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Autore: Aqua_    03/05/2013    30 recensioni
Dal testo:
«A me sembra un po' troppo grosso, però...»
«È assolutamente normale, non preoccuparti. Non è mai morto nessuno perché è “troppo grosso”.»
«Sei sicuro? È enorme!»
Gale rabbrividisce. Non riesce a capire come le parole “Peeta” ed “enorme” possano stare insieme, specialmente in certi ambiti.
Ebbene sì, sono una pervertita.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Di doppi sensi e tripla demenza senile'
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Gale non è il tipo di persona che origlia, sa farsi gli affari suoi. Non ha mai sentito il bisogno di accostare l'orecchio a una porta per sentire cosa dicessero le persone nell'altra stanza, nemmeno con i suoi genitori, ma ora non può farne a meno. Fermo sulla soglia della camera di Katniss, non riesce nemmeno a trovare la forza per muovere un muscolo, figuriamoci per andarsene. Rimane fermo lì, come pietrificato, le orecchie tese come antenne, pronte a cogliere ogni singola parola.
«Non mi sembra il caso, Peeta.» dice lei.
«Non ci disturberà nessuno, tranquilla. E poi, siamo sposati.» risponde lui.
Katniss ridacchia, e probabilmente dà una gomitata al “marito”.
«A me sembra un po' troppo grosso, però...»
«È assolutamente normale, non preoccuparti. Non è mai morto nessuno perché è “troppo grosso”.»
«Sei sicuro? È enorme!»
Gale rabbrividisce. Non riesce a capire come le parole “Peeta” ed “enorme” possano stare insieme, specialmente in certi ambiti.
«Cielo, Katniss! Sembra che tu non ne abbia mai visto uno!» dice lui, sbuffando molto (troppo) rumorosamente e, probabilmente, alzando gli occhi al cielo.
«Be', non posso certo definirmi un'esperta.»
Ovviamente non è un'esperta, o Gale lo saprebbe. Non che sappia tutti i dettagli della vita privata di Katniss, certo. Cioè, ne sa una buona parte, specialmente quelli più scandalosi.
«Vuoi muoverti?» dice lui, con tono spazientito, mentre Gale serra i pugni.
«Ma è caldo!» obietta lei.
«Per forza, non è mica morto!»
«Nemmeno vivo, se vogliamo dirla tutta.»
«È molto vivo, fidati.»
Gale annuisce. Anche lui ha qualcosa di molto vivo, lì vicino.
«Sarà...»
«Avanti, Katniss, prendilo!»
«Così?»
«Sì, brava.»
Gale deglutisce.
Stupido Peeta. Se non fosse per lui, ci sarei io lì.”
«E adesso che faccio?»
«Non so... prova a metterlo in bocca.»
È ironia quella che Gale sente nelle parole di Peeta? Perché, se così fosse, Peeta sarebbe ancora più stupido di quanto immaginasse.
«Mmm... ha un buon sapore!»
«Visto? Ti avevo detto che ti sarebbe piaciuto?»
Gale è incredulo. Ha immaginato per tanto, tanto, tanto tempo quel momento, e Mellark non dura nemmeno tre minuti. Lui, anche nelle sue fantasie, ci impiega almeno una decina di minuti. Evidentemente, Peeta è un po' precoce.
«Ma non mi avevi detto che era così appiccicoso!»
«Era sottinteso, Katniss.»
«No, non è vero!»
«Ah, già, non sei esperta.»
«Ah ah... simpatico...»
Gale scuote la testa e, in un attimo di (non)lucidità, abbassa la maniglia. Quando la porta si apre, i due seduti sul letto si voltano verso di lui.
«Hey, Gale! Vuoi un po' di pane e marmellata? Peeta mi ha portato la colazione a letto.»

 

 

 

 

Angolino Autrice:

 

Per favore, niente pomodori. I fiori sì, i pomodori no. Anzi, ho cambiato idea: le recensioni sì, i pomodori no. Sono da rinchiudere, lo so, ma il manicomio della mia città è chiuso da secoli e secoli, quindi sto aspettando che gli omini in camice bianco arrivino e mi portino a Narnia. Oh, eccone uno! *guarda l'omino* Ah, no. È solo un Oompa-Loompa. Va be', mi accontenterò. *se ne va con Oompa-Loompa*




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