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Autore: Elly Malfoy    06/05/2013    1 recensioni
C'è Draco. Il passato e il futuro. Delle scelte, come quelle che facciamo tutti. Ci sono casi in cui basta svegliarsi convinti di iniziare tutto da capo, di essere migliori e casi in cui tutto questo funziona un po' meno. C'è Blaise, che tutto sa e quasi tutto può. E ci sono le sorprese. C'è un odore famigliare, un ricordo in un lampo e poi nulla, solo lo spazio per il nuovo.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Serpeverde | Coppie: Draco/Astoria
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve! Si lo so, avevo detto che non avrei più scritto ma non ce l'ho fatta. Sotto insistenza pressante mi sono ritrovata con una cosa che mi ispirava e così eccomi qui.

Non so dirvi se è cambiato qualcosa, me lo direte voi alla fine se avrete voglia di lasciarmi una recensione. Ho scritto perchè ne sentivo il bisogno, dopo tempo, perchè è come un richiamo al quale non puoi fare a meno di ripondere. Ci vediamo giù ^^



Mai avuto un simile problema.



È passato troppo tempo” rido come se fosse la cosa più naturale del mondo, come per dire che è così e basta. Che questo è l'unico modo in cui poteva andare, l'unica risposta possibile. Ma non è vero.

Le risposte possibili sono sempre più di una. Dipende tutto da quale scegliamo di dare nel preciso istante che la richiede. La verità è che ho fatto la mia scelta e ora questo è l'unico modo in cui è andata. E non conta altro.

Tutto quello che credevo non se ne sarebbe mai andato è passato, non so se sia stato il tempo, se sia stato il mio ripetermi allo sfinimento “passerà”, se sia stato il destino, il fato o le persone. Rido come se non fosse stato difficile, come se fosse bastato pensare di cancellare tutto e svegliarsi il mattino dopo con buoni propositi.

Adesso ormai non importa. Guardo Blaise e lui mi sta guardando serio. “Ehi, amico, va tutto bene?” chiedo. Perchè lui deve sempre capire, perchè deve capire così maledettamente bene tutto di me.

Continua a fissarmi e dice “oh si, io tutto bene”, faccio un cenno fingendo di non accorgermi di quell'io solo per farmi sapere che lui dubita che quello che ho appena detto sia vero.

Scuoto leggermente la testa e appoggio le labbra sul bicchiere. E ritrovo la piacevole sensazione frizzante lasciata dal martini. É troppo tempo che non me lo concedevo, decisamente. Rischiavo di dimenticare quanto mi piacesse. Ed è tutta colpa tua.


Ci muoviamo, sediamo al nostro solito tavolo strategicamente posizionato per vedere quasi tutto il locale e soprattutto le ragazze.

ehi Dray, guarda quella” questo è Nott, anche se non l'ho visto so che non può essere che lui, questi sono i suoi tipici commenti non appena entriamo, quando noi abbiamo solo in testa cosa bere. Mi guardo intorno, il locale è pieno di ragazze.

Sbuffo “Quale Teo? C'è pieno di ragazze qui” dico mentre allontano la sedia dal tavolo e appoggio l'avambraccio sulla spalliera assumendo la mia tipica posizione da osservazione della popolazione femminile presente ogni venerdì. Appunto perchè è venerdì il locale è pieno, Alan il barista ha aperto anche la parte di sopra come fa tutti i week end. Aggiungiamoci le luci soffuse e spero che anche Nott capisca che mi deve dare qualche elemento in più per identificare quella ragazza.

Teo siede di fronte a me e dice indicando l'entrata “quella all'entrata”. Ora. Io capisco che stiamo parlando di Nott, ma all'entrata ci saranno minimo quindici ragazze che stanno parlando con Alan, il barista. Lo vedo gesticolare, probabilmente si sta scusando per doverle mandare al piano di sopra.
Appoggio pesantemente la mano sul tavolo, vicino al bicchiere che se fosse vuoto non esiterei ad usare come arma. “Teo, devi darmi qualche elemento in più, saranno almeno quindici quelle all'entrata”.

