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Autore: biank_best290196    04/05/2013    0 recensioni
E' una storia di Natale....Il fatto è che ho appena scoperto questo sito e per questo l'ho pubblicata!! Non so se vi piacerà, ma spero proprio di sì...Mi piacerebbe avere dei consigli e opinioni, perciò se vi fa piacere recensite!! Grazie
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                  Anche un piccoloCuore può fare miracoli
 
Il Natale si stava avvicinando. Rosaly, seduta davanti al camino, stava fissando il fuoco. Nei suoi occhi si vedevano le fiamme ardere e arrivare dritte al cuore, perché la tristezza che
l 'assaliva era soffocante quanto il dolore causato dalle fiamme stesse. Stava riflettendo su cosa fare, il marito Gimmy aveva perso da pochi mesi il lavoro e loro, grazie ai risparmi che con gli anni avevano accumulato, riuscivano ad arrivare a fine mese. La cosa però era complicata perché lei era al quarto mese di gravidanza e tra poco avrebbe dovuto lasciare il lavoro ed entrare in maternità. "Questa serie di avvenimenti, positivi e negativi, cambieranno la mia vita e quella della mia famiglia"-pensava-"avrò bisogno di sostegno da parte di tutti, specialmente della mia stella Nataly ". La figlia di quattro anni era una dolce bambina con occhi amorevoli come quelli di un cerbiatto che andava all'asilo da circa due anni e amava molto relazionarsi con gli altri bambini. Era una bambina molto speciale, grazie a lei sorridere le veniva spontaneo, anche nei momenti più tristi e bui. La sua tenerezza, quella tenerezza di un angioletto alle prime armi, la faceva sentire più serena, le faceva dimenticare di essere adulta e spesso con questa ritornava bambina, dimenticando, anche per pochi secondi, i problemi della vita reale. La amava troppo, il loro legame era così forte, così duro, indistruttibile, che nessuno avrebbe mai osato contrastare. "Dio mio, aiutami ad attraversare questo periodo, prego ogni giorno affinché mio marito trovi lavoro al più presto, ti imploro e mi confido in te". Sul volto di Rosaly, rigato dalle lacrime, si notavano le poche rughe dovute alla sua giovane età. Era davvero bella. Improvvisamente venne distolta dai suoi pensieri a causa dell’arrivo del marito. Era andato a prendere la piccola Nataly dall’asilo e ora erano tornati a casa, dopo una piccola passeggiata nel parco. Si misero a mangiare; Nataly raccontò ai genitori dell’albero di Natale che aveva addobbato insieme agli altri bambini, delle stelline che avevano colorato e con le quali avevano decorato la classe. Rosaly era molto felice per la bambina, e mentre la figlia parlava, si ricordava di quando anche lei addobbava l’albero all’asilo e di quando lo raccontava al padre. Lei non aveva mai conosciuto la madre perché i suoi si erano separati e lei era stata affidata al padre. Molto spesso chiedeva di lei e il padre, per risponderle, le diceva che la madre all’epoca era molto giovane e non avrebbe potuto crescerla. Avrebbe voluto conoscerla e avere con lei un rapporto stabile e duraturo. Questo però non era mai successo e con il passare degli anni Rosaly non ci aveva più sperato. Nataly raccontò infine di una vecchia attrice di nome Ramina Scarlet, che quel giorno era venuta in classe sua per parlare della sua vita. Disse che aveva vissuto a Londra e che grazie alle sue doti e capacità era diventata una modella e poi attrice famosa. Parlò della sua professione e della sua carriera, ma non accennò nulla riguardo la sua sfera privata. Passarono dei giorni, sempre più faticosi e duri. Le cose andavano peggiorando. Rosaly sentiva forti dolori causati dalla gravidanza e il 12 dicembre si sentì male e, accompagnata dal marito, andò in ospedale e venne ricoverata. Nataly era a scuola e all’una e mezza sarebbe dovuto arrivare il padre. Questo, però, stava tardando, e di molto anche. Mentre aspettava, Nataly incontrò Ramina Scarlet che stava uscendo da una classe con una maestra. Vedendola così smarrita, l’attrice le chiese se stava bene e se i genitori sarebbero venuti a prenderla, ma lei rispose di non saperlo. Così Ramina decise di accompagnare la bambina fino a casa e lasciarla, in caso che non ci fossero i genitori, da una vecchietta, la loro vicina di casa, che a volte le faceva un po’ da babysitter. Mentre erano in macchina, Nataly fissava la vecchia attrice, chiedendosi se avesse qualche bel nipotino o almeno un marito che l’aspettasse a casa, non sapendo nulla della sua vita privata. Incuriosita le chiese: ”Lei è sposata?”