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Autore: Anima Evans    30/04/2013    4 recensioni
Simona riceve finalmente il fumetto che tanto aspettava ma quanto questo gli cambierà la vita?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo Personaggio, Soul Eater Evans
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando mi svegliai eravamo in infermeria, mi sentivo veramente rimbambita e con un mal di testa atroce. Appena aprii gli occhi guardai il letto accanto al mio ma era vuoto e invece sulla mia sinistra c’era la finestra, poco più sotto che mi stringeva la mano e dormiva chino sulle mie ginocchia c’era Soul che aveva il petto fasciato e qualche cerotto ma per il resto stava bene mentre io avevo una fascia all’anca e alla coscia e  il polso fasciato. Lo guardai dormire profondamente e il sole di Death city risaltava il candore dei suoi capelli.

«Soul…»

Lo chiamai e lui all’istante aprì gli occhi e mi guardò, arrossi quando lo fece

*non mi abituerò mai ai suoi occhi*

Pensai ammonendomi e lui disse

«Anima…menomale ti sei svegliata! Come stai? »

Mi chiese premuroso e io dissi

«Beh stavo meglio prima…ma tu? E Maka? »

Lui mi carezzò mettendomi una ciocca dietro l’orecchio

«È finita Anima. »

Mi disse e lo guardai come a cercare qualche ombra sul suo viso, mi sorrise ma non era un sorriso allegro ma triste, stava per scoppiare. Si sedette sul letto vicino a me e mi abbracciò stretta facendomi rimanere con un palmo di naso, non potevo crederci….quando mai Soul avrebbe mai fatto una cosa simile?!

«Simona…è finita…Maka non c’è più…»

Disse singhiozzando, mi stava stritolando ma non dissi nulla e anche io lo strinsi consolandolo, infondo Maka era la sua meister e amica e posso solo immaginare il dolore di mangiare la sua anima, inoltre aggiunse

«Difendere un’ arma rimane una follia non dimenticartelo, tu mi hai difeso e hai rischiato molto. Nonostante avessi problemi lievi fisici la tua anima era cosi stressata che abbiamo temuto di perderti…pensa è stato Shinigami stesso a curarti insieme a Stein. »

Io lo abbracciai meglio e gli diedi un bacio sulla guancia e all’orecchio gli sussurrai

«Io lo farei altre 100 volte per te Soul…per me non sei solo un arma. »

E lui si staccò stupito e forse non capendo le mie intenzioni; nelle ore successive la sala si riempì di gente. Vennero tutti i nostri amici e persino Spirit che ormai abituato ad aver effettivamente perso Maka quasi mi ringraziò per averla liberata dal tormento e insieme a lui c’era anche Crona che mi ringraziò. Venne anche Blair che mostrava vanitosa la sua cicatrice e si godeva la somiglianza con quella di Soul con conseguenti “coccole da epistassi” riservate al ragazzo. Stetti li fino alla sera quando venne il momento dell’addio. Io non facevo parte di quel mondo e dovevo tornare assolutamente cosi dopo essermi vestita e aver salutato tutti Soul mi accompagnò e come faceva sempre aprì il cielo con la falce.

«Eccoci…»

Dissi nonostante ero tutta fasciata e lui disse

«Non dovresti avere nessuna ferita una volta arrivata…»

Non sapevamo cosa dire ne tanto meno cosa fare, cosi lo abbracciai forte e dissi

«Abbi cura di te. »

Lui disse ricambiando l’abbraccio

«Sei la partner più fica che abbia mai avuto. »

Ci staccammo e ci guardammo per un istante interminabile e poi proprio come se ci fosse l’acqua fredda mi gettai nello spazio temporale e atterrai sul mio letto dove non riportai alcun graffio. I segni della battaglia erano scomparsi e con esso anche quel volume mancante di Soul eater, mangiai qualche boccone e una volta al letto piansi di nostalgia perché nel mio letto c’era ancora il profumo di Soul.

 

2 SETTIMANE DOPO….

Avevo una riunione del personale, avvenimento strano che succedeva raramente. Dicevano che c’era stato un cambio al vertice e che c’erano state nuove assunzioni e i membri nuovi ci volevano conoscere cosi mi sedetti in prima fila data la mia miopia e non potevo crederci. Entrò un ragazzo con delle righe in testa e i capelli neri, gli occhi marroni chiarissimi che si sistemava il completo

*Kid…*

Pensai subito e lui si presentò con un altro nome e diceva di essere il capo del mio reparto e che i dirigenti, suo padre e un noto investitore con un nome altrettanto famoso ossia Stein non sarebbero potuti venire molto spesso. Ci presentò anche le due nuove cameriere ai piani ossia Elizabeth e Patricia e non ci volle una scienza a riconoscere Liz e Patty con la nuova uniforme; poi venne un ragazzo leggermente più basso con i capelli neri e qualche riflesso azzurro, gli occhi azzurrissimi e una ragazza mora e alta più di lui con gli occhi blu e li presentò come barman e maid

*Black star e Tsubaki*

Possibile che mancasse solo lui? Mi stavo inventando tutto? La riunione durò ancora un quarto d’ora e nonostante gli occhi incollati su di loro si comportarono come sconosciuti e non mi guardarono

*che strano, eppure sono sicura che sono loro…*

La giornata di lavoro era ormai saltata e mi precipitai fuori, dovevo prendere l’autobus e l’avrei perso sicuramente! Cosi nella corsa urtai qualcuno e finii a terra

«Ahia! Oh mi dispiace sono mortificata…»

Dissi io colpevole ma lui mi offrì la mano e mi disse

«Non preoccuparti…Simona. »

Alzai gli occhi e non potevo crederci, era proprio Soul! Ma come mai lui mi aveva riconosciuto? Gli saltai al collo e mi feci accompagnare a casa in moto e quando tornai a casa mamma, papà e persino Sara salutarono Soul e lui molto educatamente ricambiò. Poi mi spiegò che grazie allo Shinigami Stein poteva rimanere poco sulla terra mentre agli altri aveva dato possibilità di scelta ma per ricordarsi di me dovevo toccarli. Ero quasi commossa nel vederlo e quando mi calmai gli carezzai i capelli e dissi

«Mi sei mancato…»

E lui ammise che anche io ero mancata a lui e poi fummo come due calamite, le nostre labbra si attaccarono ermeticamente in un bacio disperato, desiderato, voluto. Le sue labbra erano irreali e morbide e le mani da pianista che mi facevano impazzire mi toccavano ovunque mandandomi brividi fino all’anima e anche io cercavo di ricambiare anche se non era la stessa cosa. Fummo interrotti da un miagolio e alla finestra vidi poggiata placidamente una gattina con il pelo scuro e gli occhi gialli, sorrisi e dissi

«Ciao Blair»

E lei miagolò ancora. Sorridemmo insieme e lui disse semplicemente

«Sai, credo di averti toccato l’anima. »

E io dissi

«Già, anche io.»

E lo baciai ancora sorridendo raggiante. Da quel momento Soul e io vivemmo insieme sotto lo stesso tetto e lavorammo insieme. Eravamo meister e arma l’uno dell’altra e separati non eravamo niente.

 

FINE

   
 
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