Scuote la testa, come ogni volta che gli faccio notare la sua imprecisione nel definire la quella della serata. Si volta mentre le ragazze comininciamo a sfilare fra i tavolini dirette alla scala che porta al piano di sopra.

Vestito verde” mi dice afferrando il suo bicchiere di Rum e controllandomi come ad aspettare il mio parere.


Alzo gli occhi e la vedo. Alta, mora, slanciata. Vestito verde che le arriva sopra al ginocchio, maniche a tre quarti, scollatura generosa. Ad occhio e croce sui ventitrè.
La seguo dirigersi verso la scala e mettere il piede sul primo gradino. Ecco perchè scegliamo questo tavolo, la visuale comprende anche la scala e ci permette una valutazione completa delle donne che di volta in volta finiscono inevitabilmente per finire nel nostro mirino.

La vedo incerta, come se aspettasse qualcosa. Alza gli occhi e mi guarda, sono sicuro che stia guardando me, mi fissa, senza preoccuparsi che io me ne accorga.
Un attimo. Sono io che prendo l'iniziativa, io che scelgo. Una strana sensazione mi pervade, se vuole giocare allora giochiamo. Faccio un cenno di saluto e aspetto.

Lei ricambia, poi sorride e sale senza più degnarmi di uno sguardo fino a quando sparisce in cima alle scale.


Riporto lo sguardo su Teo, gli faccio una smorfia come a dire che non è poi tanto male. Non bisogna mai sbilanciarsi troppo.

Prendo il bicchiere che mi aspetta ancor a vergognosamente pieno di fronte a me e bevo, con calma, gustandomi il brivido dell'alcool che scorre dentro di me.

Non appena stacco le labbra dal bicchiere mi giunge la voce di Blaise “ehi Dray, vacci piano..” gli lancio uno sguardo truce. Non ha ancora imparato che non deve permettersi di dirmi che cosa devo fare.

Appoggio il bicchiere con estrema lentezza, come la quiete prima della tempesta, mi passo una mano fra i capelli. Sospiro e ancora prima di muovermi Blaise ha già aperto bocca “è inutile che fai quella faccia, so che non ti piace ti dica cosa fare, ma era semplicemente un consiglio. So benissimo che se vorrai nuotare nell'alcool non sarò certo io ad impedirtelo...però devi riconoscerlo amico, sei un cesso in quanto a quantità di alcool che riesci a ingurgitare come se niente fosse”. Ridiamo tutti.

in realtà dovete riconoscere anche che per lo stesso motivo Draco Malfoy è un gran figo. E che riesce a rimorchiare qualsiasi quantità di alcool abbia in corpo al contrario di qualcuno qui presente..”. Ridiamo ancora. Non possono negarlo, Draco Malfoy ottiene sempre quello che vuole. Sempre.. okay, quasi sempre.


Teo fa finta di ignorare la mia perfida frecciatina e poiché i nostri bicchieri sono ormai miseramente vuoti fa un cenno ad Alan e ordina Wisky Incendiario per tutti.
Quando il barista se ne va gli dico “deduco tu non voglia tornare a casa stasera..”, Teo sorride e senza la minima preoccupazione mi dice “sarei più contento se finissi a casa di una di quelle ragazze lassù”. Eh beh, come non concedeglierlo. Di solito è il nostro modus operandi, non devi ricordarti la strada di casa e la mattina dopo è molto più agevole la fuga.


Alan arrivò “é proprio pieno stasera eh Al?” gli disse bonariamente Edwin.

oh si ragazzi, c'è davvero molta gente” sorride gioviale come sempre...

piuttosto” disse mentre prendeva il mio bicchiere vuoto dal tavolo e lo sostituiva con quello pieno “mi chiedevo come mai non foste ancora andati di sopra...cos'è? Vi siete finalmente dati una calmata?”

Una sonora risata si leva dal nostro tavolo e prontamente Edwin risponde “credi che ci daremmo mai una calmata noi? Dacci un po' di tempo...dobbiamo mettere a punto il nostro piano di attacco”. Ridiamo ancora e mentre si allontana non può che ammettere che probabilmente non cambieremo mai...


