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Autore: Jecchan92    05/05/2013    3 recensioni
"Akito correva.
Non aveva una meta, né un tempo da battere.
Correva per allontanarsi dai propri pensieri, correva per allontanarsi da lei."
I pensieri di Akito, durante l'inverno dei suoi tredici anni. Questi pensieri hanno tutti lo stesso nome.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di questa storia appartengono a Miho Obana.
Non ho fini di lucro.
Buona lettura ^^


“Durante l’inverno dei miei 13 anni, ho capito che poteva accadere anche a noi di non incontrarci nonostante fossimo vivi.
Senza comprendere come fossimo arrivati a questo punto, provavo solo una gran rabbia.”
 
Akito correva.
Non aveva una meta, né un tempo da battere.
Correva per allontanarsi dai propri pensieri, correva per allontanarsi da lei.
Ma più tentava di mettere una distanza, più la sua mente galoppava tra i ricordi. Lei non si ostinava a lasciarlo in pace, sia che fosse sveglio, sia che dormisse.
Akito correva, incurante del freddo pungente e dei fiocchi di neve che si scioglievano sulla felpa e si attaccavano ai capelli.
Si fermò, col fiato corto e la gola secca. Grandi gocce di sudore partivano dalla fronte e gli scivolavano sul collo.
Ebbe la sciagurata idea di alzare lo sguardo, fino a quel momento ben piantato a terra.
Lo stesso cartellone che aveva visto nel pomeriggio era lì, immobile.
Dio, quanto era bella.
Non la vedeva da molto tempo, se non in tv o sui giornali, ma gli sembrava più grande.
Il suo comportamento, i suoi atteggiamenti, tutto lasciava intendere quanto fosse cresciuta.
Ed il suo viso, i suoi capelli, le sue labbra.
Akito era come ipnotizzato da quel dannato cartellone: più si ordinava di volgere lo sguardo altrove, meno ne aveva la forza.
Si chiese cosa avrebbe fatto se l’avesse incontrata. L’avrebbe sgridata? Senza dubbio.
Era una ragazza egoista, meritava una bella lavata di capo.
L’avrebbe abbracciata? Forse.
L’avrebbe baciata? Quanto avrebbe voluto farlo.
Con questo freddo, non ci sarebbe stato niente di meglio delle sua labbra morbide e calde sulle proprie.
Si sedette sul marciapiede, si infilò le dita tra i capelli bagnati dalla neve e chiuse gli occhi.
Perché? Perché era destinato a soffrire in questo modo per lei?
Lei non stava male per lui, era sempre troppo impegnata.
Dopo il litigio con Fuka, Sana era sparita. Preferiva fuggire dai problemi, che affrontarli.
Era proprio una ragazza egoista.
Akito aprì gli occhi e fissò qualche secondo le piccole crepe che si erano formate sull’asfalto, poi alzò lo sguardo.
Voleva fissare il cartellone ancora qualche minuto, ed invece si ritrovò la sua protagonista in carne ed ossa.
Sana era in piedi di fronte a lui, e lo fissava.
Era avvolta da una pesante mantellina gialla di lana, il viso sconvolto incorniciato da un cappuccio col pelo.
-La “ragazza egoista”- disse Akito, senza rendersene conto.
Sana non comprese la frase del ragazzo, ma decise di lasciare perdere.
Si lasciò cadere in ginocchio di fronte a lui.
-E tu, che stai facendo? E’ la maratona.. Giro dell’area metropolitana di Tokyo?-
Akito non rispose, continuò semplicemente a fissarla. Con quello sguardo terribile.
-Che hai?- chiese lei, con la voce tremante.
-Perché?-
Gli occhi di Sana si appannarono, poi iniziò a piangere.
-Perché.. Hai quello sguardo. Cosa ti è successo?-
Tremando, lei alzò una mano e con quella sfiorò il viso di Akito.
In un attimo, tutto il resto del corpo di Sana si avvicinò al ragazzo, accogliendolo in un caldo abbraccio, bagnato dalle sue lacrime.
Ed in quel momento, la rabbia di Akito calò un po’.
Sentì il fuoco del suo cuore spegnersi lentamente, e lo sguardo si addolcì.
La circondò con le sue braccia, ricambiando quell’abbraccio di cui aveva così tanto bisogno.
Lei era lì, con lui.

NdA: Buon pomeriggio!
 Piccola one-shot dedicata alla mia coppia manga preferita in assoluto. 
Come i più esperti di voi avranno notato, mi sono limitata a descrivere una scena particolarmente intensa del manga, ovvero quando Akito, durante i suoi dieci giorni di sospensione,  passa tutte le notti a correre per Tokyo, straziato dall'assenza di Sana nella sua vita.
I dialoghi e le descrizioni le ho riprese dal manga, mi sono solo presa la libertà di immaginare cosa pensasse Akito quelle fredde notti, mentre correva.
Spero vi piaccia ^^
Jecchan
  
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