Nota Bene: Questo autore è straniero e a gestire questo account è Weasleygirl, che ha tradotto questa sua storia.
Se vuoi pubblicare su questo sito una traduzione di questo autore, e hai il suo permesso, inviami almeno il primo capitolo della traduzione completa (nel caso di fanfic one-shot, tutta la one-shot tradotta). Allora ti fornirò la password per accedere a questo account. Contattami.







Author: Elf Flame.


Translator: Weasleygirl.


Beta della traduzione: Evan Cleis, che mi ha sopportata mentre impazzivo sui minimi dettagli e mi ha dato un grande aiuto. xD Un grazie speciale anche a Pettymoth.


Potete leggere l'originale QUI.



Nota dell’autrice: E’ solo una piccola cosa che ho scritto ieri sera per schiarirmi un po’ le idee. Ho fatto scegliere a Foodie alcuni personaggi a caso per me, ne ho scelti due e ci ho tirato fuori una storia. La ship è un po’ diversa. – ElfFlame


Nota della traduttrice: Ciao! :) Stavo leggendo qualche fic e ho trovato questa adorabile one-shot, che è breve ma ben scritta e perfettamente IC. Spero la apprezzerete quanto me. Ovviamente mi impegnerò a tradurre per l’autrice i vostri commenti, quindi se vi va lasciate un segno del vostro passaggio, le farà sicuramente piacere. Ringrazio infinitamente Lollo e tutte le adorabili ragazze del Mischief Fangirl. – Weasleygirl






A kiss by Elf Flame.




Pansy lo odiava. Con i suoi perfetti capelli biondi ed i suoi vestiti impeccabili. Piaceva a tutti così tanto. Lui non se lo meritava. Baciare Tracy come se lei non li notasse. Gliel’avrebbe fatta vedere. Gliel’avrebbe fatta pagare. Si precipitò come una furia nell’atrio, quando un lampo di rosso che sfrecciò in un corridoio poco lontano attirò la sua attenzione.


Un Weasley. Perfetto. A Draco sarebbe preso un colpo. Corse verso la fuggevole figura. “Weasley!” gridò. “Niente corse per i corridoi, o dovrò riferirlo alla Umbridge!”


L’alta figura allampanata si voltò, ma, Pansy realizzò improvvisamente, non era Ron Weasley quello che si trovò a fissare. Era uno di quei gemelli Battitori suoi fratelli. Quali erano i loro nomi? Frank e John? “Quale sei tu?” gli chiese con un tono imperioso.


Lui arrossì davanti al tono di lei, ma un ghigno gli si distese lentamente sul volto. “Che cosa te ne importa, Parkinson?”


“Sono un Prefetto. Se non mi rispondi vi toglierò dei punti.”


“Sai già il mio cognome. Cosa importa il mio nome?” chiese il ragazzo ammiccando.


“Ok,” ringhiò Pansy. “Vieni qui.”


Weasley aggrottò le sopracciglia, ma il suo ghigno si allargò. “Perché?”


“Te l’ho detto. Sono un Prefetto. Devi fare quello che dico.”


Lui rise apertamente a quelle parole, ma mosse qualche passo verso di lei. “Sì, Signorina Parkinson?” disse con voce strascicata.


Lei sollevò il mento. “Baciami.”


“Oh, a Malfoy non piacerebbe…”


“Non mi interessa cosa piacerebbe o no a Malfoy. Baciami. O saranno quindici punti in meno per Grifondoro per aver corso nei corridoi.”


“Come vuoi, Signorina Parkinson.” Quel volto lentigginoso si avvicinò al suo, e lei chiuse gli occhi mentre delle labbra calde e morbide premettero sulle sue.


Ci fu un suono di passi rapidi che si avvicinavano al corridoio, e una voce gridò, “George, vieni! Se ci becca, siamo nei guai di sicuro!” E con questo, le labbra se n’erano andate.


Pansy aprì gli occhi. Il Weasley (George, l’aveva chiamato suo fratello?) se n’era andato. Premette le dita sulle proprie labbra ancora informicolite. Forse I Weasley non erano nemmeno lontanamente così male come Draco sembrava pensare.



Fin.