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Autore: Sacchan_    09/05/2013    4 recensioni
La long si compone di due storie, suddivise come Act.
Act.1: Miku, Kaito e Luka. Amici fin dall'infanzia legati da una indissolubile amicizia.
Ma i sentimenti d'infanzia non possono restare immutati.
Kaito e Miku sono ufficialmente una coppia. Perfetta agli occhi degli altri, compresi quelli della carissima Luka.
Ma Kaito è davvero innamorato di Miku?
E quali sono i veri sentimenti di Luka verso la sua migliore amica e il suo migliore amico?
Act.2: Durante la sua degenza in ospedale, Miku incontra un altro paziente: Len.
Len è fidanzato con Rin da pochi mesi, tuttavia sembra nutrire un forte interesse verso quella ragazza dagli occhi tristi e senza sorriso. E la gelosia di Rin verso Miku dilaga.
Ma Miku sa bene cosa vuol dire soffrire d'amore e portarne la colpa addosso.
Già, per una volta Miku non sarà la guastafeste di turno! xD
Miniserie dedicata alle due bellissime canzoni Acute (MikuxKaitoxLuka) e ReAct (MikuxLenxRin)
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaito Shion, Len Kagamine, Luka Megurine, Miku Hatsune, Rin Kagamine
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Fandom: Vocaloid
Raiting: Arancione
Personaggi: Miku Hatsune, Kaito Shion, Luka Megurine. 
Avvertimenti: Triangolo 
Disclaimer: Nulla di ciò che scrivo mi appartiene, tutto è di proprietà dei rispettivi autori. 
NdA: Sono una persona orribile e triste!! >.< Perché? Beh, oggi sarei dovuta essere al lavoro ad occupare il mio tempo in modo migliore piuttosto che starmene rinchiusa a casa. Quindi, dato che ho bisogno di sfogare la mia frustrazione ho deciso di mettermi a scrivere qualcosa. Già, così per non annoiarmi!! >_<
La One - Shot è liberamente ispirata alla canzone Acute (ossia questa: Acute ), ho soltanto voluto cambiare qualcosa. 
Buona lettura. 


ACT 1
MIKUXKAITOXLUKA



"Un Caipiroska alla fragola per il tavolo cinque" urlò la cameriera passando veloce come un fulmine davanti al barman dietro al banco. 
"Ricevuto" rispose il giovane barman, dai capelli color zaffiro, impegnato a pulire i bicchieri sporchi che la sua collega aveva riportato indietro soltanto due minuti prima. 
Le sue mani si misero subito all'opera realizzando quella "piccola opera d'arte" con la sua abilità di barman acrobatico; le clienti restavano sempre tutte piacevolmente sorprese quando volteggiava in aria gli strumenti del mestiere e lui aveva capito presto che utilizzare quella sua abilità era un'ottima tattica per invogliarle a farsi più di una consumazione. 
"Kaito, quando stacchi?" gli chiese un giovane dai capelli viola legati in un'alta coda e dalle ciocche lasciate libere e fluenti. 
"Tra mezz'ora, in teoria... se riesco a smaltire questa folla" rispose lui finendo di riempire il bicchiere "Ordinazione del tavolo cinque pronta!" urlò poi a Neru, la cameriera che poco prima l'aveva richiesta. 
"Lascia stare dai" rispose il giovane prendendo il cocktail e depositandolo sul cabaret di Neru che sfrecciò via "Ti dò il cambio io. Puoi staccare adesso, se vuoi". 
"Ne sei sicuro Gakupo?" domandò Kaito alzando un sopracciglio. 
"Massì, certo! Hai fatto più ore di quelle che dovevi fare questa settimana" rispose pronto Gakupo prendendo il suo posto dietro al bancone "Vai a divertirti un po' anche tu. Al tavolo diciotto sono appena arrivate la tua fidanzata e la sua amica" concluse lanciandogli un complice occhiolino. 
"Ti ringrazio, amico! Ti devo un favore" colpì Gakupo con un pugno leggero sulla spalla per poi slegarsi il grembiule e lasciarlo abbandonato dentro il suo armadietto personale. 
"Ecco il nostro barman preferito che fa il suo trionfale ritorno dal suo turno di lavoro" scherzò divertita la ragazza seduta sulla destra, una giovane dagli occhi azzurrini e dai capelli color verde acquamarina.
Kaito le si avvicinò stampandole un bacio sulle labbra. 
"E' stata dura questa serata?" chiese la ragazza seduta sulla sinistra, alta e dai lunghissimi capelli rosa. 
Kaito si staccò accomodandosi sulla sedia libera, Neru si avvicinò pronta a prendere le ordinazioni. 
"Non è mica giusto che tu stacchi mentre noi siamo ancora qui a lavorare" lamentò con il sorriso sulle labbra "Allora ragazzi, cosa vi porto?" 
"Mi affido alle mani di Gakupo, digli che faccia lui" smontò Kaito sorridendo alla sua collega. 
Le due ragazze invece si guardarono prima negli occhi. 
"Qualcosa di analcoolico" annuirono entrambe. 
Neru si incamminò verso il bancone riportando le ordinazioni, dieci minuti dopo furono preparate e servite. 
Un sabato sera in un tranquillo pub del centro cittadino, bevendo insieme qualcosa accerchiati dai più cari amici e scherzando sugli avvenimenti della settimana. 
Il modo migliore per festeggiare il week - end. 