Non è vero che non si cambia, è solo che non che ne accorgiamo. Ma le rare volte che riusciamo a guardare indietro con un minimo di oggettività vediamo quel che abbiamo lasciato nel passato e quel che adesso c'è e prima non c'era.

Ma torniamo a noi, non è il momento di pensieri profondi, non mentre il wisky si sta mescolando al martini nel mio stomaco.


Abbassiamo i bicchieri tutti in un solo istante e alziamo gli occhi. Dunque è giunto il momento di formulare il nostro piano d'attacco.

Blaise mi guarda “Dunque?”.

Perchè devo pianificare sempre io?” sorrido.

Come perchè?” mi fa eco Edwin “hai detto due minuti fa che tu riesci a rimorchiare in qualsiasi condizione, a chi dovremmo chiederlo!!”

Ahhh. La dura vita dell'uomo più figo in circolazione. Mi passo distrattamente una mano fra i capelli “vediamo... supponiamo che qualcuno ci abbia già provato, che qualcuna sia impegnata e qualcuna troppo ubriaca per poter essere rimorchiata” fase numero uno. Restringere il campo.

Fase numero due. Abbozzare i possibili obiettivi di noi quattro in modo che non finiamo per lanciarci fatture e io non finisca per avere troppe ragazze addosso, ovviamente.

Blaise...?” chiedo. Lui mi guarda “Eh me lo chiedi Dray, lo sai, alta, bionda...il solito”. Giusto, giusto, le bionde a Blaise. Le rosse a Edwin. E infatti: “a me la rossa..riccia, lo sai Dray”.

Il problema sono sempre le more. Maledetto Teo. Mi guarda e poi dice la sua stronzata quotidiana “Rimane quella col vestito verde...” per fortuna interviene Blaise perchè sarei pronto a fargli notare ancora una volta quanto sia lui quello che fra di noi va in bianco e soprattutto quanto è idiota.
“No Teo, mi sa che quella è già di Dray, l'ha scelto lei”. Ecco Blaise, questa te la potevi risparmiare. Tu e il tuo maledetto spirito d'osservazione. Grazie a questa tua uscita mi ritrovo con una serie di battute derisorie che per fortuna Teo ferma dicendo “comunque non importa, ne ho già vista un'altra che mi interessa”.

oh bene ragazzi, è stato più semplice del solito” dico soddisfatto. Distendo i piedi sotto al tavolo, senza preoccuparmi di urtare qualcuno. Blaise ferma Alan e mi ritrovo davanti un bicchiere pieno fino all'orlo di Rum. Lo guardo di sottecchi.

Cos'è?!” gli chiedo indicandoglielo. “Rum..?!?” mi dice come se fosse la cosa più naturale del mondo...

lo sai che io non bevo questa schifezza..” ma Alan mi ferma immediatamente “non chiamarla schifezza, non è rum, provalo, è nuovo, offro io”.

Alziamo i bicchieri al centro, gli facciamo sfiorare il tavolo e beviamo tutto d'un fiato.

Non so cosa sia ma è decisamente fantastico.


Ci alziamo con molta poca grazia visto l'alcool ingerito e la poca finezza che abbiamo di solito noi uomini.

Mi sistemo il colletto della camicia e mi avvicino alle scale apprestandomi a salire con esasperante lentezza ogni gradino. So che Blaise odia questo mio comportamento ma mi rende tranquillo, pronto alla conquista, come un leone appostato pronto a balzare sulla preda. E soprattutto mi sento osservato, sento su di me gli occhi delle ragazze di sotto che fissano ogni centimetro del mio corpo e mi fa sentire potente. Il potere logora chi non ce l'ha. E io ne ho molto, ovviamente.



* * *



Mi sveglio circondato da un profumo che non ricordo di aver mai sentito prima. Ho un mal di testa terribile. La testa sembra che mi scoppi tra le mani.

Mi alzo lentamente, devo assolutamente tornare al mio appartamento prima di andare al lavoro.

