TITOLO:
Amicizia o amore
AUTORE:
Akane
SERIE:
original
GENERE:
sentimentale, comico
TIPO:
all’inizio etero, poi yaoi
RATING:
arancione/R/14+
PARTI:
pochissimi capitoli! 6 o 7 circa penso …
PERSONAGGI:
Anthony, Andry e Nicole
MODO:
terza persona al passato
AMBIENTAZIONE:
estero, luogo imprecisato, giorni nostri. Mondo reale.
NOTE:
è una brevissima storia che parla di nuovo di un triangolo che all’inizio
sembra molto comune ma che poi si sviluppa in tutt’altro modo, anche in modo,
forse, imprevedibile (imprevedibile per chi non mi conosce … chi mi conosce
immagina benissimo come andrà a finire!). Non è nulla di originale e
stratosferico ma solo un piccolo passatempo piacevole e divertente per me perché
mi era venuta voglia di fare anche questo triangolo dopo quello etero classico e
quello yaoi classico. Una sorta di presa in giro ai classici triangoli amorosi
con la ragazza di mezzo, no? Questa volta lo sport che i due ragazzi praticano
è il pugilato, sorprendente vero? Scommetto che pensavate tutti al
basket! ^_- Ogni tanto mi rinnovo anche io! Ora vi auguro una graziosa
buona lettura! Baci Akane
DEDICHE:
a tutti quelli che amano lo yaoi quanto me!
RINGRAZIAMENTI:
Chiunque leggerà e commenterà.
____________________________________________________________________________________________________
Amore
o Amicizia
CAPITOLO
I:
UNO,
DUE E TRE
/ Do it well
– Jennifer Lopez /
Le
goccioline di sudore scivolavano copiose e quasi languide lungo i muscoli
notevoli che si tendevano e mollavano a seconda del movimento del corpo, la luce
del sole che si rispecchiava sulla pelle rendendola lucida affascinava di suo
senza dover aggiungerci un ottimo fisico atletico e ben allenato come quello. Il
ragazzo abbronzato a torso nudo stava a testa in giù con le gambe appese alla
sbarra per gli addominali, alzandosi a abbassandosi col busto i muscoli
guizzavano svelti tanto da ipnotizzare chiunque li guardasse.
Non
era un corpo esageratamente forzuto, certo non dimostrava 18 anni ma era quel
genere che piaceva a chiunque guardare e toccare, qualcosa che si sposava alla
perfezione coi gusti di chiunque.
L’idea
che dava era proprio di forza.
I
capelli castano rossi erano legati in una coda bassa ormai mezza disfatta dove
dei boccoli sfuggivano dall’elastico incorniciandogli il bel viso dai
lineamenti regolari. Se sciolti gli sarebbero arrivati fino alle spalle e
sarebbero stati ingestibili ma bastava poco per domarli, non erano proprio ricci
ma solo molto ondulati.
L’espressione
sicura del viso attraversato come il resto di sé stesso da goccioline furtive
di sudore, mostrava un ghigno di divertimento per qualche strano pensiero
probabilmente poco casto su qualche ragazza che gli piaceva, nonostante fosse
chiaro cosa immaginasse non si poteva dire che quell’aria da deciso maniaco
buffone non gli donasse!
La
musica della palestra personale di casa propria dava della caotica musica
movimentata sicuramente da ballare ma comunque commerciale, aveva gusti molto
comuni e seguiva la moda come un po’ tutti i ragazzi della sua età, non si
vergognava di ascoltare gente come Jennifer Lopez o Robbie Williams. Era una
persona estremamente sicura di sé e questo gli permetteva di essere apprezzato
per quel che era, chiunque fosse e qualunque gusto avesse. Anzi, a dire la verità
era lui a dettare la moda e non il contrario.
