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Autore: 00Miss_Black00    02/05/2013    13 recensioni
Stiles dice sempre quello che gli passa per la testa?! Mpf.. poveri illusi, non avete idea di cosa potrebbe succedere se Stiles dicesse VERAMENTE tutto quello che gli passa per la testa..
Impossibile dite? Be, a meno che non ci sia di mezzo una maledizione..
Dal testo:
[-NO SCOTT NON L’HO DETTO! Io..- Stiles guardò Scott con gli occhi talmente sgranati che Scott penso che sarebbero potuti schizzare fuori dalle orbite da un momento all’altro
-Io .. l’ho pensato.. L’ho pensato Scott!!
-Emh.. no. Ti dico che l’hai detto. Come hai anche detto qualcosa a Derek del tipo “il licantropo più figo del mondo”..
-OMMERDA.. ommerda Scott..]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte arrivò in fretta, e i due ragazzi erano nel bosco, sotto al pioppo bianco, con un procione morto per terra davanti a loro.

-Non credo di farcela Scott..- disse Stiles deglutendo – mi fa davvero schifo…

-Lo so.. ma non abbiamo altra scelta..- gli rispose l’amico tirando fuori dallo zaino il libro che Deaton gli aveva lasciato –Allora per prima cosa devi spogliarti.. – spiegò leggendo la parte relativa al rituale.

Stiles controvoglia iniziò lentamente a slacciarsi la camicia, cercando di distogliere lo sguardo dal procione morto davanti a loro.

Quando fu a torso nudo fece un sospiro.

Scott gli si avvicinava e lui indietreggiava.

-Non lo so Scott… quel sangue.. ma non mi farà male?! Se aveva qualche infezione?

-Non lo devi bere Stiles, devi solo disegnarti dei simboli sulla pelle..

-E se è già andato in decomposizione?

-Stiles, è appena morto. È ancora caldo, quale decomposizione?! Decidi cosa vuoi fare, non possiamo stare qui tutta la notte.

-Oh mio dio.. ok dai.. facciamolo..- disse infine stringendo gli occhi e allungando la mano verso il procione.

Mentre Scott lo aiutava a disegnare sul suo torace i simboli presenti nel libro, Peter Hale nascosto dietro ad un albero, con il suo smartphone fotografava i vari passaggi del finto rituale, sbellicandosi dalle risate a vedere la faccia schifata di Stiles e i suoi sforzi di stomaco, mentre si spiaccicava addosso il sangue del procione.

Quando poi si mise a saltellare scomposto intorno al pioppo mentre Scott leggeva delle formule in latino, Peter fece addirittura un video.

 

-Expello maleficium! Expello maleficium! – ripeteva cantilenando Scott mentre Stiles ,in ginocchio per terra, muoveva in alto le mani ad ogni invocazione.

E da dietro ad un altro albero, qualcun altro stava assistendo allo spettacolo.

-Ma che diavolo stanno facendo?!- il folletto dei boschi osservava i due ragazzi che recitavano formule improbabili e si agitavano come se fossero posseduti. –Aspetta… quello è il ragazzo dell’altra volta.. ma cosa gli salta in mente?! E perché quell’animale morto?- si domandava mentre assisteva alla scena.

Intanto il rituale suggerito da Deaton era finito, e i due ragazzi ora si guardavano intorno aspettando la venuta dello gnomo.

-Allora?! Dopo tutto questo neanche si presenta?!- si lamentava Stiles agitandosi.

-Prova a pensare qualcosa… pensa qualcosa su Derek!- suggerì Scott

-mmh..ok- assentì Stiles poco convinto

 

Derek.. Derek.. vorrei che fossi qui adesso, per dirmi di non preoccuparmi, per dirmi che si risolverà tutto.. per abbracciarmi…

 

Stiles alzò gli occhi verso Scott che lo guardava intenerito.

-Quanto sei cucciolo…- gli disse Scott.

-Oooh cazzo.. non ha funzionato allora..- Stiles si lasciò cadere a terra affranto. L’amico andò da lui e gli mise una mano sulla spalla per consolarlo.

-Forse abbiamo sbagliato qualcosa.. forse dovremmo riprovare il rituale..- provò Scott mentre le campane della chiesa di Beacon Hills rintoccavano per la mezzanotte.

-No..- disse Stiles –basta.. voglio andare a casa.- si alzò fece per allontanarsi.

-aspetta, vengo con te!- gli fece Scott.

Stiles si fermò un attimo a guardarlo e mise una mano avanti.

-No.. grazie Scott.. grazie per averci provato.. ora voglio stare un po’ da solo.. almeno i pensieri che usciranno dalla mia testa non li sentirà nessuno..

Poi ci ripensò, andò da Scott e lo abbracciò.

-Grazie, davvero. Non preoccuparti.. ci vediamo domani..

-Non vuoi che ti accompagno con la macchina?

-No, grazie.. voglio camminare un po’..