Mi lascio sfuggire un lamento e mi maledico per aver bevuto così tanto...ma non servità a molto, stasera sarò ancora con un bicchiere in mano e Blaise a fianco. Copione abituale della vita da scapolo.

Afferro la mia camicia buttata sul comodino. Me la infilo e scorgo solo ora la massa di capelli scuri e ricci adagiata sul cuscino di fianco. Una sensazione strana mi assale, mi ricorda a te, ti assomiglia. O forse sono solo i postumi della sbronza.
Indosso il mio solito ghigno e recupero i pantaloni in fondo al letto, spostando il vestito verde della ragazza. Finisco di vestirmi e mi allontano cercando di fare il minimo rumore possibile. Sono in salotto, riesco ad individuare la porta e sto per andarmene quando vedo un plico di post-it sul mobile appena di fianco alla mia via di fuga.

Perchè no, mi dico. Prendo la penna e cerco di ricordare come si chiama ma la mia mente non mi manda nessun indizio utile. Decido quindi di lasciare ciò che lascio a tutte e la mia mano forma distrattamente le parole: sai chi sono e non sono quello giusto.


Alzo lo sguardo e mi osservo allo specchio. Si ho decisamente bisogno di andarmene a casa e fare una doccia.



* * *

Arrivo al lavoro con il mal di testa che sta lentamente svanendo, si affievolisce senza andarsene, lanciando fitte ad intervalli quasi regolari. Impreco sottovoce perchè non sarebbe consono farlo ad alta voce in pieno Ministero della Magia. I miei passi mi conducono automaticamente verso l'ascensore ed è che incontro Blaise. Ci scambiamo un fugace cenno del capo in segno di saluto. Tutti gli altri rumori sembrano amplificarsi almeno dieci volte nella mia testa.
Blaise mi guarda, lui non è messo tanto meglio. Poi mi chiede “anche tu hai lo strizzacervelli oggi eh Dray?!?”. Qualcosa comincia a lavorare velocemente nel mio cervello.

Cazzo” dico prima di riuscire a realizzare che ho appena dato voce ad una imprecazione che forse sarebbe stato meglio tenere per me. Ormai è fatta.

Me ne ero completamente dimenticato” ammetto. Blaise sorride e io penso che invece non fa ridere, per niente. Odio che il Ministero ci abbia obbligato a fare questa sorta di esperimento, queste sedute che non servono a nulla e che mi fanno rivangare cose che era meglio rimanessero dove erano.

Almeno è l'ultima Blaise..e poi oggi è sabato, finiamo presto” aggiungo mentre gli batto una mano sulla spalla come per confortarlo ma in realtà più per convincere me stesso che oggi sarà indolore.


Eccoci al mio piano, saluto, esco e vado nel mio ufficio. Mi chiudo la porta alle spalle e do un'occhiata all'orologio. Ho appena il tempo di firmare qualche pratica prima di andare dal mio acerrimo amico, Mr voglio sapere tutto di te così poi posso costruirci sopra le mie assurde teorie. Sbuffo. Spero solo che passi in fretta, non vedo di andarme a casa.


Percorro ad ampie falcate il corridoio che mi condurrà dallo psicologo, la testa ha smesso temporaneamente di pulsare e spero mi conceda una tregua fino a quando sarò libero di tornarmene a casa.
La porta è aperta, deduco mi stesse aspettando. Prendo un respiro ed entro.


Riepiloga quello che lui chiama il mio percorso, sento il tuo nome ma non c'è posto per te nella mia testa ora, non voglio più sentire nulla di te, ci sono io e basta. E il mio mal di testa che sta tornando, non concedendomi la tanto agognata pausa.

Parla, parla, parla. Mi fa qualche domanda a cui rispondo in modo evasivo, niente di importante. Come stai, come mi definirei, bla bla bla...

Conclude parlandomi di quello che ho imparato a causa tua e penso che non avevo certo bisogno per lui per saperlo, di come sono migliorato e un sorriso mi si dipinge sul volto.
Si, ho imparato che devo essere me stesso, non importa il resto. Che tutto il resto può andarsene allegramente a f.....

