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Autore: thleosw    10/05/2013    1 recensioni
Quello che succede a una ragazza timida che si ritrova una sera a partecipare ad uno spettacolo rievocativo, insieme a gente che non conosce benissimo, ma per cui potrebbe provare interesse. E, per una serie di coincidenze, tutto questo capita proprio nella settimana in cui una bronchite la colpisce e la costringe a riconsiderare il suo rapporto con alcool e tabacco, solitamente usati come "aiuto alla socializzazione".
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non si può smettere di fumare nella stessa settimana in cui non si è costretti a non bere. Specialmente se in quella settimana ti trovi ad una festa anni 80 in cui non conosci quasi nessuno ma sai con certezza che ti faresti sui chiodi la tipa che imita il chitarrista degli Europe. Dovrebbero scriverlo sui pacchetti di sigarette invece delle solite stronzate salutiste messe lì per pulirsi la coscienza e dall'altra parte continuare ad arricchirsi sulle spalle e sull'apparato cardiocircolatorio di noi poveri polli dipendenti dal tabacco. Ecco, ad esempio ci starebbe un avvertimento tipo “IL FUMO UCCIDE, MA UNA BUONA VOLTA CHE DECIDI DI SMETTERE CERCA DI FARLO NEL MOMENTO GIUSTO”.
Il succo è, a costo di essere ripetitiva: non si può farlo in determinate situazioni. E va bene che in effetti le mie due astinenze sono collegate tra loro da una saggia bronchite che mi colpisce alle porte di maggio e mi costringe a imbottirmi di antibiotici, ma rimane comunque una tortura.Ad ogni modo, le migliori promesse ci sono tutte: un invito ufficiale all'evento intitolato “80 voglia disco party”, con l'aggiunta del mio ruolo privilegiato di batterista e un recupero a tempo di record da un simpatico 40 di febbre per essere presente.
Adoro gli anni 80, simbolo della vittoria dello stile di vita frivolo e thrash contro il perbenismo borghese e serioso imperante nei decenni prima. Sì è vero che il rock'n'roll prima e il punk dopo hanno dato anche loro un bel contributo, ma vogliamo mettere con tutto quello che è stato il glam, le tutine attillate, le parrucche, e l'avvento dei synth nella musica?? I movimenti culturali degli anni precedenti per quanto rivoluzionari erano comunque rimasti sulla scia tradizionale dal punto di vista dell'orientamento sessuale. Gli anni 80, invece, sono stati un decennio decisamente gay. Ecco, lo sapevo che la prima volta che ho ascoltato in estasi i Dead Or Alive e ancora di più quando ho visto per la prima volta la loro performance nel video di “You Spin Me Right Round”avrei dovuto farmi un po' due domande. Vabbè dai tanto non sarebbe cambiato niente penso.

Esco di casa, tiro fuori la mela da mangiare per darmi una parvenza di salutismo nei minuti che mi separano dalla stazione di Brignole, dove dovrebbe arrivare Valeria, in arte Mic Michaeli. Il suo treno ovviamente era in ritardo, ma chi ci fa più caso ormai? E poi sono in ritardo anche io.L'unica in orario è Flavia, la tipa di Vale. In teoria dovrebbe esserci anche Cinzia (nientemeno che la famosa chitarrista di cui sopra) ma le è bastata una settimana di vacanza in Spagna x acquisire le abitudini del luogo, tra cui la dilatazione del tempo necessario alla sua comparsa. Ecco a proposito di Spagna: un mese fa eravamo proprio noi 4 in Andalusia tra Malaga e Siviglia a mangiare tapas, bere clara e tinto de limon e di sfuggita dare un'occhiata a musei e ai palazzi che casualmente si trovano nel tragitto tra un bar e l'altro. Per non parlare dei bagni di folla per passare in mezzo alle innumerevoli processioni che si svolgono in quella città durante la Semana Santa.
Mi manca un sacco quella vacanza. È lì che ho conosciuto bene Cinzia. Prima sì, c'era stata la canonica presentazione e l'etilica serata prima della partenza culminata con il mio ingresso trionfale allo Scandinavian completamente ubriaca di gin tonic sostenendo di aver diritto all'ingresso gratis in quanto manager di Lady Gaga. Mi ci ha trascinata lei allo Scandi quella sera, e deve anche avermi pagato ingresso e guardaroba. C'è stata anche la collaborazione di Ilenia (Lady Gaga appunto), ma io tendo a ricordare prevalentemente Cinzia e il suo contributo. Chissà perchè.

