Film > The Phantom of the Opera
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Autore: __aris__    10/05/2013    2 recensioni
Mentre è sulla barca con Raul, Christine si accorge di trovarsi nel posto sbagliato e di stringere il braccio dell'uomo sbagliato. Torna alla Dimora ma trova solo la distruzione lasciata dalla folla, nessuna traccia del Fantasma! Da quella sera Parigi e la Francia non sanno più niente di lei
Otto anni dopo un misterioso milionario sostiene di voler ricostruire l'Opéra Populaire e di volerla riportare all'antico splendore, non ponendo limiti di spesa. Ha tuttavia una condizione: Christine Daaè dovrà essere la prima donna della nuova Opéra. Mentre Mr Y entusiasmerà Parigi, il Fantasma dell'Opéra cercherà la sua vendetta senza sapere che molte cose sono cambiate rispetto al passato, anche lui.
-- qualcosa di più "tradizionale" rispetto alle precedenti ff. I commenti sono sempre graditi! Spero vi piaccia!
----STORIA IN REVISIONE------
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La barca procedeva lentamente lungo i canali sotterranei dell’Operà Populaire.
Christine e Raul volevano lasciare quel posto il prima possibile perché i rumori della folla inferocita alle loro spalle faceva ben immaginare quale distruzione si stesse scatenando nella Dimora sul Lago. Raul vogava e Christine gli teneva il braccio, o meglio gli era aggrappata con tutte le sue forze. Lui era il Principe azzurro che l’aveva salvata da un mostro assassino e la conduceva verso una nuova vita piena di felicità e luce. Continuava a ripeterselo, eppure, assieme alle vogate del giovane, nella ragazza aumentava la sensazione di trovarsi nel posto sbagliato. L’addio con Erik era stato straziante, come ogni altra cosa in quella notte: lei aveva scelto Raul ma più che andare verso il ragazzo con le proprie forze e la propria volontà era stato lui a condurla lontano.
La mente di Christine era completamente occupata dal bacio dato al mostro. Non un unico bacio, in realtà, ma due: il primo dato solo per salvare Raoul ma il secondo … al contatto con Erik lei si era diventata fiamma ardente, senza paura, travolta da una passione che credeva possibile solo nella lirica. Tra le braccia di quell’uomo aveva avuto la sensazione che quello fosse il suo posto, che solo l’Angelo della Musica potesse completarla e farla sentire viva. Così appena le sue labbra si staccarono da quelle del suo Angelo lei lo baciò nuovamente con una passione che non credeva di avere. In quel momento Raul era scomparso, esistevano solo loro due ed un bacio. Erik, più incredulo di lei, aveva avvertito i rumori della folla inferocita che scendeva nei sotterranei: si allontanò da lei e dopo un attimo di assoluto silenzio affidò la sua protetta al giovane nobiluomo e gli ordinò di andare lontano da quel posto e di mantenere il silenzio sui sotterranei; Christine si congedò dal suo Maestro ed i due lasciarono la dimora sul lago.
Ora avevano attraccato in un posto sicuro e Raul le offriva la mano con un sorriso incoraggiante “Andiamo dolce Lotte! Coraggio è tutto finito!”. Nemmeno in quel momento Raul riusciva ad arrivare nell’animo della ragazza con la stessa profondità di Erik.
Finito… è tutto finito… che voleva dire? Che non avrebbe mai più rivisto il suo Angelo? Che avrebbe vissuto una vita intera senza ascoltare più le sue melodie e la sua voce? Se qualcuno l’avesse uccisa, anche nel modo più atroce, lungo e doloroso le avrebbe fatto meno male. Christine era l’immagine della morte, pallida più della luna e con gli occhi vuoti.
Coraggio Christine! Andrà tutto bene! Quel mostro non ci disturberà più!”
Una scintilla di consapevolezza attraversò gli occhi di Christine: Erik non era un mostro e lei lo aveva capito solo troppo tardi. Guardò ancora la mano tesa di Raoul, cercando la determinatezza di afferrarla. Dopo tutto quello che era successo non poteva certo tornare indietro? Oppure poteva? D’istinto afferrando il remo ed allontanando la barca dalla riva senza dire una parola.
Christine! Christine! Che fai? Vai da lui? Da quella disgustosa, infame e miserabile creatura? È un assassino Christine! È solo un assassino!” le urlò dietro un allibito Visconte.
Lei si voltò e gli rispose sorridendo “Lui è il mio Angelo!” e sparì nel buio.
Raul non riuscì a capire come Christine potesse preferire un assassino ad lui, specie dopo i pericoli che aveva corso per salvarla. Dopo che era stata lei ad implorare il suo aiuto! “Vai dalla tua bestia se ci tieni tanto! Ma sappi che un giorno te ne pentirai!” Disse dopo alcuni secondi di silenzio con tono minaccioso  Le parole arrivarono all’orecchio della ragazza, ma non le importava, ora doveva ritrovare la dimora sul lago il prima possibile.
Giunta alla sua meta vide lo scempio della folla: i candelabri erano tutti divelti dal fondale del lago, frammenti del maestoso organo erano sparsi ovunque assieme ai resti di suppellettili, mobili, tendaggi e tutto ciò che era stato l’arredamento del rifugio del Fantasma dell’Opera. Christine scese dalla barca con la morte nel cuore perché a questo punto avrebbe avuto solo un corpo su cui piangere. Lo cercò ovunque ma non trovò niente, nessuna traccia della sua presenza se non la scimmietta con i cimbali. Ripassò tutte le stanze della “casa” ma il risultato fu sempre lo stesso, niente di niente. Nemmeno le maschere si erano salvate dalla distruzione.
Le ginocchia non la ressero oltre e lei cadde in terra scoppiando a piangere come una fontana.
L’ho perso! Ho perso il mio Angelo!” diceva tra un singhiozzo e l’altro.
Lui è morto per colpa mia! Solo per la mia stupidità!
L’ho tradito ed abbandonato ed ora non mi resta più niente!
Ho avuto quello che meritavo … ma avrei voluto che lui si salvasse, che scomparisse in una delle sue cento botole!
Rimase in quello stato per un tempo che le sembrò infinito. Alla fine decise di alzarsi e di raggiungere la casa di Madame Giry uscendo da uno dei passaggi che Erik le aveva mostrato e che conducevano direttamente alle vie di Parigi.
Era l’alba e la città era sveglia da un bel po’, troppo impegnata nella sua quotidianità per notare una giovane ragazza che camminava priva della vita tra le sue strade. Le batteva ancora il cuore, i suoi muscoli si muovevano ed i suoi sensi funzionavano perfettamente, ma sotto quella facciata era praticamente morta. Arrivò da Madame quasi in trance e quando le fu aperto svenne tra le braccia della sua madre adottiva.



   
 
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