. La donna, sorpresa e nello stesso tempo un po’ emozionata per l’interesse della bambina, le rispose: “Sono stata sposata tanto tempo fa, per rimediare ad uno sbaglio, con un uomo molto più grande di me. Essendo, però, molto giovane e sognatrice, il matrimonio non funzionò e divorziai molto presto”. La bambina rimase stupita da questa risposta e per non mettere a disagio la donna, non fece più domande. Arrivarono a casa di Nataly e, non trovando i genitori, suonarono al campanello della vecchia vicina, di nome Falina, che amorevolmente le fece accomodare in casa. Era una casa molto curata, piena di luci e colori e con un albero di natale che splendeva come pochi. Falina si mostrò veramente molto gentile; offrì alle due del thè e, sedute davanti al camino, si misero a chiacchierare sul più e sul meno. Contemporaneamente i genitori di Nataly stavano chiamando la scuola, perché si resero conto che la bambina era rimasta all’asilo. La maestra, però, disse a Gimmy che la piccola era stata accompagnata a casa dalla signora Ramina Scarlet, che l’avrebbe lasciata, in caso non fossero a casa, da Falina. Il padre, sentendo questo nome, fece un sospiro di sollievo, essendo sicuro che la figlia stesse in buone e affidabili mani. Chiamò così Falina, per essere sicuro che la figlia stesse da lei e, quando quest’ultima gli disse che era lì, Gimmy si tranquillizzò del tutto. “Verrò a prenderla tra un po’- disse- se naturalmente non le dispiace?”. “No, certo che no. Sua figlia è così dolce e amorevole, non mi procura affatto disturbo, anzi, mi tiene molta compagnia e mi illumina di più la vita”. ”Va bene, allora. Ci vediamo più tardi. A presto.” “A più tardi, Gimmy”. Dopo lunghe chiacchierate, Ramina salutò Nataly e Falina e andò via. Un’ora dopo arrivò Gimmy e , ringraziando più volte Falina , prese la figlia e andò con lei a casa. Rosaly venne dimessa un paio di giorni dopo. Era molto stanca e non vedeva l’ora di stare meglio, di riabbracciare la piccola Nataly, di stringerla forte e dirle “Tesorino mio, mi sei mancata tantissimo !”. Anche Nataly non vedeva l’ora di rivederla e quando la vide si mise subito a raccontarle del pomeriggio passato insieme alle due donne e di quello che Ramina le aveva detto riguardo la sua vita. Rosaly ascoltava con attenzione e nello stesso tempo pensava a suo padre, a quello che le diceva quando era piccola, al fatto che la madre era molto giovane e non avrebbe potuto crescerla. Ogni volta che ripensava a lei una voragine nel cuore l’attirava, la costringeva a riflettere su come avesse potuto lasciarla così, sul perché di tale scelta. Voleva solo un perché. Nataly le disse – “Lo sai mamma, secondo me la signora Scarlet ha un peso sul cuore; infatti, quando le ho detto che la tua mamma se n’era andata quando tu eri piccina, lei si è irrigidita, ha fissato con occhi gelidi, quasi trasparenti, il soffitto, immergendosi nei ricordi più lontani, più dolorosi e quasi soffocanti che essa abbia. Poco dopo ritornò alla normalità e, anche se un po’ persa, continuo la conversazione”. Quando Nataly finì di parlare, sentì il campanello suonare e, essendo curiosa di sapere chi fosse, andò ad aprire: era la signora Scarlet che veniva a farle visita, a chiederle di come stesse Rosaly, di conoscerla e chiacchierare un po’ stando in compagnia. Rosaly era molto curiosa e compiaciuta e non vedeva l’ora di conoscerla. Ramina entrò, guardò Rosaly, la trovò veramente bella e poi, con una stretta di mano, la salutò. In quel momento le due sentirono come un tuffo di calore, un calore profondo, intenso, che sprofondava nel cuore, colmando così uno spazio vuoto che da tempo non veniva riempito. Provarono una sensazione stupenda, come se un ghiacciolo si fosse scongelato dentro di loro, ma nello stesso tempo una sensazione di spavento, non capendo cosa stesse succedendo e non sapendo come comportarsi. Decisero, però, di fare finta di niente, come se nulla fosse successo. Nataly era contentissima che le donne si fossero conosciute, perché comunque voleva bene a tutte e due, anche se conosceva da poco Ramina. Si misero a parlare, Rosaly fece un caffè, e, dopo averlo dato a Ramina, si distese sull’altro divano, ascoltando con interesse l’attrice. Adesso capiva perché la figlia era entusiasta di parlarle di lei, di