Ha finito. Qualcosa dentro di me esulta. Ho finito questa tortura.

Sto per alzarmi quando mi viene in mente una cosa. Lo fisso e dico:

Posso chiederle una cosa io?”

Si ferma anch'egli e abbozza un sorriso dicendo “Ma certo signor Malfoy”.

Mi siedo meglio ed espongo:

"Mi dica una cosa, dottore, in psicologia esiste un termine per indicare quella cosa che voi chiamate il mal d'amore, vero? L'ho letto non mi ricordo dove. Comincia con la elle."
"Ti riferisci a limerence?"
"Esatto."
"Ecco" Jan si strinse nelle spalle, "in poche parole conosci qualcuno e corrisponde per molti fattori al tuo ideale di partner e il tuo corpo comincia a produrre ormoni. Dopamina, serotonina, ossitocina e altri che ti danno l'impressione di camminare sulle nuvole. La tua capacità percettiva si restringe e tutto ciò che conta è solo la persona di cui ti sei innamorato. Ti sembra di essere sotto l'effetto di stupefacenti." (*)

Mi metto a ridere incontrollatamente e lui mi guarda perplesso.

Mi alzo “mai avuto un simile problema, preferisco l'alcool”. Riesco a salutare e a mormorare un “mi scusi” mentre esco e finalmente imbocco il corridoio che porta all'ascensore e respiro aria di libertà, quel profumo di sabato pomeriggio libero in cui posso fare quel che mi pare, quel profumo di nuovo che allevia persino il mio mal di testa. Vedo Blaise mentre esco dall'ascensore e mi avvicino.

Ehi”

Ehi Dray, tutto okay?” chiede.

si, ovviamente” recupero il mio ghigno e mi interesso del programma della serata. Si prospetta interessante così ci mettiamo d'accordo sull'ora e finalmente posso dirigermi a casa...





Sto aspettando Blaise, ha promesso di portare delle amiche e io sono in attesa.

Edwin e Teo sono in ritardo, come sempre. Comincio a camminare avanti e indietro, sono tranquillo, rilassato. So che posso fidarmi di Blaise.

Sento dei passi e mi giro. Nello stesso istante sono arrivati i ragazzi.

Li saluto poi Blaise mi presenta le tre ragazze e infine tu.

Mi tendi la mano e con voce ferma mi dici “Piacere, Astoria”. Mi stringi la mano con forza mentre sento gli occhi di Blaise puntati su di me, temo cosa starà pensando in quella sua testolina.

Chiacchere di cortesia ci accompagnano fino a quando entriamo nel locale. Poi ti siedi vicino a me. Evidentemente Blaise ti ha designato per essere la mia 'dama di compagnia' stasera. Me la pagherà, rifilare a me una bionda... ma a lui penserò dopo.

Ti guardo parlare con lui, senza timore che tu possa accorgertene. Sembrate grandi amici, inizio a dubitare che stiate cospirando contro di me..


Hai l'abitudine di spostarti una ciocca dietro l'orecchio in mezzo a quello svolazzare di mani che fai mentre parli, è una cosa che fai inconsciamente che da lontano ti rende tremendamente sexy. Blaise interrompe i miei pensieri mentre sono al bancone ad aspettare i drink. Mi arriva alle spalle come un felino...eppure sa che odio quando lo fa.

Cosa ne dici allora?”. Lo guardo, per cercare di capire se è serio ed dalla sua faccia vuole davvero una risposta. Mi giro a prendere i bicchieri mentre rispondo “è bionda...” lui sogghigna e porta via gli alri bicchieri liquidandomi con un “beh che vuol dire, anche tu”.


Una lama di sole mi sveglia. Sento il profumo delle mie lenzuola di lino, la testa stranamente leggera. Un attimo. Le mie lenzuola di lino?!?! ma questo vuol dire che sono a casa mia...

Non riesco a trattenere un “merda” a fior di labbra.

E lo ripeto dentro di me più e più volte. Per evitare un panico ingiustificato controllo al mio fianco.

