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Autore: Isidar23    11/05/2013    2 recensioni
Francia,28 giugno 1214
Pierre de Demourge è un giovane cadetto di una nobile casata francese.La sua vita oziosa è vuota e Pierre è solo.Ma una giornata al mercato degli schiavi e l'acquisto di una ragazzina alquanto singolare gli cambieranno la vita.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Cap 6: "That day for Adrienne" 



Adrienne si svegliava prima dell'alba. Andava a lavarsi nel bagno comune e lì si rilassava. In realtà,essendo addetta alla persona del cadetto,aveva più tempo libero rispetto alle altre serve,ma cercava di tenersi sempre occupata,perché,come suo padre le aveva insegnato "Ora et Labora" come dicevano i monaci,era la miglior filosofia di vita.

 

All'alba Adrienne era già pronta. Preparava i vestiti per Pierre e gli riscaldava l'acqua per il bagno. Dopodiché andava a lavorare in cucina. Davanti alla porta chiusa della cucina tirò un respiro profondo: sicuramente la matrona le avrebbe sbraitato dietro come al solito. Era una donna alta e corpulenta,con capelli e occhi scuri e i peli sulle braccia,e la bocca sempre atteggiata in un broncio. Sapeva di non piacerle per niente,e per questo doveva subirsi le sue angherie. "Un giorno di questi lo dico a Pierre,ma per adesso porgiamo l'altra guancia" pensava tutti i giorni,prima di aprire la porta della cucina.
Subito il caldo e il vapore la investirono: le serve erano all'opera già da quell'ora. La matrona già abbaiava gli ordini,cucchiaio di legno in mano,mentre le altre donne,sudate,eseguivano senza lamentarsi. Adrienne si fece la croce,ed incominciò a pelare patate. Dopo circa mezz'ora,posò il coltello. Era ora di svegliare il cadetto.

 

"Adesso,una bella cuscinata ci sta" pensò Adrienne,con uno scintillio negli occhi. Ma si bloccò col cuscino a mezz’aria. Com’era carino Pierre mentre dormiva. Era girato sul fianco destro,con le labbra leggermente dischiuse e abbracciava il cuscino.
Chissà cosa stava sognando.

 

Adrienne si sorprendeva spesso a pensare a lui,ma poi cercava sempre si indirizzare i propri pensieri verso un altro argomento. Dopo essersi concessa giusto due secondi,il tempo di un sorriso verso la figura del cadetto dormiente,calò il colpo di grazia col cuscino sullo stomaco di Pierre.
-Ouch!- fece quello svegliandosi di soprassalto. Ad Adrienne venne da ridere mentre spalancava le finestre della sua camera e gli dava il buongiorno.
Corse a prendere il fagotto di vestiti e glielo porse,lasciandolo solo a lavarsi. Rifece il letto e fece arieggiare le lenzuola e i tappeti,raccolse la biancheria e le vesti sporche e le portò giù in lavanderia. Scendendo le scale intravide un gruppo di donne,molto poco vestite,che ridacchiavano tra loro. Adrienne rivolse loro un’occhiata di superiorità: sapeva che il fratello maggiore di Pierre frequentava assiduamente i bordelli e, che a volte…si portava il bordello a casa. Gettati i panni in una tinozza d’acqua calda,incominciò a lavarli,ustionandosi le mani già screpolate.

 

Ad un certo punto sentì un urlo. Era Pierre. Proveniva dalla sua stanza. Uscì di corsa dalla lavanderia,ma,vedendo che nessuna ancella la seguiva,ritornò indietro.
“Andiamo!” ordinò loro esasperata,e corse al piano superiore. “Tutto io devo fare” pensò ,mentre correva.
Pierre era sulla soglia della propria camera,col respiro bloccato. Adrienne pensò che come prima cosa doveva farlo calmare e riportarlo alla realtà. Dopodichè,lo portò nel  primo corridoio che vide,conducendolo sempre dritto e dandogli il tempo di riprendersi. Non appena Pierre fu in grado di parlare, cominciò a snocciolare una serie di imprecazioni contro il fratello. Ad Adrienne venne da ridere alla vista del povero cadetto,rosso in viso,che imprecava e agitava le braccia per la rabbia.

