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Autore: barbara91    05/05/2013    3 recensioni
E’ in arrivo l’anniversario dell’incontro tra Alice e Jasper.
Jasper č in cerca dell’ispirazione per un regalo speciale da fare ad Alice, cosa succederebbe se la sua nipotina decidesse di aiutarlo?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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WILL YOU MARRY ME?
 

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Pov Jasper

Era una bella giornata di sole, tutta la mia famiglia era indaffarata, Edward e Bella erano chiusi nella loro casetta, Carlisle era a lavoro, mentre tutti gli altri erano andati a caccia.

Io ero rimasto a fare da baby sitter a Nessie.

La guardavo mentre giocava, era così bella quella bambina, emanava sempre emozioni positive, era sempre felice.

Nel frattempo stavo pensando a cosa potevo regalare ad Alice per l’anniversario del nostro primo incontro.

A un tratto, mi sentii sfiorare il ginocchio, Nessie stava cercando di richiamare la mia attenzione.

-Zio Jazz, mi prendi in braccio?-

-Ma certo piccola, vieni qui - le dissi allungando le braccia e sollevandola da terra, per farla accomodare sulle mie gambe.

Lei poggiò la mano sul mio viso e mi mostrò una scena con il suo potere, in questa scena Alice ed io eravamo abbracciati, ci sorridevamo, eravamo felici.

-Zio Jazz, come vi siete conosciuti tu e zia Alice?-

-Vedi piccola, tanti anni fa ero molto triste, a causa di molte persone che mi avevano fatto soffrire - dissi cercando di addolcirle la pillola, era una bambina infondo, non potevo raccontarle davvero del mio passato.

Continuai con la mia storia – La zia Alice, con una visione, vide che avevo bisogno del suo aiuto, e così in un bar di Filadelfia, si è presentata a me offrendomi il suo aiuto…-

Mentre raccontavo, i ricordi mi tornarono alla mente.

Era il lontano 1948, mi trovavo a Filadelfia sotto una tormenta, non mi dava fastidio, ma se fossi rimasto in strada a qualcuno sarebbe sembrato strano, quindi decisi di entrare in un bar.

Nessuno avrebbe notato i miei occhi perché erano neri, ma questo voleva anche dire che ero assetato.

Mi guardai in torno alla ricerca di una preda, quando vidi lei.

Era seduta su uno sgabello vicino al bancone, quando mi vide un sorriso spunto sulla sua faccia, mi si avvicinò e disse – Ciao Jasper, mi hai fatto aspettare parecchio -

La osservai, era una giovane vampira, bassa magra, con i capelli corti e scompigliati, sembrava un folletto.

Quello che mi colpì di più furono gli occhi, erano due pozze di oro colato.

-mi dispiace signorina- le dissi chinando la testa da bravo gentiluomo del sud.

-Vedo che voi conoscete già il mio nome, io potrei sapere il vostro?- le chiesi

-Alice, e dammi del tu- aveva un nome bellissimo, la guardai, lei mi porse la mano ed io la presi senza chiedermi il senso di quello che stessi facendo, per la prima volta in almeno un secolo sentì nascere la speranza.

-Sono davvero sollevata di vederti qui- mi disse sorridendo – ero convinta che non saresti più arrivato-

Le sorrisi di rimando, era un sorriso sincero e spontaneo, cosa che da quando ero diventato un vampiro, non era mai successa.

Mi portò a un tavolo e m’invitò a sedermi.

Io mi accomodai dall’altra parte del tavolo di fronte a lei e lasciai la sua mano.

In quel momento le sue emozioni cambiarono, era triste, delusa come se il mio gesto l’avesse fatta soffrire.

Istintivamente le ripresi la mano, non volevo che lei soffrisse.

Appena la mia mano sfiorò la sua, le sue emozioni tornarono positive, sentivo che provava dei sentimenti davvero forti nei miei confronti, ma non capivo come poteva essere, lei non mi conosceva nemmeno.

Eppure lei provava amore nei miei confronti, ma io non meritavo amore da nessuno, io ero un mostro.

-Tu non sei un mostro!- Mi disse lei cogliendomi di sorpresa.

-Come… ma scusa tu leggi nel pensiero?-

-No, ma posso vedere il futuro e ho visto cosa volevi dirmi.

Tu non sei un mostro Jasper, io lo so, sei stato costretto da Maria a fare cose orribili, lei ti ha manipolato!

Tu non sei quello che credi di essere, tu sei migliore io lo so per certo.

L’unica cosa certa della mia vita, da quando sono stata trasformata sei tu!

Quando ho aperto gli occhi, ero sola, non ricordavo niente, poi è arrivata la mia prima visione, e in quella visione c’eri tu.

