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Autore: halfbloood    04/05/2013    26 recensioni
Mi chiamo Clara, ho 17 anni e tra un mese ne compirò 18. A Milano, non è sempre stato facile, ho avuto problemi psitici.. o almeno così credevano i miei e il mio psicologo.. Vedevo cose che altri non vedevano.. qualcuno mi disturbava fisicamente e psicologicamente ma.. nessuno mi ha mai creduto. Ormai sono passati diversi anni e l'unica cosa che voglio è dimenticarmi del passato. Proprio oggi partirò con la mia migliore amica Alessia per Londra. Quale modo migliore per dimenticare?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A NEW LIFE IN LONDON.
 

 

#PROLOGO

Mi chiamo Clara, ho 17 anni e tra un mese ne compirò 18. A Milano, non è sempre stato facile, ho avuto problemi psitici.. o almeno così credevano i miei e il mio psicologo.. Vedevo cose che altri non vedevano.. qualcuno mi disturbava fisicamente e psicologicamente ma.. nessuno mi ha mai creduto. Ormai sono passati diversi anni e l'unica cosa che voglio è dimenticarmi del passato. Proprio oggi partirò con la mia migliore amica Alessia per Londra. Quale modo migliore per dimenticare?

#CAPITOLO 1.

Eravamo pronte per partire. I nostri genitori ci avevano accompagnato all'aeroporto con le lacrime agli occhi.

"Sembra solo ieri quando giocavi con le Barbie" disse mio padre cercando di trattenere le lacrime

"Papà..." Cercai di confortarlo

La madre di Alessia anche lei grondante di lacrime disse

"Siete sicure? Insomma potreste aspettare ancora qualche anno...no?"

"Mamma, è il nostro sogno.. Ce la caveremo" aggiunse Alessia.

"L'AEREO PER LONDRA PARTIRÀ TRA 10 MINUTI"

"è ora di andare!"

Abbracciammo per l'ultima volta i nostri genitori e salimmo sull'aereo. * * * * * *

Fui svegliata dalle urla di Alessia

"Sveglia sveglia! Siamo a Londra!!"

Mi alzai strofinandomi gli occhi...

"oh cavolo siamo a Londra!"

Iniziammo ad urlare e a saltare come due bambine di 7 anni, tutti ci stavano guardando ma a noi non importava perchè avevamo raggiunto il nostro sogno. Chiamammo un taxi che ci portò nella nostra nuova casa. Eravamo così agitate che appena arrivate scendemmo così velocemente dalla macchina che... Cademmo per terra come due sceme. Sentii delle risatine, e notai nella villetta di fianco due ragazzi che stavano guardando ridendo... Gli feci una smorfia e mi alzai camminando verso la porta di casa. Alessia aprì la borsa e prese le chiavi. Nel frattempo mi girai e scrutai da lontano le case vicino alla nostra.. La gente era così calma.. Non metteva ansia con la loro super fretta come a Milano. Sembrava così educata.. Tutti che si salutavano con un sorriso sulle labbra. Abbiamo fatto bene a venire qui.. Sono sicura che riuscirò a dimenticare. * * * * * * "Questa è camera mia!" Urlò Alessia buttandosi sul letto.

La casa era stupenda. Proprio come l'avevo sempre sognata..

"Uffa ma la tua è più grande" incrociai le braccia e misi il muso.

"Ma sono praticamente identiche" ribatté lei.

Mi buttai sul suo letto e le feci come per dormire. Sentii la sua mano accarezzarmi i capelli.

"Vedrai Clara.. Il passato finalmente sarà solo passato e tu.. Tu dimenticherai tutto. Sempre insieme no? Amiche fino alla fine, giusto?" Mi sussurrò all'orecchio.

*** ***

DRIIIIIN

Corsi e alzai la cornetta.

"Pronto.."

"Pronto Clara?" Rispose una voce maschile.

"Si, sono io... Chi parla?"

"Sono Simon, non so se ti ricordi di me... Ci siamo visti per l'ultima volta sei anni fa quando sono venuto a trovarv.."

" ma certoo.. Zio Simon! " lo interruppi

" Sono felice che ti ricordi del tuo vecchio zio! So che ti sei appena trasferita con una tua amica qui a Londra... Vi andrebbe di venire qua per cena?"

"saremmo li per le 20.00" riposi senza pensarci un attimo.

Alessia si piazzò davanti a me con la faccia perplessa, e iniziò a bisbigliare

"Dove dovremmo andare scusa?"

Feci un gesto come per dire che le avrei spiegato tutto e continuai a parlare con Simon.

"Va bene,vi chiamerò poi per la via e tutto" aggiunse

"A sta sera allora"

"A sta sera.. Ah aspetta vol.."

Non fece in tempo a terminare la frase che mettei giù.. Cosa voleva dirmi? I miei pensieri furono interrotti dalle mille domande di Alessia, "chi,quando,dove,perché?"

"Era Zio Simon" dissi sorridendo.

"Zio chi? Non sapevo avessi uno zio a Londra"

Emisi una mezza risatina.

"Beh.. Non è proprio mio zio..lo chiamo così perché mi conosce da quando sono nata e sono sempre stata molto legata a lui..comunque ci ha invitato stasera a cena, ti va?"

"E che importa, ormai hai risposto di si... "

"bene, sono le 18.30, possiamo farcela."

To be continued..
  
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