 

Ma non se la sentì però di biasimarlo: anche lei era stata vittima degli scherzi di un fratello maggiore,come quella volta in cui lei stava facendo il bagno e suo fratello le nascose i vestiti. Povero Pierre.
Adrienne pensò che la cosa migliore da fare era distogliere i pensieri di Pierre da ciò che era appena successo,così gli chiese cosa avrebbe fatto quel giorno. Era sempre stata una persona curiosa,e la vita della gente importante,cosa questi facessero durante il giorno,era un’argomento che suscitava tutto il suo interesse. –Ti va di venirmi a vedere?- le chiese Pierre,riferendosi agli allenamenti di scherma. Avrebbe tanto voluto,ma quel giorno aveva molto da fare,e aveva intenzione,col pretesto di pulire la biblioteca del piano inferiore,di sgraffignare qualche libro e portarselo in camera. I libri erano un’altra cosa che l’affascinava moltissimo,li amava,anche se ne aveva visti davvero pochi nella sua vita, e quando aveva fatto un rapido giro con Pierre al piano inferiore e aveva visto la biblioteca era rimasta a bocca aperta.
“Ecco qual è il vero vantaggio dell’essere ricchi” aveva pensato in quel momento “Puoi permetterti di pensare,ragionare,essere qualcuno,e,perché no,comandare,perché disponi dell’arma più potente: la conoscenza”.
 Decise che forse stava pensando troppo quando si accorse di non sapere minimamente dove stava andando,così lo chiese a Pierre. Ma quando si voltò vide che lui la stava già fissando. Adrienne si sentì leggermente in imbarazzo.  Il corridoio portava all’ala est, e Adrienne cercò di memorizzarlo in fretta,semmai si fosse trovata a passare di lì
 
***
Era pomeriggio,e Adrienne,con un fagotto di lenzuola e vestiti appena lavati si dirigeva in fondo al corridoio,per portarli poi ad un’altra donna che vi avrebbe passato sopra un ferro caldo. Passò accanto ad una finestra e colse un movimento con la coda dell’occhio. Tornò indietro e si affacciò. Sotto di lei Pierre si stava allenando con la spada,provando degli affondi contro un fantoccio di paglia. Aveva i capelli incollati alla fronte,ed era tutto sudato. Aveva un cuscino legato alla pancia ed uno alla schiena come protezione e ansimava per lo sforzo. La spada che teneva con entrambe le mani doveva essere molto pesante. Un po’ più in là,un uomo corpulento gli sbraitava ordini sulle posizioni da assumere e sull’attacco. Doveva essere il suo maestro. Adrienne si concesse un sorriso. Si sistemò meglio il fagotto di panni tra le braccia  e proseguì lungo il corridoio.
 
