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Autore: Riri4evar    03/05/2013    0 recensioni
Ci ho pensato tutta la notte e sai una cosa Vegeta? Non ci ho capito nulla.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ah, e tanto per la cronaca ti amo.
 
capitolo 1.
 
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Era una serata calda di giugno, 
il giorno appena trascorso non aveva nulla di diverso dagli altri, 
Semplicemente non era successo nulla di nuovo, 
Le solite storie, i soliti litigi, i soliti lavori e quella atmosfera che da ormai un mese, cioè de quando il ragazzo del futuro era arrivato ad avvertirli del pericolo, aleggiava leggera in quella casa tendendo tutti come corde di violino.
Ma uno in particolare subiva gli effetti di quella strana notizia così appiccicosa da impedirgli di uscire anche da quelli che allo specchio vedeva come due pozzi di pece pieni di lacrime e rimorsi.
Ma perchè? Perchè il principe dei Sayan, valoroso guerriero famoso in tutto l'universo per la sua crudeltà, adesso piangeva davanti allo specchio sul lato opposto al letto?
Forse era solo uno di quelli che lui chiamava "momenti di crollo morale" che fin da piccolo gli tartassavano la mente e lo prendevano portandosdlo fino infondo all'oceano più buio e pultroppo ogni volta era dovuto uscirne da solo, a nessuno era mai interessato venire in suo soccorso a evitare di farlo annegare in quel liquido scuro che ad ogni respiro gli occupava i polmoni e gli congelava il cuore uccidendolo piano piano, poco alla volta, dall'interno costringendo lo ad una macchina vuota.
Una ragazza dagli occhi di cielo quella sera si trascinava a fatica per i corridoi illuminato dalla luna fioca, le borse sotto gli occhi palesavano il lavoro che per tutto il giorno la aveva costretta su una sedia a risolvere equazioni e proporzioni varie aveva lavorato soprattutto per non pensare a Yanko che la aveva tradita.
Ormai era già notte ma nel silenzio che essa inesorabilmente dietro si trascina si potevano udire, se bene si tendevano gli orecchi, dei singhiozzi provenire da quella stanza che l'azzurra non si era mai preoccupata di aprire.
In un primo momento si spaventò, aveva paura che "l'animale" che con lei abitava stesse mietendo qualcuna delle sue vittime senza sapre che la sua unica vittima in quel momento non era altri che se stesso.
"Vegeta??"
Aveva bussato con forza sulla porta di legno,
Dall'interno si era udito un rumore, Vegeta era caduto dal letto, evidentemente sperava che la scienziata dormisse già.
Aveva con tutte le sue forze rigettato indietro le lacrime andando ad aprire la porta.
"Vegeta ma si può sapere chi è che piangeva?!?!"
Il tono severo si era smorzato notando gli occhi rossi e luccicanti del principe che addosso portava una camicia del signor. Brief che gli arrivava fino a metà delle cosce robuste e forti.
Si era strofinato gli occhi in un gesto che tanto lo somigliava ad un bambino.
"stai piangendo?"
"No, mi è entrato qualcosa in un occhio"
"Che cosa?"
"Un ricordo" la risposta era uscita in un soffio prima che il ragazzo fosse costretto a mordere i labbri e stringere i denti per non ricominciare a piangere.
Non era colpa sua, lui cercava in ogni modo di apparire forte, coraggioso, spietato e senza cuore, ma quando nel cuore della notte veniva catturato da questi momenti non riusciva a imporsi di non piangere.
La ragazza lo aveva guardato per una attimo senza sapere cosa dire, a lei fin da quando era nata non era stato fatto mai mancare niente ma a quanto peare quel Sayan, per quanto poco lo conoscesse, non doveva aver avuto la sua sorte.
Lo aveva abbracciato, era l'unica cosa che le era venuta in mente.
Si aspettava di essere cacciata o sgridata ma nulla, anzi, il principe si era avvinghiato a lei stringendo la fino quasi a farle male e ricominciando a piangere, alla fine per quale motivo in quelle due ore della sua vita che ogni tanto capitavano fosse così debole e vulnerabile neanche lui lo sapeva.
"Dai, non piangere, non ti fa onore"
Quelle parole dette quasi scherzando lo avevano effettivamente calmato, gli era bastato davvero poco per sentirsi già molto meglio,
Ed era questa l'unica cosa che gli era servita ma che il destino gli aveva sempre fatto mancare: una persona accanto a lui,
Qualcuno che fosse disposto a mettersi lì con lui, come la scienziata aveva fatto portandolo sul letto della camera e chiudendo si dietro la porta.
Non c'erano secondi fini in quella azione da parte di nessuno dei due,
Adesso c'era solo Vegeta che disteso nella coperte abbracciava la sua Fata turchina odiandosi profondamente per essersi mostrato in quel modo ma nello stesso tempo sperava che non se ne andasse mai, che quel calore che lo avvolgeva mai si spegnesse perchè sapeva che la solitudine è la peggiore delle cose e lui non voleva più rimanere solo nonostante questo non lo avrebbe mai detto, specialmente a lei.
Si era ripromesso che il giorno dopo se ne sarebbe andato prima che si svegliasse, ma quella notte la voleva passare abbracciato a lei.
Puntuale come l più preciso dei killer il sonno li aveva colti entrambi lasciandoli momentaneamente privi di senso accoccolati affianco l'uno all'altro.

 

 

 

 

 

 

 

-------spazio dell'autore depresso--------

mmm....... Non so come mi sia uscita questa storia quindi....... Bho, a voi le critiche, che faccio?? La continuo??

 

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