Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Laura Anita Winchester    13/05/2013    2 recensioni
Temptation è una dei "preferiti" ovvero il giocattolo di Lucifero. E' una dei migliori nel suo campo e lavora sempre da sola. Quando arriverà Storm, un altro demone le cose incominceranno a cambiare... ci sarà una vera e propria caccia all'uomo.
Castiel è un angelo caduto privilegiato dal fatto di essere appena scampato all'Inferno e alle "cure" di Lucifero, ma ha fatto una promessa e sa che quella non sarà l'ultima volta che vede un demone...
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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 La luce del tramonto filtrava dalle finestre, illuminando il volto della donna sdraiata sul divano di un modesto salotto.
Temptation aprì gli occhi e sentì la mano, che poco prima stringeva il cuore di Lucifero, chiudersi stringendo il vuoto
Si alzò di scatto sentendo la testa girare, ma quel cuore era molto più importante di qualsiasi mal di testa.
Un rumore di pentole attirò la sua attenzione e si diresse verso la cucina.
Jensen era alle prese con quella che le sembrava cucina italiana e, appena la vide in piedi, si avvicinò a controllare che stesse bene.
- Dov’è Cas? – chiese.
- Ha detto che doveva finire una cosa importante e mi ha detto di dirti di non preoccuparti – commentò il ragazzo tornando ai fornelli – Spero che la cucina italiana ti piaccia.
Lei annuì – C- come ci hai…
- Eravate entrambi insanguinati dalla testa ai piedi, specialmente il signor Cas – rispose, prima che potesse concludere la domanda – Mi ha detto che avete avuto un incidente in auto, ma scommetto che quelle che riportavate non erano ferire da incidente.
Scosse il capo – Abbiamo avuto un incidente, è vero.
Lo studente sospirò – Va bene…
La porta principale si chiuse di scatto e Cassiel si arrestò sulla porta – Sei sveglia.
Lei si appoggiò al tavolo – Dobbiamo parlare.
- Sì, lo penso anche io – commentò allungando un braccio verso il salotto – Jensen, non ci disturbare fino a quando la cena non sarà pronta. Intesi?
- Certo professore.
Seguii Cassiel che si chiuse la porta alle spalle.
- Che ne hai fatto del cuore? – chiese subito lei.
- L’ho nascosto.
- Dove? – chiese lei avvicinandosi all’angelo.
- Non posso dirtelo – rispose fissandola negli occhi.
Lei batté le palpebre – Devi dirmelo. Io…
- Tu sei una delle prime persone che Lucifero manderà a cercare, quando inizierà a ricomporsi. E’ meglio che tu non sappia dove si trova. Altrimenti sarebbe davvero la fine – commentò fissandomi in silenzio.
Si avvicinò all’angelo. Solo pochi centimetri li dividevano – Cassiel, tu devi dirmi…
- No – sussurrò.
Il demone si zittì, poi gli diede le spalle strofinandosi le mani – Io... – il formicolio alle dita non smetteva così le guardò, cercando di capire cosa gli procurasse quel prurito.
- Che succede?
Lei alzò una mano, puntandola su una scatola vuota posata vicino al divano – Non lo so.
La scatola finì con un colpo sul tavolino in vetro e Temptation sobbalzò – I poteri… sono tornati.
 

Cassiel si sentì confuso. Era felice, Temptation riaveva i suoi poteri e poteva tornare alla sua vita, ma…
Questo voleva dire che era ancora un demone a tutti gli effetti.
Non che le cose potessero cambiare radicalmente, dopo che lei era diventata un’umana.
- E’ meraviglioso – commentò a stento.
Lei si voltò radiosa – Io… - il sorriso scomparve – Cassiel, tutto bene?
- Sì, a meraviglia – commentò voltandosi e uscendo di casa.
Uscì in cortile, ignorando le frasi di Jensen sulla cena che stava per essere servita e chiuse gli occhi respirando l’aria serale. L’unico posto sicuro comparve davanti a lui e iniziò a camminare nel parco vuoto.
Il parco dove era iniziato tutto.
 

