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Autore: DeiDeiDei    03/05/2013    1 recensioni
Non si parla di amore o di amicizia, si parla di sopportazione.
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[...] Prima di rientrare si voltò verso Stiles, scuotendo la testa.
-You are an innocent human. You do so much for this pack of psychos. Sure they owe you a lot!-
-Ahah, that’s right: they owe me a whole universe!-
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NO SLASH. una storia che ci parla di come Jackson impara che non tutte le sue convinzioni sono giuste e che forse Stiles non è poi un totale idiota... forse.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Jackson Whittemore, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo secondo_ Primo passo










Il compleanno di Stilinski era stato organizzato da McCall, prevedibilmente, ma con sommo stupore di tutti i componente della loro cerchia di amici,  non solo il programma non era troppo penoso, ma il ragazzo era riuscito a tenere il segreto fino al grande giorno. Jackson aveva perso dieci dollari per la prima volta nella sua vita, ma dopotutto ogni membro del branco era uscito sconfitto da quella scommessa. Tranne il festeggiato, che ovviamente non ne sapeva nulla, ed Isaac, il quale di conseguenza si era ritrovato improvvisamente le tasche ed il portafoglio pieni di banconote.

-What the hell, guys? Why have we to shower so quickly?-

-It’s nothing, Stiles. We only want to be at Derek’s early this night.-

-And can I ask why?-

-No, you can’t.-

-But…-

Boyd lanciò il suo asciugamano di riserva sulla testa dell’altro ragazzo, tirandolo brutalmente fuori dalla tasca del proprio borsone da ginnastica, e così facendo lo zittì per un attimo, obbligandolo poi con una delle sue mani fuori misura ad asciugarsi i capelli da poco cresciuti.

Non era proprio il caso che iniziasse a fare domande, dopo tutta la fatica che avevano fatto a non lasciarsi scappare nulla. Jackson sbuffò e si infilò la maglietta grigia pulita che si era portato dietro apposta per l’occasione. Il piano era semplice: allenamento, doccia veloce, macchina, laser game. Semplice ma decente, per essere opera di McCall, quell’idiota patentato. Ora dovevano solo riuscire a rapire il figlio dello sceriffo e portarlo alla propria festa a sorpresa senza che se ne rendesse conto. L’avevano anche organizzata tre giorni prima per essere sicuri di non dargli troppi indizi sui quali il suo cervello da poliziotto avrebbe potuto lavorare. Inoltre si erano assicurati che il signor Stilinski non si intromettesse, avvertendolo in anticipo. Era toccato a Jackson, quel compito, siccome contro ogni previsione era rimasto l’unico a non essere mai stato incriminato per qualcosa nell’ultimo anno.

-Sooooooo… is also normal that you are practically carrying me by the arms. It’s not creepy at all. Sure this doesn’t make me uncomfortable, my friends. And, for the ones whose didn’t understand, is sarcasm what you can hear coming from my larynx. Then, I think exactly the contrary of what I’ve told. If you know what “sarcasm” mean, obviously.-

L’intero branco alzò gli occhi al cielo e continuo come se niente fosse a trascinare il ragazzo fuori dalla scuola,  fino al parcheggio e quindi alle macchine.

-Two o three for car, ok?-

-Are we in any kind of danger and our Big Bad Alpha forgot to tell me? Because that’d be relly unpleasant, since I usually am the one who make plans– -

-Oh, shut up Stilinski! Shut up for a moment and take your place in the backseat.-

-Your shitty jeep is broken, so be grateful for the ride.-

-What? Why am I riding home on your Porsche? Lydia, what’s your reptilian boyfriend’s plan? Are you two going to slowly kill me and dissolve my poor body in a barrel full of acid and wolfbane? Because if this is for the dogJoke I’ve made on Jackson yesterday, I beg your pardon, my Goddess on earth, I swear I’m not going to make fun of him anymore.-

-Stiles, darling?-

-Yes, my Lady.-

-Keep your lips glowed one on the other, now. Or I’m going to clip those closed with a nailgun casually forgetting to give you any kind of painkiller or anesthetic.-

-Ok, ok. I’m staying silent.-

Il silenzio durò ben dieci minuti, dieci preziosi ed impagabili minuti di viaggio in macchina per le strade di BH, dopo i quali però Stilinski si rese purtroppo conto della direzione che l’auto aveva preso, totalmente diversa sia da quella che lo avrebbe portato a casa sua, sia da quella che si prendeva per andare alla magione degli Hale, dove teoricamente li stava aspettando Derek per la consueta cena del venerdì sera. Perché, sì, per quanto a Jackson la cosa sembrasse assurda, esistevano cene anche all’infuori delle riunioni in situazioni di pericolo vitale e tutti loro avevano finito con l’abituarsi alla routine.