Ad ogni modo, lei finalmente arriva, Vale salta sulla Vespa di Flavia e a me...bene, a me tocca il posto d'onore sulla carrozza azzurra di Cinzia. Mi incammino verso la macchina, con la testa vuota e le gambe pesanti e, primo punto positivo, è sola. Secondo punto ancora più positivo, mi sorride e si mostra davvero contenta di vedermi, mi mette davvero a mio agio senza quei classici silenzi imbarazzanti tra due persone che non si vedono da un mese dopo una conoscenza di sei giorni appena. Nonostante una notte in quei sei giorni ci sia stata una chiacchierata di 3 ore tra me e lei in cui mi ha praticamente raccontato la sua vita nell'ostello più agghiacciante e spaventoso di tutta Malaga, ma per come sono fatta io da sola non sarei riuscita ad essere così disinvolta. Aspetto interessante, si ricorda ancora che in Spagna avevamo detto che avremmo studiato assieme per levarci finalmente di torno i pochi esami che ci separano dall'agognata triennale e mi dice che avremmo dovuto metterci d'accordo. Ora, io non so in cosa il mio programma di Ingegneria Navale possa azzeccarci con il suo di Lingue e Letterature Straniere, ma sono molto curiosa di approfondire.Anche perchè l'ultima volta che l'ultima volta che una ragazza mi aveva invitata a casa sua a “studiare” siamo finite nel suo letto a ripassare anatomia dell'apparato genitale femminile invece che analisi 2. E dire che lei prima di andare a lavorare ad Amburgo faceva la mia stessa università invece. E anatomia non l'avevamo nel piano di studi né io né lei. Oh, succede. Cioè, in realtà è un po' che non succede. Troppo. Deve ricominiciare a succedere.

Tanto non succederà niente, e lo so benissimo. Ma io finchè proprio non mi si chiude secca in faccia l'ultima porta continuo a cercare strade laterali e secondarie per arrivare all'obiettivo. Inutile dire che tali strade o non esistono o sono chiuse per lavori. Il motivo principale per cui sospetto che non ci saranno sviluppi interessanti con Cinzia lo incontro all'arrivo all'Astra: Marina, per gli amici Mari. Non c'è confronto. Poche lesbiche genovesi possono reggere il confronto.Intendiamoci, io non odio Mari, al contrario mi sta molto simpatica. Senza contare il fatto che le sono immensamente debitrice per non avermi buttata in mezzo a piazza Manin come un sacco della spazzatura sotto la pioggia quando alla festa di capodanno a casa sua, a cui sono arrivata invitata all'ultimo minuto e da perfetta sconosciuta, ho pensato bene di ubriacarmi e di benedire entrambi i cessi di casa sua. Devo averle anche chiesto scusa quella sera allo Scandinavian, e nella mia confusione alcolica credo di averle sentito dire di stare tranquilla, che non ce l'aveva con me e anzi ero stata divertente per un'ora abbracciata ad un catino. Diciamo che più che altro ci spero, però del resto se così non fosse non mi rivolgerebbe più la parola, no? Io decisamente non lo farei. E, per inciso, del catino io non ricordavo niente.
Tornando al presente, il problema principale è che non è certo al 100% che Mari sia un'ostacolo, sono solo voci insistenti che girano, messe in moto dalla ex di Cinzia e su cui le altre la menano a sangue, chissà se per scherzo o per cosa. E per come sono fatta io non andrò mai ad indagare con nessuno e contiuerò a studiare atteggiamenti a distanza, trovando per ognuno 1000 diverse interpretazioni e mangiandomi il fegato per non aver niente di certo su cui basarmi. Cioè, se avessi la certezza, pace. Ci sono battaglie perse in partenza e questo posso accettarlo tranquillamente. Quello che mi uccide è l'incertezza. Però non posso andare a chiedere in giro. Poi se la danno che c'è dell'interesse se chiedo.

