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Autore: SapphireLily    09/05/2013    1 recensioni
[Possibili spoiler dei libri, compreso A Dance With Dragons]
100 oneshot per 100 prompt, riguardanti il periodo dalla nascita di Rhaegar Targaryen alla morte di Lyanna Stark, ma che non riguardano solo questi due personaggi.
088:
Poteva leggere comunque i suoi pensieri: non sono riuscito a salvarlo, avevo giurato che con questa spada l'avrei protetto, ma non ce l'ho fatta.
La spada non può combattere le fiamme, voleva dirgli per consolarlo, ma questo avrebbe voluto dire ammettere che suo nonno poteva essere stato bruciato.
E il fuoco non può uccidere un drago.

(Il rating della storia è giallo, ma in realtà verrà segnalato capitolo per capitolo)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Spoiler!
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Questo doveva essere il capitolo iniziale della fanfiction su Rhaegar e Lyanna.
Ho deciso di pubblicarlo comunque qui perchè mi sembrava un peccato lasciarlo a marcire in una cartella.

1. Silenzio 2. Falso 3. Dono 4. Mani 5. Trasparente 6. Ferro 7. Corsa 8. Funerale 9. Balbettio 10. Vittima
11. Vita 12. Ripetizione 13. Tempesta 14. Vivace 15. Imbroglio 16. Sincero 17. Segreto 18. Disprezzo 19. Pianto 20. Sguardo
21. Ribelle 22. Energia 23. Inutile 24. Pulito 25. Sconosciuto 26. Avanti 27. Onda 28. Prezioso 29. Perso/a 30 Amaro
31. Primo bacio 32. Impulso 33. Pesante 34. Sottile 35. Sollievo 36. Freddo 37. Superstizione 38. Alba 39. Minaccia 40. Ossessione
41. Matrimonio 42. Veleno 43. Innocenza 44. Magia 45. Errori 46. Forza 47. Taglio 48. Conoscenza 49. Rispettabile 50. Voce
51. Esperienza 52. Scontro 53. Congedo 54. Morso 55. Nostalgia 56. Tormento 57. Regole 58. Grato 59. Lite 60. Affronto
61. Immortale 62. Vergogna 63. Onore 64. Vetro 65. Impegno 66. Melodia 67. Abbandono 68. Sforzo 69. Suadente 70. Arma
71. Confusione 72. Scelta 73. Infranto 74. Battito 75. Guanti 76. Essenziale 77. Dolore 78. Amato/a 79. Complimento 80. Entusiasmo
81. Compromesso 82. Rimorso 83. Dimenticare 84. Vino 85. Velocità 86. Gelosia 87. Spirito 88. Fuoco 89. Polvere 90. Morbido
91. Spettrale 92. Combattimento 93. Attesa 94. Pausa 95. Luna 96. Problema 97. Stelle 98. Incostante 99. Obiettivo 100. Insensibile

{Fuoco (088); Verde; Rhaella Targaryen}

Le fiamme avvolgevano interamente Summerhall, alzandosi verso il cielo e coprendo col loro crepitio le grida di chi non era ancora riuscito a fuggire dalla struttura.
Ser Gaunt lasciò andare il suo fianco e lei quasi cadde in ginocchio, rimanendo aggrappata al braccio del cavaliere.
Rhaella Targaryen teneva disperatamente tra le sue braccia il piccolo Rhaegar, che si contorceva urlando e piangendo.
Non riusciva a respirare regolarmente, ma non sapeva se fosse per il fumo che aveva aspirato o per il terrore che aveva provato.
Voleva solo risvegliarsi nel proprio letto e scoprire che era un incubo; invece Summerhall era lì, davanti a lei, e le fiamme minacciavano di non andarsene mai più dalla sua mente.
-Principessa-esclamò ser Gaunt, cercando di ottenere la sua attenzione senza scuoterla ulteriormente-Principessa!-.
Chiuse gli occhi, ma le fiamme erano ancora lì, e le urla non potevano essere fermate.
-Ser Gaunt,-rispose lei, lasciando andare il suo braccio per avvolgere completamente il figlio-mio nonno...-.
Riaprì gli occhi, e vide il cavaliere abbassare lo sguardo sulla spada per non guardarla negli occhi.
Poteva leggere comunque i suoi pensieri: non sono riuscito a salvarlo, avevo giurato che con questa spada l'avrei protetto, ma non ce l'ho fatta.
La spada non può combattere le fiamme, voleva dirgli per consolarlo, ma questo avrebbe voluto dire ammettere che suo nonno poteva essere stato bruciato.
E il fuoco non può uccidere un drago.
Ma a quanto pare il solo fuoco non poteva farlo nemmeno nascere.
Nemmeno una profezia era bastata.
Avrebbe voluto che non fosse stato tutto vano, che da un momento all'altro un drago sarebbe spuntato dalle fiamme, richiamato dal rituale, ma rimaneva solo il fumo a coprire il cielo.
-Vai a salvare mio nonno...-concluse lei, tossendo; ma nello stesso momento in cui pronunciava la frase, ripercorse con la mente le immagini di poco prima, rivedendo suo nonno coperto dalle fiamme urlare mentre il soffitto della sala cedeva.
Ser Gaunt annuì, anche se senza speranza, e corse verso il castello per recuperare il resto della famiglia reale.
Le gambe di Rhaella cedettero, e lei cadde in ginocchio, ma riuscì a non svenire cercando di respirare con più calma.
-Rhaella!- sentì gridare, ma lo stordimento non le permise di capire chi fosse a farlo fino a quanto non se lo ritrovò davanti.
-Rhaella!-ripeté suo fratello e marito, piegandosi su di lei e appoggiandole sul viso una mano sporca di fuliggine-Devi allontanarti da qui, o tu e il bambino continuerete a respirare fumo-.
Con riluttanza lasciò che Aerys prendesse in braccio il piccolo Rhaegar e che l'aiutasse ad alzarsi, e con passo indeciso iniziarono ad allontanarsi dalla tragedia.