-Oh, boy. Where are we going?-

-…-

-No, seriously. Where. Are. We. Going?-

Nessuno dei due ragazzi presenti nella vettura si degnò di dare una risposta al giovane, limitandosi a curvare alla seconda svolta a destra ed fare il loro silenzioso ingresso nel buio parcheggio comunale del direzionale. Quindi scesero dall’auto e a lui toccò prendere il festeggiato per le spalle e spingerlo verso lo stabile che dava sul retro. Tentò di farlo nel modo più sospetto ed inquietante possibile. E dall’espressione terrorizzata del compagno la recita doveva essergli venuta piuttosto bene.

Arrivati a qualche metro dalla parete più vicina, ciliegina sulla torta, un’ombra non bene identificata scattò verso di loro e si affiancò al gruppetto.

-OH MY GOD!-

-Hi, Stiles.-

-What? Shit, Derek, you have scared me to death! Stop whit the stalker attitude, try to be more visible. I don’t know, wear a bright shade on pink instead of your usual black leather robe.-

-I’ve done nothing wrong this time!-

-You are right: no pink. You’d be ridiculous. We don’t want you to be funny in front of our enemy. Keep going with the black fetish.-

-You aren’t listening to me, are you?-

-Maybe a colorful scarf. You can hide it when you smell some bad guy and then wear it in safe moments.-

-You are not listening to me.-

-A led pendant? Neon shirt?-

-Ok, Jackson, help me to carry him inside. The others are paying right now.-

-Oh! I’ve found: a cowboy hat! Hey, where are you taking me?-

-Welcome back to the present, Stiles.-

-Sarcasm. Lovely.-

E con un’ennesima alzata di occhi al cielo I due uomini della situazione lo spinsero fino all’entrata sul retro, quindi all’interno del palazzo, dopodiché giù per la colorata rampa di scale che portava al piano interrato. Lì li accolsero gli altri membri del branco, raggianti e già in armatura. Stilinski ci mise un attimo a rendersi conto di cosa stesse accadendo.

-Lasergame? Are you serious, guys? Are we going to play lasergame? With werewolves? This is sooo unfair.-

Bhè, l’aveva presa piuttosto bene. E il viso di McCall era da foto ricordo: apparentemente non aveva pensato al fattore visione notturna dei lupi mannari, il quale rendeva il gioco un po’ sbilanciato per una delle parti. Ma grazie a dio quell’idiota si era trovato una ragazza intelligente (malvagia quasi quanto la sua Lydia ed abbastanza intelligente da poterle fare da cagnolino, perlomeno), la quale aveva già miracolosamente pensato ad un modo per far giocare umani e lupi mannari alla pari.

Per prima cosa divise a suo dire equamente le squadre: Allison, Lydia, Derek, Lahey e Boyd nella squadra gialla e Stilinski, lui, McCall, Reyes e Danny in quella blu. Proseguì poi con il distribuire i giubbotti colorati ed i fucili a chi era arrivato dopo, quindi prese la propria borsa da una sedia e ne estrasse quattro paia di occhiali da caccia. Inquietante.

-Allison you are the best!-

-This is so fucking creepy, but I love you anyway.-

-Tanks, Allison.-

Non che Jackson dubitasse di poter vincere, ma essere in squadra con Stilinski e McCall non era proprio nel suo ideale di piano. Di Danny non poteva lamentarsi, ma avrebbe preferito avere la propria ragazza al posto della Reyes, per quanto la rossa fosse una semplice umana. Forse però avere tre umani in squadra l’avrebbe portato alla sconfitta, perciò decise che era meglio così.

Su quella sua ultima considerazione dovette ricredersi quando, al momento di entrare, il festeggiato e Lydia si scambiarono sguardi di sfida e la cacciatrice, con un sorriso sornione in volto strinse la mano al figlio dello sceriffo.

-Keep an eye on your wolves, Stiles. They could end fired and I know you don’t like weak mates.-

-Be sure to stay near your puppies, Argent. It’s going to be dangerous to be alone in the field for them.-

No, non prometteva nulla di buono.
 