Anthony
era un tipo molto popolare dal carattere solare, buffone, maniaco e carismatico,
sempre al centro dell’attenzione, scansafatiche per certe cose e iper attivo
per altre. Dipendeva da ciò che gli interessava …
Il
suo punto forte era il carisma che traboccava da tutti i pori: faceva ridere
chiunque e non passava inosservato nemmeno se lui stesso voleva. Molto carino,
bel fisico, bravo negli sport, antagonista dello studio per partito preso,
intelligente se ci si metteva, furbo e benestante di famiglia. Era la massima
ambizione di tutti nella sua scuola: i maschi lo volevano come amico, le femmine
come fidanzato. In realtà lui per accontentare tutti cambiava queste ultime
come faceva con la biancheria intima mentre per gli amici diceva sempre di avere
solo dei seguaci … e a questi andava bene pur di essere calcolati da lui.
Ogni
cosa facesse faceva notizia e quando si era iscritto a pugilato tutte le
palestre dello stesso sport avevano subito un aumento notevole di iscritti.
L’unica
cosa per cui non veniva osannato, seguito ed imitato era la fissa per Nicole, la
ragazza che faceva più paura non solo nella loro scuola ma anche nel loro
quartiere!
Nessuno
si spiegava come facesse a stare con lei sin da piccoli eppure se doveva
chiamare qualcuno amico, lo faceva solo per Nicole.
Il
fatto che lui in realtà ne fosse innamorato e lo sbandierasse ai quattro venti
venendo sempre rifiutato dall’interessata, era trascurabile. Non avrebbe mai
mollato!
-
Anthony! Sono le quattro! Mi hai detto di avvertirti … -
La
voce squillante della madre lo fece scuotere dai suoi esercizi e spegnere la
musica non esageratamente assordante.
-
Va bene, grazie! –
Infine
così dicendo, afferrandosi all’asta su cui era appeso con le gambe, si spinse
in avanti con queste esercitando una perfetta capriola per arrivare a terra
dritto e sorridente come sempre.
-
E’ ora della visita giornaliera a Nico! –
Si
disse dirigendosi al bagno adiacente alla palestra per lavarsi.
-
Anche oggi la convincerò a farmi i compiti mentre io la contemplerò estasiato!
– Così parlando da solo con grande convinzione, l’immagine della sua amica
nonché innamorata gli si affacciò alla mente dipingendogli sulla faccia un
sorrisino ebete da schiaffi. La cosa più curiosa era che non si auto convinceva
di essere ricambiato o cose del genere, lui ne era certo. Il fatto che lei lo
trattasse male e lo insultasse era solo una sciocchezza trascurabile, per lui!
/ By the way
– RHCP /
La
musica rock gli dettava un certo ritmo ed energia per finire quel gran rognoso
lavoraccio nel suo nuovo appartamento. Il giovane che non vedeva l’ora di
buttare via tutta la sporcizia che aveva trovato, dopo aver steso con un pugno
il proprietario che gli aveva consegnato l’ormai comprato appartamento in
quello stato allucinante, manteneva una perenne espressione tetra e seccata in
volto.
Ci
aveva impiegato un tempo non trascurabile a pulire ogni cosa e il risultato era
che aveva accumulato tre sacchi neri pieni di cianfrusaglie e cose da buttare.
Arrabbiato come non mai per la sporcizia trovata dopo che aveva acquistato quel
buco di monolocale, si era vendicato istintivamente con l’incivile in
questione ma poi, suo malgrado, si era rimboccato le maniche e si era dato da
fare per rendere la propria nuova casa abitabile.
Con
uno sbuffo si passò l’avambraccio sulla fronte scostandosi i capelli neri dal
taglio molto comune e asciugandosi il sudore che continuava ad uscire copioso
imperlandogli la pelle chiara. Si fermò appoggiandosi alla sommità del manico
della scopa e portando i suoi sottili occhi grigio azzurro penetranti
sull’ambiente circostante finalmente pulito, sospirò facendo sentire per un
attimo la sua bella voce profonda e bassa.
-
Finalmente! – Borbottò il silenzioso e musone ragazzo posando la scopa in un
angolo. Era già tanto che aveva trovato un posto arredato e a quel prezzo
stracciato, non avrebbe potuto rifiutarlo solo perché le condizioni del
contratto non avevano specificato che l’appartamento sarebbe dovuto essere
presentabile o meno.
