Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: Enigmista96    02/05/2013    6 recensioni
Una piccola Slice of Life in casa Downey.
Riuscirà la nostra Susan a tener testa all’eclettico attore Holliwoodiano Robert Downey Jr.?
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella era stata una giornata particolarmente lunga, per la povera signora Downey.
Suo marito, il – a detta sua – geniale ed affascinante Robert Downey Jr, aveva passato la mattina e gran parte del pomeriggio a gironzolare per la casa parlando ad alta voce con un’inesistente A.I.
Si era chiuso nel suo studiolo scribacchiando di formule chimiche e fisiche inesistenti e progettando oggetti che nemmeno nel peggior film steampunk si sarebbero potute trovare.
Quando lei gli domandava cosa avesse lui semplicemente mugugnava un «Non ora, Pep».
Aveva deciso di rinunciarci, per quel giorno, se voleva provare ad entrare in qualche tavola a fumetti in stile Inkheart, che si divertisse pure.
Il colmo giunse quando le chiese dove fosse finita la sua clorofilla o perché Ferro Vecchio non si trovasse ad aiutarlo.
Lei si limitò a sospirare e ad informarlo che sarebbe andata a fare quattro passi in centro.
L’attore le si era allora avvicinato, con quello sguardo magnetico da playboy incallito e il passo sicuro del ghepardo che va a caccia.
«Perché, invece, non facciamo una doccia insieme?»
Le aveva domandato.
«Perché tu non sei in te…»
Replicò lei, sorridendo.
«…ed io non faccio la doccia con gli sconosciuti»
Detto questo, si allontanò da lui, con fare quasi provocante, lasciandolo impietrito al centro del soggiorno.
Lei si mise davanti al computer dello studio, spulciando le foto che i vari fotografi e paparazzi  avevano messo in rete.
Dopo una buona mezz’ora la situazione era passata da strana a lievemente preoccupante, poi era divenuta agghiacciante, allarmante ed infine critica.
Comparando le immagini tratte dai primi due Iron Man e quelle scattate alle premiere, si era accorta che suo marito aveva interiorizzato la personalità del suo personaggio.
Lei non era più sposata con Robert Downey Jr. bensì con Tony Stark!
Spense il Mac, spostandosi nella cameretta del figlioletto per passare un po’ di tempo insieme a lui e scacciare dalla mente quegli assurdi pensieri.
Dopo un po’ di tempo suo marito fece capolino dalla soglia.
«Pe-ehm-Suzy…»
La osservò, con un sorrisetto colpevole.
«Bob, hai bisogno di me?»
«Volevo dirti che mi dispiace ma…sai, io non esco dal personaggio fino a quando non ho girato gli extra del DVD o del Blu-Ray»
«Robert…»
«Che c’è?»
«Hai appena citato Tropic Thunder…»
«Oh, dannazione! Pensavo di aver passato quel periodo! Ed ora tu sei arrabbiata, lo vedo dalla fronte tesa e dai piccoli movimenti a scatti che hanno le tue mani…»
«Ed ora siamo giunti a Sherlock Holmes…ma almeno ti ricordi chi sei?»
«Sono uno che interpreta un altro che recita qualcun altro»
«E l’hai fatto di nuovo»
Sospirò.
«Ascolta, sono stanca, mangiamo qualcosa di leggero ed andiamo a letto»
L’uomo annuì, seguendola e picchiettandosi sul finto reattore Arc.
Mangiarono in silenzio, o quasi…lui aveva passato il tempo a ripetere gli elementi della tavola periodica a tempo di Shoot to Trill degli AC/DC.
Si spostarono nella camera da letto.
«Sei meglio tu di Gwyneth Paltrow, però…
Se ti facessi rossa potresti essere la mia Pepper anche sul grande schermo»
«Sai che io non recito…»
«Mh, giusto, signora produttrice»
«Robert, ascoltami, vedi di non allungare le mani, questa sera»
«Il tuo Bob non lo farà ma Tony…»
Le carezzò la schiena.
«Nemmeno Tony…se non vuole provare l’ebbrezza di divenire una Pepper»
Lui si ritirò come se si fosse scottato.
“Meglio”
Pensò lei.
Sapeva che era una cosa sciocca, ma quando suo marito era in preda a questi sbalzi di personalità le pareva di stare con un altro e, di conseguenza, di tradirlo.
Si addormentò in fretta, come lui, del resto.
Verso l’una di notte lo sentì agitarsi nel sonno.
Lo controllò e, preoccupata della sua sudorazione fredda, provò a chiamarlo e scuoterlo.
Lui si risvegliò ansante, con gli occhi persi nel vuoto.
«M-mi…mancano i miei genitori»
«Rob, i tuoi abitano a meno di un’ora da qui»
«No…sono morti in un incidente aereo quando ero ragazzo!»
«Ma che diavolo stai dicendo?!»
«E’ così, ti dico!»
«Tu hai problemi…devo smettere di consigliarti l’immedesimazione»
Detto questo, prese il telefonò e chiamò a casa dei signori Downey Sr. .
Passò il telefono al coniuge e lo convinse della veridicità delle sue parole.
Fatto ciò, gli menò due ceffoni ben assestati.
Quello parve riscuotersi; come se fosse uscito dall’ipnosi.
«Brlbl»
Fece, rabbrividendo.
«Grazie, adesso va molto meglio…molto meglio davvero»
Lei lo baciò sulle labbra, teneramente.
«Ma devi fare così per ogni film?»
«Se vuoi che sia un Blockbuster…»
Lei ridacchiò, cristallina.
«Allora il prossimo ruolo che ti farò accettare sarà quello di un casalingo modello che venera la moglie»
«Ricordami di evitare di accettare»
«Domani gli alpaca li nutri tu...»
«D’accordo»
Accettò lui, di malavoglia.
«…E anche i cavalli»
Lui saltò su come una molla.
«Devo?»
«Devi»
Sorrise lei, voltandosi dal lato opposto e chiudendo gli occhi.
Lui rimase bloccato, seduto, con lo sguardo fisso.
«Se ti può esser utile, Peter Highman non aveva paura dei cavalli»
Fece lei.
MA prima che potesse rendersene conto, lui aveva già tirato fuori la scimmietta di peluche e la collezione di DVD di “Due uomini e mezzo”.
La povera donna sospirò: Sarebbe stata una lunghissima notte e un’altrettanto lunga settimana.
   
 
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