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Autore: RobiSmolderhalder    12/05/2013    10 recensioni
Edward Cullen. Un uomo che per molti motivi potrà sembrare acido, freddo e crudele. Per altri dolce e indifeso. Il suo lavoro è quello che ha sempre sognato: pediatra, un lavoro per cui ha 'rovinato' la sua vita.
Dal testo:
Sono quella persona che se la conosci davvero la eviti, sono quella persona che potrebbe essere considerata spregevole, sono quella persona che vive, respira agisce per interesse.
Tutti umani.
Roby.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Embrace me With Your Mind.

 

Prologo.

 

 

 

 

Apro gli occhi di scatto. Guardo la radiosveglia che segna le due e quarantacinque di notte, sbuffo guardando la donna che occupa l’altra parte del letto e mi metto seduto. Mi passo freneticamente una mano tra i capelli e mi alzo per andare in bagno. Mi guardo allo specchio che si trova attaccato al muro, sopra il lavabo. Per la millesima volta fisso quell’uomo che non sono. Mi guardo, non riconoscendo neanche una minima parte di me stesso. Mi faccio schifo, ecco cosa. Mi manca il ragazzo spensierato, che non gli importava se faceva sesso con una donna per poi dimenticarne il nome. Che non gli importava se sua madre si disperava perché non vedeva il figlio per tre giorni consecutivamente. Non gli importava ma era felice, non era represso, non era costretto, non era quello che è adesso, non doveva sopportare tutto quello che sopporta adesso. Quel ragazzo che per certi versi era peggiore di quello che è adesso. Apro l’acqua e violentemente sfrego le mani sulla mia faccia, come a voler eliminare il volto della persona che ho appena visto allo specchio, ma, ovviamente, non elimino un cazzo, elimino solo la mia voglia di tornare indietro, cercando di non pensarci, cercando di vivere come negli anni precedenti, come fino a ieri.
Il sole fa capolino, illuminando il Big-Ben, mostrando la bellezza di Londra, in tutto il suo fascino. Ho sempre amato questa città, da quando ero piccolo mi sono sempre sentito fortunato a vivere qui, ad essere nato qui. E’ decisamente la città dove tutti vorrebbero essere nati. Mi passo una mano in fronte, cercando di togliere un po’ del sudore causato dalla mia “corsa mattutina”. Tra due ore devo essere al lavoro, ma tornare a casa adesso sarebbe troppo. Sarebbe troppo sopportare il bacio del buongiorno da una persona che ti disgusta. Sarebbe troppo sopportare la sua voce da gallina annoiata di prima mattina. Perciò mi siedo sul rialzo del marciapiede e mi guardo attorno. Chissà com’è la gente che mi passa davanti. Molte volte, nelle mattine come questa, mi ritrovo a guardarmi attorno, immaginando la vita della gente, degli uccellini che cantano sopra un albero, dei cani, delle auto stesse. Qualsiasi cosa per evitare di pensare a me, a quanto schifo mi faccia la mia vita, nonostante io sia pieno di soldi, nonostante sia sposato a soli trentuno anni, nonostante ci sono molti dei miei conoscenti che mi invidiano. Sono quella persona che se la conosci davvero la eviti, sono quella persona che potrebbe essere considerata spregevole, sono quella persona che vive, respira agisce per interesse. Mi piace il lusso, mi piace il mio lavoro, mi piace bere vini pregiati, ma a che prezzo? A quello di farmi schifo, a quello di sputare nello specchio dove mi vedo riflesso. Sono Edward Cullen, un uomo di trentuno anni, un fallito, un pediatra raccomandato. Un uomo che si è rovinato la vita con le sue stesse mani.

 

 

 

 

 

 

 

 

Sbradabambambam. Eccomi, ancora, yay :p
La mia storia, per chi la conosce “Love Save The Pain” è quasi terminata. Questa piccola storiella è nella mia mente già da parecchio tempo, ma sono sicura che, non riuscirei ad iniziare due storie insieme, un po’ perché  non mi piace farlo, un po’ perché poi avrei trascurato una delle due.
Spero che questo prologo incuriosisca, lo spero davvero. Vorrei dire una cosa alla gente che mi conosce: ebbene, per la prima volta mi imbatto in una storia senza malinconia, cioè forse un po’ di malinconia c’è, ma non è il genere che predominerà la storia ecco…quindi, TRANQUILLE! Ahahahahahah.
Okay, me ne vado…Fatemi sapere :p

 Roby.

 

 

   
 
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