Prepariamo il palco, io mi occupo della batteria aiutata da Flavia, che in seguito mi offre provvidenzialmente della focaccia che ha portato da casa, se no io stavo a digiuno. E certo, sto via dalle 6 e mezza del pomeriggio alle 2 di notte, penserò mica di dover anche mangiare?? Si chiacchiera di musica, dei concerti da vedere e di vari progetti musicali, io e Fla decidiamo che il prossimo spettacolo del genere sarà a tema anni 90 e nascita del grunge. Non male come successione: lo spogliarello, the final coundown, e infine i nirvana. Poi, è l'ora di cambiarsi e assumere le sembianza di un gruppo hair metal anni 80. So che la definizione è terribile, ma su Wikipedia gli Europe sono definiti hair metal, e io prima di stasera non avevo mai pensato a una definizione del loro genere. Non pensavo neanche che potesse essere considerato metal.

Il locale inzia a riempirsi, con gente che ai miei occhi va da semiconosciuta a completamente ignota. A questo punto penso che mi ci vorrebbe una birretta per rompere il ghiaccio, ma maledetto l'antibiotico ho dovuto accompagnare il mio lauto pasto con un Estathe al limone. Che tra l'altro lo preferisco alla pesca.
Però mi ci vorrebbe una bella media rossa. Non sono un'alcolizzata intendiamoci, posso benissimo stare senza bere, ma in queste situazioni una birretta mi aiuterebbe ad essere più rilassata e socievole. Cosa di cui io ho disperatamente bisogno essendo paragonabile a un grizzly canadese in quanto a capacità espansive  e simpatizzanti. Anzi no il bastardo mi batte grazie al WWF e Greenpeace. Invece niente di niente, sono circondata di gente che beve fuma e ad un certo punto inizia anche a ballare al suono dei magici eighties. Dovrei, vorrei alzarmi e ballare anche io ma non ce la faccio. Che cadavere di merda. Maledetta me, per fare così potevo benissimo starmene a casa, le cose o le si fa bene o non le si fa proprio. Non è che posso fare la figura della deficiente asociale, se no batteria o non batteria non mi invitano più alla prossima festa. E vabbè che tanto per essere invitata e fare così...

"Smettila di cercare scuse, alza quel culo e vai a ballare" consiglia la mia coscienza, ma ovviamente rimane inascoltata, a parte un breve break incitato e quasi costretto da Mari sulla meravigliosamente trash “Ballo Ballo” della Raffa. Ecco perchè non si può odiarla. Però poi mi risiedo, sono in scarica. Mi arrivano messaggi da amici che vorrebbero che facessi strage di cuori (e non solo) dentro il locale e io per forza rispondo. Però cazzo sono due imbecilli: sono fuori assieme e mi scrivono tutti e due? Soprattutto mi scrivono le stesse cose? Mah, del resto chi si somiglia si piglia mi dicevano sempre.
Continuo a guardare invidiosa la gente che balla, ovviamente con un occhio di riguardo per una in particolare. È vestita in un modo improponibile e ha una parrucca imbarazzante, però fa sangue lo stesso. Balla troppo bene. È nel suo ambiente. Io invece sono un pesce fuor d'acqua, e così continuo a guardarla. E a studiarla. Sono sparite sia lei che Mari. Ah no, Mari è lì. Sospiro di sollievo. Però aspetta lei dov'è? Ho bisogno di bere. E di fumare.Intorno a me la gente continua a ballare e bere e fumare come se niente fosse.Voglio una birra. E una sigaretta di Golden Virginia giallo. Maledetta bronchite.