Scott un po’ dubbioso lo guardò allontanarsi. Poi tornò sotto l’albero per mettere via il libro di Deaton.

Anche Peter se n’era andato al rintocco della mezzanotte, “povero Stiles.. un po’ mi dispiace.. ma ora e tutto finito..” pensò mentre correva verso casa per concedersi una sana dormita.

Quando Scott raccolse le sue cose e fece per tornare verso l’auto, vide una piccola creatura che apparve davanti a lui. Rimase a fissarla sconcertato per qualche istante, quando la creatura parlò.

-Si può sapere che diavolo stavate facendo?!

-Tu.. tu.. sarai mica lo gnomo?! –balbettò Scott puntando il dito contro di lui.

-Folletto, prego.- lo corresse quello. –insomma.. perché quella buffonata col procione morto e quelle frasi sconclusionate in latino?!

-Perché?!? Perché Stiles sta impazzendo! Questo era l’unico modo per liberarlo dalla maledizione! Perché non sei apparso prima?!

-Ma che.. aspetta che c’entra la maledizione?!

-La maledizione che hai fatto a Stiles!

-E voi pensavate di romperla impiastricciandovi di sangue di procione e blaterando formule senza senso?!

-Io.. be, si. Ci hanno detto così…

Lo gnomo-folletto scoppiò a ridere. Rideva così forte che cadde a terra all’indietro. Poi si ricompose.

-Ragazzo mio.. mi dispiace dirvelo ma via hanno preso in giro.. e voi avete abboccato in pieno a quanto pare!

-Cos..come?! – Scott non poteva credere che il suo capo l’avesse preso in giro così. Poi il suo pensiero tornò al suo migliore amico –E quindi non c’è modo per rompere la maledizione?! – chiese preoccupato

-Maledizione.. che parola grossa..  comunque, l’incantesimo si  rompe alla mezzanotte del terzo giorno.. quindi è finito esattamente mezz’ora fa- aggiunse consultando il suo orologio da taschino

-Quindi.. è finita?!- chiese ancora Scott

-Si, da mezz’ora, come ti ho detto. – ripeté il folletto

-Ma è fantastico! Devo trovare Stiles e dargli la buona notizia!- esultò Scott congedandosi dallo gnomo.

 

Stiles quando aveva lasciato Scott aveva iniziato a camminare quasi senza meta. Non sapeva neanche se voleva tornare a casa o sparire per sempre da Beacon Hills. Gli ultimi rintocchi della mezzanotte erano finiti da un pezzo e Stiles, vagando assorto nei suoi pensieri , era arrivato senza accorgersene praticamente davanti casa Hale.

 

Perché, perché proprio a me?! Perché non posso avere la normale vita di un diciassettenne?! Perché TUTTE LE COSE STRANE CAPITANO SEMPRE A ME?!

 

Ma quando all’improvviso si ritrovò davanti Derek per lo spavento quasi cadde all’indietro.

-Aaah! No.. non tu.. non adesso…

-Stiles che diavolo ti prende?! Sono tre gironi che ti comporti come se fossi pazzo, dici cose.. strane.. FAI cose strane.

 

Tanto vale dirglielo. Dirglielo e poi sparire per sempre. Tanto non riuscirò a evitarlo. E tanto mi sta già sentendo. Allora ok, te lo dico Derek.

 

Derek continuava a guardare Stiles con aria interrogativa.

-Si, te lo dico. Tanto non avrebbe senso continuare così, non so neanche per quanto continuerà- Stiles iniziò a parlare dicendo tutto d’un fiato, gesticolando come suo solito – Ho incontrato uno gnomo,  non sono stato gentile con lui e lui mi ha fatto.. una cosa, una.. maledizione..

Mentre parlava il suo sguardo saettava da una parte all’altra senza fermarsi su Derek, perché non voleva proprio guardarlo negli occhi.

-Una.. maledizione? – chiese Derek stupito.

-Si, una maledizione. Mi ha detto che avrei imparato ad essere più sincero. E da quel momento io.. dico tutto quello che penso, senza accorgermene..  cioè le cose che ho detto.. quelle cose strane.. io.. le pensavo e basta.. e quelle uscivano dalla mia bocca..

Derek alzò le sopracciglia. Stiles continuò

-e anche le cose che facevo.. era come se il mio corpo si muovesse da solo.. cioè erano cose che avrei voluto fare ma che non avrei fatto.. capito?! Quindi non posso più.. stare vicino a te.. perché le cose che escono dalla mia testa quando sto vicino a te sono..

-Stiles, respira!- Derek si avvicinò a lui e gli mise le mani sulle spalle per farlo smettere di agitarsi.

-Noo! Non mi toccare!- Stiles si allontanò bruscamente –non… farlo.. non so cosa potrebbe succedere, cosa potrei fare, io.. potrei baciarti, potrei..- Stiles si prese il viso tra le mani sperando che dalla sua testa non stesse uscendo qualcosa di peggio di quello che usciva dalla sua bocca.

-Tu.. vorresti baciarmi?- chiese Derek incredulo.

