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Autore: GinkoKite    30/04/2013    0 recensioni
Capitolo 9 - La sfida della volpe e del leone
Una donna al centro della villa e di alcuni cuori, eppure gli sguardi che si intrecciano all'interno dell'Etoile non sono più casti come un tempo, anzi, si fanno pian piano più audaci.
I giorni si sosseguono tra intrighi e maliziose conversazioni, mentre due cavalieri si lanciano una sfida all'ultimo "sangue" per conquistare Isabeau, oppure solo per rivelare i suoi segreti...
Genere: Romantico, Slice of life, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Non correte bambine, attention! -

La voce di Francis si perdeva nel grande atrio della villa de l' Etoile, sovrastata dal chiacchiericcio delle fanciulle e dal loro scalpitio sui preziosi marmi delle sale: come sempre le sue lezioni venivano prima di quelle di un certo “leone inglese” e le ragazze, agitate ed emozionate per la libertà loro concessa, gli davano sempre un buon motivo per battibeccare la sera con il suddetto Kirkland.
Quella mattina però, mentre si spolverava la giacca dai residui di cera, il suo sguardo venne catturato da una figura ben più rara da osservare dei primi crochi primaverili, ammantata nel consueto scialle di agnello bianco: mademoiselle Isabeau era sempre bellissima nella sua aura pacata e misteriosa, sicura nello sguardo e nei gesti, anche in momenti di panico e timore; quando qualche mattina prima un drappello di uomini a cavallo aveva fatto loro visita, la sua fermezza aveva saputo gestire l'evento con calma. Aveva fatto condurre le bambine e gli istitutori in pericolo in determinate stanze segrete disseminate per il palazzo, mentre lei, i giovani italiani e due ragazze, opportunamente abbigliate da cameriere, accoglievano gli sgraditi ospiti. Sebbene diversi nobili erano stati portati a fuggire dalle terre francesi, la donna rispose che non era sua intenzione poiché quella era la sua patria e nessuna altra terra l'avrebbe potuta far sentire bene. Dopo alcuni bicchieri di ambrato liquore e un sacchetto di monete sonanti, le guardie se ne erano andate. Lasciando ricadere la pace e la tranquillità su quel luogo: non era semplice riuscire a spiegare come Isabeau fosse in grado di calmare a quel modo gli animi e placare le bramosie di quegli uomini che chiamavano già rivoluzionari, eppure lei ci riusciva, quasi instaurasse in quelle menti un incantesimo, anche se, per essere corretti, doveva ammettere che anche nei loro cuori doveva aver mosso qualcosa se le prestavano una tale fiducia.
Aprì lentamente la porta finestra che dava sul giardino e sorprese la dama con una timida carezza sulla spalla:

- Perdonatemi, vi ho spaventata? - chiese vedendosi osservato con severo timore da quelle grandi sfere di giada, le quali, però, si ammorbidirono in una frazione di secondo. - Non era mia intenzione . -
- Lo credo bene, Francis. Comunque no, sono solo sorpresa dal vederti qui: hai già terminato la tua lezione? - chiese lei accarezzando una rosa invernale ormai sfiorita.
- Sì, le bambine sono tutte da monsieur Kirkland. Temo che stasera lo sentiremo nuovamente lamentarsi di come travio le nostre alunne con comportamenti liberalisti e incontrollabili. - rispose lui con un sorriso, ma lei lo freddò sul posto con una risata dolce e cristallina come acqua di fonte. Bellissima.

- Arthur sa essere molto protettivo nei confronti delle bambine. - continuò lei con dolcezza, mentre tornava a potare i fiori appassiti.
- E non solo nei confronti delle alunne, vero? - la riprese lui sorprendendo un pallido rossore sulle sue guance.
- Non azzardatevi a fare strane supposizioni, monsieur Bonnefoy. - disse lei rimarcando il concetto nell'utilizzare il suo cognome. - Arthur è un brav'uomo e un ottimo amico, nulla più per me. -
- Eppure lui sembra adorarvi tanto quanto uno dei suoi drammi. - continuò Francis, incurante delle minacce quasi fossero il suo pane quotidiano. - Secondo il mio modesto parere, lui aspira a ben più di una mera amicizia. -
- Se anche fosse, ne siete geloso? - commentò lei alle sue parole con un sorriso semplice, eppure carico di una malizia ingenua. - Non vi angustiate: io sono di tutti e di nessuno qui dentro. -
- Allora perchè non diventare di uno solo? - riprese il francese con maggiore audacia a quelle parole, indugiando a carezzarle una mano. - Mi pare che vostra cugina non si faccia scrupolo alcuno, per quanto riguarda questo argomento. -
- Ciò che decide di fare Elizaveta nelle sue stanze non è di mio dominio, né tuo Francis. - continuò lei liberando la mano, ma questa venne velocemente riafferrata e baciata con eleganza.
- E sia, mi interesserò solo a voi, allora: cosa debbo fare per avervi? - chiese Francis giocando con parole molto pericolose dati i dardi di fuoco che brillavano nelle iridi di Isabeau.
- Nulla potrà farmi tua, la mia esistenza è solo uno scherzo di questo mondo e nulla più. - terminò lei stringendosi la mantella alle spalle. - Non posso appartenere a nessuno poiché sono già stata donata a qualcuno che mi ha rifiutata. -

