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Autore: Red Rope    05/05/2013    3 recensioni
Sono passati sei anni dalla morte dei Fabulous Killjoys, e Missile Kid continua la loro attività, uccidendo i Draculoidi.
Diviso in cinque parti, in onore di Conventional Weapons
Genere: Angst, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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First Weapon - Gun: Sing a song for California.

Strinse la pistola tra le mani, si alzò da dietro il muretto diroccato, sparò, e tornò giù: tutto nel minimo tempo possibile, un secondo in più e la pallottola che ora sbrecciava il muro avrebbe aperto un foro nella sua testa. I Draculoidi della BL/ind la stavano accerchiando. Torse il caricatore vuoto, e ne inserì uno nuovo. Respirò a fondo, e tornò sparare. Erano partiti dodici a uno, ne aveva uccisi solo due. Sospirò; non si sarebbe arresa, nemmeno per sogno: era o non era Missile Kid? La Killjoy che operava da sola, che non avevano mai preso: piuttosto che farsi catturare preferiva morire.
Doveva trovare un modo di scappare da quella situazione, in ogni caso. Al momento erano dieci a uno, e lei aveva solo altri sei colpi. Contando che sparava alla cieca, non sapendo di preciso dove fosse il nemico, probabilmente solo un proiettile sarebbe andato a segno. Strinse più forte la pistola, e si rese conto che improvvisamente era calato il silenzio attorno a lei. Che diavolo stava per succedere? Una goccia di sudore freddo le scivolò lungo il collo, e Missile Kid si spostò una ciocca di capelli ricci dalla fronte.
Si voltò di scatto, sparò al Draculoide che era appena spuntato. Merda, si stavano avvicinando.
Nove a uno, in ogni caso. Doveva andarsene, e trovare un altro posto. Scattò in avanti, e per poco un proiettile non la colpiva ad un braccio. Vide altre macerie poco più avanti, e si voltò indietro, sparando qualche colpo. Le macerie erano vicine. Un salto, ed fu al sicuro dagli spari. Uno, due, tre. Si alzò e sparò ancora. Clanc. Aveva appena finito i proiettili, e là fuori c'erano ancora nove Draculoidi da uccidere.
Doveva pensare, e in fretta. Le sarebbe piaciuto che a combattere con lei ci fossero stati gli altri Killjoys, ma avevano dato la loro vita sei anni prima per salvare la sua: loro avrebbero saputo come fare in quella situazione. Adesso la California era un posto senza speranza, pochi erano quelli che ancora combattevano: Dr. Death era morto, ormai, e Showpony era impegnato in altre Zone. Il Diner non esisteva più, ormai. Missile Kid si morse il labbro, non era questo il momento di farsi prendere dai ricordi.
I stopped bleeding three years ago. Me and my surgeons and my street walking friends, we got no heroes cause our heroes are dead” si disse, e estrasse l'arma. “Ma Battery City non ci avrà”.



Second Weapon - Knife: And if you save my life I'll be the one who drives you home tonight.

Un coltello. Tutto quello che aveva era un coltello, che naturalmente presupponeva avvicinarsi al nemico. Strinse l'elsa, e furtivamente cercò di guardarsi attorno, per vedere dove fossero i Draculoidi. Ne individuò due non troppo lontani, e in un posto ottimo per nascondersi dagli altri. Tanto valeva provarci, no? Respirò a fondo, cercando di calmare il fiatone. Ripensò alle parole che Party Poison le aveva detto quando l'avevano trovata alla BL/ind, quel giorno di sei anni fa, il giorno in cui Korse era riuscito ad avere la testa dei Killjoys.
We could get somebody else, but we want someone like you”.
Party Poison credeva in lei, e avrebbe continuato a farlo attraverso quelle parole. Sfrecciò tra le macerie, passando il più basso possibile, e arrivò alle spalle dei Draculoidi. Il primo non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che era accaduto, la sua gola era ormai tagliata; il secondo si voltò di scatto, e puntò verso Missile Kid. Lei lanciò il coltello, era brava, si era allenata, e gli centrò la spalla. Scattò ancora avanti, estrasse la lama e con un rapido gesto tagliò la gola del Draculoide. Sette nemici ancora.
Osservò la posizione degli altri, nascosta dietro la finestra diroccata dell'edificio. Poteva farcela.