***

Negli anni a venire quei venti minuti di partita al laser game di BH sarebbero stati raccontati ai propri discendenti come una leggenda metropolitana, di quello Jackson era più che sicuro. Perché di certo quelle povere macchine non avevano mai registrato un punteggio pari al settemilatrecentoquarantadue a seimilanovecentonovantotto che erano riusciti ad accumulare loro dieci.

Aveva vinto la squadra gialla, ma i giocatori individuali migliori, subito dopo Allison, erano stati Stiles, Lydia e quindi Danny. Solo dopo venivano i nomi di Erica, Derek e tutti gli altri membri lupeschi del branco. La cosa li aveva lasciati a bocca aperta, se non per i quattro umani che avevano invece performato una danza della vittoria davanti all’entrata dell’attrazione e si erano complimentati a vicenda come delle vecchie comari. La sua ragazza gli aveva perfino ammiccato spudoratamente in pubblico.   Era stato piuttosto dilapidante, ma era sicuro che con questo ogni lupo mannaro della città si fosse scritto nel taccuino di ricordarsi di non contrariare mai più uno dei ragazzini allenati cinque volte a settimana da Chris Argent.

-Ow, Erica, remember your straight. I’m not a werewolf, so please don’t jump on me while I’m not sitting.-

-Sure, sure, pretty boy. You are so bossy. In the labyrinth, too, you were so nasty.-

-You have shot Derek like a real Hunter: right at the Alpha’s heart and back, then at the Betas’ belly and leg. I’m so proud of you!-

-Thank you, Allison, you psychokiller queen. But at the end is your team the one which win.-

-Sure it is. I came from an hunter’s family and Derek is a freaking Alpha. A revengeful one, since he returned you almost all the shots.-

-I’m not revengeful.-

-Please, Sourwolf, you have barely shot the others and nearly smashed me at the ground.-

-I’ve done nothing like that.-

-Well, maybe that was all my imagination. But I’m sure if your weapon would been real, I’d be dead.-

-And if Your weapon would been real, BH would need a new Alpha right now.-

Per qualche benedetta grazia divina Isaac interruppe  la discussione chiedendo al gruppo se fosse l’unico a morire di fame. Era divertente vedere Derek e Stilinski battibeccare, ma non quando si sorridevano a quel modo o tentavano di velare complimenti ovvi come avevano fatto poco prima. In quel caso, a suo parere, divenivano quasi disgustosamente inguardabili.

Comunque fosse, avevano fame. Perciò lasciarono cadere l’argomento “il figlio dello sceriffo non ha fatto altro che sparare al grande lupo cattivo e la bestia ha ricambiato il favore rendendo il tutto un gioco a due” e si tolsero le armature del laser game, riconsegnandole al negoziante, ancora traumatizzato dal loro punteggio assurdamente ampio. Jackson dovette trattenersi dal fargli notare la bocca spalancata e si limitò a seguire gli altri su per le scale. Verso quello che a dire della Reyes e del suo ragazzo scandalosamente massiccio era il migliore McDonald’s di tutta la città. Non che si potesse davvero credere che ci fossero McDonald’s migliori di altri, si intende.

-Stiles is going to pay, because today is his party night.-

-What the hell, Erica? This is totally wrong!-

-Isn’t Stiles supposed to be the host ?-

-Yes I am. I totally am!-

-Calm down, children. I’m going to pay, as the adult of the group. Ok?-

-You know we all love you deeply, right Big Bad?-

Jackson trattenne una risata e si lasciò cadere seduto al tavolo nel posto libero tra la propria ragazza ed il festeggiato. Non adorava i fastfood ed il cibo spazzatura, ma per un’occasione come un compleanno poteva anche adeguarsi, soprattutto se il posto era meno schifoso del solito, con tavoli puliti anche la sera e come bonus poca gente intenta a mangiare. Sperò solo che pure il cibo fosse anche soltanto lontanamente decente.

Ordinarono ognuno una cosa diversa, tanto per vedere la faccia irritata della cameriera. McCall e Bpyd presero i menu più esageratamente abnormi di tutto il locale, Reyes prese una cosa al pesce che nessuno aveva mai visto venir servita, Allison un piatto vegano che dal nome non sembrava affatto vegano, Derek una marea di crocchette di pollo e Stilinski uno scatafascio di patatine fritte (soltanto perché potessero rubarsele a vicenda per tutta la cena. Vomitevole.), lui si accontentò di un normalissimo hamburger, Lydia prese solo il dolce, Danny ne prese un altro ed Lahey cambiò quattro volte l’ordinazione.

