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Autore: fanniex    04/05/2013    3 recensioni
Jared è annoiato e forse la classica crisi di mezz'età sta colpendo anche lui.
Quando un banalissimo incidente trascina a forza nella sua vita una persona nuova.
“... si avvicina a me per salutarmi, e io istintivamente faccio un passo in direzione dell’entrata.
E la guardo. È scioccata. Certo, non credo che si aspetti da me il saluto caloroso di Shannon, ma nemmeno questa freddezza.
“Non ho voglia di andare a dormire!” Le dico, continuando a guardarla. “Ti va di tenermi compagnia per un po’, al bar dell’hotel?” ... (dal capitolo 2)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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INTRODUZIONE

Permesso! Sono tornata. Disturbo?

Nuova fanfiction. Nuovo Jared. Nuova protagonista.

Una storia e, forse, anche uno stile, totalmente diversi da ciò che ho scritto finora.

Chissà com'è? Ma mi è uscita così.

Dedicandomici quasi sempre di notte. Forse ero davvero uno straccio!

Comunque, partiamo dall'inizio.

Nuovo Jared: è lui il narratore unico della storia (a parte qualche piccolo flash della mia protagonista, evidenziati dal corsivo e dall'allineamento a destra). È un Jared un po' spaesato e, diciamocelo, decisamente più triste del solito. È a Londra, alle prese con la lavorazione del nuovo album (che non è LOVE LUST FAITH + DREAMS), e ha le palle un tantino girate, perdonatemi l'eufemismo. Finché qualcosa, o meglio qualcuno, non contribuirà a trasformare completamente il suo lavoro e forse la sua vita.

Nuova protagonista: la mia 'eroina', questa volta, risponde al nome di Dawn Alexander. Non ho rinnegato la cara Francesca, don't worry. Ma per questa storia avevo bisogno di un nome più calzante. È una donna che vive sola, e sembra perfettamente in pace con se stessa. È istruttrice di nuoto, sua grande passione. Da qui, la scelta del nome. Dawn, in riferimento a Dawn Fraser, la prima stella del nuoto femminile mondiale e forse ancora la più grande, e Alexander, in onore ad Alexander Popov, lo zar di tutte le piscine.

Nuovo stile: ho cercato di essere più asciutta possibile e di non perdermi come al solito nei meandri della mia mente malata. Spero di esserci riuscita. Almeno in parte. E poi, considerando che ho avuto la presunzione di insinuarmi nella mente di quello spiritello satanico che risponde al nome di Jared Leto, uno po' di psicosi latente era il minimo. Quindi più introspezione, meno leggerezza. È un racconto che, in definitiva, parla di solitudini. Ma anche d'amore, con una leggera spolveratina di sesso. Mi auguro, però, che non risulti eccessivamente noioso!

Il titolo è una citazione di un grandissimo romanzo di Niccolò Ammaniti (ripreso da Vasco in una canzone di un tot di anni fa). È un omaggio, ma non scelto a caso. Se avrete la pazienza di leggere fino alla fine, capirete di che cosa parlo.

Ok! Mi pare di aver detto tutto. Perciò vi lascio alla lettura. Mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensate. Nel bene e nel male! A presto!

Ah sì! Dimenticavo il disclaimer: Non scrivo assolutamente a scopo di lucro. I personaggi e le situazioni da me descritti sono di pura fantasia. Ad eccezione, come sempre, dei Leto Bros, sui quali non posseggo alcun diritto, né intendo suggerire in alcun modo carattere o comportamenti.

Ecco! Ora è veramente tutto! Baci!

 

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CAPITOLO 1

Credo che mai, nella mia vita, il sole mi abbia trovata così dannatamente felice al mio risveglio.

Mai, come questa mattina!

Certo, la mia testa rimbomba ancora e sembra che il sangue stia disputando un gran premio direttamente nelle mie vene. Ma non mi sono mai sentita altrettanto viva, prima!

Apro gli occhi lentamente per riabituarmi alla luce del sole e alla realtà. E mentre gli oggetti nella stanza intorno a me riprendono lentamente la loro forma, avverto la sensazione di quel caldo e morbido braccio che mi stringe ancora i fianchi.

Oh Mio Dio! È successo davvero!”