Third Weapon - Machine Gun: We could fight it to the end. I just wanna hold your hand.

Aveva un mitra a disposizione, e diverse cartucce con diversi colpi: ottimo. Si mise i caricatori in tasca, e si caricò il mitra in braccio; i prossimi erano tre Draculoidi poco distanti da lei. Si sdraiò a terra, e strisciò lentamente verso un promontorio vicino, poco sopra i tre, e lontano da occhi indiscreti. Mirò, e fece fuoco verso il primo. Alcuni spari di rimando, lei si appiattì ancora di più per evitare di essere colpita; si affacciò, e lo vide cercare di ripararsi faticosamente, l'aveva ferito gravemente: maledizione, doveva sbrigarsi, o l'avrebbero individuata presto. Gli altri due Draculoidi erano malamente nascosti dietro qualche pezzo di solaio crollato a terra, troppo piccolo per nasconderli bene. Missile Kid sbuffò, stava perdendo tempo così. Doveva azzardare qualcosa, esporsi, e fare in fretta, i Draculoidi non erano una massa di stupidi senza cervello. Si sollevò, non troppo per non essere esposta, abbastanza per colpire bene i nemici, e fece fuoco. Quello ferito era nascosto bene, ma gli altri due riuscì a colpirli: fece fuori il primo sul colpo, mentre il secondo fu solo ferito. Fuoco di risposta.
Missile Kid sentì il dolore lancinante alla spalla, e guardò la giacca farsi più scura a causa del sangue che sgorgava: era stata ferita, merda.
Il volto di Jet Star che le diceva di correre, quella sera, le tornò all'improvviso alla mente, insieme alle parole.
I’ll fail and lose this fight, never fade in the dark: just remember that you will always burn as bright”.
Doveva farcela, per lui, per i ragazzi. Cambiò il caricatore del mitra, e si alzò in piedi, scendendo il promontorio in corsa e sparando: la corsa e il rinculo le facevano un male dell'inferno alla ferita, ma lei era decisa a non pensarci. I due Draculoidi uscirono dai loro nascondigli, e fecero fuoco: come avesse fatto a schivare i proiettili, e ad abbatterli non lo sapeva, ma c'era riuscita. Scivolò con poca grazia dietro un muro pieno di pallottole incastrate.
Quattro nemici, il cerchio si stringeva.
Fece appena in tempo al alzare il mitra, voltandosi di scatto e tenendolo con entrambe le mani davanti a sé per ripararsi, che l'arma fu completamente spezzata a metà. Scartò di lato e gettò il mitra inutilizzabile.



Fourth Weapon – Axe: Anybody gonna come and rescue me?

Il Draculoide davanti a lei fece ruotare l'ascia nella mano. Missile Kid stava all'erta, era disarmata contro un nemico estremamente pericoloso: doveva riuscire a trovare un'arma, o a toglierla al Draculoide, e nel contempo non doveva distrarsi.
Rimasero a studiarsi, come due predatori. Missile Kid sentiva i ricci appiccicati alla fronte e al collo. Doveva agire, anche sconsideratamente, ma doveva farlo, quella situazione di stallo non sarebbe potuta durare ancora per molto. Cercò con una mano il coltello che aveva usato prima, e cercò nella propria mente qualcosa che avrebbe potuto fare: tirarlo, ma a quel punto lo avrebbe perso definitivamente; e allora cosa ci doveva fare? Armi corte inutili.
Lo scricchiolio dei passi sulla terra battuta la fece voltare appena in tempo per non beccarsi un proiettile nel cranio: il Draculoide alle sue spalle mancò il bersaglio. Intanto l'altro si stava avvicinando, sollevando l'arma. Fu allora che la voce di Fun Ghoul risuonò prepotentemente nella sua testa
And if you all keep believing, I'll keep believing”.
Era stato quel giorno in cui era arrivato, stanco e malconcio, prima di diventare un Killjoy. Non aveva più speranze in nulla, ma vedere la loro determinazione lo aveva risollevato, gli aveva fatto pronunciare quelle parole. E in quel momento Missile Kid agì d'istinto, doveva continuare a credere. Il coltello affondò ed uscì con facilità dallo sterno del Draculoide alle sue spalle; Missile Kid lo tirò avanti per un braccio, e l'ascia che l'altro stava calando colpì in pieno il Draculoide. L'altro rimase interdetto per un attimo, un'esitazione durata abbastanza da permettere a Missile Kid di affondare la lama del coltello nella sua gola. I due caddero a terra, privi di vita.
Altri due, e sarebbe potuta tornare a casa. Qualcosa catturò la sua attenzione, qualcosa appesa alla cintura di uno dei due Draculoidi.