E finalmente inizia il concerto. Ecco che saliamo sul palco tra gli applausi del pubblico in delirio, l'ultima controllata agli strumenti, l'ultima occhiata di coordinamento e si parte con nostro famoso (e purtroppo unico nella serata) cavallo di battaglia: The Final Countdown. Ce la caviamo piuttosto bene Vale alle tastiere, Dolores alla voce e Agnese e Cinzia alle chitarre...però abbiamo dimenticato il basso! In effetti ora che ci penso perchè due chitarre e neanche un basso?Se fossi bassista mi incazzerei come una iena nel vedere l'indifferenza e il silenzio sotto cui passa il mio ruolo nella band. Per fortuna che non ho di questi problemi, la mia presenza sul palco non passa inosservata...son cazzi dei bassisti, hanno voluto uno strumento simile in tutto e per tutto alla chitarra, con due corde in meno e con un suono molto meno orecchiabile? Non si lamentino poi se non li distinguono...Però nell'economia di un gruppo che suona davvero il basso è indispensabile, forse perchè è la parte più tranquilla e razionale che tiene ancorati al terreno l'ego da animali da palcoscenico dei chitarristi e cantanti e la follia ritmica dei batteristi.
Esaurita la parentesi di filosofia musicale, torniamo all'Astra. Due chitarre, neanche un basso, vabbè. Pubblico un po' spento in effetti, devo dire che mi fanno sentire meno un'ameba. Anche perchè io sono al centro dell'azione. Il momento clou arriva manco a dirlo sull'assolo, eseguito (manco a dirlo) da Cinzia. Ma aspetta che fa? Oddio ha in mano una grattugia per il parmigiano. E una patata. Intesa come ortaggio ovviamente. Oddio sta grattuggiando la patata. Sto sempre parlando dell'ortaggio. Non ci posso credere l'ha fatto davvero. Sono piegata dal ridere.La canzone volge al termine, il pubblico si scioglie quel tanto che basta per battere le mani, e chiede pure il bis. Che però non viene concesso visto che Paganini non replica e a quanto pare gli Europe l'hanno assunto a modello. Almeno, i nostri Europe.