Aveva
comunque imprecato molto ma aveva tirato fuori una pazienza insperata che non
aveva nemmeno saputo di avere e, ripetendosi che non sarebbe mai tornato
indietro da quei genitori odiosi, si era dato da fare.
Appese
il calendario con segnate in rosso tutte le date importanti, la prima a dar
sfoggio di sé era proprio il giorno successivo, quando avrebbe cominciato
scuola. Seppure fosse all’ultimo anno ci teneva a finire gli studi e prendersi
il diploma, gli sembrava la cosa migliore nonostante il suo obiettivo di
diventare pugile professionista. Anche se aveva tutte le carte in regola grazie
al suo talento preferiva assicurarsi delle alternative per qualunque evenienza.
Grazie
all’infanzia coi suoi genitori aveva imparato che sì, doveva sempre cavarsela
da solo e darsi da fare, ma soprattutto che bisognava sempre preparare una
strada di riserva per non finire male nel caso la prima andasse male.
Prudente?
Probabilmente
… o forse semplicemente stufo di prendere delusioni e brutte botte da
digerire!
Al
suo vecchio quartiere pericoloso doveva il suo talento attuale nel pugilato però
al suo odio per i genitori e al suo coraggio per prendere in mano la sua vita,
doveva il cambiamento e il trasferimento di quel giorno. Se sarebbe riuscito a
vivere e non più sopravvivere, il merito sarebbe stato solo suo e questo per
lui contava molto, tanto da non interessargli l’extra, il lusso e ciò che
interessava alla massa dei suoi coetanei.
Era
solo e ci stava bene, era emarginato in ogni luogo andasse e gli stava sempre
bene, era temuto e non poteva chiedere di meglio … il suo carattere difficile
era identificato come quello di un ribelle più simile ad un teppista che ad un
bravo ragazzo, ma in realtà era un’apparenza poiché probabilmente era più
buono e più in gamba di molti figli di papà. Non gli andavano a genio molte
cose e non si piegava ma il suo obiettivo era uno e non avrebbe mai mollato.
A
costo di ammazzarsi di fatica fra la scuola, il pugilato e il lavoro …
Andry
era un bel ragazzo, il classico bel tenebroso dai capelli neri, gli occhi chiari
e il bel corpo atletico, scontroso e pericoloso nonché decisamente impulsivo,
però una cosa era risaputa: era uno dei nuovi talenti indiscussi del pugilato,
nonostante la sua giovane età.
-
Forza! –
Infine
caricandosi i sacchi neri sulle spalle per buttarli, uscì di casa.
/
Hypnotize – System of a down /
-
Why don’t you ask the kids at Tiananmen Square Was fashion the reason why they
were there? They disguise it Hypnotize it
Television made you buy it I’m just sitting in my car and waiting for my.....
She’s scared that I will take her away from there
Dreams that her country left with no one there Mesmerize the simple minded
Propaganda leaves us blinded I’m just sitting in my car and waiting for my
girl…… I’m just sitting in my car and waiting for my girl…… I’m just
sitting in my car and waiting for my girl…… I’m just sitting in my car and
waiting for my Girl…… -
Gli
auricolari alle orecchie a quel volume alto su quella canzone così caotica e
forte avrebbe assordato chiunque eppure lei sembrava trovarsi perfettamente a
suo agio mentre fumava e camminava per le vie del quartiere cantando a
squarciagola una delle sue canzoni preferite.
Non
aveva un genere preferito in particolare, bastava fosse alternativo e casinaro e
per lei andava bene!
Camminava,
cantava e leggeva un fumetto probabilmente non molto da ragazze senza quindi
guardarsi intorno né sentire eventuali rumori circostanti.
Certo
non passava inosservata, erano gli altri ad esserlo per lei!
Il
ciuffo che si sparava in alto sulla sommità del capo era color rosso acceso e
sistemato come tanti aculei con del gel, il resto era più lungo di quella parte
centrale della testa ed era diviso a sua volta in due, i capelli ai lati del
viso erano scalati ed arrivavano fino alle spalle, il colore era blu e non
v’era gel, mentre il resto, ovvero i capelli della nuca, erano legati in tante
treccine più o meno piccole che si allungavano fino al fondoschiena ed il
colore sfoggiato per quelle era verde.