Fifth Weapon – Handbomb: You can fight this all you want, but tonight belongs to me.

Prese la bomba a mano, attenta a non far saltare la sicura, e si guardò attorno. I due nemici rimasti erano vicino a delle macerie che l'avrebbero riparata dallo scoppio, quindi un posto perfetto. Si mosse furtiva tra i muri e i vetri rotti, con il fiato che le mancava e i polmoni che reclamavano aria e bruciavano. Si appoggiò al muro, e attraverso uno spiraglio osservò i Draculoidi: non si erano accorti di lei, perfetto. Chiuse gli occhi, pensando a quanto era cambiata, a quanto era cresciuta dalla morte dei Fabulous Killjoys. Tutti loro, come lei, avevano vissuto qualcosa di tremendo, ed era proprio questo che li aveva fatti crescere.
It’s like a chemical burn, peeling off your skin: and when you see your face, well, you’ll never be the same again”.
Le parole di Mikey, quella volta in cui gli aveva chiesto come fosse combattere per davvero la prima volta, le tornarono alla mente. Era vero, quando aveva combattuto per la prima volta seriamente, senza loro a proteggerla, quella che aveva visto allo specchio la sera stessa non era la bambina di un tempo, quella con i grandi occhi azzurri e i ricci indomabili: allo specchio c'era una ragazza ricoperta di polvere e sangue, gli occhi chiari ma annebbiati dalla consapevolezza. Si alzò in piedi, uscendo dal nascondiglio.
Ehi, Draculoidi!” gridò. I due si voltarono. “Salutatemi l'inferno!”. Tolse la sicura e lanciò la bomba. Fece a malapena in tempo a vedere i loro volti in confusione, non consapevoli di cosa stava per succedere, che si abbassò per evitare l'esplosione che avvenne poco dopo. Aspettò qualche secondo, mentre le orecchie smettevano di ronzarle per il forte rumore. Le macerie dietro di lei avevano retto all'impatto. Si affacciò lentamente, e vide i corpi a terra, privi di vita. Con cautela si fece più vicina, e prese la pistola meno danneggiata.
Chissà come stava Showpony, pensò, mentre si dirigeva verso la Trans Am. Diede un buffetto all'auto, così piena di ricordi. Era rimasta solo lei e poco altro di quello che era la sua vita sei anni fa. Missile Kid mise in moto, e partì verso la Quarta Zona, dove era il Killjoy pattinatore.  



Angolo dell'autrice
Disclaimer:
Missile Kid, i Killjoys, i Draculoidi e i MCR non mi appartengono, e non scrivo a scopo di lucro!

Eccomi tornata in questo fandom! Stavolta niente Frerard, ma ormai i Killjoys li metto ovunque, quindi C: Era un po' che mi ronzava in testa una storia in cui farci incastrare le armi di Conventional Weapons, quindi oggi ho preso al volo l'occasione di avere l'ispirazione e ho scritto, dato anche che uscirà anche questo benedetto fumetto, prima o poi!
Missile Kid penso non ci sia bisogno di grandi spiegazioni su chi sia, no? 
Spero che sia piaciuto, a me l'idea gasava u.u (però forse è un po' una merdata...?)
A presto

xxx

Red Rope




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