Rhaella si risvegliò in un letto dalle coperte di seta rossa, in una stanza ornata del simbolo della sua casata.
Per un attimo, chiudendo gli occhi, vide le palpebre riempirsi di fiamme e fumo, e le parve di risentire le grida delle vittime, ma quando li riaprì, sperò che fosse stato tutto un sogno.
Scostò una mano dal proprio fianco e la posò sul suo ventre, trovandolo gonfio, ma non come quando era incinta.
Aveva partorito.
E non potendo aver dimenticato un evento del genere o essersi addormentata durante, era chiaro che i suoi non erano stati sogni, ma ricordi.
Summerhall era bruciata.
E con lei la sua famiglia.

Non seppe mai se fosse svenuta o se si fosse semplicemente riaddormentata, ma venne svegliata dal pianto di un bambino.
Istintivamente aprì gli occhi e mimò con le labbra il nome Rhaegar.
Si alzò a sedere, sentendo immediatamente la testa che girava e contemporaneamente minacciava di scoppiarle.
Nonostante ciò, il suo istinto materno la portò a scostare le lenzuola per appoggiare i piedi nudi al freddo pavimento di pietra.
Immediatamente, quasi fosse stato chiamato, entrò maestro Pycelle.
Non aveva mai apprezzato particolarmente l'uomo, essendole sempre sembrato un po' viscido, ma non poteva dire di non essere contenta di vederlo, in modo da poter avere notizie.
-Ritorna a letto, principessa-le disse, e improvvisamente Rhaella vide la coppa nelle mani di Pycelle.
-No, maestro,-rispose, coprendo le gambe nude con le coperte di seta-non voglio dormire. Prima voglio sapere cosa è successo-.
Pycelle la guardò negli occhi lilla, e lei lo vide cedere e sospirare.
-Ma prima devi ritornare a letto, o potresti svenire-.
Avrebbe potuto farlo anche solo con questa frase che annunciava sventure, ma si limitò ad eseguire gli ordini.
Il maestro prese una sedia di mogano dal fondo della stanza e con estrema lentezza si sedette.
Rhaella osservò le occhiaie sotto i suoi occhi e l'aria stanca con cui sembrava muoversi, e capì che non doveva aver dormito quella notte.
-Hai dormito due giorni e due notti, esclusa la notte della tragedia di Summerhall-cominciò Pycelle.
Rhaella non poteva sapere che quelle fatidiche ore sarebbero passate alla storia con quel nome, ma a lei non serviva sentirle chiamare in alcun modo per ricordare le fiamme, il fumo, e le grida.
-Rhaegar è nella stanza accanto, è stato allattato da una balia dei Dondarrion-.
Blackhaven, pensò Rhaella, siamo a Blackhaven.
La stanza doveva essere stata sistemata in quel modo da suo padre mentre lei dormiva.
Sempre che suo padre fosse ancora vivo.
Pycelle dovette leggerle negli occhi, perchè iniziò subito la rassegna dei morti.
-Suo nonno non ce l'ha fatta. Ser Harlan ha provato ad entrare nella sala, ma ha visto una trave che gli cadeva addosso e...-si interruppe, deglutì, poi riprese:-Anche tuo zio Duncan e sua moglie Jenny sono morti-.
Chiuse gli occhi, e ricordò suo zio il giorno del suo matrimonio, quando aveva rinunciato alla corona per amore, eppure non le era mai sembrato così felice e bello.
Ricordò anche Jenny di Oldstones, una donna dalla bellezza comune quanto le sue origini, ma che agli occhi di Duncan, il suo Principe delle Libellule, doveva parere come la donna più bella del mondo, dagli sguardi che le lanciava.
L'aveva odiata, quella Jenny, quando la sua strega dei boschi, quella nana dall'aria inquietante, aveva decretato che da lei e da suo fratello sarebbe disceso il Principe che Fu Promesso.
Rhaegar doveva essere quel Principe, eppure nessun drago era nato dall'uovo che aveva posseduto suo nonno.
Ora la odiava di più, perchè quella profezia aveva rovinato tutto, ma a che scopo odiarla ancora? Era morta, e con lei metà della sua famiglia.
Quando vide che lei si era ripresa, Pycelle continuò:-Anche il lord comandante della Guardia reale è morto-.
Ser Duncan l'Alto era stato come un nonno per lei.
Durante un inverno quando lei era una bambina, ogni volta che la vedeva le appoggiava il mantello bianco come la neve sulle spalle per proteggerla dal freddo.
Ma non era il mantello in sé a scaldarla, ma il pensiero di quella gentilezza.
Erano morti, tutti morti.
Si sentiva confusa, con la mente e la vista annebbiate; per cui si sdraiò nuovamente nel letto, e Pycelle la aiutò a sistemare le coperte.
Anche suo nonno lo faceva, quando era bambina.
Cullata dal ricordo, chiuse gli occhi e si lasciò andare verso il mondo dei sogni.
Poco prima di addormentarsi, sussurrò, talmente a bassa voce da credere che il maestro non la potesse sentire:-E la strega dei boschi-.
Da lontano, la voce di Pycelle la raggiunse:-E' morta-.
Morta.
Dalla stirpe di Aerys e Rhaella discenderà il Principe Che Fu Promesso.
  
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