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Autore: Sakura___    05/05/2013    4 recensioni
FANFICTION MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Invogliati da Nabiki, la famiglia Tendo ed i loro compagni di avventura si ritroveranno a passare una giornata ai bagni pubblici, dove scopriranno un concorso al femminile, con in palio per la vincitrice un viaggio in Cina.
Chi si accaparrerà l'opportunità di poter tornar normale fra i mal capitati visitatori delle sorgenti maledette di Jusenkyo...? "Sembra una storia stramba, eppure questo è Ranma!"
Fanfiction ispirata agli episodi 4o e 62 dell'anime.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo - Una giornata ai bagni pubblici.
 

 

Era una calda giornata estiva a Tokyo ed il sole batteva raggiante su Nerima, rallegrando la giornata di grandi e piccini.
«Ucchan, Ucchan!». Si udì in lontananza il forte richiamo di un ragazzo, Ranma Saotome, amico di infanzia della piccola Ukyo e suo promesso sposo.
Ukyo, che aveva da poco aperto il negozio, rimase felicemente sorpresa di vedere il ragazzo correrle in contro con così tanta foga. In cuor suo la giovani sperava il ragazzo si fosse deciso a lasciar perdere Akane Tendo –e tutte le sue altre pretendenti- per poter coronare il sogno d’amore di lei, ma era consapevo che ciò non sarebbe potuto accadere.
 «Sto morendo dalla fame! –Esclamò il ragazzo quando le fu davanti- Mi prepareresti un okonomiyaki?». Domandò sorridente. “Ecco, come al solito!” Pensò la ragazza, ma le parole che pronunciò furono del tutto diverse dai suoi mille pensieri. «Certamente!». Sorrise dolce, entrando nel suo piccolo chioschetto a conduzione familiare, seguita dall’affamato ragazzo col codino.
 