Miku, Kaito e Luka erano amici dai tempi delle scuole elementari. Inseparabili, avevano promesso che la loro amicizia sarebbe durata per anni. Niente e nessuno avrebbe mai potuto scalfire un legame come il loro e adesso, a vent'anni, mantenevano ancora saldo quel legame d'amicizia così indistruttibile che tanti invidiavano. 
Con qualcosa in più. 
Difatti, Miku e Kaito erano ufficialmente una coppia. Perfetta agli occhi degli altri, compresi quelli della carissima Luka.
Ma la perfezione è soltanto una faccia della realtà. 
E Luka e Kaito lo sapevano bene: invischiati nella loro relazione clandestina alle spalle di Miku, ingenua ragazza fedele al partner. 
Come era cominciata fra i due neanche i diretti interessati erano riusciti a capirlo bene. 
Soltanto, una sera Kaito aveva riaccompagnato a casa Luka e qualcosa era scattato. Guardandosi negli occhi Kaito aveva capito di provare qualcosa di molto più forte per Luka, quella ragazza forte e decisa che non si lasciava mettere mai i piedi in testa da nessuno, nemmeno da lui stesso. 
E Luka ricambiò quello sguardo provando una stretta allo stomaco. 
Era stata lei ad incoraggiare Miku a dichiararsi a Kaito dopo ore intere passate a consolarla ed a spronarla. 
Era stata lei la prima a diffondere la notizia a tutti gli amici che Miku e Kaito formavano ufficialmente una coppia. 
Era sempre lei quella che si limitava ad osservarli a distanza rimpiangendo di non potere essere al posto di Miku. 
Autoconvincendosi che se loro erano felici allora anche lei doveva esserlo. 
Perché non poteva esistere niente di meglio dell'aver contribuito a realizzare la felicità delle due persone che amava di più. 
Ma quella sera capì che Kaito, felice, non lo era affatto. 
E lei, in quanto donna, desiderava qualcosa che non poteva avere. 
Il pensiero razionale si annullò completamente quando le loro mani si intrecciarono e le labbra si unirono. 
La coscienza si annebbiò facendosi confusa e quando si risvegliò si ritrovò nuda con Kaito steso al suo fianco. 
Le accarezzava i fianchi con movimenti delicati e precisi. 
E Luka scoppiò in lacrime. 
"Come abbiamo potuto fare questo?" singhiozzò coprendosi il volto. 
"Non ci pensare adesso..." la consolò Kaito abbracciandola. 
Miku non aveva mai sospettato di niente, continuando a credere in quell'amicizia perfetta e in quell'amore, per lei, principesco. 
Fin da ragazzina aveva sperato che Kaito la guardasse ed ora il suo sogno di fanciulla era diventato reale. 
E Kaito era così gentile, così bello, così premuroso, tanto da regalarle un anello di fidanzamento che custodiva indossato al suo anullare sinistro, tanto da vantarlo soltanto dinanzi a Luka la prima delle sue sostenitrici nella sua prima relazione amorosa. 
Con i suoi alti e bassi...
"Non capisco perchè mai Kaito non si spinge mai più in là con me..." 
Aveva sospirato Miku un pomeriggio d'estate, seduta sotto un'ombrellone assieme a Luka, sorseggiando una granita. 
Luka rabbrividì.
"Ogni volta che provo a fargli capire che sono pronta non si spinge mai più in là dei preliminari".
Luka tentò di consolarla sentendosi completamente infedele. 
"Vedrai che quando meno te lo aspetti si sentirà pronto e ti farà sua".
 Miku sorrise triste e schiva.
"Uh? Dimmi Luka, tu l'hai già fatto? Mi daresti qualche consiglio?"
"Eh? Oh, no! Non credo di poterti essere molto d'aiuto".
Quel pomeriggio, Luka realizzò che la loro amicizia perfetta non era basata altro che su menzogne e bugie.