-Ti prego, non rendere tutto ancora più imbarazzante di quanto non sia. Non avrei mai voluto dirtelo. Mai. Ma a questo punto non potevo fare altro. Perché credo che non riuscirò a sparire dalla città tanto facilmente.. la scuola.. e poi mio padre, mi troverebbero in un attimo. Quindi, io cercherò di evitarti per quanto possibile, ma se succedono cose strane almeno sai perché..- concluse sconsolato girando il viso dall’altra parte. E in quel momento vide Scott che correva verso di lui.

-Stiles! È finita!! È finita a mezzanotte, quasi un’ora fa! – gridò contento. Arrivò da lui e vide che stava parlando con Derek. –Non devi più preoccuparti di… “quella cosa”- aggiunse ammiccando.

Stiles era rimasto immobile e stava cercando di ricapitolare tutte le informazioni. La maledizione era finita  mezzanotte. Quasi un’ora fa. E lui aveva appena parlato con Derek. Spostò un paio di volte lo sguardo da Derek a Scott mentre la sua espressione diventava sempre più affranta.

-Cioè quindi io.. lui..- balbettò –ma porca puttana..- concluse colpendosi violentemente la fronte con una mano.

 

Che figura di merda inutile…

 

Rimase qualche secondo con gli occhi chiusi sperando di riaprirli e realizzare che era stato tutto un sogno.

Scott era abbastanza confuso, e guardava alternativamente Derek e Stiles, cercando di capire perché l’amico non fosse entusiasta della notizia.

-Stiles.. hai capito che ho detto?.. è.. finita..- provò ancora Scott

Derek non diceva niente, si limitava ad osservare la scena decisamente divertito. Lui non rideva, mai, ma questa volta stava quasi facendo fatica per trattenersi.

Stiles continuava a scuotere la testa con lo sguardo basso.

-Puoi lasciarci un attimo da soli, Scott?- disse a quel punto Derek. E solo in quel momento Stiles alzò gli occhi, spalancati, guardando Scott e scuotendo leggermente la testa.

 

Non lasciarmi qui solo Scott, mi ucciderà!

 

Ma Scott ora non poteva più sentire i pensieri di Stiles, e non era neanche molto bravo a decifrare le espressioni, quindi fece un cenno col capo e si allontanò lasciandoli da soli. Stiles rivolse a Derek uno sguardo implorante. Ma vide che lo sguardo di Derek non sembrava così assassino, anzi, sembrava quasi.. divertito.

Vide la bocca di Derek incresparsi, gli occhi che si socchiudevano, il  torace che si muoveva.. sembrava proprio e a tutti gli effetti una risata.

-Aspetta tu.. tu stai ridendo? – chiese Stiles incredulo. Era una risata piccola e contenuta, ma era pur sempre una risata. E lui era pur sempre Derek.

-Stiles.. ti giuro non riesco a capire se sei terribilmente imbranato o solo terribilmente sfortunato..

-Io direi tutte e due..- bofonchiò Stiles. Poi riguardò Derek che si stava avvicinando a lui. Restò immobile, quasi paralizzato. Quando Derek gli fu ad un centimetro, si fermò e lo guardò.

 A sentirlo così vicino il cuore di Stiles iniziò a battere più forte, e l’altro lo percepì distintamente. Gli venne quasi voglia di sorridere.

Invece mise una mano dietro la nuca di Stiles, se lo avvicinò al volto e posò le labbra sulle sue.

Stiles sgranò gli occhi incredulo. Era sicuro di non essere stato lui, no era stato proprio Derek a baciarlo. Forse allora stava davvero sognando. Schiuse la bocca accarezzando le labbra di Derek con le sue. Sentì la lingua di Derek che si infilava piano tra le sue labbra. Durò qualche secondo, forse, ma a Stiles sembrò eterno. Poi sentì le labbra di Derek allontanarsi.

-Pe..perchè?- riuscì a chiedere balbettando mentre si portava  la mano sulle labbra.

-Non l’hai detto tu che volevi baciarmi? Andiamo, ti accompagno a casa- gli rispose Derek avviandosi verso la sua Camaro. Stiles lo seguì, e sentiva che le sue guance erano avvampate e il cuore aveva preso a battere ancora più forte.

Quando salì in macchina aveva un grande sorriso stampato sulla faccia. Quando Derek lo vide gli chiese

-E ora a cosa stai pensando?

Stiles rimase qualche secondo in silenzio guardando fuori dal finestrino.

-Penso che vorrei baciarti di nuovo..
 

***
THE END
***
 

E.. con questo è tutto gente! Scusate se sono scema xD
Spero che almeno vi abbia fatto fare una risata :)
Grazie davvero di cuore a tutti quelli che l'hanno seguita e commentata! 
Vi adoro <3

(PS: Vi anticipo che mi sono gia messa all'opera per un'altra fic :3 è folle quasi quanto questa, ma oramai mi conoscete xD) 

MiSS

   
 
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