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Autore: chiarassi    29/04/2013    1 recensioni
E' buio e lui è senza forze. Corre con disperazione, scivola e si rialza. Quel coso però è più veloce e non casca mai.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tempo sta per scadere.
E' ormai quasi un'ora che cerca di contrastare il mostro che gli si è accanito contro. 
Si nasconde dietro il cassonetto, tastandosi il petto. Non può fare a meno di vedere che dai bottoni della tuta scorre un liquido blu. Si è rotta, quel liquido significa che ormai è senza alcuna difesa. Il ragazzino capisce che da quel momento potrà contare solo sulle proprie forze, il che è molto poco rassicurante dato che ha alle calcagna un qualcosa di simile ad un essere umano e sta per cadere nel panico.
Rimane immobile a fissare l'altra parte della strada.
Sembra tutto tranquillo ma è buio, quel mostro potrebbe comparire da un momento all'altro, meglio non abbassare la guardia. Cerca di decidersi sul da farsi in quei pochi secondi che ha per ragionare. Può lasciarsi mangiare o combattere e fare la stessa fine della prima opzione. La tuta è andata e lui è debole, per di più la squallida arma che tiene in mano è inutile contro quell'essere. La fuga è l'idea più allettante, anche se è una puttanata. Deve solo trovare un posto per nascondersi e aspettare che gli altri facciano tutto il lavoro, come un vigliacco.
Ma a che ti serve la dignità quando stai per andartene all'inferno? 
Le gambe iniziano a muoversi automaticamente. Il terreno è scivoloso, e per quante volte caschi continua a correre. E' buio e  lui è senza forze. 
Corre con disperazione, scivola e si rialza. Quel coso però è più veloce e non casca mai. Gira l'angolo con una scivolata. Salta una cassa che gli blocca il passaggio. Gli sembra di volare per quanto va veloce, ma è solo una sensazione, è finita. Non riuscirà mai a saltare quel muro. Prova ad arrimpicarsi ma non ci riesce. E' troppo alto e troppo scivoloso.
Si gira lentamente mettendosi spalle al muro. Riesce a sentire i piedi del suo nemico che battono sul terreno. Riesce a sentire il suo respiro non ancora affannato. E' vicino e lo sta cercando. Non può tornare sui suoi passi e cambiare strada perchè adesso il mostro sta lì e lo sta guardando. Non ha altra scelta che affrontarlo e morire, ma non importa. A chi vuoi che gliene freghi? Lui non è per caso già morto?
La figura davanti a lui storce la testa da un lato rigirandola, compiendo con quel movimento un giro completo sul suo collo. Adesso l'essere sta sogghignando, si sta beffando di lui, sta macchiando il suo orgoglio. 
-Non sono un vigliacco! Hai capito?! Non ridere di me! Non te l'ha detto nessuno che ride bene chi ride ulti.. - 
Il braccio! Dove è finito il suo braccio! Oh eccolo. Ah no, è l'altro che manca. 
Suvvia, è solo un braccio. Non morirà per questo. Quando inizierà il teletrasporto lo ritroverà di nuovo al suo posto.
Alza lo sguardo, guardandolo negli occhi, in segno di sfida.
Il ragazzino non sembra molto convinto. Si sente piccolo e impotente, come dargli torto? Più osserva quella creatura più i suoi occhi si velano di lacrime. Questa volta non tornerà a casa. 
E dire che ha appena iniziato. Ha avuto una seconda possibilità per rendere la mamma fiera di lui e l'ha buttata nel cesso. Ci ha provato ed ha perso, non può fare più niente ormai.
La vista gli si annebbia e diventa tutto sfocato, poi tutto nero.
Il dolore arriva solo dopo. 
Prima agli occhi, poi al collo e dopo si espande per tutto il suo corpo. Poverino, è solo un bambino, voleva solo far contenta sua madre e mangiare il pane con la marmellata che gli piace tanto. E' finita, a casa non ci torna veramente.
  
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