«Una giornata ai bagni pubblici?». Domandò innocentemente curiosa, Akane. «Sì, vuoi venire?». Le chiese poco interessata Nabiki, troppo intenta a contare le yen spillate il giorno prima al povero Kuno Tatewaki, il quale si era lasciato imbrogliare per delle stupide foto della più piccola delle sorelle Tendo. «Ma sì, sarà divertente!». Sorrise allegra la ragazza dai capelli blu cobalto.
«AKANUCCIA MIA!». Urlò il vecchio Happosai, lanciatosi da chissà dove incontro ad Akane. «Vecchio maniaco!». Sbottò la ragazza, colpendo l’anziano maestro con un pugno in pieno viso, prima ancora che lui potesse allungare le sue sudice mani su di lei.
«Ehi, vecchiaccio. Vedo che siamo già attivi…». Ironizzò Ranma, prendendolo dalla collottola della sua veste e tenendolo sospeso per essa. «Non sei per niente simpatico! –Esclamò l’anziano, fingendosi mal trattato ed innocuo- Ecco, prendi questo! HAPPO DAIKARIN!». Esclamò poi, lanciando addosso al ragazzo un fuoco d’artificio, che lo fece volare dritto nel laghetto del giardino di casa Tendo. «Vecchiaccio maledetto!». Sbottò su tutte le furie una ragazza minuta e dai capelli rossi, che subito si era gettata contro il ladro di biancheria intima, dando inizio ad un inseguimento che avrebbe di sicuro causato gravi danni all’abitazione dei Tendo.
Fortunatamente per Soun, che nonostante la disperazione giocava imperterrito la sua partita a shoji, contro l’amico, nonché noto baro, Genma Saotome, Akane riuscì a fermare il suo fidanzato prima che potesse combinare qualche pasticcio. Prontamente aveva sporto un piede fra le gambe dell’ormai ragazza col codino, facendo si che inciampasse cadendo rovinosamente a terra e ritrovandosi con la faccia conficcata nel terreno. «Stupida imbranata!». Aveva gridato la ragazza dai rossi capelli, inveendo contro la propria fidanzata. «Chi sarebbe la stupida?!». Domandò infuriata Akane, ormai ad un palmo dal naso dalla ragazza. «Tu!». Ribatté Ranma, mostrando la lingua alla fidanzata che, non prendendo bene il gesto, sotterrò il ragazzo dalle sembianze femminili sotto il tavolo del soggiorno, procurandogli un enorme bernoccolo. «Non sei per niente carina!». Aveva sussurrato il ragazzo, in un gemito di dolore, mentre ancora veniva sovrastato dal grosso mobile.
FEMMINUCCIA" aveva alzato sulla testa un cartellone il padre del ragazzo, che meglio si trovava nelle sue sembianze animalesche.  «Suvvia Akane, non trattarlo così male. Infondo oggi ci sarà di grande aiuto». Sorrise felina Nabiki. «E come?». Chiese confusa la sorella minore, che proprio non trovava utilità nella persona di Ranma.  «Guarda tu stessa». Aveva risposto la sorella, indicando con un cenno disinteressato il vecchio Happosai.
«Questo ce l’ho… Questo anche… Questo potrebbe essermi utile…». Borbottava fra sé e sé l’anziano maniaco, mentre armeggiava con un cestello da spiaggia ed alcuni attrezzi, indossando solo un ridicolo costume a strisce verdi. «Che diavolo hai in mente, eh? Si può sapere?!». Chiese irritata al vecchio Akane, con ormai un diavolo per capello. «Ma come, Akanuccia? Non avrai già dimenticato! Oggi si va ai bagni pubblici!». Esclamò gioente il maestro, attirando così l’attenzione dei suoi due discepoli. «Bagni pubblici avete detto?». Domandò Soun alle figlie, mentre il panda di fronte a lui approfittava della sua distrazione per cambiar posto alle pedine dell’avversario, portando il gioco a proprio vantaggio. «Sì, papà. –Annuì Nabiki addentando un biscotto- Oggi io e Akane andiamo con delle nostre compagne di classe, volete venire anche tu e il signor Genma?». Domandò al padre che subito guardò l’amico in cerca di conferma. In risposta il grasso panda annui con la testa ed allora accettò l’invito della figlia. «Ma sì Nabiki. È tanto che facciamo un bagno da quelle parti, non è vero Saotome?». Domandò poi all’amico, che annuì con foga sventolando un cartello con su scritto “GIUSTO, GIUSTO”.
«Perfetto! –Esclamò allora la ragazza- Tanto anche Ranma verrà con noi!». Sorrise felice. «Cosa?! Neanche per idea!». Esclamò il ragazzo, che ancora doleva per il colpo preso.  «Devi tenere a bada il vecchio Happosai, ti sei per caso dimenticato che fa parte del tuo allenamento?». Domandò provocatoria Nabiki, che come sempre era riuscita soggiogare il mal capitato Ranma. «Dannazione… Maledetto vecchiaccio!». Imprecò il ragazzo, ormai arresosi. “Stupido testardo” pensò la sua fidanzata.
 
«E così ti tocca tener d’occhio quel malefico vecchio anche oggi…». Constato la piccola Ucchan, finendo di preparare l’ennesimo okonomiyaki offerto dalla casa, al ragazzo col codino. «Già…». Annuì sconsolato il ragazzo, mentre divorava il suo spuntino ingurgitandolo. «Ehi, Ucchan. Perché non vieni anche tu con noi, è tanto che non ti prendi una pausa». Domandò all’amica, alle quali guance quasi andarono a fuoco. “Oh, Ran-chan allora ti preoccupi per me!”.«Certo, volentieri!».



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"AKANUCCIA MIA!" 


 

Ni-hao!
Questa è la prima volta che mi cimento con una fanfiction dedicata ad un manga e proprio non sapevo da dove cominciare!
La storia è stata ispirata dagli episodi 40Sfida ai bagni pubblici” e 62La corsa di lotta ad ostacoli - Il viaggio premio” , ma garantisco – come credo lascia presagire il titolo- che avrà sviluppi diversi da queste due puntate dell’anime.
Bene, ora come inizio so che è un po’ corto, ma è solo il prologo ed è anche la mia prima storia su di Ranma, quindi… Abbiate pietà! lol
Visto che siete arrivate fin qui vi ringrazio per aver letto! Fatemi sapere cosa ne pensate e nel caso ci sia qualcosa di sbagliato e/o da correggere, non esitate a dirmelo! :)
Un bacio, Sakura!

P.S.: Il banner l'ho creato io, se qualcuno di voi ha bisogno son  disponibile per banner su richiesta.

  
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