Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Iuccy_97    11/05/2013    2 recensioni
Una banda di criminali, un ricatto e un multimiliardario. Ben, Kondrad, Alex e Jason, quattro vite e quattro passati in cui scavare per risolvere il caso. E questa volta Semir sarà solo per salvare il suo collega…
 “...ma perchè? Se la troverai mio fratello e gli altri non ci saranno più speranze né per te né per Ben! Lo uccideranno!- -Forse. Ma io non ho intenzione di fallire di nuovo. Andrò là e lo salverò. E non riuscirete a fermarmi- con uno sguardo deciso fissò il capo...”
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aida rideva. Semir adorava la risata di sua figlia, lo metteva di buon umore e gli ricordava che la sua era una famiglia perfetta.Aida rideva mentre correva verso la cima di una collinetta nel parco di Colonia, con la tovaglia per il pic-nic sottobraccio. Il poliziotto sorrise mente, con un braccio sulla spalla della moglie e nell'altra mano il cestino, si pregustava una bella giornata in famiglia. Finalmente era arrivato il week end libero per lui e Ben. Dopo aver passato due settimane per incastrare uno spacciatore, notte e giorno dormicchiando in commissariato, quella vacanza se l'erano proprio meritata. I suoi pensieri passarono al collega che probabilmente se la stava spassando con la sua nuova fidanzata, Lilian. Come ogni sua ragazza era bellissima, alta, capelli biondi e occhi verdi, con un sorriso meraviglioso.

E infatti Ben stava passeggiando per il centro di Colonia, mano nella mano con la bella Lilian. A parte il fatto di essere sommerso di borse, pacchi, pacchetti e buste varie (l'aveva portata a fare shopping) il giovane sorrideva entusiasta, guardando la ragazza che, con l'eleganza di una farfalla e la leggerezza di un colibrì, indossava vestiti su vestiti. Uscendo dal camerino glielo mostrava, chiedendogli se preferisse l'abbinamento con le zeppe blu e il foulard, o con la borsa e le paperine dello stesso stile. Anche se Ben non se ne intendeva per niente, le chiedeva di provare tutte le combinazioni, sapendo di soddisfarla. Lilian si stava cambiando per l'ennesima volta, quando il telefono nella tasca del ragazzo squillò. Spostando il mucchio di vestiti e borse che aveva sulle ginocchia estrasse il cellulare e osservò sbuffando il numero sullo schermo. Rispondendo alla chiamata disse:-Buongiorno capo, come va?-
Intanto la ragazza era uscita dal camerino e, appoggiata al muro con le braccia conserte lo fissava con sguardo severo. Sapeva già come sarebbe finita: lui sarebbe dovuto correre in autostrada per un incidente e salutandola le avrebbe promesso di portarla a cena, mentre l'avrebbe rivisto solo il giorno dopo, una volta finite le indagini. Ben fissava il vuoto ascoltando la voce della Kruger dall'altra parte del telefono. -Ok, ok, arrivo. Ha già chiamato Semir?-
-Jager, venga subito in commissariato le ho detto!-
-Passo solo a prendere Semir e arrivo, ci metto cinque minuti...-
-Ma...- la lamentela della Kruger venne chiusa dal tasto rosso del cellulare di Ben che, guardando Lilian con gli occhi di un cane bastonato, le chiese scusa per l'ennesima volta. La ragazza sospirò. Quello era il prezzo da pagare per stare con un poliziotto:-Vai prima che cambi idea- disse, indicando con la testa la porta del negozio. Ben si alzò, la baciò su una guancia e avviandosi verso l'uscita (sempre tenendo il collo verso di lei) le disse:-Grazie- e sparì per le vie di Colonia. Lilian lo guardò correre verso il parcheggio e, sospirando, tornò al suo vestito azzurro.

 Semir aveva giurato di non farsi disturbare in quel giorno e per quello aveva lasciato il cellulare spento in macchina. Da quando era lì aveva già perso cinque telefonate dalla Kruger e due da Ben. Ma lui non poteva saperlo e godendosi il sole di luglio, si riposava con la testa sulle gambe della moglie che, appoggiata ad un albero, leggeva un libro. Aida aveva incontrato un amico e stava giocando con lui ai piedi della collinetta.
Infastidito scacciò l'ennesima formica che cercava di arrampicarsi sulla sua mano. Andrea rise:-Sono attratte dal cibo, adesso vado a lavare i piatti...- si alzò e, con le stoviglie in mano, si allontanò a caccia di una fontana. Semir si sentì scomodo dopo aver abbandonato la posizione e cercò di appoggiarsi all'albero dove poco prima c'era la moglie, ma non trovò mai la corteccia.

Contro la sua schiena era puntata una pistola e, istintivamente, l'ispettore alzò le mani. Da dietro delle braccia forzute lo sollevarono e lo fecero voltare. Quattro uomini con il passamontagna erano spuntati dalla boscaglia. Tre avevano una pistola, mentre quello che l'aveva alzato aveva ancora le mani sulle sue spalle, ed era disarmato.
Semir fece un rapido calcolo: se avesse colpito per primo quello senza armi poteva sfruttare la sorpresa per bloccarne un altro, ma ne sarebbero rimasti comunque due, per di più armati. Non poteva nemmeno tentare una mossa strana per sfuggire alla presa dell'uomo o per darsela a gambe, o sarebbe andato incontro al suicidio. Era in trappola.

 Andrea stava risalendo la collina, ma si fermò subito, vedendo suo marito circondato. Afferrò il cellulare cercando di chiamare Ben e chiedendosi se mai avrebbero avuto una giornata tranquilla, quando vide Aida correre verso il padre. La bambina lo chiamava a gran voce, attirando l'attenzione degli uomini.

Nel panico Semir si voltò per guardarla e sul viso della figlia si disegnò un espressione di terrore. Istintivamente gridò e uno degli uomini, per farla tacere, le puntò la pistola contro. Prima che il poliziotto potesse intervenire, dalla pistola partì un colpo. Un attimo dopo, Aida era a terra.

 Quando Ben salì in macchina provò a telefonare al collega, ma rispondeva la segreteria. Alla seconda chiamata decise di andare al parco. Sapeva infatti che Semir passava la giornata con la famiglia. Mentre correva per i viali pensò a lui, che non sarebbe stato per niente contento di tornare a lavorare.
Ad un certo punto vide Aida correre per il prato. Pensò di seguirla, per trovare il padre. Mentre si avvicinava a una collinetta vide Andrea che, nel panico, aveva lasciato cadere dei piatti e cercava disperatamente qualcosa nelle tasche. Non capendo alzò la testa verso la cima della collina e ricominciò a correre sulle orme di Aida.
Era a metà strada dalla bambina quando la sentì chiamare il pane. Terrorizzato da quello che sarebbe potuto succedere, percorse gli ultimi metri a grandi falcate. Quando arrivò, la prima cosa che vide fu la faccia piena di panico di Semir. Una faccia che conosceva fin troppo bene.

In previdenza si buttò sulla bambina che, si accorse solo in quel momento, stava urlando.





Angolo autrice: Questa è la mia primissima storia, quindi per favore commentate, recensite e datemi suggerimenti!! :)Ringrazio tutti quelli che avranno il coraggio di leggere questa..."cosa".
Avviso già da ora che questa fanfiction potrebbe diventare un po' OOC, visto che non ho mai visto gli episodi di "Squadra Speciale Cobra 11" in cui ci siano Kondrad o Julia, quindi i loro personaggi, presenti nei prossimi capitoli, probabilmente saranno un po' sbagliati...
Saluti!! :D
Iuccy

   
 
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