Ho capito di amarti e che avevi bisogno del mio aiuto, non dovrai più uccidere se non vorrai, non dovrai più provare disgusto per te stesso, potrai essere felice finalmente! -

Le sorrisi, da quel giorno rimasi sempre con lei, insieme siamo partiti in cerca della famiglia Cullen e siamo rimasti sempre con loro.

Ed ora eccomi qui, con in braccio la mia nipotina che ascolta rapita la mia storia.

-E’ una storia bellissima zio Jazz- mi sorrise, poi avvicinò la sua manina al mio viso.

Un’immagine mia e di Alice vestiti da sposi comparve nella mia mente.

-No non ci siamo mai sposati-

-Allora cosa festeggiate domani?- mi domandò lei curiosa.

-L’anniversario del nostro primo incontro- le risposi sorridendo.

-E hai intenzione di farle un bel regalo?-

-Si, ma non ho ancora deciso cosa-

Lei poggio di nuovo la manina sulla mia guancia.

-E’ perfetto- le dissi sorridendo, e lei mi sorrise complice.

-Ma come faremo a far arrivare tua zia al luogo di destinazione senza dirle niente e soprattutto senza farle avere visioni?- chiesi io.

Lei ci pensò un po’ su, poi sorrise e gridò –JACOB! La zia non può avere visioni né su di lui, né su di me! -

-Perfetto Nessie, sei un vero piccolo genio- le dissi io sorridendo, così iniziammo l’attuazione del nostro brillante piano.

La sera del nostro anniversario arrivò con un battito di ciglia, Nessie ed io avevamo preparato tutto, Jacob avrebbe portato Alice a destinazione, sotto richiesta di Nessie.

Io invece stavo aspettando Alice nel luogo, dove sarebbe avvenuto l’appuntamento.

Ero molto nervoso, in quel momento avevo davvero bisogno che qualcuno esercitasse il mio potere su di me, anche se sapevo che sarebbe stato impossibile.

Sentì il rumore della macchina di Jacob, vidi Alice sul sedile del passeggero con una benda sugli occhi, era bellissima, aveva un vestito color crema con una sola spallina lungo fino a metà coscia e dei tacchi molto alti abbinati al vestito.

Era un po’ irritata, tipico di Alice quando non può avere visioni,  la raggiunsi, la strinsi a me e la baciai .

-Jasper… -sussurra lei sorridendo.

La prendo per mano, e inizio a camminare verso la sua sorpresa lasciandole ancora la benda sugli occhi.

-Vedi amore mio, non sapevo cosa fare per festeggiare l’anniversario del giorno più bello della mia vita, così ho pensato che iniziare da qui, poteva farti piacere-

Quando entriamo e le tolgo la benda, lei rimane sbalordita, siamo nel bar di Filadelfia, dove è avvenuto il nostro primo incontro, l’ho comprato solo per lei, ora è stato addobbato con le nostre foto su tutte le pareti, tutti i nostri momenti passati insieme, da quel meraviglioso giorno in cui ci siamo incontrati, fino ad oggi.

Il bancone è pieno di candele accese e petali di rosa, mentre sul nostro tavolo, c’è un mazzo di rose rosse accanto ad un pacchetto.

Lei si avvicina e lo apre –E’ bellissima- dice lei sorridendo mentre guarda la collana di diamanti che le ho regalato.

-Non è mai bella quanto te amore mio-  le dico io sorridendo e mettendole la collana al collo.

Lei mi bacia, sento la sua eccitazione e la mia salire vorrei tanto fare l’amore con lei, ma decido di fermarmi, o rovinerò il resto della sorpresa.

-Vieni andiamo- le dico sempre sorridendo.

-Andiamo dove?- mi chiede lei.

-E’ una sorpresa- le dico dandole un bacio a fior di labbra.

Fuori dal locale c’è ancora Jacob…

 –Non potevi trovare un autista più profumato?- mi chiede lei sorridendo.

-Era l’unico che potesse impedirti di avere le visioni- le rispondo sorridendole di rimando.

Appena entriamo in macchina Jacob ci lancia un’occhiataccia…

-Vi ho sentito!- dice fingendo di essere offeso, ma dopo cinque minuti scoppia a ridere e noi con lui.

Rimetto la benda sugli occhi di Alice e partiamo, arriviamo nel luogo di destinazione, la spiaggia, dove abbiamo fatto l’amore per la prima volta.

-Sento il rumore del mare- dice lei, le tolgo la benda e le mostro la seconda sorpresa, di fronte a noi su un tavolino ci sono un mazzo di rose blu e un’altra scatolina, all’interno ci sono un paio di orecchini da abbinare alla collana.

