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Autore: Rexam    11/05/2013    4 recensioni
Sette persone, frequentanti un forum di appassionati di gialli, decidono di incontrarsi per conoscersi di persona in una villa che non ha nulla da invidiare ad alcune descrizioni di sherlockiana memoria. Qualcosa di inaspettato e incredibile li attende. Chi si nasconde dietro al nickname di "Re del Mistero"? Quali segreti nascondono queste sette persone? E chi è che sta tentando di ucciderle tutte?
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Milene Depalma, giornalista del “Libro Presente”, sedeva tranquillamente nel suo scompartimento di seconda classe sul treno della linea Roma-Pisa. Fumava una sigaretta cacciando il fumo a intervalli regolari per godersi ogni tiro. Ripensò velocemente agli eventi degli ultimi giorni. I maggior appassionati di gialli del forum che frequentava da ormai quattro mesi avevano proposto di incontrarsi per conoscersi di persona. Un tale con il nickname di “Re del Mistero” aveva suggerito di affittare una villa, così l’incontro sarebbe stato privato e, anche secondo la maggioranza, più suggestivo. A Milene non dispiaceva affatto quest’idea, anzi la trovava decisamente affascinante. Guardò l’orologio d’argento che portava al polso. Erano le 12:10. Aveva ancora un po’ di strada da fare. Guardò verso il finestrino e sbuffò, mentre il treno procedeva rapido.

Il dottor Silvestri salutò la signora De Martino con un cenno di deferenza e andò a sedersi dietro la scrivania del suo studio. Finalmente anche l’ultimo paziente della giornata era andato via. Il dottore scrisse gli ultimi appuntamenti presi sulla sua agendina di pelle marrone e mise velocemente in ordine sul tavolo. Guardò l’ora. Era spaventosamente in ritardo. Si tolse il camice e indossò un elegante completo che si era portato da casa per l’occasione. Si diede una spruzzata di profumo e una pettinata. Sorrise e uscì dal suo studio. Era in ritardo, ancora in ritardo. Non voleva fare brutta figura con gli amici del forum, perciò doveva recuperare il tempo perduto. “Notturno” e “Fantasma informato” avevano scritto dicendo di essere già in viaggio. Salì sulla sua Porshe 256-A e ingranò la prima marcia. Arrivato sull’autostrada premette l’acceleratore a tavoletta. Non sarebbe arrivato in ritardo.

In uno scompartimento dov’era vietato fumare il signor Torre e la signorina Irene Adalera conversavano amabilmente.
«E’ stata davvero una fortuna che noi abitassimo vicino», stava dicendo Irene, «io non viaggio spesso perciò le poche volte che mi tocca prendere il treno mi capita di avere qualche difficoltà.»
«E’ un piacere, ragazza mia, è un piacere», risposte il signor Torre, aggiustandosi con una mano un ciuffo di capelli bianchi scompigliati. «Piuttosto sono io ad essere sorpreso. Non pensavo che una persona giovane come lei potesse trarre un qualche interesse dai racconti gialli dei grandi maestri. Sa, ormai vanno di moda soltanto racconti di fantasia o gialli scritti da autori di infima categoria. Purtroppo si è perso quello spirito che contraddistingueva una buona storia gialla da ogni altro racconto.»
«Ha ragione. Non avremo mai più un altro Sherlock Holmes. E’ anche per questo che mi sono iscritta al nostro forum tempo fa, volevo trovare delle altre persone che avessero la mia stessa passione. E poi… il mio lavoro di psicologa ovviamente mi ha dato la spinta per amare i ragionamenti di tutti questi detective che adoro.»
«E’ davvero incredibile infatti», concordò Torre.
In quel momento passò un cameriere con il carrellino del pranzo. Erano le 12:30. Il signor Torre e Irene ne approfittarono per mangiare un boccone. Il sole splendeva sopra di loro in un cielo azzurrissimo. Si prospettava una magnifica giornata.

Il professor Biancardi, docente della facoltà di Scienze dell’Investigazione, terminò la lezione ai suoi studenti in orario. Spense il proiettore che stava usando e ricordò velocemente alla sua classe che entro lunedì avrebbero dovuto consegnare la relazione settimanale. «Ricordate che tutte queste relazioni influiranno sul voto dell’esame!», disse. A quel punto si aggiustò gli occhiali con il dito medio e raccolse i suoi appunti nella borsa. Prese la giacca e guardò l’ora: erano le 12:30 spaccate. Era perfettamente in orario, come suo solito. Da persona precisa e metodica quale era, aveva preparato tutto in anticipo. L’auto era parcheggiata fuori dal complesso universitario e la sua piccola valigia era già nel portabagagli. Scese dal soppalco e uscì velocemente dall’aula. Incrociò il professor Ricco in corridoio. I due si salutarono velocemente e si augurarono un buon fine settimana. Quando arrivò all’aperto, il professor Biancardi vide che era bel tempo. Il sole spaccava le pietre. “Una giornata perfetta”, pensò. Non sarebbe mancato all’appuntamento per nulla al mondo. Accese il cellulare e controllò il forum. Sembrava che “Notturno” e “Fantasma Informato” fossero in viaggio da un po’. Presto li avrebbe raggiunti. Arrivato all’auto, si sedette dalla parte del conducente e partì.

Ruben Delio, fondatore del Club dei Giallisti Dilettanti, viaggiava a 100 chilometri orari senza casco protettivo su una moto di seconda mano, comprata soli tre giorni prima. Il vento faceva muovere i suoi lunghi capelli castani, mentre i suoi occhi erano nascosti da un paio di occhiali da sole. Erano le 12:45. La destinazione era prossima. Secondo le indicazioni satellitari del GPS sarebbe dovuto uscire al prossimo svincolo. La strada che stava percorrendo, un vecchio sentiero di montagna, era vecchia e piena di buche, ma non gli importava. Ormai era vicino alla meta. In dieci minuti giunse in una zona isolata. Non c’erano né cartelli né indicazioni su dove proseguire. Andò avanti ancora un po’ e vide un ponte di legno che divideva una piccola radura da una villa. Doveva essere quella giusta. Lasciò la motocicletta davanti al ponte e passò dall’altro lato in tutta fretta. La villa aveva proprio l’atmosfera ideale per il loro incontro. Lugubre e intrigante. Delle piante rampicanti circondavano le mura di pietra stringendole come in una morsa, mentre un vecchio gufo troneggiava su un ramo di un albero piantato lì vicino. Sarebbe stata una bella esperienza. A quel punto Ruben salì i tre gradini che conducevano all’ingresso e bussò alla porta.


L'Angolo dell'autore

Ciao a tutti! Come vedete questa volta ho deciso di cimentarmi nello scrivere una storia gialla. Dopo averne letti milioni sono proprio curioso di vedere cosa ne uscirà fuori. Come facilmente gli appassionati potranno intuire, questo primo capitolo si ispira chiaramente all'introduzione di "Dieci Piccoli Indiani", capolavoro di Agatha Christie, e mio libro preferito. Vorrei cercare di usare molto di quel materiale che ho appreso nel corso degli anni sui gialli in questa storia. Spero vi piaccia, e spero di non lasciarla a metà. Mi raccomando, commentate numerosi, che mi date anche un po' di sprint per andare avanti nella scrittura! Alla prossima!
  
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