Blair era sulla soglia della porta, immersa nella penombra. Respirava silenziosamente con un sorriso serafico stampato sul volto e cercava di non farsi notare. Nella spaziosa camera davanti a sé, suo marito stava cercando di mettere a letto il piccolo Henry, che invece sembrava molto più sveglio del solito.
-Papà, è vero che avrò un fratellino?- chiese spalancando i vispi occhietti color nocciola.
-Si, Henry. Non sei contento? Avrai un nuovo amico con cui giocare.- rispose il padre mentre gli rimboccava le coperte.
-Non lo so... Tu sei felice, papà?-
Chuck sorrise ma non rispose subito. Stava mettendo in ordine i sentimenti, le parole e i pensieri che gli riempivano la mente. Quando si era sposato, non aveva preso in considerazione nemmeno per un secondo l'idea di diventare padre.
Quando poi Blair, in una splendente mattina d'agosto, gli aveva annunciato fra le lacrime di essere incinta, lui aveva irrimediabilmente pensato a Bart. Suo padre.
Non avevano mai parlato ad Henry dell'esistenza di nonni paterni. Per lui non c'erano mai stati, non aveva mai neanche chiesto di loro. In fondo c'erano Eleanor, Lily e Dorota ad occuparsi di lui; Henry era il bambino più amato del mondo.
Chuck invece ci pensava spesso. Ogni sera si chiedeva che tipo di padre fosse, sperando di non aver preso niente da Bart. Ed ogni sera Blair gli rispondeva che era il migliore papà che potesse esistere, lo guardava intensamente negli occhi e riusciva a rassicurarlo come nessun altro aveva mai saputo fare.
-Certo che sono felice, Henry. Sono molto felice. Tu e la mamma siete tutto ciò che ho sempre voluto. E quando la famiglia si allargherà sarò ancora più felice!- rispose Chuck avvicinandosi al viso spaventato di suo figlio per tranquillizzarlo.
-Ma... Ma se poi lui è più bello di me? E se poi non mi volete più bene?- continuò il piccolo con apprensione. Blair sorrise, tenendosi lontana dal campo visivo di suo figlio. Aveva notato qualcosa di strano in lui fin da quando gli avevano rivelato di aspettare un altro bambino. Sapeva che era preoccupato, ma aveva preferito che fosse Chuck ad andare a parlargli. Voleva lasciare loro un momento da soli, un momento padre-figlio, ma poi non aveva avuto la forza di allontanarsi dalla stanza ed era rimasta segretamente ad ascoltarli.
-Noi ti ameremo sempre, Henry.- sussurrò Chuck.
-Me lo prometti, papà?-
-Te lo prometto.- Gli sorrise. Henry sembrava essere molto più tranquillo. In realtà sapeva che nessuno l'avrebbe abbandonato. Aveva solo bisogno di conferme, di soddisfazioni. Come tutti i bambini di cinque anni.
-Ma adesso dormi. È tardi. Buonanotte.- continuò Chuck.
-Buonanotte papino!- esclamò lui. Chuck uscì dalla camera e spense la luce. Henry non aveva paura del buio. Era sempre stato molto coraggioso. I suoi genitori erano convinti che avesse ereditato soltanto i pregi di ognuno dei due. Tuttavia, Chuck lasciò che Monkey entrasse nella stanza per fargli compagnia e dargli un po' di sicurezza in più.
Non appena Chuck richiuse la porta alle sue spalle, Blair lo abbracciò di slancio. Lui la strinse, respirando il profumo intenso della sua pelle e dei suoi capelli. Poi si allontanò per guardarla meglio.
I soffici boccoli castani le ricadevano sui lati del collo e le incorniciavano il viso luminoso. Era struccata, ma bellissima. Indossava soltanto una leggera vestaglia azzurra di cotone, che si gonfiava leggermente sul ventre. La pancia cominciava a vedersi e presto avrebbero dovuto dare a tutti l'annuncio ufficiale di una nuova gravidanza. Blair era appena entrata nel quarto mese, ma avevano preferito aspettare prima di dare la notizia. Sorrisero contemporaneamente.
Ancora non sapevano il sesso del bambino, ma entrambi speravano in una femmina. Di sera, stesi nel letto dopo aver fatto l'amore, pensavano già al nome da scegliere. Doveva avere un significato. Doveva essere il nome perfetto.
Come Henry.
Era così che Chuck aveva finto di chiamarsi quando era a Parigi con Eva. Henry. Un nuovo nome, una nuova identità che racchiudeva la speranza di una nuova vita. Una vita possibilmente migliore. Ed Henry, il loro bambino, era la loro nuova vita.
Una vita decisamente perfetta.
Blair gli accarezzò una guancia, mentre lui la portava in camera da letto. Lo amava fino allo sfinimento, con ogni cellula del suo corpo e con ogni parte di sé stessa. Era la sua mezza mela, la sua anima gemella. Ne era sempre stata convinta e finalmente poteva pensarlo senza sentirsi una stupida o un'illusa.
"Se due sono destinati a stare insieme, alla fine si ritroveranno sempre" *, aveva detto Chuck una volta, tanto tempo prima. Blair gli aveva creduto. Si era aggrappata a quelle parole come fossero un'ancora di salvezza. E ogni volta che sentiva Chuck distante, ripensava a quella frase. Loro due erano destinati. Chissà per quale motivo. Probabilmente un motivo non c'era. Si sentivano completi soltanto se erano insieme.
-Chuck.- mormorò Blair all'improvviso. Lui la guardava.
-Credi ancora in quello che mi hai detto? Credi ancora che siamo destinati a stare insieme? Credi nel nostro amore, Chuck?- gli domandò. Era seria. Aveva bisogno di conferme, di una certezza, anche se conosceva già le risposte, un po' come Henry.
-Noi ci siamo ritrovati, Blair.- rispose lui dopo un po'. -Ci siamo sempre ritrovati, nonostante tutto. Ogni volta. Credo in questo. Credo in noi.- Sorrisero contemporaneamente. Di nuovo.
Quel momento era perfetto. Quella vita era perfetta.
Era tutto perfetto.



*dalla puntata 4x09

Angolo Autrice Questa è la mia prima Fanfiction in assoluto. Non ho idea di come mi sia venuta in mente. Ho sempre amato la coppia Chuck/Blair e quando ho visto Henry nell'ultima puntata della sesta stagione ho pensato che dovessero avere anche un altro figlio... :) Ammetto che è una storia piuttosto sdolcinata e forse anche un po' troppo... Lascio a voi il verdetto... Siate magnanimi, è la mia prima volta! :D a presto!