Penso, girando piano la testa, senza fare il minimo rumore, per non correre il rischio di svegliarlo. Lui è ancora qui, addormentato, con il viso pesantemente affondato nel cuscino. Mi fermo a fissarlo per un attimo, anche se in realtà potrebbe sembrarmi anche un anno.

È così incredibilmente … bello. Forse altre parole potrebbero rendere meglio l’idea, ma è davvero complicato al momento anche solo riuscire a respirare. Figuriamoci a pensare coerentemente. I suoi capelli scuri come cioccolato fondente, morbidi e soffici come nuvole, elegantemente disordinati sul viso. Il suo nasino perfetto, dritto e con quella punta tonda e delicata, che fa solo venir voglia di morderla. Le sue indescrivibili calde labbra rosa, sottili, ma con quegli angoli ben definiti che salgono leggermente verso l’alto. Giusto un accenno di barba, a mascolinizzare un viso troppo prezioso per essere vero. Fortunatamente i suoi occhi, azzurri come il ghiaccio, profondi come abissi siderali, sono chiusi. Potrei reggere a malapena il suo sguardo.

Non dopo questa notte!

Sollevo il suo braccio delicatamente, facendo attenzione a non scuoterlo, e scivolo giù dal letto. In un minuto raccolgo le poche cose che trovo sparse in giro per la stanza e mi rivesto. Mai stata così svelta a preparami. Giuro! Incamminandomi verso la porta, mi volto a guardarlo per l’ultima volta.

Ovviamente ieri sera lui era completamente ubriaco, altrimenti non avrei mai potuto trovarmi nel suo letto.

Non ci posso ancora credere!” Sussurro piano.

Come è potuto succedere?

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Ancora non riesco a capire come sia riuscito a farmi convincere a venire qui. Certo, ricordo bene di aver proposto io ai ragazzi di far produrre il nostro prossimo album a Max Fish. E ricordo di avere anche insistito parecchio. Ma ora che siamo a Londra per lavorarci sopra, mi sembra tutto così fottutamente inutile.

A Londra … per almeno due mesi. Nelle condizioni in cui sono adesso, credo che finirò per impazzire molto presto. Non c'è niente da fare, questo schifo di città non mi piace proprio. Parigi è decisamente un'altra cosa, non smetterò mai di ripeterlo. Anche se qui, in realtà, ho un sacco di amici, come Grey e Elliott. O Annabelle. Sì, è una puttanella un po' troppo appiccicosa, ma è utile ogni tanto averla intorno. Come valvola di sfogo, voglio dire. La sto sfruttando molto poco in realtà. Non ho più nemmeno voglia di fare sesso. E questo è proprio grave!

Invece Shannon non sembra soffrire per nulla la lontananza da casa. Anzi, si sta divertendo come un pazzo, tutte le notti fuori per locali con Antoine. Anche adesso. Mi sta trascinando a forza in giro con lui, pur avendolo implorato in ogni modo di lasciarmi perdere.

Mi sta parlando da almeno cinque minuti, mentre scivola come un coccodrillo per le strade di Londra, guidando una Mercedes, ultimo modello, presa a noleggio. Ma non afferro nemmeno una virgola di ciò che mi sta dicendo. Pare che abbia trovato un nuovo club o qualcosa del genere. È esaltato come un bambino, mentre rallenta in prossimità di un incrocio.

E, all'improvviso … BOOOM!

Cazzo! Ci hanno tamponato. Lo ammetto, è un po' infantile da parte mia, ma ho avuto una paura fottuta di morire. E poi, in quarantanni di vita, non mi è mai capitato un incidente d'auto. È scioccante … anche se non ho visto il film della mia vita scorrermi davanti agli occhi, come sostengono in tanti. Mi volto verso Shan, per sincerarmi che anche lui stia bene, ma è già sceso dall'auto e sta sbraitando come un pazzo contro il tipo che ci è venuto addosso. Scendo anch'io. L'ultima cosa che ci serve ora è proprio una rissa.

Che cazzo hai fatto, bastardo?”

E tu perché hai inchiodato davanti a me, piccola testa di cazzo?” Gli risponde il tizio.