Bene, dunque concerto finito, stato bello, breve ma intenso, ora bando alle ciance e ricominciamo a ballare. A questo punto la mia coscienza dice che basta, che altre due ore così non le posso fare,  e prendo l'unica decisione razionale su cui posso buttarmi. Una birra rossa ovviamente. E certo come faccio ad andarmene da lì visto che sono a dieci chilometri dalla mia dimora genovese e dodici ore di traghetto da quella in Sardegna e per il passaggio dipendo da Cinzia? Non si può il passaggio non me lo perderei per nulla al mondo, figurarsi per dieci chilometri al buio da sola con il mio zainetto color sabbia sulle spalle. Barista, che rossa sia.
A dimostrazione del fatto che sono una deficiente, con la birra in mano la situazione inizia a migliorare di molto, ancora prima di averla bevuta. Era tutta una cosa psicologica lo sapevo. Potevo direttamente chiedere a Flavia se mi faceva tenere la sua già che c'ero. Però no, il gusto del luppolo che scende in gola ha un che di magico, come si fa a rinunciare? Alla faccia del Macladin, tanto l'ho preso 4 ore e mezza fa sarà sparito ormai. Mi auguro. E allora via a ballare Donatella Rettore, Flash Dance e chi più ne ha più ne metta, alcuni anche fuori target. Che c'entrano What You're Waiting For di Gwen Stefani e Pitbull? Non lo so e non mi importa gran che, si balla quel che c'è da ballare. Per quanto il mio movimento casuale e impacciato possa dirsi ballare. Ma non me ne frega più niente.
Si va avanti così fino a quasi le due, tanto la roba l'abbiamo già smontata e dobbiamo solo portarla alle macchine. Un paio di viaggi per portare a destinazione batteria tastiere e aste dei microfoni ed eccoci a tiro per andare. Fai bene attenzione, devi carpire dettagli importanti.Ci mettiamo cinque minuti ad arrivare ai rispettivi mezzi di locomozione, gli ultimi che restano da raggiungere sono la Vespa di Flavia, lo scooter di Mari e la macchina di Cinzia. Ci salutiamo bacio sulla guancia a tutte e succede la catastrofe. Irrimediabile catastrofe.
Una cosa dovevo fare in tutto l'ambaradan dei saluti, una sola. E ho fallito tragicamente. Ebbene sì, sono un'idiota: non ho visto come si sono salutate Mari e Cinzia. Comincio a pensare che me le merito tutte le cose che mi capitano, e questi pensieri si mischiano con i film che mi faccio in testa, film in cui le imploro di risalutarsi in mezzo ai loro sguardi increduli e confusi. Magari qualcosa di meno scenico, tipo un indifferente: "­Hey donne ma voi vi siete salutate?" No forse è peggio delle suppliche. Sono una deficiente.
Ma forse il fatto che io non l'abbia notato è la prova del fatto che è stato un veloce e casto bacio sulla guancia come quello che ha dato a me? Oppure è l'intervento di qualche strana forza sovrannaturale e benigna tipo folletto verde che mi ha impedito la visione di metri di lingua e mani ovunque per cinque minuti buoni per evitare che mi togliessi tragicamente la vita a 22 anni facendo le verticali in sopraelevata per meglio assomigliare a un birillo? Che tra l'altro manco le so fare le verticali sarà meglio che le impari per tempo. Sempre la mia coscienza:"Piantala di vaneggiare per far passare in secondo piano il fatto che hai fallito e sali in macchina va...deficiente!!". Comunque nel dubbio il folletto verde lo ringrazio.

"Dov'è che dobbiamo andare?" Fa una voce, e guarda caso è proprio quella di Cinzia. ­"A me lasciami in piazza Dante che abito nei vicoli­ rispondo" ­tu vai dove vuoi. Sorrisino da stronzetta. Vedi che lo sai fare? E come se non bastasse rincaro la dose: "­Se vuoi venire nei vicoli pure tu...Non so, a ricordare i vecchi tempi..." Altro sorrisino. Che si spegne subito pensando alla fine della nostra storia.
Ebbene sì, non ve l'ho detto? Io e Cinzia siamo state assieme. In Spagna. Nella famosa settimana di vacanza tra Malaga e Siviglia. È stato un rapporto strano, non saprei come definirlo se non...platonico. Che parola strana, ti frega perchè te la fa sembrare una cosa bella. Comunque sia, è stato tragicamente interrotto un piovoso pomeriggio di aprile davanti all'ingresso del porto di Genova, dove mi stava lasciando in modo che io potessi finalmente tornare a casa a riabbracciare i miei cari dopo una settimana in terra straniera e tanto tempo in generale che non li vedevo. È stato interrotto dalla sottoscritta tra l'altro. Quando di dice essere scema. Ma cos'altro potevo fare? Era palesemente uno scherzo.­