Ma il panico è giustificato, più che giustificato Tu sei li, con i tuoi capelli biondi e lisci che ti ricadono su un lato del collo. Respiri tranquilla, mentre io sto andando in tachicardia. Non è possibile, non puoi essere a casa mia, non posso essere caduto nell'errore più stupido che potessi fare. Non posso fuggire da casa mia ora, non posso far fuggire lei troppo bruscamente, anche perchè è una amica di Blaise. Cavolo.
Okay Dray, calma.

Mi alzo, mi vesto e mi dirigo verso la cucina. Mi sto servendo il caffè mentre tu compari all'improvviso e mi chiedi “e a me no?”. Un po' incerto te lo verso e ti passo la tazza. Appena ti guardo tutti i miei sistemi di allarme si attivano. Come cavolo ti sei appropriata di una mia camicia. Come. Cavolo. Hai. Fatto.

Mi passo una mano fra i capelli. Mi sono ficcato in un bel casino.

Appoggio la tazza e senza rendermene conto tu sei già sulle mie labbra. Da quanto permetto alle ragazze di fare quello che vogliono di me. Ti allontano con la massima cautela di cui sono capace.

ehi, ehi” ti dico “un attimo”.

Prendo un respiro profondo e cerco di fare una cosa che non ho mai fatto prima.

senti...io non sono...esattamente...la persona..:” e tu ridi. Ridi. Non faccio ridere, ne sono sicura.

Sono io che non sono come tutte le altre..è molto semplice Dray” la fai semplice tu. Mi sfiori la mano e ti allontani dicendomi “grazie per il caffè, se non ti dà fastidio vado a farmi una doccia....” lasci la frase in sospeso e sparisci. Non ho il tempo di risponderle, di dire niente, nulla, nada.

Aspetto qualche secondo, cerco di riprendermi. Come posso lasciarti fatti tutto questo.

Mi stacco dal mobile della cucina. Blaise me la pagherai cara questa volta, molto cara.

Mi sto dirigendo automaticamente verso camera via quando una voce mi chiama “ehi Dray...”.

Oh beh, perso per perso. A questo punto, se la metti così, non sia mai che Draco Malfoy rifiuti un invito del genere...

...mentre muovo i primi passi incerti verso qualcosa di inaspettato e atteso allo stesso tempo, mentre vado avanti senza timore, penso che forse potrei lasciare in vita Blaise Zabini la prossima volta che lo incontrerò.





Eccomi! Ho qualche precisazione da fare. Prima di tutto devo dire che questa ff è nata per la frase con (*) che non è mia ma di Wulf Dorn in “Follia Profonda". L'ho leggermente cambiata ma ha qualcosa che mi ha colpito.
Inoltre ci sono alcune frasi prese qua e là da diversi riferimenti quindi non stupitevi se vi suonano familiari. La prima ragazza di cui parla l'ho lasciata volutamente indefinita e credo che vi possiate abbinare chi più vi piace, la ragazza a cui sembra si addica di più il ruolo xD.

Per Astoria, io direi che proprio per la sua presenza si potrebbe considerare una storia a lieto fine, che mancava da un po' nelle mie ff. Tuttavia ho lasciato il finale leggermente in sospeso, in modo che anche in questo caso abbiate la possibilità di pensarlo come più mi piace.

Edwin è un personaggio inventato, un ragazzo che si suppone sempre di Serpeverde, amico di Draco e Blaise, niente di particolare insomma per quanto io me lo immagino biondo con i capelli corti ma è soggetto alle vostre più libere interpretazioni.

Come contesto temporale mi sembra abbastanza intuibile che si parla del periodo che intercorre tra la guerra e “19 anni dopo”.

Il titolo non mi piace ma altrimenti non l'avrei mai pubblicata, sorry.

Non ha presete di correttezza, coerenza o che altro. Consideratelo una sorta di esperimento, una prova che spero alla fine vi sia piaciuta. Le recensioni sono sempre gradite ^^ (soprattutto perchè visto che è un sacco che non scrivo potete dirmi se vi sembra sia cambiato qualcosa).

Credo di averti detto tutto, un abbraccio

Vostra Elly.

  
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