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Autore: SalazarSerpeverde    12/05/2013    6 recensioni
In un normalissimo liceo italiano arriva un ragazzo del primo anno, Claudio, non proprio nella norma. Adora poltrire, NON seguire i consigli, non studiare e raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo (ovviamente non riuscendoci).
La sua presenza sconvolgerà letteralmente e matematicamente la classe coinvolgendo Professori, Alunni e anche il suo Autore, che nonostante tenti di fargli sempre fare la cosa giusta, scoprirà che non sarà poi così facile.

SalazarSerpeverde
Dal Capitolo Primo:  ...Io mi chiamo Claudio Orlando Gennaro Luigi Igor Oronzo Nicola Emilio, ma per fare prima, tutti mi chiamano COGLIONE per via delle iniziali dei miei nomi...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 73 - L’erede della stupidità (Parte Prima)

Bidello: “Accidenti Claudio, ancora fuori?”
Io: “Non è mica colpa mia Gino! Quella Pitagora ha più rotelle fuori posto di quante ne avevo rubate io alle bici dei bambini di 4 anni.”
Bidello: “I tuoi esempi almeno, sono sempre impeccabili. Per curiosità però, cosa hai fatto? Quella prof. urlava come se avesse un megafono incorporato.”
Io: “Ma niente! Te l’ho detto che è diventata (ancora più) pazza!”
Bidello: “Ancora devi rispondermi però.”
Io: “Non ho fatto niente di male questa volta, giuro! Ho fatto solo una di quelle cose che fanno i ragazzuoli della mia età invece di sentire la lezione.”
Bidello: “Messaggiavi col cellulare?”
Io: “Nah!”
Bidello: “Giocavi a tris?”
Io: “MA NO! Ho solo appeso Luigi a testa in giù sul lampadario al neon ed ho iniziato a prenderlo a bastonate nei COSIDDETTI!”
Bidello: “PFFFFFFFFFF! E tu questa la chiami cosa da niente?”
Io: “Ti assicuro che ho fatto di peggio.”
Autore: “Confermo.”
Io: “Uffa! Un altro rompipalle.”
Autore: “E va bene! Me ne vado messer Coglione.”
Io: “Guarda che sbagli strada. L’uscita è dall’altra parte. Però, se vuoi risparmiarti una lunga coda sulle scale, ti consiglio di usare quelle dietro la porta dell’ufficio di Gino.”
Autore: “Uao, conosci meglio tu questa scuola che quel dirigente decrepito che lavora qui da 15 anni.”
Io: “Che ci vuoi fare. Ogni volta che mi cacciano fuori vado un po’ ad esplorare.”
Autore: “Ah bé, allora dovresti conoscerla più che alla perfezione.”
Bidello: “Confermo. Comunque sia... perché pestavi Luigi alla PignattaStyle?”
Io: “Bé, ieri ha pubblicato su Facebook un album pieno di foto fotomontate di me e lui intitolato: Io e il mio ragazzo, con almeno 34 smile e cuori alla fine.”
Bidello: “Uao, quel ragazzo ha bisogno di rivedere le sue priorità [cit.]”
Io: “Già. Spiegami tu come si fa a non pestarlo a sangue quel ragazzo.”
Bidello: “Come sei sadico.”
Io: “Adesso scusami, vado a mordere la maniglia della porta del bagno.”
Bidello: “Accidenti! Tu potresti essere davvero il suo erede allora!”
Io: “Erede? E di chi? È ricco? Ma che dico! Diamo la precedenza alle maniglie *inizia a mordere insistentemente la maniglia di una porta* ”
Bidello: “Più ti vedo e più me ne convinco.”
Autore: “Si può sapere di chi stai parlando?”
Io: “Ma tu shei ancora shqui? *continua a mordere* ”
Autore: “Si! Nessun sano di mente ti lascerebbe da solo in una scuola, con tutti questi ragazzi. Soprattutto se nello zaino ci metti bombe all’acido pressurizzante invece di libri.”
Io: “Possono servire sai quelle cose!”
Autore: “Si? E a che cosa?”
