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Autore: Klaroline99    09/05/2013    2 recensioni
Questa è una song-fic sulle note della canzone "Mio fratello" di Tiziano Ferro.
I protagonisti sono Stefan e Damon Salvatore e i ricordi che li legano da sempre.
[Dal testo:
Mio fratello si chiede sempre cosa penso
E io lo so
Ma testardo non lo ammetto
Due bambini di tredici e undici anni erano stesi su un prato verde e guardavano incantati il cielo stellato nel quale la luna piena regnava sovrana rendendo quella notte bellissima.
-A cosa stai pensando Damon?- chiese il minore guardando il fratello più grande.
-A niente Stefan- rispose quello ma lui non desistette –Allora? Su dimmelo-.
-La mamma adorava guardare le stelle- sussurrò il maggiore.
-Ti manca? Io non l’ho mai conosciuta…- disse Stefan triste.
-E’ morta quando sei nato tu- rispose il maggiore freddamente.
-E’ colpa mia allora…- sussurrò Stefan sul punto di piangere.
Il maggiore portò un braccio intorno alle spalle del fratellino.]
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mio fratello



Mio fratello mi assomiglia molto
Somiglia a un gatto che somiglia a un orso




-Damon! Damon!- sentii la voce del mio fratellino Stefan chiamarmi, aveva solo cinque anni e non faceva altro che starmi addosso e bombardarmi con le sue domande idiote a cui io rispondevo solo per togliermelo di dosso.
–Cosa vuoi?- gli chiesi con tono irritato incrociando le braccia al petto. Avevo sette anni ma mi sentivo già adulto e non costretto a sentire le cretinate che sparava mio fratello.
-Ti piacciono i gatti?- mi chiese lui sorridendomi e io alzai gli occhi al cielo –No fratellino preferisco gli orsi!- esclamai –Perché mangiano i bambini piccoli e piantagrane come te!- dissi per mettergli paura ma lui mi abbracciò –Non ho paura perché tu mi proteggerai. Sei il mio fratellone, no?-.


Mio fratello è tutto un paradosso
Ride quando non riderei
O non c'è niente
Niente da ridere e io
Io mi chiedo perché
Perché…



-Si può sapere cos’hai Stefan?- chiesi sbuffando mentre lo osservavo. Stava ridendo da dieci minuti buoni e ciò che mi innervosiva era non sapere il perché.
-Allora Stefan?! Vuoi rispondermi?- gli chiesi ancora stringendo i pugni.
-Sei buffo!- disse Stefan continuando a ridere.
-Buffo? Io? Ma mi hai visto?- gli chiesi e mi alzai dalla sedia sovrastandolo con la mia statura di bambino di dieci anni.
-Si ti ho visto! Guarda sei tutto sporco- disse ridendo indicando le mie labbra e solo allora mi resi conto di essermi sporcato con la marmellata alle fragole.
Presi subito un fazzoletto e mi pulii per poi guardarlo irritato ma alzai lievemente il labbro superiore in una specie di sorriso divertito.
 
 
Mio fratello si chiede sempre cosa penso
E io lo so
Ma testardo non lo ammetto



Due bambini di tredici e undici anni erano stesi su un prato verde e guardavano incantati il cielo stellato nel quale la luna piena regnava sovrana rendendo quella notte bellissima.
-A cosa stai pensando Damon?- chiese il minore guardando il fratello più grande.
-A niente Stefan- rispose quello ma lui non desistette –Allora? Su dimmelo-.
-La mamma adorava guardare le stelle- sussurrò il maggiore.
-Ti manca? Io non l’ho mai conosciuta…- disse Stefan triste.
-E’ morta quando sei nato tu- rispose il maggiore freddamente.
-E’ colpa mia allora…- sussurrò Stefan sul punto di piangere.
Il maggiore portò un braccio intorno alle spalle del fratellino. –Non è colpa tua, semplicemente doveva andare così. Ma la mamma è sempre con noi.. Mi diceva sempre che quando sarebbe volata in cielo sarebbe diventata una stella e ci avrebbe guardato tutte le notti- disse il maggiore sicuro e il minore si calmò lasciandosi stringere dal fratello. –Ti voglio bene Damon- sussurrò Stefan prima di chiudere gli occhi e addormentarsi. –Ti voglio bene anche io Stefan.-



Mio fratello ha avuto paura
Ma qual è la cura?
La cura qual è ?
Ricordi, ricordi, ricordi, ricordi
Ricordi che fanno paura
Ricordi quando mia hai sorpreso
Col primo sorriso?