raccontarle ogni minimo dettaglio sul suo conto, persino ogni sciocchezza. Era una donna molto buona, non solo in apparenza. La sentiva così vicina, così vicina al suo cuore, sembrava la madre che non aveva mai conosciuto. “Sarà che non ho mai avuto vere amiche – pensava - per questo mi sento così libera di raccontarle tutto di me, ogni minuscolo dettaglio della mia vita”. Non riusciva ad ammettere che c’era un legame molto intenso tra lei e Ramina, un legame veramente forte. Un paio d’ore dopo Ramina dovette andar via, salutò Rosaly e Nataly e, mentre stava per uscire, Rosaly la invitò la vigilia di Natale, tre giorni dopo, come ospite d’onore, alle ore 20.00. Erano le 18.00. Gimmy era sul balcone, guardava la strada e le macchine che, quella volta sull’aereo, sembravano formiche, veloci e laboriose e, mentre rifletteva, Nataly e Rosaly stavano apparecchiando la tavola e finendo di cucinare l’arrosto e fare la macedonia, che la piccola adorava tanto. Verso le 19.30 erano tutti e tre seduti sul divano, aspettando impazienti l’arrivo dell’ospite tanto speciale. Non vedevano l’ora di raccontarle dei movimenti che, il giorno prima, il piccolino nella pancina di Rosaly aveva fatto, del lavoro che Gimmy aveva, grazie al buon Dio del cielo, trovato e della bella giornata passata a fare il presepe. Si erano quasi addormentati, quando si sentì il campanello. In fretta e furia si alzarono, si sistemarono al meglio, accesero le candele sulla tavola e aprirono la porta, accogliendo con caloroso affetto l’ospite tanto atteso. Ramina era coperta da un lungo mantello, sotto il quale si nascondeva un vestito rosso, di velluto finissimo, che rappresentava tutto ciò che per lei era il Natale. La fecero accomodare in sala da pranzo, dov’era imbandita la tavola, piena di prelibatezze natalizie, che ora si sarebbero potuti permettere con il nuovo lavoro di Gimmy. Finirono di cenare e si misero a parlare. Parlarono tantissimo; era davvero bello confrontarsi e sentirsi a proprio agio, sentirsi ascoltati e capiti. Affrontarono diversi argomenti e, così, tra tante cose, arrivarono a parlare della vita di Ramina, argomento che lei cercava spesso di evitare. Sentiva, però, di potersi fidare di loro, specialmente di Rosaly che considerava una vera amica conosciuta da poco. Così raccontò del marito molto più grande di lei, del suo sogno di diventare famosa e infine dell’essere madre di una bambina, ormai donna, che era rimasta con il marito, perché affidata a lui dal giudice, durante il divorzio. Quando Rosaly sentì quella cosa, rimase senza fiato, la bocca e la gola si seccarono improvvisamente, la mente si offuscò, il cuore batte forte come non mai, tutto sembrò una sorpresa meravigliosa ma forse ingannatrice. Pensò: “ Oh, Dio mio!!, non posso crederci….cos’è questa coincidenza così assurda, così strana, meravigliosa forse…Forse è lei, forse lei è il volto che per anni ho immaginato, ho sognato, ho follemente desiderato conoscere. Ma come posso esserne sicura?? Non lo sono…non posso esserlo se prima non scopro la verità, e se la verità è questa, allora dopo tanti anni l’ho incontrata, l’ho conosciuta, l’ho sentita vicina….quella sensazione, quel sentimento, quel calore nel mio cuore quando l’ho conosciuta, quando l’ho toccata, stringendole la mano…deve essere lei…Dio mio, fai che sia lei!”. E mentre Ramina raccontava, con le lacrime agli occhi, il profondo dispiacere e rimorso che continuamente provava nel non aver mai cercato di ritrovare la figlia e di non aver neanche mai provato cercare per non essere respinta, Rosaly, risvegliata dai suoi pensieri, improvvisamente le disse: “ Suo marito si chiamava Clean Sarvon?”. Ramina la guardò, sentì un tonfo nel cuore, una sensazione di salvezza, una commozione immensa, e con le guance rigate dalle lacrime, le rispose di Sì…Quel sì che Rosaly sognò per lunghi anni, ora era davanti a lei, quel sì che significava “Sì, sono io….tua madre!!” Rosaly si alzò, e piangendo l’abbracciò, la senti sua, solamente sua. Aveva provato per la prima volta la sensazione di stringere tra le braccia il cuore di una madre, sua madre, quella madre che grazie alla sua piccola Nataly e grazie a Dio aveva ritrovato, quasi per miracolo. Quello fu il natale più bello che la famiglia Crist abbia mai avuto.
 
 
                                                           FINE
 
  
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