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Autore: Malvagiuo    05/05/2013    0 recensioni
Roy Savage non è un individuo come tutti gli altri.
Tramite l'iniezione del biotherium, una misteriosa sostanza creata in laboratorio, è in grado di trasformarsi in vampiro. Continuamente sballottato tra due identità diverse e contrapposte, Roy dovrà infiltrarsi nell'organizzazione vampirica che controlla lo spaccio di una pericolosa droga nella metropoli di Nuova Beryon, cercando di impedire che questo nuovo flagello sommerga con la sua furia la civiltà dell'intero pianeta.
Genere: Mistero, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPAZIO AUTORE
Anche se solo di recente, ho riclassificato questa storia con rating rosso. Devo avvertire i lettori che, per diversi capitoli, non ci saranno scene di particolare violenza né trattazione di tematiche forti. Più avanti, la storia prenderà una svolta che motiverà la mia decisione di assegnare tale rating. Fino a quel momento, spero che possiate divertirvi ugualmente.
 
Serrai le palpebre, mentre l’ago penetrava nella carne. Inspirai profondamente.
Un gesto ripetuto decine di volte, eppure facevo ancora fatica a credere che lo stessi facendo per davvero. Un giorno, forse, avrei capito cosa mi avesse spinto ad accettare quell’incarico.
Aprii gli occhi nello stesso istante in cui il pollice premette il pistone della siringa. Ancora una volta, il biotherium inondò le mie vene e si insinuò in ogni meandro del mio corpo. Avevo sempre trovato affascinante come qualcosa di così piccolo potesse influire in maniera così prepotente su un organismo di decine di miliardi di volte più grande. Una molecola, un agglomerato di particelle di dimensioni submicroscopiche, che nella giusta concentrazione era in grado di modificare così radicalmente un individuo.
L’iniezione endovenosa aveva un effetto immediato. Il biotherium si fece sentire subito. I muscoli si contrassero, la vista divenne momentaneamente sfocata, olfatto e udito persi per diversi minuti. Impossibilità di mantenere l’equilibrio. Se mi avessero versato dell’olio bollente in bocca o sulla pelle, non avrei sentito nulla. La perdita di ogni sensibilità indicava che la sostanza stava predisponendo il mutamento.
Ancora pochi istanti di umanità. Poi, sarei stato di nuovo uno di loro.
 
Roy Savage si sollevò bruscamente dal letto.
I suoi occhi saettarono in direzione del braccio sinistro. Una siringa dal pistone abbassato era conficcata nella vena, una cinghia di cuoio stringeva il braccio in corrispondenza dell’attaccatura dell’omero. Afferrò la siringa e la estrasse come se fosse stata un pugnale piantato nell’addome, gettandola poi dall’altra parte della stanza. Slacciò la cinghia e un rivolo di sangue prese quasi subito a scorrere dal foro dove era stata praticata l’iniezione. Senza badarci, Roy si precipitò verso la sedia in mezzo alla stanza e afferrò il giubbotto di pelle, infilandoselo.
Guardò l’ora. Le nove e dieci.
Perché aveva aspettato così tanto, prima di farsi l’iniezione? Sempre più spesso, Roy si ritrovava a pensare che l’Altro stesse rincoglionendo a ritmi allarmanti. Sapeva che quello era il suo vero io, ma era sempre più convinto che non per questo fosse quello migliore. Roy non commetteva errori. L’Altro, beh... ultimamente ne stava facendo un po’ troppi.
Roy Savage era il frutto di una interazione chimica. La sua psiche, le sue emozioni, il suo comportamento, tutto quanto di lui nasceva da quindici milligrammi di biotherium per endovena. Aveva solo bisogno di un corpo che ospitasse quei quindici milligrammi di polverina magica.
Dopotutto, un errore lo aveva commesso: aveva sprecato un altro minuto speculando. Senza stare a pensare un istante di più, Roy spalancò la porta e la sbatté alle sue spalle, scendendo le scale fino al garage sotterraneo.
 
Il rombo del motore della Supernova Z-3000 era una cosa che lo metteva sempre di buon umore. Gli faceva persino dimenticare le mancanze dell’Altro. Quella notte aveva del lavoro da fare, una piccola missione che celava una grande opportunità.
Accelerò fino ai centoventi nel tratto di autostrada che collegava il Distretto 121 con Moon Valley.
Moon Valley... un nome quasi poetico. Roy si chiese se i costruttori, all’epoca in cui chiamarono la zona in quel modo, si aspettassero cosa sarebbe diventata cinquant’anni dopo. Avrebbero dimostrato una lungimiranza fuori dall’umano, se ci fossero riusciti. Progettata per essere una lussuosa zona residenziale in riva al fiume, Moon Valley non era mai diventata niente del genere. Ma ciò non significava che la zona non avesse riscosso un certo successo, nei cinquant’anni in cui si era trasformata nel covo della minoranza vampirica di Nuova Beryon. 
   
 
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