 
 
-Perché non ridi mai Damon? Sei sempre così triste!- esclamò un dodicenne di nome Stefan Salvatore e il maggiore lo guardò alzando gli occhi al cielo.
-Io non sono triste è solo che non sono ridicolo come te che ridi sempre- disse Damon con aria di superiorità.
-Secondo me è perché hai i denti brutti!- esclamò Stefan in una chiara provocazione.
-Non è vero!- esclamò Damon punto nell’orgoglio.
-Si invece!- esclamò Stefan convinto.
Il maggiore scosse la testa divertito e non si rese conto di stare sorridendo.
-Hai sorriso!- esclamò trionfante Stefan.
-Chi? Io? Ti sbagli!- disse il corvino scuotendo la testa.
-Si invece è vero! Ma non preoccuparti Damon non dirò a nessuno che sai sorridere o ti rovinerei la reputazione- lo prese in giro il minore.
-Inizia a correre Stefan Salvatore!- disse minaccioso Damon e cominciò a rincorrere il fratello.
Quel pomeriggio sorrise così tanto che gli facevano male le guance.


Mio fratello ha dubbi sulla sua felicità
Colpevole non sei
Se non lo sai
Mio fratello mi guarda da lontano
E capisco o faccio finta
Che non sia tanto strano…


-Hai litigato con papà..- disse Stefan raggiungendo il fratello e si sedette sul prato accanto a lui.
-Non sono affari tuoi- affermò freddo Damon mettendosi di spalle.
-Io sarò sempre dalla tua parte Damon… Lo sono già- disse Stefan sapendo che lui l’avrebbe sentito poi si alzò diretto verso l’uscita della radura.
Ma si fermò quando sentì dei lievi singhiozzi. Si accovacciò per terra a debita distanza e rimase a guardare il fratello che per la prima volta piangeva e lo faceva davanti a lui.
-Sono sempre con te Damon- sussurrò il moro guardando la figura del fratello.


Mio fratello ha avuto paura
Ma qual è la cura?
La cura qual è ?
Ricordi, ricordi, ricordi, ricordi
Ricordi che fanno paura
Ricordi quando mia hai sorpreso
Col primo sorriso?

 
 
-Ti prendo Stefan!- disse Damon e rincorse il fratello velocemente cercando di afferrarlo.
-Non mi prendi tanto ah ah- Stefan fece una linguaccia e corse ancora più veloce.
-Vedrai quando ti prendo! Imparerai che con Damon Salvatore non si scherza- affermò convinto il maggiore facendo sorridere Stefan. Amava fargli dispetti e scherzetti… Perché così riceveva le sue attenzioni.


Mio fratello sta lontano e gli manco
Ma poi ritorna e lo stanco
Ricordi, ricordi, ricordi, ricordi
Ricordi che fanno coraggio
Ricorda che con il ritorno
Inizia un altro viaggio

 

-Fratellone bentornato!- esclamò sorridendo Stefan dando una pacca sulla spalla del fratello che era appena tornato da un viaggio lungo due settimane.
-Ti sono mancato?- chiese il minore sorridendogli e il corvino alzò gli occhi al cielo.
-Ti pare che mi sei mancato Stefan? Certo che no!- esclamò quello anche se il sorriso che aveva in volto lo tradì. Stefan lo capiva e lo accettava. Per quanto il fratello maggiore fingesse indifferenza lui sapeva che gli voleva bene.



E se il mondo non finirà mai
Tu sei testardo il cammino
Padrone di un solo destino…



-Damon se un giorno ci dovessimo separare tu mi vorresti bene lo stesso?- chiese Stefan serio guardando il corvino.
-No.- affermò quello deciso. Stefan ferito gli diede le spalle e fece per andarsene ma una mano sulla spalla lo fermò. –No. Perché noi non ci separeremo mai.- affermò di nuovo quella voce decisa e Stefan sorrise. Nonostante tutto amava suo fratello e suo fratello amava lui. Anche senza abbracci, baci e carezze… Il loro era un legame unico e forte. Si bastavano l’un l’altro.
  
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