È quasi un energumeno e dall'aspetto mi sembra che sia già un tantino alterato. Mio fratello è sempre stato uno in grado di difendersi ma non vorrei ugualmente che si mettesse a litigare con questo qui, in mezzo alla strada. Il bestione cerca di colpirlo, ma Shannon è più veloce di lui e quello non fa nemmeno in tempo ad alzare una mano che gli ha già afferrato il braccio, girandoglielo e bloccandolo dietro la schiena.

C’è un attraversamento pedonale! Pezzo di merda! Non te ne sei accorto?”

Ormai le auto, quasi incastrate una dentro l'altra, stanno cominciando a fumare vistosamente. Stiamo praticamente fermando il traffico. Devo assolutamente fare qualcosa. Cos'altro se non chiamare il pronto intervento? Nessuno si è fatto male, dopotutto. Un'ambulanza non credo sia necessaria. Per il momento perlomeno.

Una ragazza, nel frattempo, scende dall'auto dell'energumeno. Le do un'occhiata di sfuggita. Sembra sconvolta. L'incidente deve aver spaventato anche lei. Sposta lo sguardo attonita da mio fratello a me e spalanca gli occhi. Ecco! Mi sa che ci ha riconosciuti!

Polizia Metropolitana, in che cosa posso esserle utile?”

Riferisco all'agente quello che è successo e rimango in attesa.

La ragazza intanto sta cercando di calmare il suo amico.

Tom! Ti prego, fermati! È vero … Non stavi facendo attenzione.”

Le trema un po' la voce. Chissà se per lo spavento, o per l'emozione?

Sono così dispiaciuta. Lo siamo entrambi.” Continua, rivolgendosi a Shannon e cercando di scusarsi.

Ma con uno strattone il tizio, Tom, si libera dalla presa di mio fratello che ancora lo blocca.

Sta' zitta, puttana! Sei felice, ora? Vero?”

Avanza minaccioso verso di lei. “Lo sai che è tutta colpa tua?”

In una frazione di secondo Shannon si piazza tra i due, come a voler proteggere la ragazza. E, dentro di me, lo maledico per questo. Ok! Lo vedo anch'io che quel bestione deve essere un tipo piuttosto violento … ma dopotutto le loro litigate non sono cazzi nostri, no? Sì! E quando mai mio fratello ha rinunciato al ruolo da eroe valoroso, salvatore di dame in difficoltà? Soprattutto se c'è la possibilità di fare a pugni!

Andiamo, amico! È questo il modo di parlare ad una signora?”

Gli parla con il suo solito tono affabile, ma io lo so che è già pronto a scattare.

Una signora? Non vedo nessuna signora qui. Solo questa puttanella!”

Devo ammettere che il bestione è veramente odioso. Verrebbe quasi voglia anche a me di dargli una lezione. Ma non faccio in tempo neanche a pensarlo che il tizio è già a terra. Shannon l'ha appena steso con un pugno dritto in faccia.

Shan! Cazzo! Che fai?” Gli urlo, avvicinandomi preoccupato. “La polizia sta arrivando. E tu ti metti a fare a pugni.”

La ragazza è immobile, paralizzata, di fronte a noi. Non ha fatto nemmeno il minimo gesto di soccorrere quello che, in effetti, credo sia il suo ragazzo. Rimane solo ferma, a fissarci, entrambi. Shannon, con gratitudine. Me ... non riesco a capire come.

È solo uno stronzo, Jay! Lo sai che non posso sopportare chi tratta male le donne.”

Nello stesso preciso istante arriva la macchina della polizia e finiamo tutti e quattro nel più vicino commissariato, mentre il soccorso stradale libera l'ingorgo che abbiamo creato.

°°°

N.d.A.

Eccoci qua! Capitolo 1. Incontro/scontro tra i Leto e questa ragazza, palesemente male accompagnata. Jay, più acido che mai. Shan, eroico come sempre. (Ricordate quel video in cui difende il fratellino da un security troppo minaccioso. Che tenerezza! … Super Shan!)

Dall'incipit, che, se non è chiaro, è uno dei più classici flash stile mattina dopo, visto con gli occhi della ragazza, sappiamo già che le cose si evolveranno in un certo modo. Ma come ci arriveranno? Ipotesi? Non lasciatemi sulle spine. Fatemi sapere.
Baci ... Fannie

   
 
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