Titolo: Guilty
Serie: D.Gray-man
Rating: Giallo
Pairing: RabixAllen, TykixAllen, TykixRabi
Note: Allora, questa sarebbe la versione
corretta e completamente riscritta de “Nel mio mondo di Follia”,
una fic che scrissi qualcosa come dieci mesi fa,
tutt’ora pubblicata. E incompleta.
Per il momento la trama è più o meno
la stessa, ma!,
visto che il mio stile e la mia…come dire…mentalità, ecco, sono parecchio cambiati, non posso dire
come andrà a finire. Il rating forse salirà, se mi verrà
lo schizzo di mettere scene splatter. Il che è molto probabile. Oh
andiamo, chi non vorrebbe vedere Tyki-pon che gioca a baseball con gli arti di
Are-chan?
…beh,
io si T_T.
.: Guilty :.
Chapter 01.
.: Liar. Who Knows :.
“Ci vediamo
domattina giù nel fosso…
giù nel fosso…”
L’intero
castello sembrava cadere a pezzi. Grigio e minaccioso, dall’alto della
rupe, non aveva promesso niente di buono fin dall’inizio.
E difatti
niente di buono era successo. Tralasciando gli animali selvatici – gli enormi animali selvatici
-, le piante carnivore e gli insetti succhiasangue, le scale traballanti e le
trappole mortali, Rabi aveva trovato, se possibile, il posto ancor più
raccapricciante del maniero di Krory. Il che era tutto dire.
Senza
contare l’orrido cadavere putrefatto che avevano trovato in una delle
sale vuote. Un Finder, aveva detto Allen, probabilmente riconoscendone le
vesti.
“E’ una missione facile-facile, ce la
farete benissimo in due.” Disse
improvvisamente, imitando in modo quasi perfetto la voce stridula che Komui
usava in quelle situazioni.
In quel
momento, risucchiato fino alle ginocchia dal pavimento di marmo nero, avrebbe
voluto ficcargliela in gola, la missione facile-facile.
† † †
Cominciò
a battere la mano sul pavimento, che ormai gli arrivava alla vita, come a voler
richiamare l’attenzione del compagno. Ma lui lo vedeva – oh, eccome
se lo vedeva -, semplicemente, non poteva farci nulla.
Non
potevano far altro che gridarsi a vicenda i propri nomi, perché Dio, forse stavano per morire.
“Allen!
Allunga quella fottuta mano!”
Bum Bum
Lui aveva
teso la sua fino a slogarsi un polso.
“Usa
l’Innocente, non mi interessa, ma muoviti!”
E una
flebile voce, affaticata dallo sforzo e dal dolore, gli rispose un attimo dopo.
“Non…ci
riesco…”
Bum Bum
Erano
troppo lontani.
“Merda!”
Ormai
sentiva il viscido che prima era marmo sfiorargli la gola.
“Merda!”
E comunque
erano troppo lontani.
Bum Bum
“Allen!”
Per ultima
vide la sua mano sinistra, ritornata normale, spiccare rossa tra il nero della
trappola.
“ALLEN!”
Poi fu
inghiottito anche lui, mentre un’enorme mano invisibile lo trascinava a
fondo.
Bum Bum Bum…piiiiiiiiiiiiiii
† † †
Il suo primo pensiero fu di aprire la bocca per far
entrare l’aria nei polmoni. E fu come morire di nuovo.
Il respiro affannato gli grattava dolorosamente la gola, e
l’aria che toccava i polmoni sembrava acido sulla pelle.
Ebbe uno spasmo e rotolò malamente
sulla schiena, sbattendo il viso contro qualcosa di umido.
Umido. Erba bagnata. Terra e odore di nebbia.
Ognuna di quelle informazione gli
arrivò lentamente al cervello, che sembrava essersi messo in funzione
per la prima volta.
Allen rimase così, sdraiato per terra con gli occhi
chiusi, finchè il dolore al petto e alla testa non divennero solo un
lento e continuo pulsare.
Finchè qualcosa non gli schiacciò con forza
la mano destra.
Crack.
† † †
L’Esorcista
si passò le mani fra i capelli, si aggrappò alla nuca e
sospirò sonoramente.
“Ma
che diavolo…?” fece un sorriso nervoso, continuando a tenere lo
sguardo fisso davanti a se. “Merda.”
Era di
nuovo fuori dal Castello.
E, “Merda”, Allen non
c’era.
† † †
Da
un’altra parte, qualcuno alzò lo sguardo verso il cielo. Nella sua
mano, una fastidiosa voce continuava a lamentarsi.
“Non
si toglie, non ti toglie.” Piagnucolava. “Erase yourself. Eeeerase yourself!!!”
L’uomo
sorrise appena, quasi incredulo.
“Sempre
lui?”
“Sempre
lui!” confermò Cell Roron. “Quel piiiiccolo bastardo crea
problemi aaaanche da morto!”
Tyki Mikk,
con un gesto fluido della mano destra si rimise in tasca la carta, sospirando. Poi
riprese a camminare.
“Chissà…”
.: End Chapter :.
Et voilà! Che fatica…e
dire che la traccia c’è! Ma, come vedete, è venuto un
po’ diverso dalla prima versione. Pace. Meglio, secondo me.
Passando alle citazioni:
“Ci vediamo domattina
giù nel fosso” è una frase della canzone “Fine di un
Killer” di Francesco de Gregori.
Il “piiiiiiiiii” che
c’è alla separazione dei due Esorcisti…beh, non so se si
capisce. Sarebbe un elettrocardiogramma piatto, diciamo °_° il “bum bum” è il cuore che batte, quindi…
Bah >.<
Ecco, il chappy è finito.
Quindi ora mettete la manina sul mouse, cliccate piaaaano piano
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