Già
questo bastava a non farla passare inosservata, bastava aggiungerci ciò che
faceva, il trucco pesantissimo e nero e gli abiti da punk tutti strappati e
stravaganti ed il quadro della ragazza che faceva più paura nel quartiere e
nella scuola era completo!
Non
c’era nessuno che non la guardasse male parlandole alle spalle, eppure lei non
se ne curava minimamente, sembrava nemmeno accorgersene.
Questo
capolavoro di diciottenne era Nicole, l’amica d’infanzia di Anthony, persona
per cui al momento il popolare e amato ragazzo aveva perso la testa. L’unica
che si azzardasse a rifiutarlo sempre e ad insultarlo.
Non
l’allontanava, in fondo l’apprezzava perché comunque rimaneva l’unico che
non aveva paura di lei e che le stava vicino. Lei non è che odiasse la gente
per partito preso ma odiava chi giudicava dalle apparenze e purtroppo al mondo
questa categoria sovrabbondava!
Erano
pochi a non farlo e fra questi c’era sorprendentemente Anthony … tuttavia,
si diceva spesso, lui non faceva testo perché era facilitato dal fatto che
erano cresciuti insieme e quindi era perfettamente normale.
Era
stato motivo di profondo shock quel suo stile di vita aggressivo e alternativo
per i suoi genitori ricchi e nobili, quando aveva deciso di andare ad abitare
col fratello maggiore gay ed il suo fidanzato non si erano opposti minimamente e
pur di assicurarsi di non ritrovarseli in casa a shockarli ulteriormente con la
loro imbarazzante presenza, pagavano loro i viveri, l’affitto e tutto quel che
serviva concedendogli quindi a lei di studiare senza lavorare. Era grazie a
questo che poteva praticare lo sport che preferiva, il calcio.
La
sua vita non era stata facile ma più che altro era stata comica, a onor del
vero, e l’aveva dovuto anche al sostegno fisso del fratello e dell’amico
Anthony. Non si sarebbe mai lamentata e si definiva felice di ciò che faceva e
come viveva. Bastava essere lasciata in pace dagli altri e tutto le procedeva
alla grande!
Immersa
com’era nel suo caotico e maschile mondo alternativo, non vide assolutamente
arrivare Andry pieno di sacchi neri a coprirgli la visione della strada, così
l’impatto fu violento ed inevitabile … come anche la sua reazione!
-
Porca troia! Ma sei un idiota? Come hai fatto a non vedermi? –
Non
era famosa per il suo linguaggio elegante e gentile, come si poteva notare …
-
Io? E tu che diavolo stavi facendo? – La risposta immediata del moro arrivò
prima di poter notare l’abbigliamento della ragazza a terra con la sigaretta
ormai andata ed il suo adorato fumetto chiuso accanto a loro.
-
Camminavo! È un crimine? –
Rispose
infervorata afferrando i suoi averi e rialzandosi di scatto col fuoco nello
sguardo. Era altamente seccata e sarebbe partita anche al pestaggio se lui non
avesse preso subito la parola ricambiando subito il suo sguardo con una freddo e
… stupito!
“Come
mai non si schifa?”
Pensò
al volo Nicole notando che invece di scappare a gambe levate come tutti,
continuava ad osservarla diventando quasi ammirato e compiaciuto … che avesse
trovato un altro come lei?
-
Figurati … - Disse immediatamente senza pensarci su, infine pentendosi per
averla trattata male si alzò anche lui ignorando i tre sacchi neri che
chiedevano solo di essere buttati via, poi porgendole la mano in segno di scusa
improvvisò un approccio qualunque rendendosi conto che una ragazza così non la
si trovava spesso in giro e che non doveva farsela sfuggire: - … scusami,
avevo i sacchi davanti e non vedevo nulla! –
Questo
spiazzò del tutto la ragazza che, a bocca aperta e sguardo incredulo, pensò di
star sognando. Rimase inebetita un istante a fissare il suo sguardo penetrante e
sincero, poi la sua mano ed infine di nuovo lui.
