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Autore: MuteCrow    06/05/2013    1 recensioni
Costretti a seguire il proprio destino o siamo liberi di scegliere?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ragazzo stava pulendo la canna della pistola.
Era sera e già da ore i suoi compagni se n'erano andati portandosi dietro i loro gruzzoli.
Solo lui aveva deciso di rimanere lì, in quella vecchia catapecchia in mezzo alla campagna, con una lampadina che si accendeva ogni morte di Papa e che sprizzava scintille come una fontana.
Appoggiò con esasperata lentezza la pistola sul tavolo traballante, sollevando poi il capo verso la tremula luce.
Lo sguardo perso, vuoto, si soffermò su un un punto impreciso del soffitto, mentre il respiro cominciava finalmente a farsi regolare.
Stava pensando, certo, ma a cosa di preciso?
Forse alla rapina, forse ai soldi che giacevano in un sacco lì vicino, forse al colpo che aveva sparato oppure alla donna che si era abbandonata sul pavimento freddo della banca con un' inquietante macchia rossastra sul petto.
Suo padre di certo si stava rotolando nella tomba in quel momento: non solo aveva sperperato l'intero patrimonio della famiglia nei casinò e in donne dalle bellissime forme, ma ora  si era pure abbassato alla poco nobile arte dell'arraffare, rubare, ingannare e, infine, dell'uccidere.
All'inizio aveva dato la colpa ai parenti poco presenti, che preferivano trascurarlo e occuparsi dei propri affari, e a quel dannatissimo destino: immutabile,incancellabile, che siamo costretti a seguire senza porre obiezioni.
Ma quelle erano tutte fandonie, bugie create da lui stesso per allontanare e nascondere l'unica e terribile verità: perchè, in fin dei conti, aveva sempre avuto la libertà di scelta, come qualsiasi persona, e anche mentre cadeva in quel pozzo nero e profondo, non si era nemmeno degnato di sollevare la testa alla ricerca di una mano da afferrare, un appiglio che lo potesse sottrarre dall'oscurità; invece, testardo, aveva continuato il cammino sulla sua sporca strada, sempre più solo, vuoto, senza ideali.
Si alzò finalmente dal suo posto, prese la propria giacca e, dopo aver spento la lampadina, si chiuse la porta della baracca alle spalle.
La sera lo avvolse in un mantello di gelo e umidità.
Si allontanò velocemente da quel posto, con la pistola nella fondina, i soldi raccolti in mazzette nel sacco e con un' ombra nell'animo, molto più oscura di quella notte senza luna.
   
 
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