All’improvviso una leggera musica inizia a sentirsi in sottofondo, una piccola orchestra sta suonando la prima canzone che abbiamo ballato insieme “addormentarmi così” una canzone italiana che andava molto di moda in quell’anno.

-Mi concede l’onore signora?- le dissi porgendole la mano, lei la prese ed io la strinsi a me, incominciammo a ballare guardandoci negli occhi, era uno sguardo pieno d’amore.

Finita la canzone, la presi per mano e la portai in una grotta li vicino, era la grotta che ci aveva ospitato prima di arrivare dai Cullen, li avevo lasciato un mazzo di rose bianche e un braccialetto, il coordinato era finito, lei era estasiata, mi buttò le braccia al collo e mi baciò…

-Amore mio, sei un tesoro, ti amo tantissimo-

-Anch’io ti amo folletto, ma adesso andiamo ci manca un’ultima tappa- le dissi sorridendo.

Lei mi seguì senza dire una parola, ma le sue emozioni parlavano per lei, era felice, tanto felice e la sua felicità era la mia felicità.

Jacob ci portò nell’ultimo posto, così gli dissi che finalmente poteva andare a casa, lui mi ringraziò e partì.

-E questo che posto è?- mi chiese lei un po’ stupita.

Eravamo di fronte ad un’enorme villa, la abbracciai da dietro e le sussurrai –Questa è la nostra nuova casa, quando l’ho vista, ho pensato “ questa è perfetta per il mio folletto”- le sorrisi – vieni entriamo.

Le feci visitare tutta la casa, lei era felicissima, in ogni stanza avevo fatto costruire un’enorme cabina armadio, e in ognuno di essi avevo fatto mettere tre intere collezioni di abiti di tutti gli stilisti più amati da Alice.

Quando arrivammo nella stanza da letto, lei mi saltò addosso e cominciò a baciarmi, ma prima di entrare avevo notato una piccola scatolina sul letto, era la scatolina di un anello, sicuramente era stata Nessie a metterla li, così capì quale secondo mia nipote (ed ora anche secondo me) era il regalo perfetto per la mia dolce metà.

A malincuore, mi staccai da lei e raggiunsi il letto, afferrai la scatolina e mi misi davanti a lei.

-Alice io devo chiederti una cosa prima, so che è strano adesso, ma secondo me sarebbe bello farlo adesso, proprio oggi quando tutto e cominciato- mentre parlavo mi ero lentamente inginocchiato –Alice, anima mia, cinquant’anni fa a quest’ora io non avevo niente e nessuno, ero solo e vuoto, tutti mi consideravano un mostro e così mi consideravo anch’io.

Tutti mi odiavano e mi disprezzavano... tutti… ma non tu…

Tu mi hai amato anche quando io ero un mostro, tu mi hai aspettato e compreso, mi hai aiutato…

Io ero immerso nel buio, ma poi sei arrivata tu come un raggio di luce, e adesso dopo averti conosciuta, io non riesco più ad immaginare una vita senza di te…

Amore mio, mi faresti lo straordinario onore di diventare mia moglie?- detto questo aprì la scatolina rivelando un anello di diamanti davvero stupendo, lei mi guardava, era un po’ confusa, poi sorrise…

-Co…Come?- balbettò lei, io le sorrisi e ripetei la frase – Alice, vuoi sposarmi?-

-Si, Si- disse lei sorridendo e buttandomi le braccia al collo, il mio cuore anche se fermo da molti anni, era pieno di felicità.

La strinsi a me e la baciai, quella notte facemmo l’amore molte volte, come se avessimo bisogno entrambi della vicinanza l’uno dell’altra.

Qualche giorno dopo, ero vestito con uno smoking nero, sull’altare, accanto ad Emmett come mio testimone, in attesa che la mia splendida sposa mi raggiungesse.

Quando varcò la navata, se fosse stato possibile, avrei avuto un infarto.

 Nessie era la sua damigella d’onore, dietro di lei, c’era Alice, era una visione con quel vestito addosso, in quel momento mi sentì fuori posto, cosa ci faceva una creatura tanto meravigliosa con un mostro come me? All’improvviso qualcuno mi prese la mano, era lei e quando la guardai negli occhi, subito mi sentii in pace.

Per tutta la durata della cerimonia ci tenemmo per mano, e quando il sacerdote ci dichiarò marito e moglie e la baciai mi sentì come se mi fossi riunito a una parte di me, la parte migliore.

Perché Alice era questo per me, l’altra metà della mia anima, ed io giuro che la amerò e la proteggerò fino a quando avrò vita, perché lei stessa è la mia vita e il nostro amore durerà in eterno. FINE.

  
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