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Autore: MerMargaret    05/05/2013    0 recensioni
Una specie di triangolo amoroso dove tutto sembra reale ma è solo apparenza, dove le cose più concrete non sono altro che sogni astratti...
Margaret Stevens, una normale liceale come le altre, si trova in bilico fra sogno e realtà. Riuscirà a distinguerle e non impazzire? Questo è tutto da scoprire...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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Tutto sommato mi ero tolta un grande peso. Potevo addirittura affermare di sentirmi meglio. Una parte del mio cuore oppressa da mesi con questo fardello, era finalmente libera. Non avevo più pesanti segreti da nascondere che mi premevano il cuore. Ero libera.
Questo ovviamente, mi faceva molto male, ma dovevo trovare un modo per andare avanti. Il giorno seguente non andai a scuola. Inventai una scusa e dissi ai miei che non mi sentivo bene, ma in realtà non avevo voglia di vedere Ashley e nemmeno Michael che ogni mattina passava per la mia scuola. Non avrei saputo cosa dire. Li avrei affrontati l’indomani. Il pomeriggio andai dal parrucchiere e mi tagliai i capelli corti fino al collo, mentre prima mi arrivavano più giù del petto. Nuovo taglio, nuova vita. 
Il giorno dopo tornai a scuola. Nel cortile, notai che tutti mi fissavano per il taglio di capelli. Vidi Michael, il mio cuore iniziò a battere, ma non era il solito battito innamorato, era un battito di imbarazzo. Si fermò per un attimo. I nostri sguardi si incrociarono, ma non ci salutammo. Notai i suoi occhi pentiti guardarmi profondamente. Io girai il viso e mi affrettai ad entrare in classe. Trovai Ashley che mi salutò con una mano e con un viso preoccupato. Per evitare ulteriori discussioni, ricambiai il saluto ma con noncuranza. Quel giorno Elizabeth era assente perché aveva la febbre e Tommy uscì prima per una visita dal medico. Mi sentivo troppo sola ed ero quasi sicura che se Ashley non mi avesse vista allontanare la scuola con i miei due migliori amici, sarebbe corsa a parlarmi. Infatti fu proprio così. Appena uscii fuori dal cortile, Ashley mi raggiunse, posando una mano sulla mia spalla.
-Margaret, aspetta-
-Che c’è?- risposi freddamente.
-Edward non vuole ascoltarmi!-
-E cosa pretendi? Che ti ascolti dopo quello che hai fatto?-
-Lo so che sei arrabbiata però…-
-No aspetta. A me può dispiacere perché sono innamorata di Michael, e tu lo sapevi, ma l’unico ad essere arrabbiato è solo Edward-
-Non so cosa mi sia saltato in mente, ma quel bacio non è significato nulla per me! Avevo anche bevuto un po’ perché dopo essere scesa dalla ruota panoramica, Edward ed io abbiamo avuto una piccola discussione, tanto per cambiare…quindi non me ne sono resa conto del tutto, e comunque sono molto ma molto pentita, perché…io amo Edward, con tutto il cuore-
Ashley sembrava così sincera. Le sue parole mi fecero riflettere molto. Sicuramente era stato un terribile sbaglio, ma lei amava Edward, e lo avrebbe sempre amato.
-Va a parlargli allora-
-Non mi ascolta!-
-Gli parlerò io-
Però poi mi ricordai dell’ultima volta che lo avevo visto e di come aveva sbattuto la porta e se n’era andato senza degnarsi di un saluto, solo perché gli avevo detto quelle parole dopo il bacio che aveva cercato di darmi e che io avevo rifiutato. Un brivido attraversò tutto il mio corpo.
-Davvero Margaret? Oh grazie! Ti devo un favore- E mi abbracciò, stringendomi il collo.
Mi sentii malissimo. Come dovevo fare ora? Edward doveva assolutamente parlarmi, che gli fosse piaciuto oppure no.
-Ti chiedo scusa…- continuò lei.
-Mi chiedi scusa?-
-Ma è ovvio. Sai quanto ci stai male tu, e sempre per colpa mia-
-Cose che capitano- Risposi con durezza, ma in realtà stavo morendo dentro.
-Ti piace Michael vero?-
-Sì, non immagini quanto!- urlai.
Le scese una lacrima che le rigò la guancia. La guardai pietrificata e lei ricambiò il mio sguardo. I grandi occhi color nocciola mi fissavano come se avessero appena squarciato gran parte del mio cuore. E dopotutto era proprio così. Silenzio. Nessuna delle due parlava. Decisi di correre via, quando mi fermò per un braccio.
-Scusa, davvero. Non so cosa dirti! Mi dispiace troppo. Sono solo una grande stronza. Scusa Margaret-
-Le scuse servono a ben poco, credimi-
-E’ l’unica cosa che posso dire-
-Ah beh certo. E Michael l’hai sentito?-
-Da sabato? Si ma ho detto che era stato tutto un grande sbaglio-
-Ah poverino, chissà quanto starà male- risposi in modo ironico.
Lei era senza parole. Cercò di cambiare argomento.
-Parlerai con Ed?-
-Sì-
-So che alla fine ci avete visti entrambi, quindi suppongo ti abbia accompagnata a casa-
-Sì, infatti-
Sicuramente non le avrei detto niente di Edward: del suo tuffo al lago, del suo abbraccio dopo essere uscito dall’acqua, un abbraccio così protettivo e sicuro, ma che in realtà era solo in cerca di sicurezza; la corsa che abbiamo fatto per arrivare a casa mia in tempo e soprattutto il bacio che aveva provato a darmi. Ma comunque non aveva questa grande importanza. Edward lo aveva fatto solo per ripicca, per rabbia e senza pensarci. Giusto?!
  
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