"No fanno ancora male i vecchi tempi­" dice Cinzia, e quanto mi fa spaccare il fatto che ci sia ancora il gusto dello scherzo ­"sai, sembra tanto ma è passato solo un mese"
"Già, meglio non fare cazzate và"rispondo io, e vorrei qualche spiritosa frecciata su Marina, ma proprio in quel momento siamo ferme al semaforo e la moto di Mari è accostata all nostra macchina. Guarda gli sguardi. Boh indecifrabili, io ci ho visto almeno i 3⁄4 dei mali del mondo ma una persona normale non li avrebbe sicuramente visti. Comunque tutto questo mi salva la faccia, tanto non sarei riuscita ad essere spiritosa avrei esagerato di sicuro.
Così la conversazione si sposta dalla sfera personale, sospiro (di sollievo o di delusione?) da parte mia e si inizia a parlare di quale canzone farmi ascoltare durante il tragitto. A me poi del resto va bene tutto non andrò mai in macchina di altra gente a lamentarmi della musica che ascoltano per strada. Motivo per cui non tollero che ci si lamenti della MIA musica nella MIA macchina. Ma questa è un'altra storia. Anche perchè la “mia” macchina è a Castelsardo tra le grinfie di mio fratello Daniele.

Metto Cinzia al corrente del fatto che ho deciso di andare in Erasmus dopo la nostra serata confessionale e che l'offerta è tale che mi sento costretta ad andare in Spagna. Dai, non posso passare l'inverno in Finlandia. O ancora peggio in Estonia, che almeno in Finlandia ci sono i Sonata Arctica e i Nightwish, anche se da sola Tarja Turunen potrebbe bastarmi. E non dimentichiamo che in Finlandia c'è la casa di Babbo Natale. Ecco magari vado in Finlandia, rapisco Tarja e la porto in Spagna. Tanto i Nightwish l'hanno silurata per quell'altra troietta che canta come Avril Lavigne. Non si scioglieranno come i pupazzi di neve al caldo i finlandesi vero?

Accompagnate dalla soave voce di Iggy Pop in “The Passenger”, anche se Cinzia è convinta che sia Johnny Cash, percorriamo la strada verso ovest."­Mi giri una sigaretta?"­ fa Cinzia a un certo punto. E no. E allora no. Ma tu vuoi vedermi morta, non puoi chiedermi questo. Senza nulla in cambio per altro. Si perchè dovete sapere che la bronchite è arrivata quando avevo appena comprato un pacchetto nuovo di tabacco, parlando di sfiga. Comunque sia, cos'altro posso fare? Giriamo questa sigaretta, la seconda che le giro nella serata.Questa viene meglio della precedente, un piccolo capolavoro. Mi ha sempre riempito di orgoglio il fatto di saper girare, forse anche per il fatto che sono poche donne a saperlo fare. Anche in gruppo, quando c'è da girare qualche canna, non mi tiro mai indietro dal lavorare. Figuriamoci da quando ho imparato a rollare a bandiera. Quando mi chiedevano come mai fumassi tabacco invece che sigarette già fatte la mia risposta era sempre una: costa meno, mi illudo che possa fare meno male, dovrei fumarne di meno in questo modo e, ultima ma non per ultima, fa decisamente più figo. Perchè nascondersi?
Passo il mio capolavoro a Cinzia, sto li a pensarci due minuti...vabbè dai tanto hai anche bevuto, cosa ti cambia ormai? Ne giro una anche per me."
Cosa fai? Non devi smettere?"
"Sì lo so, ma questa sera mi ci vuole l'ultima­" dico mentre si scalda l'accendisigari­. "Ad ogni modo"­ continuo, scendendo dalla macchina "­visto che ci tieni così tanto ti prometto che sarà l'ultima."
"Sicura?"Chiede lei.
"Al cento per cento, questa è l'ultima. Te lo prometto." Con gli occhi nei suoi occhi, una volta buona. Sa quasi di eroico.

Mi incammino verso casa, salgo due scalini, e la macchina è gia in galleria. Continuo a camminare, pensando alla conclusione della serata, allo sguardo che dovevo avere mentre le promettevo che non avrei più fumato. Sarà sicuramente sembrato quello di una pazza psicopatica. Però lei non si è spaventata, sorrideva mentre mi salutava. Dev'essere che non se n'è accorta.
Comunque, sono fregata: adesso che ho promesso devo smettere per davvero. 

  
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