Sono Ewan, Larry.- continuò l’attore con impazienza- Ho bisogno che, appena possibile chiami il Los Angeles Times e ti fai dare il numero di cellulare della critica che si è occupata di recensire il mio ultimo film. Grazie.- terminò, brusco, e chiuse la conversazione.

Posando con malagrazia il cellulare sul tavolino lì accanto, il quarantacinquenne sbuffò di nuovo; proprio quella mattina era stato intervistato da un giornalista del Los Angeles Times, ma era un uomo, mentre lui cercava una donna…Irene Machiavelli, quello era il suo nome.

Chiunque lei fosse, come si permetteva di gettare sentenze alla cieca?

Non sapeva niente di lui, eppure saltava alle conclusioni, come tutti gli altri…anche se lei agiva in maniera più subdola, proponendo un’interpretazione psicologica del suo malessere.

Ewan promise a se stesso che avrebbe dato a quella Irene una seria ridimensionata: era un uomo, prima di essere un attore, e non aveva mai permesso a nessuno di immischiarsi nelle sue faccende private. Tanto meno ad una donna che si fingeva psicologa!

 

 

 

 

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE

Salve a tutti!

Ammetto che non pensavo che sarei mai tornata a scrivere, vista la marea di impegni che ho in questo periodo e vista la mia ispirazione altalenante.

Men che meno che avrei mai scritto su una persona realmente ed attualmente vivente. Segnalo che è per questo che ho ambientato la vicenda di qualche anno nel futuro, perché così ho qualche libertà in più sulle vicende dei personaggi e sulla loro caratterizzazione psicologica.

Spero di riuscire ad aggiornare questa storia ogni due settimane, ma non ci metterei la mano sul fuoco, viste le motivazioni elencate all’inizio.

Aggiungo che i fatti di cui parlerò sono di pura invenzione, perché Irene Machiavelli è un personaggio di fantasia(inoltre, ci terrei a sottolineare che le affinità tra il nome scelto e il viso dell’attrice designato per il personaggio femminile sono puramente casuali, non hanno nulla a che fare con il film Sherlock Holmes) e non conosco né Ewan Mcgregor né sua moglie( a cui auguro tutta la felicità del mondo), tutto ciò che lo riguarda è reperibile da internet.

 

Spero comunque che il prologo vi sia piaciuto e che vi spinga a continuare.

 

Un abbraccio

 

Marty23

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Ewan McGregor / Vai alla pagina dell'autore: Pleasance Carroll