Io: “Non si sa mai.”
Autore: “Perfetto, non sai rispondermi. Comunque ci stiamo dilungando troppo. Mi dici di chi dovrebbe essere l’erede Claudio?”
Io: “Già!”
Bidello: “È un ragazzo un po’ cresciutello. All’apparenza è come lui solo che è stato rinchiuso nelle segrete della scuola perché la sua stupidità era troppo dilagante.”
Autore: “Davvero? Non potrà mai essere come Claudio però.”
Bidello: “Ve lo mostrerò con vero piacere!”
Io: “Oddio! Se lo dici così sembra una minaccia prettamente sessuale!”
Bidello: “Scusate. Riformulo la frase. Ve lo mostrerò e riuscirete a percepire subito la sua grandezza!”
Io: “Ancora più inquietante.”
Bidello: “Insomma! Vi farò vedere il ragazzo che teniamo rinchiuso nella scuola!”
Autore: “E ci voleva tanto a dire così?”
Bidello: “Scusate! È che non sono un asso a formulare frasi. Perché starei facendo il bidello secondo voi?”
Io: “Non credevo però che ci fossero delle segrete nella scuola. Eppure avrei dovuto scoprirle in tutte le mie visite non autorizzate nella scuola.”
Autore: “Ha ragione. E poi perché tieni tanto a mostrarci questo ragazzo dalla suprema stupidità? Non è pericoloso?”
Bidello: “Io gli do da mangiare 3 volte al giorno. Tanto vale che veniate anche voi questa volta.”
Io: “IO CI STO! Sono molto curioso.”
Bidello: “Adesso scusatemi un attimo. Devo ordinare da mangiare a quel ragazzo sciagurato... Pronto? Si, ferramenta? Il solito grazie!
Io: “Ferramenta? Ma che mangia questo ragazzo? Bulloni? Certo che è proprio strano.”
Autore: “Disse quello che ha appena finito di ciucciare una maniglia sporca di chissà quante mani.”
Io: “Tutta invidia.”
Autore: “E di cosa?”
Io: “Tsk!”
DOPO QUALCHE MINUTO
Bidello: “Coraggio, andiamo!”
Autore: “Certo! Ma da dove si accede alle segrete?”
Io: “Deve essere un gran bel nascondiglio. Altrimenti tutti sarebbero potuti accedere alle segrete una volta ogni tanto.”
Bidello: “Certo! È un nascondiglio inaccessibile, fuori dalla portata di ogni alunno. E si trova proprio nel mio ufficio!”
ANCORA DOPO
Bidello: “Eccolo! È proprio in quest’armadietto accanto alla fotocopiatrice.”
Autore: “Ehi! Ma sull’armadietto c’è scritto: Libri di scorta per tutti: Per un’avventura scolastica ancora più divertente!”
Io: “ODDIO NO! *prende croce e acqua santa ed inizia ad esorcizzare l’armadietto* ”
Autore: “Ora capisco perché Claudio non l’aveva mai aperto prima. Ma questo è solo un banale armadietto, come fa ad essere un’entrata segreta?”
Bidello: “C’è un lungo tunnel in questo muro, coperto dall’armadietto, quindi non si vede. Aperto l’armadietto si può proseguire fino alle segrete.”
Autore: “Già, è vero! Dietro c’è un lungo tunnel che scend... Claudio? Ti muovi? Ma che stai facendo?”
Io: “Niente *sputa un bullone* ”
Autore: “Ah che caso perso.”
Bidello: “Ecco, siamo quasi scesi nelle segrete.”
Autore: “Uao, qui sotto c’è una grande umidità. Le pareti di questo tunnel sono tutte bagnate. Però è piacevole toccare queste pareti di roccia bagnate. Sono così lisce.”
Bidello: “Te ne sei accorto vero? La pipì di Gennaro è affascinante.”
Autore: “AAAAAAAAAAAAAAAH CHE SCHIFO! Ci sto strofinando le mani da cinque minuti su questa roccia!”
Bidello: “Credevo sapessi a cosa andavi incontro.”
Autore: “Bleacht, che merda! *si pulisce addosso a Claudio* ”
Bidello: “Eccolo, è in quella cella laggiù! Gennaro? ... Gennarino? Sono io.”
  
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