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Autore: sailor star lights    30/04/2013    1 recensioni
Premettendo che titoli ed introduzioni non fanno per me, passo a citare un pezzo del testo:
Stava per rispondergli in malo modo, con l’intenzione di fargli male, magari anche ucciderlo, quando gli tornarono in mente le riflessioni di poco prima… così si limitò a posare i suoi occhi color rosso veneziano in quelli blu fiordaliso del compagno, scrutandolo. Fay dal canto suo, rimase spiazzato. Si aspettava una reazione violenta, si immaginava già di dover correre via e invece si ritrovava osservato da un Kurogane taciturno.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il tuo sorriso

Era ormai passato il crepuscolo quando Kurogane uscì di casa per andare a rifugiarsi in giardino. Si sedette contro un albero, sguardo rivolto verso l’orizzonte tinto degli ultimi rimasugli di rosa del tramonto mentre una brezza leggera cominciava ad alzarsi, scompigliandogli i corti capelli color della pece.
Si passò una mano sulla faccia con fare irritato; decisamente la polpettina bianca e lo stupido mago avevano deciso di mettere a dura prova la sua pazienza quella sera. Tra tutti e due non avrebbe saputo dire chi fosse il più fastidioso, probabilmente l’idiota, d’altronde era stato lui a dare inizio a tutti i suoi problemi, fin dal loro primo incontro si era impegnato nel trovare nuovi modo per storpiare il suo nome e innervosirlo. Maledetto! Inoltre il ragazzino non gli era di nessun aiuto, rintanato nella sua stanza a leggere libri sulla storia di quel nuovo mondo da ore, sapeva ormai per esperienza che non sarebbe uscito da là dentro finché non li avesse finiti tutti.
Sospirò. Come se non bastasse, si era ritrovato a condividere la stanza col mago. Era anche per questo se adesso si trovava là fuori; rimandava il momento di andare a letto e ritrovarsi così insieme a quell’essere che non faceva altro che tormentarlo, tra i nomignoli che gli affibbiava e le continue chiacchiere cui sottoponeva le sue orecchie lo avrebbe presto fatto impazzire, portandolo a farlo a fettine con la propria spada.
<< Kurotan! Cosa fai qua tutto solo? >>
Ed eccolo lì, quel mago da strapazzo, come evocato dai suoi pensieri era comparso per infastidirlo. Decise di intraprendere la via del silenzio, ignorandolo. Inutile dire che la sua tattica non sortì alcun effetto, ma se lo aspettava.
<< Kuroppi! >> Continuò Fay, cercando di richiamare la sua attenzione.
<< Kuro-sama… se continui a non dire niente, mi sembra di parlare da solo! Di’ qualcosa.  >>
A quella frase, Kurogane fu percorso da un brivido, quelle parole e quella scena non gli erano affatto nuove.
Un flashback si fece largo nella sua mente…

 
Erano nella Tokyo distrutta. Sia la principessa sia il ragazzo stavano dormendo e lui si trovava seduto contro il muro della stanza in cui riposavano, mentre Fay controllava  le loro condizioni  e stava esprimendo le sue preoccupazioni riguardo lo stato di Shaoran.
<< Potrebbe avere la febbre… non ti sto impedendo di dormire, vero Kuro-sama?>>
Kurogane rimase in silenzio, guadagnandosi l’attenzione del mago.
<< uhm…se non dici nulla, è come parlare da solo! >>
A quel punto il ninja rispose dando inizio ad una discussione che venne poco dopo interrotta, lasciandola inconclusa…
<< Non credere sia finita qui, ne riparleremo >> fece Kurogane alzandosi dal pavimento << te l’ho detto prima, questo non ha niente a che fare con me >>
<< Si, lo so. Non essere preoccupato a causa mia >> gli rispose Fay con un sorriso.
<< Non sono preoccupato del tuo passato >> ribatté il moro spiazzandolo << dunque… smettila di giocare e pensa al presente >> ed uscì dalla stanza, lasciando il biondo alle sue riflessioni…

