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Autore: Portos    03/05/2013    1 recensioni
Cellulare a mezzanotte
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Call

 

“Ci si vede domani, Castle”

La detective Kate Beckett, per un attimo, solleva gli occhi dal computer per portarli in quelli scuri dello scrittore con cui collabora da circa tre anni, Richard Castle.

“Peccato che tu non possa venire per stasera”

“Ho un rapporto da finire” sbuffa la donna.

In realtà, ha dovuto declinare l'invito a bere un qualcosa nel loft dello scrittore, visto che sia sua madre Martha, sia Alexis sono fuori casa.

E Beckett lo guarda. Castle, voltato di schiena, che con il suo passo dinoccolato si allontana.

Poi si rimette al lavoro.

Verso mezzanotte, la detective è a metà del rapporto. Essendo talmente concentrata su quello che c'è da scrivere, quasi sussulta quando sente il cellulare squillare.

“Sto parlando con la donna con la voce più incantevole di tutta New York?” esordisce una voce leggermente impastata.

Kate sposta lo sguardo da sinistra a destra. Il dipartimento è vuoto, a parte un inserviente troppo occupato a pulire il pavimento.

“Castle?”
“Disturbo?”
“No, affatto...ma hai bevuto qualcosa?”

“Solo un bicchiere di vino rosso, ma non sono abbastanza sbronzo...”

“Castle è mezzanotte!” gli ricorda Kate puntigliosa come sempre.

“...e la principessa è ancora rinchiusa nel castello”

“Sei ubriaco?”

“Ti ho detto di no” ribatte Castle, molto probabilmente, Kate si immagina che quello scrittore da strapazzo stia sorridendo.

“E quel tuo dannato rapporto?”

“Da finire”

“Sei sempre occupata a sbattere i cattivi in prigione...”

“...o compilare pratiche noiose!”

“Domani inaugurano un nuovo locale “Fergus” non molto lontano da casa mia che ne dici?”

Il sorriso di Beckett si allarga.

“Se non capita un altro omicidio o se la principessa decide di starsene nel suo castello”

“Ma la principessa sei tu e io sono il tuo Castello?” la prende in giro Castle. Forse troppo vino?

“Castle...risparmiati certe battute, che non fai ridere”

“Però sai è un peccato, che la Nikki Heat dei miei sogni non possa condividere un buon bicchiere e un po' di compagnia” dichiara lo scrittore all'improvviso. Non c'è malizia, né allusioni di alcun tipo solitamente che gli sono care.

Beckett batte le palpebre. Quel tipo di dichiarazioni spontanee spesso l'hanno messa in condizione di non trovare le parole adatte a rispondere.

L'unica parola che in questo momento riesce a dire è: “Grazie”.

“E di che?”

“Perché sei tu” risponde Beckett con un sorriso stampato sulla faccia. Uno di quei sorrisi che si possono definire spontanei.

“Davvero”
“Senti, ora ti lascio, immagino che tu abbia da scrivere il tuo “romanzo criminale”. Ci vediamo domani mattina, lo scrittore più sexy di New York ti lascia”

Kate Beckett fa un giro con la sedia, emettendo un risatina di gioia. E stranamente si sente felice come una ragazzina alla prima cotta.

 

Nota autrice: mah, mah, mah. Andrà bene? Ma guarda te...che stronzata.  

  
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