***
 
Adrienne si pulì le mani sul grembiule lercio. La matrona,inventando palesemente,l’aveva sgridata su un suo presunto ritardo e per punizione le aveva fatto raschiare i pavimenti della sala grande fino a farle avere le mani in fiamme e le ginocchia sanguinanti. Adrienne aveva finalmente del tempo libero. Comunicò alla matrona che andava a pulire la biblioteca,ma la donna sembrava aver scelto per lei un altro compito :-Tu! Và subito ad aiutare lo stalliere e pulisci le scale!-
 “Eh no,mia cara,io sono la serva del cadetto e decido da me”
-Il cadetto mi ha dato precise disposizioni: devo mettere a posto i suoi libri e spolverarli,non vorrete mica contraddire gli ordini del cadetto…-
La matrona rimase in silenzio.
Probabilmente,pensò Adrienne,era sempre stata una donna abituata a comandare, e non le piaceva essere contraddetta. Ma il cadetto era il cadetto, e non si contraddivano i suoi ordini.
Adrienne sorrise e uscì facendo “ciao ciao” con la mano,lasciando la donna ammutolita.
La biblioteca era enorme. Adrirenne ne rimase assolutamente affascinata. Affreschi decoravano il soffitto e le pareti,e c’erano tantissimi scaffali. Al centro della stanza c’era un grande tavolo rotondo di legno scuro. Accanto ad esso c’era un mappamondo di ceramica. Adrienne si diresse verso gli scaffali con l’intenzione di prendere un libro,ma poi notò un uomo con una lunga barba bianca,che ricopiava da un tomo in latino. Era il monaco che insegnava a Pierre,il cosiddetto “magistro”. Si voltò verso di lei,e lei da brava servetta gli rivolse un inchino,e si mise in ginocchio a strofinare il pavimento. Aspettò fin quando l’uomo non se ne fu andato,poi gettò la pezza con cui stava lavando nel secchio e si diresse verso lo scaffale che aveva di fronte. Prese il primo libro che aveva di fronte. “Storia della casata reale francese”. Decise di prenderlo…ma come nasconderlo? Ebbe un’idea. Prese il secchio e spalancò una finestra:sotto non c’era nessuno. Vuotò in fretta il secchio,ne asciugò l’interno con uno straccio e ci mise dentro il libro. Si spostò su un altro scaffale e ne prese un altro. “Cronache della prima crociata” Prese anche quello. Ne prese altri due: “l’Odissea” e  il “De Bellio Gallico”.
Mise tutto nel secchio e coprì con altri stracci,e corse di filato nella sua stanza,un minuscolo “buco” (così lo definiva lei) adiacente alla stanza di Pierre. Nascose i libri sotto il materasso di paglia,e uscì dalla stanza. Fermò la prima serva che incontrò,e le chiese dove fosse il cadetto. –Si è recato nella cappella- rispose lei. Bene,aveva ancora del tempo per sè. Si chiuse in camera ed incominciò a leggere. Prese anche parecchi appunti con un carboncino,e ricopiò dei passaggi del “De Bellio Gallico” . Ma era l’Odissea ad affascinarla: le piacevano le avventure di Ulisse e tutti i personaggi che incontrava. Era così presa dalla lettura che quando finì il libro il sole stava tramontando. Avrebbe saltato la cena se avesse fatto tardi. “Tanto meglio” pensò “Pierre dev’essere già a tavola,non si sarà neppure accorto della mia assenza,vorrà dire che scenderò in cucina più tardi e gli preparerò del latte caldo prima che vada a dormire. Ci metterò il miele,si,per renderlo più dolce. Ma prima devo posare l’Odissea…no,anzi,me la tengo ancora un po’”
 
***
 
Adrienne percorreva il corridoio con la coppa piena di latte diretta alla camera di Pierre. Era adiacente alla sua,quindi la seconda a sinistra prima delle scale. Bussò. Pierre si era già infilato sotto le coperte,probabilmente la aspettava. Era stanco,si vedeva. Mentre le parlava della sua giornata gli si chiudevano gli occhi. “E’ carino” pensò Adrienne.
Tornò nel suo “buco”,e,alla luce della candela,si svestì e si infilò nel letto. Aprì l’Odissea e incominciò a leggere…
 












Note,dediche,ripensamenti dell'ultim'ora: Allora,ben trovati con il sesto capitolo. Dovete scusarmi infinitamente per aver aggiornato così tardi,ma ho avuto vari problemi,e in più la scuola non mi ha lasciato molto tempo libero. Ebbene, in questo capitolo abbiamo la stessa giornata del capitolo precedente,dal Punto di Vista (PoV) di Adrienne. E' stato parecchio complicato scrivere questo capitolo,anche con l'aiuto di mio fratello, c'è stata parecchia confusione, dato che sappiamo davvero poco della vita quitidiana dei servi del basso Medioevo. Nel prossimo capitolo ci sarà un piccolo colpo di scena. Calmi. Ho detto "piccolo".
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ah, e grazie per averlo letto!
Al prossimo,
Isidar.
  
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