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Autore: Aout    11/05/2013    2 recensioni
"Come si potrebbe mai credere che tu possa veramente stare ad ascoltare, che tu possa capire? Tu, che sei sempre così distante?"
Piccola introspezione su Frank Paciock, quando non si può rinunciare, anche se sarebbe la scelta più facile.
Partecipante al contest "Essere uomini... nel mondo magico" indetto da risaslytherin sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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Mai, non rinunciare mai



Ogni mattina ti svegli e non sai.
Non sai che giorno sia, di quale mese, di quale anno. Non sai di chi mai potrebbero essere quelle facce gentili dal camicie bianco che ti guardano e ti parlano.
Sei inconsapevole di ciò che ti circonda, con quel sorriso lieve ad incresparti il volto stanco. Come si potrebbe mai credere che tu possa veramente stare ad ascoltare, che tu possa capire? Tu, che sei sempre così distante?
Eppure… eppure, quando quel ragazzino ti viene a salutare, ti sorride e ti abbraccia, io so che ci provi. Provi a sentirlo e non è facile. Provi a rispondere, ma è impossibile.
E quella donna, quella con i capelli corti e scuri, che dorme nella tua stessa stanza… vorresti farmi credere che non la osservi tutti i giorni? Che non ti soffermi su quei tratti scavati e pallidi? Non provi forse a capire perché ti sembri così famigliare quel nasino all’insù, quelle ciglia lunghe, quella bocca sottile?
Non sembra proprio riuscire a capirlo nessuno, eppure non hai ancora rinunciato ad affrontarle, le difficoltà che la vita ti ha posto dinnanzi.
Non hai mai rinunciato, Frank, anche se non riesci a ricordartelo.
Come quando ti sei ritrovato in quella stanza buia, tanto tempo fa. Te la ricordi?
Ricordi la pioggia fuori dalla finestra, le urla? Ricordi le pareti di legno marcio e il terrore che ti lambiva freddo le membra, che non ti abbandonava?
E quando entrasti da quella porta socchiusa? Ti ricordi quando tentasti di salvare quella donna?
Alice, capelli corti e scuri, minuta, sorriso aperto, ti ricordi quando ancora i suoi occhi riuscivano a guardare le cose, non solo a intravederle?
No, vero?
Non riesci più a vederla, davanti ai tuoi occhi, quella scena terrificante, a sentire la scarica di magia che ti attraversò il corpo, non riesci a ricordare quella tortura incessante che ti ha portato dove sei ora.
Dovevi provare a salvarla, quel giorno, e l’hai fatto, anche se lo hai dimenticato.
Ci hai provato, Frank, e hai fallito.
Fortuna che, per te, vivere significa non rinunciare. Mai.

  
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