 
In effetti, pensò Kurogane, la discussione invece era proprio finita lì, non ne avevano più parlato in un secondo momento, forse non ce n’era neanche bisogno in fondo, la verità era venuta allora scoperto, tuttavia…
Non poté seguire il filo dei propri pensieri perché venne disturbato ancora una volta dallo stupido biondino.
<< Kuro-riiiiin! Rispondimi o potrei pensare che tu non mi voglia più >> disse ancora Fay, cominciando anche a stuzzicargli la guancia con un dito, come era solito fare quando non riceveva l’attenzione che desiderava e voleva infastidirlo.
Questo espediente infatti funzionò. Se c’era una cosa che Kurogane proprio non sopportava era quando si rivolgeva a lui giocando a essere una coppia, senza poi dimenticare il dito, quel maledetto dito che gli pungolava il viso!
Stava per rispondergli in malo modo, con l’intenzione di fargli male, magari anche ucciderlo, quando gli tornarono in mente le riflessioni di poco prima… così si limitò a posare i suoi occhi color rosso veneziano in quelli blu fiordaliso del compagno, scrutandolo. Fay dal canto suo, rimase spiazzato. Si aspettava una reazione violenta, si immaginava già di dover correre via e invece si ritrovava osservato da un Kurogane taciturno. Che avesse qualche problema?
Sorrise << Yup! Che cos’hai Kuro-papino? Moko-chan e Shaoran-kun iniziavano a preoccuparsi per te, e se non dici nulla comincerò a preoccuparmi pure io. >>
Il silenzio che seguì perdurò per qualche minuto mentre gli ultimi sprazzi di luce si spegnevano, lasciando avanzare l’oscurità della sera. Poi, finalmente, Kurogane si decise a romperlo mettendo fine alle sue riflessioni.
<< Stavo pensando… >> bofonchiò
<< Oooh! A cosa? Di’ tutto alla tua mogliettina, sarò felice di ascoltarti! >> rispose battendo le mani concitatamente.
L’altro si limitò a lanciargli uno sguardo truce. Non si sarebbe certo lasciato ingannare dal suo atteggiamento il cui unico scopo era di distrarlo.
A Fay non rimase che desistere facendo sparire il sorriso dalle proprie labbra << Allora è qualcosa di serio Kuro-tan… cosa c’è? >>
<< Mi stavo chiedendo se tu sentissi ancora la necessità di nasconderti dietro quel falso sorriso che propinavi a chiunque ti stesse intorno all’inizio del nostro viaggio. >>
<< Eh? >> fece il mago strabuzzando gli occhi e sbiancando leggermente << Io non sto facendo nulla del gen… >>
<< Tsk! >> sbottò Kurogane interrompendolo << Piantala di mentire, mi hai preso per un imbecille? Idiota. >>
<< Ma kuro… >> disse flebilmente abbassando gli occhi verso il terreno.
<< Nessun ma. Pensavo avessi capito che il tuo passato non ha importanza per me, neanche per gli altri. Puoi anche smettere di giocare alla persona felice, puoi anche non sorridere quando non ti va e puoi smettere di tenere tutti a distanza. Ferisci i due ragazzini così. >>
Fay alzò gli occhi per posarli in quelli di Kuragane, un sorriso disegnato sulle labbra. L’altro però vide che non era il solito sorriso eccessivo, questo era meno forzato, meno marcato ed era più naturale. Il suo sguardo poi si soffermò sul viso del mago; il vento gli scuoteva i ciuffi sfuggiti dal codino che era solito farsi da un po’ facendo intravedere la sua espressione, meno tormentata e più serena e le tenebre che dimoravano nei suoi occhi erano state dissipate da una luce che, pian piano, aveva preso vita, giorno dopo giorno.
Era così preso dall’esaminarlo, che quasi sussultò quando alle orecchie gli giunse la voce di Fay.
<< Kuro-wanko non deve preoccuparsi… Io sto bene, sono davvero felice con lui e i due bambini. >> Il sorriso sul suo volto si ampliò mentre la sua faccia si faceva sorniona e il suo indice destro finiva sul naso dell’altro << hyuuu! Kuro-papino ama Fay-mammina! >>
Adesso Kurogane avrebbe dovuto corrergli dietro sfoderando la katana, se non altro per quel fottuto fischio terribilmente somigliante al sibilo di una pentola a pressione, quel maledetto lo faceva di proposito quel verso! Tuttavia non se la sentiva di iniziare un inseguimento, era stanco.
Quindi, sotto lo sguardo perplesso di Fay, si alzò dal suolo << Tsk >> ghignò << Come volevasi dimostrare, sei il classico idiota che non può essere lasciato solo. >> e si diresse verso casa.
Il biondino guardò il moro allontanarsi sorrise e disse << Non vorrai dire che hai deciso di continuare questo viaggio anche a causa mia, Kuro-rin… >>, ma venne interrotto dal ninja << mphf! Non voglio dire proprio niente. >> che entrò poi in casa, seguito dallo sguardo del mago ammutolito e sorpreso.

 
Un’ora dopo, Fay diede la buonanotte a Mokona e Shaoran per poi dirigersi verso la camera che condivideva con Kurogane. Vi entrò e nella penombra lo vide disteso a letto, viso rivolto verso il muro. Fece per mettersi a dormire pure lui quando notò che le coperte del suo compagno di stanza erano buona parte riverse sul pavimento, indice che si era agitato molto nel sonno. Ed era strano che lui si agitasse, solitamente restava immobile sempre nella stessa posizione;  probabilmente questo non era un buon segno. Si avvicinò a lui per ricoprirlo e nel farlo gli sfiorò la pelle con la mano, percependo un calore più elevato rispetto a quello corporeo normale. Purtroppo non poteva verificare che avesse la febbre toccandogli la fronte o col sonno leggero che aveva lo avrebbe svegliato. Dovette accontentarsi di osservarlo per qualche minuto dubbioso per poi dirigersi verso il proprio letto, dove ripensò alla conversazione avuta con Kurogane prima di cadere in un sonno privo di sogni, finalmente.




Ed eccomi qua, con la prima fic che scrivo in questo fandom. Con mio sommo dispiacere, ho scoperto questo manga pochi mesi fa T.T
Comunque, passando a parlare di cose serie, spero vi piaccia questo mio tentativo di storia. Mi scuso se non è un granché, ma ho dei problemi a creare dialoghi, in special modo con questi due individui dalla personalità molto... compleassa e complicata, ecco U.U
Inoltre l'ho pensata con un seguito, ma se vedo che proprio è ripugnante, penso mi limiterò a questo capitolo.
Spero vorrete farmi sapere i vostri giudizi!
Grazie ancora :)

   
 
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