Erano mesi e mesi che quella relazione segreta andava avanti, nascosta nell'ombra. 
Incontri fuggitivi ed occhiate complici, brevi momenti passati insieme a letto dove tutto il resto si estingueva. 
Ignara, Miku una sera si gettò da sola nel baratro della verità. 
Sentendosi abbandonata, bisognosa di attenzioni e comprensioni che solo un'amica poteva darle si incamminò sino all'appartamento di Luka e quando provò a bussare lo scoprì lasciato aperto. 
Sorridendo per la mancata attenzione da parte dell'amica, aprì piano la porta senza fare rumore. Il buio delle stanze lasciava intendere che Luka era già a letto addormentata e Miku pensò bene a come farle uno scherzo innocente per la sua sconsideratezza. 
Ma quando diede un'occhiata in giro, notando un paio di scarpe famigliari ed un giubbotto ancora più conosciuto, il panico si impossessò di lei. 
Realizzò qualcosa con un misto di orrore e di ansia, tanto da farla correre fuori dall'appartamento tenendosi la bocca premuta. 
Soltanto una volta riacquistata la lucidità pensò che era impossibile, che era tutta una coincidenza e che non poteva essere vero. 
Sfilò il cellulare dalla borsa componendo il numero di Luka nell'impellente bisogno di sentirsi dire che si era sbagliata e di essere rimproverata per averla solo pensata una cosa simile. 
Cinque squilli a vuoto prima che la voce impastata di Luka rispose. 
Aprì la bocca per parlare ma una famigliare voce maschile parlò prima di lei, arrivando soffusa dall'auricolare del telefonino ma nitidamente chiara per le sue orecchie. 
"Non c'è bisogno che lei sappia, no? Questo è il nostro piccolo segreto".
Riattaccò senza più stare ad ascoltare, non aveva bisogno di ulteriore prove dopo questa.




"Non serve chiederti scusa per quanto ti ho fatto, so benissimo da solo che è imperdonabile". 
Dopo settimane intere chiusa a casa, rifiutando qualsiasi contatto umano e sociale Miku aveva trovato il coraggio di chiamare Kaito e chiedergli di incontrarla per ricevere una spiegazione. 
E Kaito aveva annuito ed adesso, trovandoselo davanti, lo vedeva come un perfetto estraneo; non più come quell'amico d'infanzia forte e popolare che da sempre amava ed ammirava e che esserle amica non le bastava. 
"Da quanto tempo andava avanti questa storia?" 
"Da parecchio". 
Miku era stata tradita da molti; in molti aveva riposto la sua fiducia facendogliela crollare ma mai, nemmeno una volta sola, avrebbe potuto sospettare che le persone più false che l'accerchiavano erano il suo fidanzato e la sua migliore amica. 
"Chissà quanto avrete riso alle mie spalle..." 
"Non è così Miku, nemmeno per una volta abbiamo riso alle tue spalle..." 
Miku si lanciò fra le braccia di Kaito distrutta dal dolore, piangendo amaramente. 
"E allora, perché? Perché le cose sono andate in questo modo?" 




Luka corse con il fiato in gola e con un terribile presagio che le accaponava la pelle. 
Quando raggiunse il posto, luogo d'incontro fra Kaito e Miku, lanciò un grido spaventata. 
Kaito era steso a terra tenendosi lo stomaco con una visibile pozza di liquido scuro che si allargava sotto di lui. 
Si precipitò su di lui con il cuore martellante, la speranza di non essere arrivata troppo tardi. 
Tentò di chiamarlo ma il ragazzo non rispondeva, le labbra violacee ed il viso bianco non davano segni di vita. 
Afferrò il cellulare dalla tasca della felpa per comporre il numero dell'ambulanza ma un rumore la frenò. 
Voltò lo sguardo trovandosi Miku in piedi, diritta e sporca di sangue. 
Sangue sicuramente non suo. 
Luka sgranò gli occhi. 
La ragazza teneva nella mano destra un coltello dalla lama ricoperta di cremisi. 
"Miku, perché...?" 
Lo sguardo abbassato di Miku si sollevò lentamente verso l'alto incrociando gli occhi di Luka, rivelandosi gonfi e pieni di lacrime. 
"Io lo amavo, da sempre. Forse, anche più di te..." 
Luka sollevò una mano verso di lei, non sapeva esattamente cosa voleva fare. 
"E non volevo farlo... ma l'ho fatto, che persona orribile che sono" rigirò la lama puntandola verso il suo collo. 
Luka scattò cercando di afferrarla all'ultimo ma fu investita da uno zampillo rosso proveniente dalla carotide di Miku che la fece scivolare all'indietro. 
La mano di Miku perse forza lasciando scivolare il coltello prima di ricadere esanime a terra. 
Luka indietreggiò a carponi fino a che il corpo di Kaito non le bloccò la sua miserevole fuga da quella realtà. 
Le labbra di Miku sussurravano la parola "addio". 



   
 
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