-Mhmmm, i suppose this is a birthday party?-

-Oh, crap! No one have told “happy birthday”?-

-Boys you are so pitiful, so lame. But is ok this way.-

-Ok, to remedy we are going to sing! HAPPY B– -

-Don’t you dare Erica Reyes. I’ve photo you don’t want to show around.-

-O shush! You little bastard.-

-I love you too.-

-I know, sweetheart!-

Dopo lo scambio più o meno mielenso (dipendeva piuttosto dai punti di vista) la bionda fu la prima a dare il suo  regalo a Stilinski: un coltellino d’osso con la lama pieghevole. Poi fu il turno di Lahey e Boyd: una nuova Xbox per sostituire quella morta la settimana prima (usata ma in buono stato). Il migliore amico gli regalò due nuovi giochi e Danny tre controller. Lydia gli consegnò una felpa rossa con scritto “wolfy-boy” e una piccola Molotov. Allison gli disse che gli occhiali di poco prima erano il suo regalo e che suo padre ne aveva un altro da consegnargli al prossimo allenamento. Il capobranco gli diede da scartare un teaser tascabile a forma di cellulare.

Molotov, teaser, occhiali a visione notturna, coltellini da difesa. Un compleanno normalissimo, no? Jackson scosse la testa e gli chiese di alzarsi, in modo che potesse mostrargli il suo regalo.

Uno alla volta lasciarono libere le seggiole di metallo e sgomberarono il tavolo, dirigendosi all’uscita. Stare in capo al gruppo lo faceva sentire come un cicerone e già si pregustava le reazioni di chi non era a conoscenza della nemmeno poi così tanto piccola sorpresa che aveva preparato per quella sera.  Gli avevano intimato per mesi di essere partecipe e lui aveva scelto l’occasione perfetta per iniziare ad esserlo. mcCall era riuscito a tenere la sua parte di segreto, ora toccava a lui, per quanto anche l’Alpha avesse fatto la sua parte. E, a proposito, forse avrebbe dovuto trovare inquietante quanto negli ultimi tempi lui e l’Hale andassero d’accordo e riuscissero a collaborare senza tanti problemi.

-My Baby!-

-Oh, who toke here his Jeep?-

-That were me and Derek.-

-She’s perfect! You’ve changed the broken glasses. You are my heroes, buddies!-

-That was nothing so difficult to do.-

-Nothing difficult? That have to be something like 5000 $, are you gone mad?-

-We are rich, Stilinski. But if you want to pay me back, you can do my chem. homework.-

-There’s no need to pay us back.-

-Come on, Derek, you two have spent thousands of dollars each other, dude.-

-Oook, we can talk about the price later. You haven’t seen the real gift yet.-

-What? Another one? Are you kidding me?-
E con quello Jackson aprì la portiere della Jeep, magari in modo un po’ eccessivamente teatrale, spalancandola lentamente ed esortando il proprietario ad entrare. Stilinski lo osservò accigliato per un attimo, quindi saltò a bordo della vettura, sedendosi al posto di guida ed ovviamente accorgendosi subito della differenza apportata all’interno. Rimase a bocca aperta e per poco non si spalmò sul cruscotto nel tentativo di prenderlo tra le braccia, dopotutto era su quello che era stato fissato un tablet 40x30 completo di microfono, videocamera ed ingresso usb.

-You’ve told that your pc was difficult to use while you are driving.-

Era stata un’idea a dir poco geniale, se si doveva essere modesti, approvata dal capobranco, da Lydia e pure da Scott. Perciò si sentì abbastanza orgoglioso di se stesso a vedere l’espressione gioiosa sul viso del festeggiato. Talmente tanto orgoglioso che si permise di non scansarsi e di ricambiare l’abbraccio del ragazzo.

Ma quello non sarebbe dovuto mai venirlo a sapere nessuno.












Angolo dell'autrice:
Questa cosa è in ritardo di circa qualche... ehm, mese?
Coooomunque sia mi scuso con chi la seguiva e con la mia poera cara Alice, la quale mi aveva chiesto di scrivergliela per natale *coff*.
Con questo secondo ed ultimo capitolo la storia si conclude, anche perchè ci sarebbero due capitoli in ognuno. perciò vi chiedo scusa per la scarsa qualità dello scritto e, se vedete errori, vi chiedo perfavore di comunicarmeli.

Eva.












   
 
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