Prologo

Sono passati quasi 18 anni e io sono ancora qui a pensare e ipotizzare “cosa sarebbe successo se…”, cosa sarebbe successo se avessi dato ascolto al mio cuore e avessi lasciato perdere tutto il resto. Secondo lui ero una ragazzina cresciuta troppo in fretta, con la voglia di vivere, viaggiare e provare cose nuove. ‘Non ho mai incontrato nessuno come te, Sophia’ mi disse sorridendo. Era una giorno di primavera, e come ogni giorno di primavera in Scozia stava piovendo e noi eravamo riusciti a trovare una piccola tettoia. Tirai fuori dalla tasca due biscotti da tè e restammo li sotto per quasi due ore. A mangiare, a ridere e a cercare di capirci. Sono arrivata a un punto dove non riesco più a togliermi l’eco della sua voce arrabiata e delusa che rimbomba dentro la mia testa. Non sono mai riuscita ad andare avanti, in realtà. Pensavo che andando via da lì sarei riuscita a risolvere le cose e invece le ho solamente peggiorate. Sono innamorata e sempre lo sarò. Sono la persona che odio di più al mondo. Ma dopotutto, perché lui non ha cercato di trattenermi? Io sarei rimasta con lui, per sempre, a qualsiasi costo.

Ci siamo conosciuti a Edimburgo, ad un concerto dei Pet Shop Boys. L’ultimo del loro tour Europeo. Da quel giorno in poi non ci siamo mai più separati. Dove c’era lui c’ero io e viceversa. Molti ci scambiavano per fratello e sorella, e lui si divertiva fin troppo a farlo credere. Eravamo alti, lui più di me, entrambi con i capelli rossi e migliaia di lentiggini sul viso. Lui aveva gli occhi grandi come nocciole e marroni. Lo stesso strano accento e portavamo entrambi gli occhiali. Una mattina entrò di soppiato dalla finestra ed esclamò raggiante ‘Ho deciso di cambiare cognome! Ho deciso che voglio cambiare! D’ora in poi potrai chiamarmi Mr. Tennant’, ballettando gioisamente e sorridendo mi prese per mano e mi trascinò fuori casa.

La mia vita, dopo di lui, è stata vuota e inutile. Ho 27 anni e riesco solo a rinfacciarmi ciò che sono diventata e ciò che sarei potuto divenire. Insieme a lui.