“Ma
da dove viene?”
-
Ero preparata ad una rissa … - Ammise sinceramente la tricolore chiedendosi
cosa dovesse fare con la mano che lui le porgeva.
-
Io no! – Disse altrettanto sinceramente lui continuando testardamente a
porgerle la mano cercando un contatto normale con lei. Era stato il suo istinto,
sicuramente era degna delle sue attenzioni!
Era
un tipo interessante e molto carina, sotto quello spesso strato di trucco
pesante e nero e quei vestiti stravaganti c’era certamente qualcuno degno
della sua attenzione … non poteva mollarla così!
-
Non ti ho mai visto qua, sei nuovo? – Riprese Nicole continuando a guardare
guardinga la mano che le tendeva: poteva sempre essere un espediente per
atterrarla e ammazzarla, no? Lei l’avrebbe fatto …
-
Sono Andry, mi sono trasferito qui oggi. –
-
Bene … - E come se non raccogliesse nemmeno un imput delle sue oneste
intenzioni, continuò a fissarlo come avrebbe fatto con un alieno.
-
Da queste parti non si usa presentarsi e stringersi la mano? –
Disse
quindi Andry con ancora la mano testa sempre per la sua famosa testardaggine e
gli occhi fissi nei suoi.
Lui
ricambiò lo sguardo e lo fece con una certa serietà per qualche minuto tanto
che, senza demordere, si trovò a credere d’avercela quasi fatta. Non poteva
dire che era la donna della sua vita, però doveva cercare di capire se lo fosse
… certe creature non si potevano mica lasciarsele sfuggire!
Infine
Nicole si decise e con fare brusco e diretto sbottò:
-
Io no! –
Questo
bastò a farla girare su sé stessa e, con ancora la convinzione per la sua
anormale mente che lui fosse un alieno, se ne andò verso casa senza dire altro.
Quando
il moro si trovò a fissare la sua schiena farsi sempre più piccola e sparire
in una dei palazzi vicino al suo, questo con il bel volto profondamente stupito
e la sicurezza tipica sua, borbottò deciso:
-
Deve essere mia! –
-
Questa spazzatura? Ti assicuro che nessuno te la porta via! – La voce
squillante e allegra dietro di sé lo fece quasi saltare sul posto per la
sorpresa, assorto com’era non aveva semplicemente sentito arrivare quel
ragazzo che ora davanti a lui ridacchiava guardando lui e i suoi tre sacchi neri
d’immondizia.
-
Mmm. – Mugugnò musone come suo solito, l’osservò con attenzione cercando
di capire che tipo fosse e se dovesse prepararsi ad un rissa, infine decidendo
grazie al suo istinto che poteva stare tranquillo, la sua mente strana gli
concesse di riprendersi quanto c’era lì di suo per andarsene. A fermarlo però
fu il nuovo arrivato che tendendogli la mano si presentò solare e sorridente:
-
Sono Anthony, tu sei nuovo, vero? Piacere! –
Andry
si chiese come mai lo sapesse, certamente non poteva immaginare che lui
conosceva tutto di tutti gli abitanti di quel quartiere e che fosse la moda di
quel posto …
Ad
ogni modo l’avrebbe imparato presto a sue spese e, rincuorato dal fatto di non
essere lui quello fuori dal mondo, l’alieno assurdo che stringeva la mano a
chi voleva conoscere, prese quella del ragazzo di fronte imprimendosi nome e
viso nella mente senza spiegarsene il motivo.
Il
contatto delle loro mani fu forte e deciso, una presa ferrea che disse molto su
chi erano in realtà.
Poi
senza sorrisi e gentilezze si presentò anche lui a modo suo, con voce scostante
e penetrante.
-
Ciao. Sono Andry, si mi sono trasferito oggi. –
Anche
per lui nome e viso sarebbero rimasti inspiegabilmente impressi a fuoco nella
sua mente.