Ogni dialogo poteva considerarsi concluso, dato che la bella contessa si allontanò dirigendosi verso il retro della villa, proseguendo la sua passeggiata pomeridiana con occhi tristi e severi; Francis avrebbe voluto seguirla, ma sapeva che così facendo l'avrebbe solo fatta adirare ed inimicarsi una donna come Isabeau doveva essere un'azione terribilmente pericolosa, per non dire mortale in certi frangenti.
Anche se tutti l'osservavano all'interno della villa e vegliavano su di lei, la contessa restava la direttrice e riusciva ad incutere timore nei loro cuori, così da ottenere il rispetto di ogni abitante dell'istituto.

- Non dovresti disturbarla così. - disse una voce alle sue spalle dal pesante accento inglese. - Detesta essere interrotta dai suoi pensieri durante le sue passeggiate. -

- Non dovresti essere a lezione? - chiese Francis interrogativo, ma palesemente divertito da quel dibattito verbale.
- Ho accettato un cambio con Carriedo, doveva fare qualcosa che non ho ben compreso... Ma non è questo il punto. - ribatté il biondo piccato.
- Hai ragione: forse dovrei fare come te che le fai visita solo nelle sue stanze, Arthùr? - si rivolse dunque all'inglese con un sorriso sornione. - Non ti facevo così audace, sai? - continuò rimarcando il tono canzonatorio.
- Quello che faccio con Isabeau non è affar tuo, Francis. - ribatté l'uomo incrociando le braccia al petto e rivolgendosi a lui con severità.
- Allora non dovrebbero esserci problemi se tento di entrare nelle sue grazie... - disse il francese risalendo i pochi gradini del portico, prima di venir afferrato bruscamente per un braccio ed incatenato da grandi occhi verdi che lo trafissero pieni di odio.
- Quelle “grazie” sono troppo preziose per un mero esploratore di sottane quale tu sei! - ringhiò irato Arthur, fronteggiando il biondo nonostante vi fosse una differenza di altezza valida a farlo sentire inferiore. - Mademoiselle Isabeau non cederà mai alla tua lingua di serpe. -
Francis, allora, sorrise tranquillo afferrando il mento dell'inglese e gettando il suo sguardo blu notte sul volto di costui:
- E quindi saresti geloso... O invidioso se ciò succedesse? - disse a fior di labbra prima che l'altro si allontanasse da lui con forza. - Sia così allora: facciamo a tuo modo. Ci potremo vantare o lamentare solo quando uno dei due riuscirà a conquistarla, bien?.- terminò spolverandosi la giacca e tornando all'interno della villa, anche se alle sue spalle echeggiava un sonoro < Go to the Hell! >.

Francis era piacevolmente stuzzicato da quella sfida, pensava tra sé e sé, che in fondo non si sarebbe certo conclusa in un giorno, o meglio, in una notte o due: era vero, Isabeau detestava essere disturbata e odiava maggiormente che le si facessero domande su di sé e sul suo passato, ma se voleva spuntarla su quel damerino inglese doveva poterla avvicinare in un qualche modo e forse sapeva già che piano attuare.

Si carezzò il mento e sorrise osservandosi riflesso in uno specchio: aveva solo bisogno di alcune marionette, ed un prussiano innamorato andava benissimo per iniziare.




Note dell'autrice

Sono arrivata finalmente al nono capitolo e presto spero di raggiungere il 10! Ovviamente il tutto si preannuncia divertente in questa sfida e, un avviso a tutti i miei lettori, il prossimo sarà decisamente HOT ;)

  
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