- Cassiel.
L’angelo non si voltò e continuò a fissare l’acqua che scorreva a pochi centimetri dai suoi piedi.
I pesci nuotavano silenziosi; alcuni lottavano contro la corrente lasciandosi però poi andare, preoccupandosi solo di evitare i massi che ostacolavano il loro percorso.
La donna si sedette accanto a lui e abbracciò le proprie gambe, posando il mento sulle ginocchia – Non ti è mai piaciuta la mia natura.
- Questo posto non accetta nulla che vada fuori dal percorso naturale. Nulla che possa ferire in qualsiasi modo queste piante e questa terra – continuava a fissare il fiume – Puoi immaginare la mia sorpresa, quando sei entrata incolume per la prima volta qua dentro. Ho pensato che essendo stato io a portarti qui l’incantesimo non funzionasse, ma quando ho rapito il tuo… - si interruppe fissandola per pochi secondi – Corpo… e tu sei tornata a riprendertelo nella tua vera forma, sempre senza ferite né indebolimenti… - sospirò – Ho capito che c’era qualcosa di diverso.
- Ma Lucifero e gli altri del consiglio sono entrati senza problemi, quando mi hai distrutta – commentò Temptation – Magari…
- Sono stato io stesso a permettergli di entrare – rispose interrompendola – Pensavo che fosse giusto che tornassero a riprendere i tuoi resti. Così li ho lasciati fare. E poi ero morto.
Si alzò, rimanendo al suo fianco – Ho rinforzato i controlli del terreno, poco prima che tu arrivassi eppure… - allargò le braccia – Eccoti qua.
Temptation scattò in piedi – Ho fatto la mia scelta da un bel po’ – commentò la donna.
L’angelo la guardò – Scelta?
Lei sospirò – Guardami negli occhi, Cassiel.
Lui si voltò, squadrando gli occhi blu della donna e con suo stupore, lei non si scompose né diede segno di dolore.
- Come…
- Sono un demone e ho i poteri di un demone… ma la diversità sta qui – commentò lei portando un dito alla tempia – E qui – portò un dito al cuore.
L’angelo non si scompose – Potresti sempre cambiare idea… - commentò risalendo e iniziando a camminare sull’erba bagnata dalla rugiada.
- Cassiel…
Cassiel, Cassiel, Cassiel! Ora basta! – urlò voltandosi – Basta chiamarmi, basta cercare di convincermi che non sei ciò che sei diventata! Basta… - sussurrò lasciando scivolare le mani lungo i fianchi, dopo averle passate tra i capelli.
Temptation lo superò, andando a sedersi su una panchina, cambiando discorso – Bel tipo quel Jensen, mi ha raccontato un paio di cose. Mi ha raccontato di come ti sei isolato dal mondo. Di come ti rifiuti anche solo ad avere dei rapporti con una ragazza. Ok, sei un angelo, ma un angelo caduto. E sono anche riuscita a capire il perché di questo isolamento – si voltò a fissarlo – Per una ragazza che ti ha salvato la vita, dopo quella che hai definito una missione di guerra andata male – si rialzò, iniziando a camminare avanti e indietro – Ora la domanda è una sola…
L’angelo non ribatteva, quindi decide di fermarsi e lanciare l’ultima carta, altrimenti sarebbe stata costretta ad andarsene da quel posto. Solo e unicamente per lui – Quella ragazza sono io?
Cassiel alzò lo sguardo su di lei, le labbra leggermente aperte e il respiro alterato.
Temptation scosse il capo – Sai, quella volta che siamo fuggiti dall’Inferno tu eri messo davvero male. Io avevo perso i miei poteri e ho utilizzato l’ultima risorsa angelica che mi rimaneva per salvarti la vita.
A Cassiel sembrò di vedere una lacrima scivolare lungo la guancia del demone. Cosa decisamente improbabile…
Ho pregato.
L’angelo alzò il capo di scatto, pensando di aver sentito male – Cosa?
Lei tirò su col naso, incrociando le braccia sotto al seno – Ero nel panico, tu perdevi troppo sangue ed eri stato infettato da quello di Lucifero. Poi c’era la novità dei poteri angelici – iniziò incrociando il suo sguardo – E io non avevo i poteri demoniaci necessari per salvarti – sospirò – Così ho fatto l’unica cosa che mi rimaneva da fare… pregare – l’ultima parola fu quasi impercettibile, ma Cassiel la comprese benissimo.
Temptation lasciò scivolare le braccia lungo i fianchi – Ora sarà meglio che vada.
La guardò dargli le spalle e si lasciò comandare per l’ennesima volta dall’istinto.
Il demone si voltò, fissando la mano che le stringeva il polso – Cosa…
Cassiel le strinse il viso tra le mani e le labbra sfiorarono quelle fredde del demone.
Temptation chiuse gli occhi, lasciando che le lacrime scivolassero lungo il volto mentre ricambiava il bacio.
- Nessuno lo avrebbe fatto per me… - sussurrò l’angelo posando la fronte contro quella del demone – E invece è stato proprio un demone a sacrificare la sua salvezza per me.
Lei sorrise debolmente, accarezzandogli una guancia – Credo che la cena sia pronta.
- Non vorremo far infuriare Jensen – rispose l’angelo, intrecciando le sue dita con quelle della donna – A confronto con lui Lucifero è una mosca!
L’ultima cosa che si sentì in quel parco, fu una risata di una donna che finalmente aveva scoperto che cosa voleva dire avere qualcuno che l’amava a tal punto di sacrificarsi per lei. Ma che specialmente aveva imparato a sacrificare sé stessa per qualcuno.
 

The end
 

Grazie a tutti coloro che hanno seguito e recensito questa ff sostenendomi fino all'ultimo, vi sono davvero grata ** Mi mancherete un sacco e spero in un futuro di inciampare in una vostra recensione qua e la ^^ grazie davvero <3

   
 
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