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Autore: _WishingWell12    05/05/2013    5 recensioni
"Ricordo benissimo quel tuo sorriso, leggermente sconsolato forse, udendo le mie parole.
Ma ricorderò per sempre quella stretta allo stomaco e quel salto che ha fatto il mio cuore udendo le tue in risposta.
Sei uscito da quella stanza, non so con quale forza, e io sono rimasta da sola."
[Spoiler "Still"]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A te.
Sì, sei sempre tu.
Ti voglio bene lo stesso.
Anche se non mi invierai un piccolo riassunto della puntata.

 

It's time to say goodbye.”
I'm not leaving.”
Castle, you promised you would have helped me with something when the time came. This is it.”
Beckett no.”
Please, Castle please. Don't make this any harder than it needs to be.”
Oh, I wish I could … kiss you. I wish … So many things.”
No, there's no regrets. All in all I think we've had a great run.
You should go.”
[...]
Rick … I love you.”
I love you too.”

Non l'avevo programmato così.
A dir la verità non avevo nemmeno mai pensato a come dirtelo, sapevo che ad un certo punto sarebbe venuto naturale, ma non immaginavo che accadesse in questo modo.
In questi mesi ho cercato di dimostratelo a gesti, anche i più semplici.
Abbracci, baci, sorrisi, carezze.
Con un cassetto.
Ma in quel momento mi rendevo conto che non potevo lasciarti con questo unico rimpianto.
Sì, perché là dentro, in quella stanza ti ho mentito, un rimpianto ce l'avevamo.
Ora non più.
So che non è stata la maniera più romantica per farlo, ma credo che il come sia avvenuto rispecchi il nostro essere una coppia fuori dal mondo, una coppia di due testoni, incasinati.
Il nostro essere un fenomeno inspiegabile e misterioso.
Perché è questo che siamo, Castle.
Ed è questo che mi piace di noi.
Quel momento è stato difficile per entrambi, sapevamo con certezza che poteva essere l'ultima volta.
Ricordo benissimo come cercavo di combattere le lacrime, per infonderti coraggio; quello stesso coraggio che infondo mancava anche a me stessa.
Tentavo di dimostrarmi forte ai tuoi occhi, come faceva una volta la vecchia Beckett, perché sarebbe andato tutto bene, l'avevi detto tu stesso.
Ma in quell'istante le tue parole ci sembravano una speranza inutile.
Ti ho pregato di non rendere le cose più difficili, perché sapevo che se fossi rimasto là dentro in quella stanza insieme a me qualche minuto in più non te ne saresti andato, non mi avresti lasciata.
Saresti morto con me, piuttosto che vivere senza di me.
Ricordo benissimo quel tuo sguardo vuoto, sconsolato che avevi nell'istante in cui ti ho detto che era ora di andare.
La paura, il timore e la tensione del momento erano ai massimi livelli.
E nel momento stesso in cui ti sei voltato, ho deciso che dovevo distruggere quell'ultimo rimpianto che avevo, lasciando anche libera uscita alle lacrime.
Avrei potuto scegliere di non dirti nulla, di lasciarti andare, sarebbe stato più semplice per te.
Ma non l'ho fatto, perché quello che provo è vero e reale.
È troppo forte e troppo vivo.
È straordinario.
Così ho attirato la tua attenzione chiamandoti per nome.
Succede poche volte, forse per forza di abitudine, forse perché 'Rick' in tutti questi anni l'ho sempre usato in situazioni particolari e speciali.
Questa era una di quelle.
Ricordo benissimo quel tuo sorriso, leggermente sconsolato forse, udendo le mie parole.
Ma ricorderò per sempre quella stretta allo stomaco e quel salto che ha fatto il mio cuore udendo le tue in risposta.
Sei uscito da quella stanza, non so con quale forza, e io sono rimasta da sola.
In quel momento ho realizzato che non ero mai stata così vicina alla morte.
Non era la prima volta, certamente, ma questa era diversa.
Ero cosciente.
Stavo vivendo i miei ultimi attimi.
Ma soprattutto finalmente ero vicina a te, molto più di quanto lo sia stata in tutti questi anni.
Questi miei pensieri però sono stati interrotti immediatamente.
Sì, perché come te ne sei andato, sei rientrato in quella stanza.
E sei rimasto con me fino alla fine.
Sempre.
Ricordo benissimo anche quella sera.
Siamo tornati a casa, mano nella mano, senza dire una parola, perché non ne avevamo bisogno, in quel momento ci sentivamo vivi, ancora più uniti, ancora più vicini.
Mi accarezzavi dolcemente i capelli, mentre io tenevo la testa appoggiata nell'incavo della tua spalla.
Sei tu a rompere il silenzio che ci avvolgeva.
Io so qual è stato il nostro bacio più bello.”
Ooooooh, e quale sarebbe?”
Quello della nostra prima sera insieme, sulla porta di casa mia.
Quello dove ti sei lanciata verso di me, mi hai preso il viso tra le mani e mi hai baciato. Con quel gesto ho capito che tutti i muri, tutte le barriere, tutti i mattoni erano caduti.”
Quella notte è stata meravigliosa. Ero solo decisa a prendermi ciò che altrimenti avrei perso per sempre.”
In quel momento ti ho sentito sorridere e non hai detto più nulla.
Così mi sono alzata e mi sono seduta sul letto.
Vieni qui, dai.”
E perché dovrei essere io quello che si alza, se sei tu che ti sei mossa?”
Dai, Castle vieni qui.”
No, no.”
Niente allora, niente sorpresa, niente regalo.”
Eh? Cosa? Come? Eccomi, sono tutto tuo!”
Ti sei alzato anche tu e ti sei messo seduto di fronte a me.
E il nostro 'Always' più bello?”
Difficile, molto difficile.”
No, io non credo.”
Ah, no? E per te qual è?”
Il primo. Su quell'ambulanza, mentre ho fasciato la mano del mio Chuck Norris. Quello che mi ha fatto capire che ci saresti stato sempre e comunque, nonostante tutto e tutti.”
Per me il migliore è stato quello con cui mi hai promesso che saresti stata la 'ragazza di un solo scrittore', saresti stata solamente la mia musa.”
Eri geloso e non volevi ammetterlo.”
Io? No, assolutamente.”
Certo, Castle, certo.”
Hai sorriso di nuovo.
Rick, io …”
Ho cercato di richiamarti, forse con un po' più di incertezza, rispetto a quella mattina.
No, Kate. Non ce n'è bisogno, non è necessario.
Con ogni tuo sorriso, con ogni tuo piccolo gesto me lo dimostri.
E mi basta questo.
Mi basta svegliarmi ogni mattina con te accanto, mi basta cenare ogni sera insieme a te agli orari più improponibili a causa del tuo lavoro.
È tutto quello che desidero.
Con te le parole non servono, sono quasi superflue.
E forse è proprio questo che ci rende speciali, misteriosi e straordinari.”
Ho sorriso. Nulla di più.
Ti sei avvicinato lentamente a me, hai preso il mio viso tra le mani e mi hai dato un bacio leggero, a fior di labbra.
Poi sei tornato a sdraiarti sul letto e mi hai fatto segno di sistemarmi accanto a te; io non ho esitato e riposizionandomi esattamente nell'incavo della tua spalla, ti ho stretto ancora più forte a me.

   
 
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